Venerdì, 21 Ottobre 2022 06:27

Il punto sulle consultazioni: ipotesi di un incarico lampo alla Meloni. In evidenza

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Il Capo dello stato impegnato nei colloqui con i partiti e i principali esponenti istituzionali.

Di Francesco Graziano Bologna, 21 ottobre 2022 - La scena del primo giorno di consultazioni è stata rubata dall’opposizione, tutto questo mentre Giorgia Meloni annunciava che la sua salita al colle avverrà con tutta la coalizione del centrodestra, la quale ha fatto presente al Capo dello Stato Sergio Mattarella una serie di preoccupazioni per il costituendo Governo di centrodestra.

Questo alert al Presidente della Repubblica ha una forma biforcuta costituita dal rispetto dei diritti, a cominciare dall’aborto, e dalla politica estera dove gli audio rubati a Silvio Berlusconi sono stati tradotti ieri al Colle in un fuoco di sbarramento da parte di Antonio Tajani molto probabilmente destinato a guidare il ministero degli Esteri.

Ha attaccato Carlo Calenda, definendo inconcepibile che l’ex presidente del Parlamento europeo è un uomo del Cavaliere e in virtù di questo non è raccomandabile metterlo alla guida della Farnesina mentre infuria la guerra in Ucraina. “ Se il ministro degli esteri – ha affermato il leader di Azione dopo il colloquio con Mattarella- viene espresso da una forza politica che con il suo capo più di una volta ha definito l’invasione russa una risposta alla provocazione ucraina per portare persone per bene al governo di Kiev a fronte delle bombe e dei morti non è concepibile”.

Giuseppe Conte è stato anche più duro, salito allo studio “alla Vetrata” dopo l’alleato di Matteo Renzi alle ultime consultazioni elettorali: “ Il M5s ha espresso forte perplessità a Mattarella che il dicastero della Farnesina, così centrale, possa essere affidato ad un esponente di Fi”.

Enrico Letta non cita la terza gamba, in termini di voti del gruppo di centro-destra, ma racconta di aver espresso anche lui “forte preoccupazione per le gravissime parole di Berlusconi che rappresentano un grave vulnus, per non parlare del fatto che gli applausi dei parlamentari di Forza Italia udite quelle parole sono un ulteriore vulnus gravissimo”. Ha concluso il leader dei Democratici che “quella non può essere la linea che l’Italia può seguire in politica estera”.

Oggi, secondo quanto hanno fatto trapelare dalla stessa coalizione, dovrebbe essere la sola Meloni a parlare con la stampa dopo il colloquio con il Presidente della Repubblica. Dal Quirinale prevedono tempi rapidi per l’incarico a Giorgia Meloni mettendolo a disposizione con i suoi saloni anche nel fine settimana affinché  avvenga il giuramento del nuovo governo. Ovviamente se la prima  premier donna in pectore dell’Italia brucerà anche lei i tempi accettando senza riserva l’incarico e rinunciando alle consultazioni con le altre forze politiche.

Quanto alle preoccupazioni espresse dalle forze di opposizione verso il nascituro governo sullo scacchiere europeo Mattarella da tempo ha fatto capire che non consentirà salti nel buio rispetto all’ancoraggio europeo ed atlantico dell’Italia.

Benedetto della Vedova di +Europa ha argomentato: “faremo un’opposizione seria e rigorosa, partendo proprio dal tema dei diritti civili e dei diritti in generale”.

L’opposizione senza sconti è stata, con le loro parole, simbolicamente vergata anche da Calenda e dal segretario Dem che hanno detto che ci sarà “serietà e rigore” nella dialettica in Parlamento.