Domenica, 21 Aprile 2013 10:46

Attenzione, usare con cautela! In evidenza

Scritto da

di Lamberto Colla - 
Parma 21 Aprile 2013 - - 

Dai e dai, a forza di usare continuamente i solventi aumenta il rischio di farsi cadere qualche goccia di trielina addosso.


Nel caso del più famoso "smacchiatore di giaguari" è andata addirittura peggio. Un incidente che nemmeno il più audace politologo avrebbe previsto. Invece, con scientifica perseveranza, il PD e il suo leader è riuscito a annullarsi e umiliarsi come nessun avversario sarebbe stato in grado di fare con altrettanta maestria.
Vero é che si erano ben allenati prima. Alle primarie erano riusciti a far fuori Renzi. Poi in campagna elettorale a perdere almeno 12 punti percentuali e infine, nelle ultime settimane, si è consumato definitivamente lo psicodramma bersaniano.
- Gioco compulsivo o ludodipendenza -
Ad osservare i comportamenti pubblici del leader del PD non si può fare a meno di riscontrare analogie con i comportamenti compulsivi dei soggetti malati dal vizio del gioco.
Nella ludodipendenza il vero senso del gioco, attraverso cui si può costruire e scoprire il Sè viene completamente ribaltato per trasformare la cosiddetta "oasi della gioia" in una "gabbia del Sé", fatta di schiavitù, ossessione, ripetitività. E' ricorrente il caso in cui, per qualche ragione "sfortunata", una piccola vincita faccia scattare quel perverso meccanismo di autoconvincimento che "finalmente la fortuna sta girando" e, nell'illusone di rifarsi, butta sul piatto una somma ancor più alta.
Così, in 60 giorni, Bersani e i suoi luogotenenti hanno dissipato il patrimonio di un centro sinistra che a fatica riusciva a tenere a freno le due anime che lo componevano: l'anima di sinistra dei DS e quella centrista della Margherita. Due "liquidi" immiscibili che solo l'antiberlusconismo riusciva a mantenere in emulsione.
- Conclusioni -
Nessun merito da parte di Berlusconi e nessun merito ai "grillini". La inerzia berlusconiana e la dichiarata opposizione di Grillo hanno fatto saltare le logiche che tenevano insieme il PD facendo riemergere gli antichi dissapori e, in ciascuna anima, la presunzione di poter, "finalmente", prevalere sull'altra.
Invece, come logica vuole, tra i due litiganti il terzo gode.
Chissà, speriamo almeno questo, che il sacrifico del Pd possa giovare all'Italia e che il
Napolitano rieletto a stragrande maggioranza voglia interpretare le reali volontà del Popolo Italiano riportando i partiti ai loro ruoli ideali per ritrovare, tutti insieme, la strada della salvezza.
Grazie Presidente, non tanto per quello che ha fatto, ma per l'onere che ha generosamente inteso assumere a sé.