Martedì, 10 Maggio 2022 20:44

Vignali sulla Sanità: Assessorato ad hoc e convenzioni per ridurre le liste d'attesa In evidenza

Scritto da FC

“Anche a Parma, due anni di pandemia hanno fatto
emergere i punti deboli della sanità: bisogna rafforzare la medicina di
territorio potenziando l’assistenza domiciliare, intervenendo sulle
liste d’attesa, valorizzando i medici di famiglia, sviluppando le
Comunità di quartiere, istituendo un fondo sanitario a supporto delle
persone meno tutelate. Anche se la Sanità è di competenza regionale, il
sindaco è la massima autorità sanitaria e ha delle responsabilità verso
la qualità dei servizi che ricevono i cittadini. Istituiremo un
assessorato alla Sanità”. Così Pietro Vignali, presentando il suo
manifesto della sanità con Fabrizio Pallini, medico chirurgo e capolista
nella lista civica di Vignali e Antonio Slawitz, presidente provinciale
Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani) e Lee Bitton,
medico, già direttore Avis comunale.
“Parma – ha proseguito Vignali – dovrebbe essere maggiormente
considerata dalla Regione: ne è prova il fatto che due strutture
strategiche come Pronto Soccorso e Ospedale del Bambino si sono potute
realizzare grazie al contributo straordinario del Governo, la prima e di
imprenditori privati, la seconda”.
“Bisogna garantire percorsi assistenziali al passo con i tempi e
proporzionati ai bisogni della comunità. Per questo il sindaco può
esercitare un ruolo di coordinamento, ponendosi come intermediario tra
le Aziende Sanitarie e la medicina territoriale con attività di stimolo,
indirizzo e controllo – ha spiegato Vignali”.
Per il candidato sindaco è prioritario ridurre i tempi di risposta al
cittadino: “In primo luogo accorciare le liste d’attesa, coinvolgendo il
privato e il privato sociale e poi sviluppare e co-finanziare le
“Comunità di quartiere”, garantendo la continuità assistenziale su 12
ore, secondo un approccio multi-disciplinare. Il numero dei medici di
famiglia e pediatri di libera scelta va incrementato. Il nostro intento
è di valorizzare le professionalità e creare équipe di cura con
specialisti e medici di famiglia che devono essere sgravati dal peso
della eccessiva burocrazia. Sempre nell’ottica di ridurre i tempi di
risposta e alleggerire la pressione sul Pronto Soccorso intendiamo
potenziare l’assistenza domiciliare”.
“Gli anni della pandemia – ha aggiunto Fabrizio Pallini - hanno
allungato i tempi di intervento. Le persone si sono viste cancellare
visite, cure oncologiche e interventi chirurgici. Noi pensiamo a un
sistema per rimettere al centro la prevenzione primaria e l’educazione
sanitaria per aiutare i cittadini ad adottare corretti stili di vita,
con punti d’incontro nei quartieri, compresi quelli dedicati al sostegno
psicologico e di intercettazione del disagio. Una corretta
pianificazione è necessaria per non farsi trovare impreparati, come è
accaduto nel 2020”.