Domenica, 29 Agosto 2021 07:01

"Dentro la Costituzione"  - L'emergenza sanitaria e la "libertà" nello stato "democratico". In evidenza

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Firma della Costituzione Italiana Firma della Costituzione Italiana

35esimo  appuntamento con la rubrica "Dentro la Costituzione". Ogni domenica, il Professor Daniele Trabucco, docente di diritto Costituzionale, entrerà tra le pieghe della nostra Costituzione per svelarne i contenuti noti e meno noti. Un'analisi critica spiegata con semplicità, e calata nei fatti di attualità. Quest'oggi l'argomento riguarda l’emergenza sanitaria e la “libertà”

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 29 agosto 2021 - In questo periodo di emergenza sanitaria si é ripetuto, in molte occasioni, che la legalità non è affatto sospesa; nessun abisso sul nulla si è spalancato da doversi decidere sovranamente come nello schmittiano stato di eccezione.

Lungi dall’essere creatio ex nihilo, la decretazione d’urgenza, costituzionalmente prevista e regolamentata nell'art. 77, è finalizzata (cioè subordinata) al ripristino funzionale dell’efficacia ordinamentale, costituita; ovvero, alla neutralizzazione di un pericolo sociale la cui unica soluzione attualmente disponibile entra in contraddizione con la vigenza delle libertà ordinarie (a cominciare dalla libertà di movimento). Interromperle oggi significa poterne continuare a godere domani ci diceva, nelle sue penose dirette notturne, l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

Il vero problema è che queste misure non solo ispirano possibilità autoritarie per il futuro e stanno creando un profondo abisso all'interno della collettività, ma dimostrano le contraddizioni dello Stato democratico ove la libertà è tale "nello Stato", o meglio nelle modalità con cui il potere, lungi dall'essere limitato da qualunque Costituzione (è un mito che è bene sfatare), le rende effettive sia singolarmente, sia all'interno della logica del bilanciamento.

E perché avviene questo?

Semplicemente in ragione del fatto che il diritto (ius in latino che è prefisso di iustitia) è considerato non la condizione dell'ordinamento, ma il suo prodotto e lo Stato non è, per dirla con le parole del penalista e filosofo prof. Giuseppe Bettiol (1907-1982), "l'organo per la manifestazione della legge", ma, nel senso bodiniano, causa di essa.

Tutto questo implica il rifiuto di una "natura umana" e di una legge naturale e, dunque, la stessa possibilità di pervenire all’idea di una significativa comunanza nell’umano...

 

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(Prof. Daniele Trabucco)

Link: “Dentro la Costituzione

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(*) prof. Daniele Trabucco. Costituzionalista presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/INDEF. 

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano.