Domenica, 08 Agosto 2021 05:44

“Dentro la Costituzione” - Le "illusorie" libertà dello Stato Sanitario e la sua degenerazione etica. In evidenza

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32esimo appuntamento con la rubrica "Dentro la Costituzione". Ogni domenica, il Professor Daniele Trabucco, docente di diritto Costituzionale, entra tra le pieghe della nostra Costituzione per svelarne i contenuti noti e meno noti. Un'analisi critica spiegata con semplicità, e calata nei  fatti di attualità. Quest'oggi l'argomento spazia tra Libertà e Etica.  

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 8 agosto 2021 - Stiamo vivendo tempi bui, drammatici, contraddistinti da una forte ed aspra conflittualità sociale: un ritorno allo stato di natura di hobbesiana memoria caratterizzato dal "bellum omnium contra omnes" (la guerra di tutti contro tutti) che sta favorendo la degenerazione etica (nel senso hegeliano) dell'ordinamento giuridico statale.

Lo Stato, in altri termini, si pone quale arbitro assoluto del bene e del male. Per cui da un parte chi, liberamente decide di vaccinarsi, ottempera un dovere morale, chi non lo fa, sempre in piena libertà, compie, invece, un atto moralmente contestabile.

La "verità", dunque, finisce per risiedere da una parte sola.

Questa assume acriticamente, sulla base del consenso scientifico il quale è, a sua volta, un concetto antiscientifico, il proprio punto di vista, ritenendolo come l'unico degno di trovare legittimazione nello spazio pubblico e come la sola via d'uscita per tornare ad essere veramente liberi. Eppure, quello che la politica dominante, coadiuvata dai vari "enzimi del potere" (per utilizzare un'espressione cara al grande filosofo Marino Gentile (1906-1991)), chiama "ritorno alla libertà" (il Ministro della Salute pro tempore, Roberto Speranza, ha definito il vaccino "la più clamorosa arma di libertà che abbiamo perché lo dice la scienza") è una realtà puramente illusoria ed effimera.

Infatti, non solo è a termine (pensate alla validità temporanea della certificazione verde Covid-19), ma non ha minimamente comportato (e non può farlo perché qui è in gioco la volontà di mutare il paradigma antropologico) il ritornare "alla vita di prima": si continua ad essere distanziati, mascherati e collegati quotidianamente "da remoto".

É una libertà propria della "nuova normalità e "ipotecata" dall'arrivo delle varianti dell'agente virale (delta ora, beta domani), ovvero lo strumento per consentire di prorogare l'emergenza sanitaria con una prevalenza sproporzionata e sbilanciata della salute quale interesse della collettività (art. 32, comma 1, Cost.) tale da trasformare il divieto in regola e le libertà stesse (le libertà da) in eccezioni.

Scrive Aristotele (384 a.C. - 322 a. C.): "solo chi ha superato le sue paure sarà veramente libero". E noi quelle paure non le abbiamo superate...


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(Prof. Daniele Trabucco)

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(*) prof. Daniele Trabucco. Costituzionalista presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/INDEF. 

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano.