Martedì, 22 Settembre 2020 06:37

Tutti vittoriosi, felici e contenti. In evidenza

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Foto di Francesca Bocchia Foto di Francesca Bocchia

Tutto secondo previsioni. Il centro sinistra vince perché non perde, il Centro destra vince perché conquista la 15esima regione e i grillini perdendo su tutti i fronti conquistano la "l'urna d'oro" grazie alla vittoria del Si al referendum confermativo.

Di Lamberto Colla Parma 21 settembre 2020 - Strano Paese il nostro. A ogni tornata elettorale i segretari "azzeccagarbugli" riescono a trovare le parole per dichiarare la vittoria.

Non perdendo la Toscana e pareggiando 3-3 con il centro destra la partita delle regioni, Nicola Zingaretti trionfa e consolida la sua leadership all'interno del PD, nonostante la cessione agli avversari di una roccaforte rossa come la regione Marche.

Il centro destra, pur senza fare l'en plein, aggiunge la quindicesima perla alla collanina delle regioni governate. Una vittoria reale che gli avversari vorrebbero far passare per sconfitta non avendo conquistato nessun altra regione oltre alle Marche. Ma la plebiscitaria riconferma di Zaia, che con il 76% delle preferenze segna il record nella storia delle elezioni regionali, e la vittoria per distacco (circa 20 punti percentuali) di Toti su Sansa (sostenuto da PD e M5S) in Liguria conferma la forza dell'alleanza Berlusconi-Meloni-Salvini.

A fare da contraltare alle vittorie schiaccianti del centro destra c'è la altrettanto schiacciante riconferma di De Luca in Campania e la più risicata, ma pur sempre vittoria, di Emiliano in Puglia per la sinistra.

Il M5S quasi sparito dagli schermi. Non risulta determinante dove era alleato con il PD (vedi Liguria) e dove correva da solo è stato distaccato in modo umiliante. Una provvidenziale vittoria populista del "SI" al referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari consente di cantar vittoria anche ai leader del Movimento 5 Stelle.

Italia Viva, non classificata. Nonostante tutto Matteo Renzi è "felicissimo" perché ha sconfitto i "gufi" ed è stato determinante nella vittoria di Giani in Toscana, dove la paura di uscire sconfitti aveva messo tutti in fibrillazione e lo stesso ex primo ministro aveva percorso in lungo e in largo la su regione per promuovere il candidato di sinistra. "È andata alla grande, ha dichiarato Renzi, ma la partita vera ora è quella nazionale".

Ed alla fine anche Giuseppe Conte può tirare un respiro di sollievo. La sconfitta della coalizione di Governo può facilmente essere proposta e divulgata come un'ardente vittoria, per il semplice fatto di aver rallentato l'avanzata di quel "Demone di Salvini", che torna in ogni dichiarazione dei leader di maggioranza, pure quando fan la spesa al supermercato.

Complimenti a tutti!

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