Domenica, 28 Giugno 2020 14:31

Anche gli asini volano? In evidenza

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Palamara - Cossiga in collegamento da Maria Latella Palamara - Cossiga in collegamento da Maria Latella

Si consuma l'informazione in modo bulimico senza opporre una benché minima e ponderata critica , in senso letterario del termine (vedi nota in calce). Stiamo evolvendo verso l'annullamento dell'intelligenza a danno della stessa umanità. Un esempio per tutti, ma ce ne sarebbero a decine da offrire, il caso del glifosate.

Di Lamberto Colla Parma, 28  giugno 128esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 109° pandemico - domenica-

Nell’agosto del 2018, la Monsanto venne condannata al pagamento di 289 milioni di dollari ad un giardiniere ammalatosi di cancro, in quanto non avrebbe adeguatamente avvertito sui rischi nell'utilizzo del prodotto contenente glifosato. 
Con quella sentenza ha iniziato a sfaldarsi il muro protettivo eretto attorno al Roundup® di Monsanto e più in generale al glifosate o glifosato che dir si voglia. 

E' proprio il 2018 che vede, tra l'altro, l'acquisizione da parte della Bayer di Monsanto con 66 miliardi di dollari, una aggregazione che porta alla concentrazione colossale di oltre il 30 per cento del settore dei cosiddetti input agricoli (che comprende semi, fertilizzanti e agrofarmaci).

Bayer_monsanto.jpg

Ma la controversa storia del Roundup® non sta nella molecola e sulla sua utilità o meno in agricoltura, bensì sulla strana, si fa per dire, connivenza tra multinazionali della chimica e farmaceutica in particolare, le istituzioni che sarebbero dedite al controllo e salvaguardia della salute pubblica e infine gli organi di informazione che dovrebbero contrapporre le discordanti informazioni e porle in confronto ragionato per consentire una scelta consapevole da parte del consumatore.

E invece, come ha insegnato la storia del glifosato,  tutto questo non è accaduto.

Roundup.jpgUfficialmente il Glifosato è solo una sostanza "probabilmente cancerogena". Un potenziale piuttosto alto se si considera che, è notizia delle ultime ore, Bayer ha deciso di sanare 95.000 azioni legali promosse a suo tempo contro Monsanto con oltre 10 miliardi di dollari.
Cionostante è una partita ancora aperta posto che le cause pendenti negli USA sono ben 120.000.

"E' come estinguere solo parte dell'incendio di una casa", afferma Fletch Trammell, avvocato di uno studio legale che rappresenta 5.000 persone che non hanno aderito al patteggiamento.
 
Ripercorrendo brevemente la storia del glifosate, era il 1974 quando venne scoperta questa straordinaria molecola erbicida.

Una rivoluzione nella chimica agricola posto che in quel periodo si era alla disperata ricerca di un erbicida efficace e al contempo più rispettoso dell’ambiente e Roundup® prometteva di esserlo.

In Italia fece il suo ingresso nel 1977 come prodotto attraente e funzionale, perché rappresentava il primo diserbante non selettivo sistemico; ma era registrato in prima classe tossicologica, a causa del tensioattivo impiegato, e aveva un costo elevato: 42 - 45.000 lire/litro (oltre 20€/litro).
 
Due limiti che potevano essere abbattuti con una ben più ampia diffusione del prodotto che in effetti avvenne quando, nel 1982 a Verona venne organizzato il primo “Convegno Internazionale sulla non lavorazione dei vigneti” che portò alla consacrazione di Roundup® in questo segmento di mercato.

Nello stesso anno il prodotto ottiene anche la registrazione in terza classe tossicologica, grazie studi più approfonditi e migliorie formulative.

In quegli anni le nuove tecniche agronomiche, soprattutto destinate alle erbacee in rotazione annuale, si orientavano alla minore lavorazione possibile del terreno, per mantenerne la miglior struttura e tessitura e perciò a non impiegare lavorazioni profonde con aratri che avrebbero assorbito molta energia, risorse economiche e stressato il terreno.

Per la non lavorazione dei terreni (Sod Seeding o No Tillage, ndr) il Roundup®era il prodotto ideale.
 
Da quel dì, il prodotto della Monsanto, si cominciò a mangiare come il pane e… "con il pane".

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Fin a quel momento quasi tutto bene. Al progresso non ci si può e non si deve opporre salvo quando al salute dei singoli o di intere comunità venga in qualche modo compromessa.

Già perché, come molte ricerche hanno confermato, la molecole viene assorbita dalle piante (ad esempio sui cereali è stata ampiamente consumata) che infine subiscono una lavorazione (in farine o fiocchi di mais ad esempio) per giungere infine sulle tavole dei consumatori.
 
L'etica, nel senso più ampio del termine, e l'etica della scienza sono i capisaldi sui quali impiantare le limitazioni del progresso o meglio ancora l'applicazione delle tecniche innovative sino a quando non sarà accertata la sicurezza.
 
Ebbene, nel caso del Roundup®, questi limiti furono superati e soprattutto i comportamenti superficiali e in alcuni casi da "Ponzio Pilato" degli organismi internazionali di controllo della sicurezza sanitaria (IARC/OMS e la stessa EFSA) contribuirono a generare confusione e a procrastinare decisioni che, se prese per tempo, avrebbero sia ridotto l'impatto mortale e sia maggiormente salvaguardato l'immagine stessa della multinazionale della chimica che per prima brevettò il glifosate.
 
Ricordiamo che se all'inizio il glifosate era stato inserito nella prima categoria tossicologica, è nel 1982 che venne "derubricato" nella terza classe, inducendo quindi gli operatori a maneggiarlo con troppa disinvoltura.
 Frumento-Noceto_ronchini-UNADJUSTEDNONRAW_thumb_1767b_1.jpgMa anche la stampa ha le sue responsabilità. Un esempio per tutti, l'articolo del Sole 24 ore del 27 gennaio 2019  a firma di Jacopo Giliberto, che titolava: "Glifosato: la misteriosa «manina» che ha condannato il diserbante".

Era poco più di un anno fa e ancora si tentava strenuamente di allargare le maglie di tutela. Ma lo stesso direttore dell'EFSA (L'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare che ha sede a Parma), sei mesi dopo, rincarava la dose e sosteneva che “Il glifosato è un problema politico, non di sicurezza per la salute” (vedi articolo del Salvagente del 21 maggio 2019): “Se non vuoi trovare tracce di glifosato nella birra o negli spaghetti, allora devi parlare del suo uso e non della sua sicurezza. Tutte le tracce sono state trovate presenti senza problemi di sicurezza e tutti gli altri regolatori del mondo hanno detto che è sicuro se usato correttamente”. Sono parole di Bernhard Url, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
 
Il principio della prudenza del buon padre di famiglia sembra ormai un concetto completamente abbandonato e non più coerente con le nuove fonti del sapere e il consumo bulimico di ogni informazione, soprattutto se strampalata.
 
E allora ecco uscire i "terrapiattisti", i No Vax totalitari, e in campo alimentare oggi i vegetariani sono stati sorpassati da “vegani” e “crudisti”, e in minor percentuale dai più estremi “fruttisti” o addirittura i più estremisti Brethariani, guardati con scetticismo dai medici, perché non mangiano nulla!
 
Insomma ormai riusciranno a farci credere che anche gli asini volano. 

Conclusione: Se in passato ai trinariciuti erano riusciti a far credere che i coccodrilli svolazzano "bassi bassi", la modernità ci condurrà a credere che gli "Asini più asini voleranno in alto, molto in alto"…
 
 NOTE:
Da Treccani: crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono, ecc.: avere capacità di critica. In filosofia, parte della logica che si occupa del giudizio. In partic., nella filosofia di Kant, il processo attraverso il quale la ragione umana prende coscienza dei proprî limiti. b. Complesso delle indagini volte a conoscere e a valutare, sulla base di teorie e metodologie diverse, i varî elementi che consentono la formulazione di giudizî sulle opere dell’ingegno umano

 
https://ilsalvagente.it/2019/05/21/il-direttore-dellefsa-il-glifosato-e-un-problema-politico-non-di-sicurezza-della-salute/
 
https://www.ilsole24ore.com/art/glifosato-misteriosa-manina-che-ha-condannato-diserbante-AE8WoxJH
 
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/18273-si,-al-glifosate-le-posizioni-delle-organizzazioni-professionali.html
 
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/13352-il-glifosato-non-sar%C3%A0-messo-al-bando,-per-ora.html
 
https://www.repubblica.it/ambiente/2016/05/16/news/glifosato_l_oms_improbabile_che_sia_cancerogeno_-139921422/
 
http://www.efsa.europa.eu/it/search/site/glyphosate
 
http://www.labottegadelbarbieri.org/grano-e-glifosato-il-servizio-di-report/
 
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/19060-bayer-si-fa-la-monsanto.html
 
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/14563-monsanto-accetta-l-offerta-di-bayer-66-miliardi-$.html
 
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/20612-trovato-il-glifosato-in-molte-famose-marche-di-cereali.html
 


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