Mercoledì, 06 Luglio 2016 09:25

Inchiesta Parmacotto, Maestri: "Preoccupazione per i lavoratori e per lo stato del sistema economico parmense" In evidenza

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La deputata del Partito democratico Patrizia Maestri, componente della Commissione Lavoro della Camera, interviene sulla bufera giudiziaria che sta investendo in queste ore l'azienda Parmacotto.

Parma 6 luglio 2016 -

"Le inchieste della procura è giusto che facciano il loro corso e mettano in luce le responsabilità; mi preoccupa molto, però, il futuro dell'azienda e dei 150 dipendenti che ora vivono una fase di grande incertezza". La deputata del Partito democratico Patrizia Maestri, componente della Commissione Lavoro della Camera, interviene sulla bufera giudiziaria che sta investendo in queste ore l'azienda Parmacotto. "Come spesso accade in questi casi i lavoratori rischiano di pagare il prezzo più alto senza avere alcuna colpa di quanto sta accadendo".
La parlamentare si dice pronta a mettere in campo tutte le azioni necessarie per tentare di proteggere i posti di lavoro. "La nomina di un commissario che assicuri la continuità aziendale è un fatto importante e positivo – sottolinea – la situazione non è semplice, per un'azienda che da tempo è in sofferenza finanziaria, ma in questo momento occorre fare ogni sforzo per evitare a 150 famiglie di restare senza uno stipendio".
Secondo Maestri la situazione che si è venuta a creare in Parmacotto è frutto di diversi problemi che si sono accumulati. "Le responsabilità personali e penali verranno accertate dai tribunali – sottolinea - Sono convinta che il tessuto sociale ed economico di Parma sia sano, ma è impossibile nascondere il fatto che una parte del mondo economico, imprenditoriale e politico abbia fatto degli errori che oggi, tanti incolpevoli, rischiano di subire e pagare. Una riflessione onesta sui legami che negli anni hanno visto dalla stessa parte politici, amministratori locali e imprenditori poi finiti al centro di gravi inchieste giudiziarie, non può continuare ad essere elusa come se nulla fosse".

Ufficio stampa Parlamentare On. Maestri