Domenica, 17 Gennaio 2016 12:04

Lo sfregio di Colonia e il rischio d’imbarbarimento In evidenza

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Sono dieci i tedeschi rimasti vittima dell'attacco terroristico di Istanbul. In meno di 15 giorni la Germania subisce il secondo sfregio da parte musulmana. Una mini Shengen per reazione porterà l'Europa verso la sua distruzione.

di Lamberto Colla Parma, 17 gennaio 2016.
A questo punto è lecito porsi la domanda se tutto ciò sia avvenuto casualmente o piuttosto seguendo una ben precisa scenografia scritta da non si sa bene quale malefica mano, forse da una Spectre (SPecial Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion) stanca di essere un'organizzazione relegata alla sola finzione cinematografica, nata dalla fantasia di Ian Lancaster Fleming, scrittore e ex ufficiale della Royal Navy nella seconda Guerra Mondiale, decide di materializzarsi generando il caos in europa per indebolirla, quindi conquistarla.

I sospetti cominciano a affiorare quando, a partire dai fatti di Capodanno, dopo il coinvolgimento emotivo iniziale, si comincia a schiarire il quadro e più si schiarisce e più resta nebuloso. Dal comportamento della polizia tedesca che sembra non essere stata tempestiva e soprattutto che avesse lasciato sguarnito un potenziale obiettivo sensibile come la stazione ferroviaria di Colonia e poi che volesse tacere la realtà avendone dato le prime informazioni solo 48 ore più tardi della più famosa "Gang Bang" di capodanno.

Con tutti i difetti che potrei riconoscere ai tedeschi non posso certamente pensare che la sicurezza possa minimamente essere stata presa sottogamba dalle forze di polizia. Piuttosto sarebbe più plausibile un atteggiamento di prudenza nel trasmettere l'informazione temendo una reazione incontrollabile da parte frange estremiste o di movimenti xenofobi.

Tant'è che, nonostante le sollecitazioni e gli inviti e le sollecitazioni del ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maas, a non strumentalizzare quanto accaduto la notte di Capodanno a Colonia, "non possiamo lasciare campo libero a incendiari estremisti", un gruppo di hooligan, rocker e buttafuori avrebbe lanciato una "caccia all'uomo nel centro storico di Colonia", come reazione alle violenze subite dalle donne la notte di Capodanno. L'iniziativa, di cui riferisce il Koelner Express, sarebbe nata su Facebook.
Fortunatamente tutto si è limitato a qualche sporadico episodio ancora sotto indagine da parte della polizia tedesca.

Ma ecco che, con precisa e solerte tempestività, a riaccendere gli animi teutonici ci ha pensato l'attacco terroristico di Istanbul che, guarda caso, ha visti coinvolti, per la maggior parte, dei turisti tedeschi, dieci per l'appunto.

L'attacco all'europa unita è partito già da tempo e oggi l'obiettivo primario è la Germania, colpita prima con lo scandalo "Diesel Gate" e ora sulla politica immigratoria lanciando la campagna degli stupri di massa di e la strage di tedeschi a Istanbul.

E la reazione tedesca non potrà che essere di chiusura e già si parla di istituire una Mini-Shengen con Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo e Olanda. Un altro passo, questa volta non tanto piccolo e insignificante, verso la "Disunione" che, dalla introduzione della moneta unica, non è riuscita a creare le condizioni per realizzare uno Stato Federale come si deve.

Berlino, colpita dal problema della immigrazione, se la prende con Italia e Grecia per non avere protetto i confini, accusando i due Paesi di non avere fatto gli Hot Spot e di avere chiuso da tempo un occhio sia sugli ingressi sia sulle registrazioni delle impronte digitali. Adesso che il problema ha raggiunto il cuore dell'Europa, Merkel & Co., anziché recitare il "mea culpa" per non avere accolto le istanze e le richieste d'aiuto del sud europa per arginare il flusso migratorio e fermare il massacro di clandestini nel mediterraneo, rilanciano le responsabilità ai mittenti minacciando di alzare altre barriere, forse con l'intenzione premeditata di fare saltare l'EURO, quindi l'Unione Europea, come già nel 2014 avevo, non soltanto provocatoriamente, anticipato.

L'europa è ora troppo vulnerabile e le barriere tra i popoli stanno riemergendo. E' un attimo che ai tradizionali muri di calcestruzzo e filo spinato si ergano i ben più invalicabili muri nazionalistici se non addirittura di matrice xenofoba.

No, un arretramento culturale e di civiltà che non ci possiamo permettere e che deve essere combattuto con la cultura e l'intelligenza.

Sarebbe auspicabile perciò che i movimenti culturali di tutti i Paesi UE e di qualsiasi matrice politica (la Cultura con la "C" maiuscola NON è solo della sinistra come continuano a ricordarci) accendessero molti fari sul problema e, tutti insieme, esponessero un manifesto sulla "Libertà" , libertà individuale e libertà sociale.

Se l'europa continua a rimane in mano ai soli politici, agli "UEmanoidi", avremo ancora ben poca strada da percorrere uniti e il rischio di nuovi e violenti conflitti aumenterà con l'aumentare delle provocazioni di "Numero Uno" che, come ha dimostrato, conosce perfettamente quali corde fare suonare in ogni Paese.

L'ipotesi complottista, connessa alla teoria della cospirazione internazionale, è affascinante e purtroppo anche sempre più probabile.