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Domenica, 14 Dicembre 2014 09:58

Il latte, nuova frontiera per Coca-Cola

"Fairlife" è il nome del nuovo latte, supertecnologico, col quale il colosso statunitense aggredirà il mercato a stelle e strisce.

di LGC Parma, 09 dicembre 2014 -

Il latte "premium" di Coca - Cola si chiama Fairlife e, a detta dell'azienda di Atlanta, contiene il 50% di proteine e di calcio in più degli altri latti in commercio.
Probabilmente una risposta alla crisi ha colpito anche la Coca - Cola che negli ultimi 9 anni ha subito una costante riduzione di vendite. Il 2013 ha registrato un calo del 2% e i dati del 2014 non sembrano discostarsi dai precedenti esercizi.

Non un latte qualsiasi ma è intenzione della multinazionale di imporsi con nuovo prodotto destinato al consumo di "benessere e salute". Prodotto a base di latte quindi arricchito di vari componenti come proteine e calcio in dose maggiore del latte normale ma con metà quantità di zucchero e privo di lattosio.
E come testimonial le Milky Pin-Ups.

"Sapevamo che il nostro fairlife™ - dicono dal quartier generale di Atlanta - sarebbe stato un punto di svolta nella categoria latte e abbiamo creduto che il nostro latte unico meritasse una campagna di marketing altrettanto unica. Ecco perché il lavoro del fotografo londinese Jaroslav Wieczorkiewicz ha attirato la nostra attenzione. La sua collezione Pin-Ups Milky trasforma latte reale in alta moda per ricreare il classico pin-up di artisti americani come Gil Elvgren (1914-1980) "

Attendiamo quindi i riscontri da parte del mercato statunitense dove il consumo procapite di latte è in diminuzione mentre stanno registrando incrementi di consumi i prodotti arricchiti.

Fairlife il latte premium di Coca - Cola

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Lunedì, 15 Settembre 2014 09:01

"Un matrimonio che s'ha da fare"

Prodotto, territorio, turismo. Una miscela esplosiva non ancora innescata. Le motivazioni e le possibili soluzioni sono state evidenziate nell'incontro promosso dalla "Strada dei sapori del prosciutto e dei vini dei colli" con il contributo dei professori Filippo Arfini (Università di Parma) e Giovanni Viganò (MET - Bocconi).

di Lgc - Langhirano (PR), 14 settembre 2014 -
"Un dibattito franco e privo di interessi personali credo sia sempre produttivo" è il cappello introduttivo al convegno del presidente della strada dei sapori Mario Schianchi. "Troppe, prosegue il presidente, sono le realtà sul territorio impegnate sulla stessa materia, scoordinate e spesso mal gestite. E' dimostrato che il turismo se ben progettato e gestito può diventare una vera risorsa per l'economia e contribuire al valore aggiunto del territorio." In sintesi l'intervento di Mario Schianchi tende la mano a una più stretta collaborazione tra istituzioni e soggetti privati per definire un progetto organico di sviluppo territoriale che metta al centro dell'analisi gli obiettivi collettivi e non i soli interessi privati.
Per Filippo Arfini deve essere il territorio a valorizzare il prodotto. Il territorio, secondo l'accezione francese Terroir, ovvero quell'insieme di caratteristiche distintive di un'area geografica, superando il concetto di distretto produttivo e di qualità rinchiusa nella DOP. Con il moltiplicarsi delle DOP, sottolinea il professore dell'Università di Parma, il consumatore si trova di fronte a una ampia scelta di prodotti a caratteristiche simili e, almeno in teoria, con analoghe caratteristiche qualitative. La DOP quindi è un fattore limitante alla valorizzazione del prodotto. Nonostante il significativo incremento dell'export e dell'innovazione tecnologica, connessa soprattutto all'introduzione degli affettati, il mercato del Prosciutto di Parma sta evidenziando comportamenti economici tipici delle commodities, ovvero quei prodotti indifferenziati (frumento, petrolio, metalli ndr) il cui prezzo non è legato all'aumento o diminuzione dell'offerta. Infatti, secondo quanto esposto dal professor Arfini, la disponibilità di prodotto "cosce" e conseguentemente di prosciutti è sensibilmente diminuito ma, al contrario, il prezzo invece di aumentare è anch'esso diminuito. La praticità di consumo la dolcezza, la DOP, non sono sufficienti a affermare delle caratteristiche di forte distintività del Prosciutto di Parma.
In conclusione, "il prosciutto di Parma, afferma Filippo Arfini, è un bene fiducia la cui bontà è legata alle aspettative del consumatore." Il territorio potrebbe quindi fare la differenza e attraverso di esso promuovere il prodotto e non il contrario come si è fatto sino ad ora.
"Il turista vuole fare un'esperienza di vita" chiosa Giovanni Viganò, docente del MET - Bocconi. L'esperienza, prosegue Viganò, è legata all'uomo e quindi agli artefici del prodotto.
Nonostante sia diffusa la convinzione che il mercato del turismo cambi rapidamente si continua a utilizzare i medesimi modelli di un tempo. E' questo uno dei tanti paradossi legati al turismo è il commento di Viganò. "Sappiamo - sottolinea l'accademico della Bocconi, che oggi la comunicazione è immediata, One to One, ma rimaniamo legati al cartaceo".
"Perché un turista deve venire a Parma" è la domanda alla quale occorre dare una risposta organica superando la convinzione che un territorio vada bene per chiunque. "Nel momento in cui troveremo la risposta - prosegue Viganò - riusciremo a segmentare il mercato turistico" Il primo prodotto che si pone sul mercato è quindi il territorio, la destinazione turistica che abbia una forte identità. "La crisi peggiore, conclude il professor Viganò, è quella dell'identità, quella che definisco la crisi del camaleonte". La risposta a tutto questa sta nel comunicare il Brand Turistico e progettare l'esperienza turistica del consumatore. Anche l'intervento del professor Viganò converge sulla necessità di realizzare un progetto condiviso che abbia nella cooperazione, come scelta strategica, il plus territoriale da esportare e che trovi nella competitività interna la forza rigenerativa. In sintesi, parafrasando il pensiero del docente, uniti verso l'esterno e competitivi verso l'interno.

L'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Giordano Bricoli e dall'assessore alle attività produttive Mauro Lamoretti, in forza degli interessanti spunti evidenziati, si è impegnata a dare seguito con approfondimenti. "E' stato solo un antipasto, chiosa Lamoretti, ma non finisce qui, ci sarà un seguito".

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Domani, martedì 18 marzo, la presentazione in CNA -

Modena, 17 marzo 2014 -

Quando acquistate pensate di scegliere veramente? Pensate di essere voi a comprare le cose, oppure qualcuno ve le sta vendendo? L'arte di persuadere, comunicare efficacemente e rendere piacevole un concetto o un prodotto, è una scienza che si può apprendere: si chiama Neuromarketing & Neuroselling e la si può imparare nel corso che Ecipar organizza a partire dal mese di aprile: 16 ore di lezioni utili per massimizzare l'impatto della comunicazione con i clienti, aumentare l'efficacia commerciale e marketing del team di lavoro, individuare le leve che inducono all'acquisto. Il corso insegnerà anche ad applicare le idee del neuromarketing ai vari strumenti della comunicazione (mail, pubblicità stampate, sito web,social, telemarketing).
Il corso sarà presentato martedì 18 marzo alle 18:30, presso la sala Arcelli di CNA provinciale di Modena, nel corso di un utile e divertente seminario per scoprire assieme quali sono le leve che inducono l'essere umano ad acquistare, e quale parte del nostro cervello decide veramente. La partecipazione all'incontro è gratuita.
I titolari di imprese con dipendenti che versano regolarmente i contributi all'EBNA/EBER da almeno cinque anni, avranno anche l'opportunità di richiedere la restituzione dei costi per la partecipazione al corso di formazione (150 euro più iva per le imprese associate, 300 per i non associati).

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 



Nescafè, storico marchio di caffè solubile di proprietà del gruppo Nestlè, festeggia oggi (29 ottobre) il 75esimo anniversario dalla sua nascita, avvenuta in Svizzera nel 1938.

Per celebrare l'importante traguardo raggiunto, il brand ha lanciato su Twitter e Facebook l'hashtag #75nescafe.

Negli ultimi anni la Nescafé, sfruttando la collaborazione con la nota ditta tedesca Krups, ha messo in commercio Dolce Gusto, una linea di macchine per caffè espresso e altre bevande in capsule, le quali a differenza del marchio principale prevedono l'uso di caffè macinato.
Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Sabato, 24 Agosto 2013 10:00

Marketing, il Volantino si fa digitale

 

di Virgilio -  24 agosto 2013 - -

Una volta era il volantino a riempire le cassette postali, oggi è invece il volantino elettronico a intasare la casella elettronica.


Una evoluzione naturale, molto più ecologica, che ha affinato le armi con la georeferenziazione.
Potrebbe apparire superato e invece il "volantinaggio" rimane il punto di riferimento pubblicitario dei rivenditori anche nella sua transizione al digitale.
Un settore quello della comunicazione pubblicitaria a mezzo volantinaggio che, stando a quanto pubblicato da MarkUP, muove oltre 1 miliardo di euro di soli costi di stampa e distribuzione già solo con riferimento alle due categorie principe di retailer (Gdo e Elettrodomestici - Eldom), che coprono il territorio con oltre 12 miliardi di copie ogni anno. Inoltre viene regolarmente utilizzato da oltre la metà delle famiglie italiane (11,9 milioni, fonte Nielsen 2012). L'investimento dei retailer sul volantino vale più del doppio della pubblicità radio in Italia (€ 430 milioni nel 2012), più della stampa periodica (€ 738 milioni nel 2012), più o meno come tutto l'internet advertising (€ 995 milioni nel 2012) e quasi come la pubblicità su stampa quotidiana (€ 1,2 miliardi nel 2012). (Fonte: Proiezione annuale su dati semestrali 2012 Nielsen).
Numeri impressionanti che confermano quanto la propensione all'acquisto dei consumatori sia ancora fortemente legata alla territorialità o ancor meglio, alla prossimità.
Se il mezzo non fosse efficace avrebbe perduto appeal e conseguentemente mercato scomparendo completamente soprattutto in tempi di recessione economica quale è quella che il sistema occidentale sta attraversando.
Nemmeno l'avvento e la diffusione dell'e.commerce ha scalfito l'acquisto di prossimità e il volantinaggio. Anzi, al contrario sembra essersi rafforzato.

Volantino digitale e georeferenzazione gde
Un nuovo stile comportamentale è nato proprio a seguito della diffusione di internet e soprattutto degli smartphone: nasce il cosiddetto ROBO (Research Online Buy Offline), ovvero cercare su internet, confrontare qualità e prezzi e infine comperare al punto vendita. Le stime del ROBO indicano un giro d'affari doppio dell'e.commerce. Ecco quindi la nascita e diffusione degli aggregatori digitali, quei particolari applicativi, in grado di proporre i volantini elettronici, con le loro offerte ovviamente, più vicini e prossimi alla posizione rilasciata dal "telefonino" consentendo però di accedere rapidamente alla mappa con i negozi più vicini, gli orari di apertura, i contatti da chiamare.
Il fenomeno diffuso da diversi anni in nord europa è approdato in Italia circa tre anni fa raccogliendo, a fine 2012, ben due milioni di utenti al mese. La Germania, partita alcuni anni prima, ha già superato i 4 milioni di utenze mensili

In conclusione l'efficacia del volantino, al di là della modernità di un media che combina da sempre copertura territoriale e geolocalizzazione, affonda le radici nella risposta a un bisogno del consumatore: abbinare la convenienza a un'esperienza di ricerca, per certi versi anche ludica, del prodotto.

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
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