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Venerdì, 21 Novembre 2014 14:58

Imprese in missione in Vietnam

L'export regionale verso il Vietnam è cresciuto in un anno del 27 per cento. Regione, Camere di commercio, associazioni di categoria, sistema bancario a supporto delle aziende dell'Emilia-Romagna -

Reggio Emilia, 21 novembre 2014 -

E' in partenza la missione imprenditoriale plurisettoriale che dal 23 al 27 novembre toccherà le città di Hanoi e Ho Chi Minh City, e si concluderà con la visita della provincia di Binh Duong.
Alcune importanti imprese emiliano-romagnole rappresentative di importanti settori economici, potranno approfondire le possibilità di business attraverso incontri con operatori vietnamiti selezionati, e visite alle aziende locali. Si tratta di Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Silfradent di Santa Sofia e Trevi Finanziaria Industriale di Cesena, Ingegneria Biomedica Santa Lucia di Piacenza, Ferrarini Spa e Simet di Reggio Emilia, oltre al sistema bancario e associativo, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Confindustria Modena. A coordinare la delegazione regionale, Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, azienda speciale della Camera di commercio di Modena.

Sarà un'occasione per scoprire le opportunità di affari in Vietnam, piattaforma per l'espansione commerciale delle imprese nell'area ASEAN (10 Paesi con oltre 600 milioni di abitanti) anche grazie alla firma, ormai prossima, dell'accordo di libero scambio tra Vietnam e Unione Europea.
L'imprenditore Stefano Landi, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, guiderà per Unioncamere regionale le imprese emiliano-romagnole come componente della delegazione italiana. Landi interverrà martedì 25 novembre all'insediamento della prima commissione economica Italia-Vietnam istituita dai due Governi. Sarà la prima partecipazione di una Unione regionale delle Camere di commercio a una Commissione Economica, occasione prestigiosa e insieme di forte rilievo per lo sviluppo dei rapporti di cooperazione industriale e commerciale.

"Il Vietnam è un paese che sta dimostrando grande vitalità e voglia di progredire, come attesta lo scarso impatto della crisi globale sulla sua economia. Questa missione di sistema – dichiara Landi- è un segnale della volontà di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in vista della firma di un accordo tra Vietnam e Unione Europea che si stima farà incrementare gli interscambi commerciali da 33 a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni".

Secondo i dati dell'Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere ER, nel 2013 l'export verso il Vietnam è cresciuto del 27 per cento rispetto al 2012, per un valore di 121 milioni di euro che coinvolge 270 imprese, di cui il 48% rappresentato dalla meccanica strumentale.
Camere di commercio dell'Emilia-Romagna e Regione hanno un ruolo di primo piano.

"A quasi un anno e mezzo dall'avvio del progetto "Destinazione Vietnam" - sottolinea il presidente Landi - i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire su questo percorso che promuove investimenti, trasferimento tecnologie, collaborazione economica".
Il Desk Vietnam, coordinato da Unioncamere Emilia-Romagna, ha fornito assistenza a oltre 200 imprese, un numero doppio di aziende ha partecipato a momenti formativi/informativi, 37 i report di pre-fattibilità realizzati e 21 visite di check-up aziendale sono stati 200 gli incontri di affari con buyer vietnamiti organizzati dal sistema camerale, Regione e in collaborazione con le associazioni di categoria.

La missione, nata all'interno del progetto Destinazione Vietnam e co-finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione con soggetto attuatore Promec, patrocinato dai Ministeri Sviluppo Economico e Affari Esteri, ICE agenzia, realizzato in collaborazione con ICHAM (Camera di commercio italiana in Vietnam) e le Associazioni di categoria, è confluita in un'ottica di sistema nella più ampia iniziativa del Governo Italiano, organizzata nell'ambito della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale.

La Cabina di Regia per l'Italia Internazionale è lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione.
Co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (che co-presiede per le materie di propria competenza), il Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, di UnionCamere, Confindustria, Rete Imprese Italia, ABI e Alleanza delle Cooperative.

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere)

A Napoli, secondo posto per il progetto di Unioncamere regionale e delle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna al concorso European Enterprise Promotion Awards che segnala le iniziative più innovative ed efficaci di enti pubblici e partenariati pubblico-privati dell'Ue, a sostegno dell'imprenditoria.

Parma, 6 ottobre 2014 -

Dall'Assemblea Europea delle PMI, che si è svolta a Napoli nell'ambito del semestre di Presidenza italiana dell'UE, è arrivato un riconoscimento alla progettualità e alla capacità del Sistema Camerale di sostenere le imprese in stretta connessione a istituzioni e associazioni imprenditoriali.
Tra i 22 finalisti dell'ottava edizione dell'European Enterprise Promotion Awards selezionati su alcune centinaia, si sono fatti onore i due progetti delle Camere di commercio.

"Mirabilia" della Camera di commercio di Matera, capofila di altri nove enti camerali (Brindisi, Genova, La Spezia, Messina, Padova, Perugia, Salerno, Udine e Vicenza) si è aggiudicato il primo posto nella sezione "Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese", mentre "Crescere e competere con il contratto di rete" di Unioncamere regionale e Camere di commercio dell'Emilia-Romagna è arrivato secondo nella categoria "Sviluppo del contesto imprenditoriale".

Una medaglia d'oro e una di argento significative perché per la prima volta due iniziative del sistema camerale finaliste sono state entrambe premiate. Per una Unione regionale poi è una novità assoluta.

I riconoscimenti sono giunti al termine di una lunga selezione, prima a livello nazionale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico che aveva attribuito il massimo punteggio (100/100) ai due progetti camerali e poi da una qualificata giuria, presieduta da Joanna Drake della DG Imprese della Commissione Europea e composta da imprenditori, rappresentati di governo e del mondo accademico che li ha inseriti nella "short list" conclusiva individuandoli tra una cinquantina di iniziative scelte nei Paesi membri. I riconoscimenti sono stati consegnati nel corso dell'Assemblea delle PMI, a cui hanno partecipato i massimi rappresentanti dell'Unione Europea, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il Ministro dell'Economia Federica Guidi.

"L'Italia ha ottenuto un successo importante grazie a due iniziative che contribuiscono a creare un ambiente favorevole per lo sviluppo dell'imprenditorialità - afferma Antonello Lapalorcia, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico e componente della Giuria europea - I progetti sono entrambi forti e validi, basati su una logica di rete, e confermano la capacità progettuale del sistema camerale. E' rilevante che ciò accada in occasione della Presidenza di turno dell'Italia in Europa, momento in cui possiamo portare avanti con forza l'immagine di come sappiamo fare impresa".

I Premi Europei per la promozione di impresa mettono al centro l'innovazione e la creatività delle PMI, che, secondo le ultime ricerche, continuano a essere la spina dorsale dell'economia europea: rappresentano infatti più del 99,8% di tutte le imprese.
"La scelta della Commissione Europea rappresenta una gratificazione per il lavoro svolto. – dice il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini - Conferma la validità e l'efficacia dei progetti messi in campo dalle Camere di commercio e dalle loro Unioni regionali per la promozione e il sostegno dell'imprenditoria. Il contratto di rete – conclude Pasini - è entrato nel bagaglio di strumenti che gli imprenditori utilizzano per organizzare meglio la propria attività economica. "Crescere e competere con il contratto di rete" rappresenta un esempio di buone pratiche e di efficace sinergia tra sistema camerale, mondo associativo e istituzioni per promuovere l'economia dei territori".

Il progetto "Crescere e competere con il contratto di rete" - avviato nell'ambito dell'Accordo di programma tra Unioncamere e Ministero dello Sviluppo Economico, a valere sui finanziamenti del fondo di perequazione del sistema camerale - consente di supportare le PMI orientate ad avviare o consolidare processi di collaborazione e aggregazione attraverso il contratto di rete.

I promotori dell'iniziativa sono le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini) e la loro Unione regionale con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum (l'Università telematica del sistema camerale).

Ricercando le più ampie collaborazioni, il sistema camerale regionale ha condiviso il progetto con le associazioni di rappresentanza delle imprese e con le aziende di credito per rendere più efficace l'utilizzo degli strumenti di formazione e informazione rivolti ad imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti.

Alcuni numeri del progetto, articolato su due annualità:

oltre 1.100 partecipanti formati;
158 le aziende, interessate alla costituzione di reti d'impresa, che hanno partecipato ai percorsi di consulenza e assistenza personalizzati:
28 le bozze di contratti di rete predisposte
12 nuovi contratti di rete sottoscritti, con la partecipazione di 50 imprese
realizzata la guida "Contratti di rete. Istruzioni per l'uso", vera e propria "cassetta degli attrezzi", contenente tra l'altro l'evoluzione della normativa di riferimento.

(Fonte: Uffici stampa Unione Regionale delle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna)

 

Sabato, 28 Giugno 2014 08:50

Focus filiera agroindustria in India

A Cesena e Parma, due seminari di presentazione dello studio di mercato sulle opportunità in India per le tecnologie post-raccolta, trasformazione alimentare e imballaggi. Aperte le iscrizioni -

Parma, 28 giugno 2014 -

Nonostante il rallentamento della crescita nell'ultimo biennio, l'India è un mercato che presenta significative potenzialità, anche se non privo di una certa complessità. Tra i Paesi dell'Unione Europea, l'Italia è il quarto partner commerciale. L'agroindustria è uno dei settori di potenziale maggiore sviluppo come conferma la ricerca realizzata dalla Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, che mette in evidenza la costante crescita del mercato alimentare indiano (+15% annuo) e l'innalzamento degli standard di qualità.
In tale contesto, in cui sta aumentando la domanda di meccanizzazione per l'agricoltura, gli operatori indiani dell'industria alimentare (trasformazione e imballaggi degli alimenti) stanno ricercando e importando sempre più macchinari e tecnologie di alta qualità, con un maggior livello di automazione e capaci di garantire risparmi energetici e di acqua.
C'è quindi notevole spazio per il know how e le competenze delle imprese emiliano-romagnole che potranno partecipare a due seminari di presentazione dello studio di mercato della sulle opportunità in India per le tecnologie post-raccolta, trasformazione alimentare e imballaggi.
I due incontri, gratuiti, in calendario (orario 9.30 -12.30) mercoledì 9 luglio a Cesena nel quartiere fieristico (via Dismano, 3845) e giovedì 10 luglio a Parma nella sede della Camera di commercio (via Verdi, 2) sono organizzati da Unioncamere e Camere di commercio dell'Emilia-Romagna insieme a Regione, CesenaFiera, CERMAC, CSO, Centuria-Agenzia.
Saranno presentate anche le azioni della quarta edizione del Progetto India, che intende supportare la penetrazione commerciale e l'avvio di collaborazioni produttive di imprese emiliano-romagnole nel mercato indiano, appartenenti alla filiera del post-raccolta, oltre che della meccanica agricola (in collaborazione con FederUnacoma).
Sergio Sgambato, segretario della Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry, sarà a disposizione per incontri individuali di approfondimento.
Sui siti di Unioncamere Emilia-Romagna (www.ucer.camcom.it) e delle due Camere di commercio di Parma (www.pr.camcom.it) e Forlì-Cesena (www.fc.camcom.it sono aperte le iscrizioni on line.

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

Venerdì, 27 Giugno 2014 11:03

Unioncamere Emilia-Romagna vola a Bruxelles

A Bruxelles lancio dei network business EU-ASEAN. L'associazione delle Camere di commercio è partner dell'Evbn il consorzio che facilita le relazioni commerciali e produttive con il Vietnam -

Parma, 27 giugno 2014 -

Promuovere e supportare le attività e il business delle piccole e medie imprese europee alla scoperta di nuovi mercati. E' uno dei cardini della politica europea creare opportunità di crescita per le PMI e favorire la penetrazione commerciale. A questa strategia si collega la nascita di nuove strutture, specifici "business network" per l'area ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima zona di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali.

A Bruxelles, nel corso di due giornate di lavori sono stati presentati i Network Business EU-ASEAN, i Consorzi costituiti per supportare le Pmi europee a intraprendere i percorsi di internazionalizzazione verso Indonesia, Filippine e Vietnam.
Al consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), partecipano, in qualità di partner Unioncamere Emilia-Romagna, unico per l'Italia, e la Camera di Commercio italiana in Vietnam ( ICHAM).
Questi network forniscono informazioni e servizi per l'accesso ai mercati, e contribuiscono anche a una politica di dialogo, sviluppo di affari e relazioni commerciali.
L'EVBN, co-finanziato dall'Unione Europea e dai partner del Consorzio, svolge un'azione mirata e concreta per far conoscere alle Pmi europee le opportunità di business in Vietnam, Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, e porta di accesso per il mercato ASEAN che è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi UE-ASEAN potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.

A Bruxelles, negli uffici di Eurochambres, l'associazione delle Camere di commercio e industria europee di rappresentanza imprenditoriale presso le istituzioni comunitarie, si sono svolti incontri b2b tra imprenditori europei e i rappresentanti dei tre Consorzi dopo l'evento pubblico a cui, davanti a 80 partecipanti, sono intervenuti come relatori il Segretario generale di Eurochambres Arnaldo Abruzzini, il chairman di EBO Jason Collins, esperti della Commissione Europea, e Michele D'Ercole, presidente della Camera di Commercio italiana in Vietnam (ICHAM) in rappresentanza del Consorzio EVBN assieme ai rappresentanti dei Consorzi di Indonesia e Filippine.Per le caratteristiche del tessuto imprenditoriale, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese competitivo e partner ideale per investire e commercializzare.
Meccanica, infrastrutture e turismo ecosostenibile sono i principali settori dove le aziende italiane possono trovare opportunità di affari. Negli ultimi anni, il valore dell'interscambio commerciale tra Emilia-Romagna e Vietnam, ha registrato un notevole balzo in avanti: lo scorso anno, l'import ha superato i 143 milioni di euro e l'export i 121 milioni (+27% rispetto al 2012). Ad oggi, il desk Vietnam attivato a fine marzo 2013 ha incontrato oltre 200 imprese emiliano-romagnole.

L'evento in terra belga è stato organizzato da Eurochambres, da Business Networks della UE e dall'Associazione Friends of Europe con la partecipazione dei tre Consorzi.
Per EVBN, è stata la seconda presentazione dopo la prima tappa europea che si è svolta a Parma organizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Parma, Regione Emilia-Romagna, MiSE, ICE Agenzia, ICHAM, UCIMA e Fiere di Parma.
Per favorire occasioni di collaborazione tra imprese, è stato messo in campo da Unioncamere Emilia-Romagna e Ambasciata d'Italia ad Hanoi in collaborazione con ICHAM, Regione Emilia-Romagna e Associazioni di categoria il progetto "L'impresa comunica con un ciak" che consiste nella realizzazione di un videotutorial e di specifiche linee guida utili a creare video aziendali per promuovere la propria azienda in Vietnam.

(Fonte: Unioncamere Emilia Romagna)

Martedì, 24 Giugno 2014 16:49

Parma - Opportunità da scoprire in Vietnam

A Parma la prima tappa del tour europeo che prosegue a Bruxelles. Il Paese asiatico è porta di accesso al mercato Asean, dal 2015 area di libero scambio con l'eliminazione delle tariffe doganali -

Parma, 24 giugno 2014 -

Il Vietnam è un Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, dove si respirano dinamismo ed entusiasmo. E' porta di accesso per il mercato ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima area di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali. L'ASEAN è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.
A questo si aggiungono i trattati di libero scambio con grandi Paesi vicini (Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda, India): merci prodotte per il 40 per cento in loco potranno entrare e uscire dall'area ASEAN senza imposizione di dazi o con tariffe contenute.
Si orienta verso questa prospettiva il Consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), a cui in qualità di partner italiano partecipa Unioncamere Emilia-Romagna. Del consorzio EVBN, che svolge una azione mirata e concreta per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee e creare le condizioni per un ambiente favorevole alle possibilità di affari che può offrire il Vietnam, si è parlato alla Camera di commercio di Parma nella prima e unica tappa italiana del tour di presentazione che toccherà domani Bruxelles. Il Consorzio EVBN opera sulla base di progetti approvati e finanziati dall'Unione Europea e quindi con un approccio concreto per gli imprenditori.
L'Unione Europea è il secondo maggior partner commerciale del Vietnam dopo la Cina.
Per le caratteristiche del tessuto industriale vietnamita, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese molto competitivo e partner ideale per investire e commercializzare, specie per le imprese italiane. Meccanica, infrastrutture, attrezzature e componenti per l'industria turistica sono i principali settori dove le aziende tricolori possono trovare opportunità di affari.
Durante il convegno di Parma, trasmesso in diretta streaming, si sono svolte due tavole rotonde in collegamento con Ho Chi Minh City, per consentire ai rappresentanti delle associazioni di categoria vietnamite dei settori packaging-trasformazione alimenti e lifestyle, di fornire approfondimenti e rispondere a domande degli imprenditori italiani in vista di due eventi che si svolgeranno in ottobre: nove buyer vietnamiti parteciperanno a CIBUS TEC Food Pack alle fiere di Parma, poi operatori italiani saranno in missione in Vietnam.
Contemporaneamente al convegno, Hoang Hai Pham, responsabile del Desk VIETNAM ha incontrato 15 aziende, nella seconda giornata del suo viaggio di lavoro che lo ha portato a Bologna lunedì e proseguirà a Ferrara, Rimini per concludersi a Piacenza venerdì 27 giugno.

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

Indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2014 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo -

Parma, 23 giugno 2014 -

La crisi rallenta. La cautela è d'obbligo, ma dopo nove trimestri consecutivi di segno negativo, e di buio fitto si potrebbe cominciare a intravvedere uno spiraglio di luce.
Nei primi tre mesi del 2014 sono emersi alcuni tenui segnali di miglioramento, sintesi di andamenti settoriali e dimensionali tuttavia divergenti. Il sostegno maggiore è venuto dalla domanda estera, e a beneficiarne sono state le imprese più aperte all'internazionalizzazione, mentre sono proseguite le difficoltà di coloro che hanno come riferimento il mercato interno.
Nel primo trimestre 2014 dunque, produzione, fatturato e ordini sono apparsi in lieve crescita, in controtendenza rispetto al trend negativo dei periodi precedenti.
Sono queste alcune indicazioni che emergono dall'indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2014 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
La produzione in volume dell'industria in senso stretto dell'Emilia-Romagna è aumentata dello 0,1 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente (+0,8 per cento in Italia), a fronte del trend negativo dei dodici mesi precedenti (-2,7 per cento). L'evoluzione della industria manifatturiera, comprese le grandi imprese con più di 500 addetti, delinea un andamento produttivo più sostenuto (+0,3 per cento), pure in miglioramento rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti.
L'andamento settoriale non è apparso uniforme. La recessione è continuata per le industrie della moda (-2,1 per cento) e del legno e mobilio (-3,1 per cento), ma l'andamento è risultato meno negativo rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti. Le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto, tra le più aperte all'internazionalizzazione, hanno evidenziato un aumento della produzione dell'1,1 per cento. In crescita anche le industrie alimentari (+0,3 per cento),
Il fatturato ha ricalcato quanto registrato per la produzione: è stato registrato un incremento dello 0,2 per cento rispetto all'analogo periodo del 2013 (+1,1 per cento in Italia), che è apparso in contro tendenza rispetto al trend negativo del 2,8 per cento dei quattro trimestri precedenti.
La domanda è apparsa stabile, seppur con andamenti differenziati. Ancora in flessione i consumi interni, mentre crescono gli ordini dall'estero.
Come attestano i dati Istat, nel primo trimestre 2014, le esportazioni industriali emiliano-romagnole, pari a 12.523 milioni di euro, hanno fatto segnare un sensibile incremento (+5,6 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è determinato dall'accelerazione sui mercati europei e dalla continua e forte crescita sul mercato statunitense. È molto più contenuto l'incremento delle vendite all'estero nazionali (+1,9 per cento).
L'indagine Istat sulle forze di lavoro ha registrato un andamento positivo per l'occupazione dell'industria in senso stretto. Il primo trimestre del 2014 si è chiuso con una crescita dello 0,5 per cento rispetto all'analogo periodo del 2013, che è equivalsa a circa 2.000 addetti. Segno opposto per l'Italia, che ha accusato una diminuzione dello 0,3 per cento pari a circa 16.000 addetti
Per quanto concerne la movimentazione avvenuta nel Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2014 il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell'industria in senso stretto è risultato negativo per 445 imprese rispetto alle 692 dell'analogo trimestre del 2013.
La consistenza delle imprese attive, pari a fine marzo 2014 a 47.634 unità, è apparsa in diminuzione del 1,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. Da questa tendenza negativa si è distinto il solo comparto energetico, le cui imprese attive sono aumentate.
"L'indagine conferma alcuni segnali positivi, seppure ancora timidi e a macchia di leopardo sul territorio. – dice il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani – Il numero delle imprese in sofferenza supera ancora abbondantemente quello delle aziende che iniziano a guardare con maggior fiducia al futuro, le previsioni mostrano come solo nel 2015 l'occupazione arresterà la sua caduta. In questa fase – aggiunge il presidente Torreggiani – è necessario ancora con maggiore forza supportare le imprese con azioni mirate. Il sistema camerale regionale prosegue nel suo impegno su alcuni punti ben definiti: i progetti integrati di internazionalizzazione sui mercati emergenti; l'aggregazione delle imprese attraverso i contratti di rete; la patrimonializzazione dei confidi per facilitare l'accesso al credito delle PMI, infine le azioni per sostenere le start up, non solo nei settori ad alto contenuto innovativo".

"Se vogliamo che il lento recupero dell'economia regionale del primo trimestre diventi vera ripresa – dichiara il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – devono ripartire la domanda interna e gli investimenti: questi sono i fattori fondamentali su cui puntare per dare una scossa reale all'economia e, in prospettiva, all'occupazione".
I segnali positivi non mancano: la crescita della domanda dai principali mercati mondiali, la risalita della fiducia di imprese e famiglie, l'occupazione che sembra essersi stabilizzata, pur restando il più importante elemento di preoccupazione. Le valutazioni generali sugli ordini delle imprese continuano a risultare complessivamente positive, con accenti ulteriormente positivi per gli ordini esteri.
Pur avendo l'Emilia-Romagna il più elevato tasso di occupazione di tutte le grandi regioni italiane, la disoccupazione ha raggiunto nel primo trimestre dell'anno il 9,7%, dato triplicato in poco più di 5 anni.
Le esportazioni si confermano l'unica componente positiva del Pil regionale. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, perché la domanda mondiale in questi anni è cresciuta molto di più dell'export regionale e le stime di crescita del PIL mondiale (OECD) continuano ad essere ampiamente positive + 2,2% nel 2014 e +2,8% nel 2015.
La domanda di beni di investimento e di beni intermedi appare in crescita sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. È un dato importante per l'Emilia-Romagna, tenendo conto che su tali tipologie di prodotti si concentra la quota principale del nostro export (circa 30 milardi di euro sui 50 totali). Ciò potrebbe consentire all'Emilia-Romagna di recuperare il differenziale positivo di crescita del PIL rispetto alla media nazionale.
Anche gli ordini interni di beni di investimento appaiono in crescita, pur partendo da livelli molto bassi. "Le nostre imprese, per rafforzare la propria competitività sui mercati, continuano l'impegno ad innovare prodotti e processi – afferma il presidente Marchesini – Lo dimostra anche il successo delle due recenti scadenze della nuova Legge Sabatini, che hanno registrato oltre 3.000 domande di PMI a livello nazionale.
La politica industriale più efficace è quella a favore degli investimenti. Il Governo, ed in particolare il Ministro allo sviluppo economico, danno segnali incoraggianti. Le imprese chiedono strumenti semplici, automatici e strutturali, in grado di stimolare gli investimenti privati. Il recente pacchetto di interventi del Governo a sostegno degli investimenti, della capitalizzazione delle imprese, della diminuzione del costo dell'energia, del sostegno al credito con nuove fonti di finanziamento danno una risposta importante a queste aspettative, e si aggiungono agli effetti positivi della nuova Legge Sabatini. Anche il rafforzamento del Fondo di garanzia è un provvedimento utile per migliorare le condizioni di accesso al credito delle PMI.
Naturalmente – conclude il presidente regionale degli industriali – anche la Regione può fare molto. Ci aspettiamo che la nuova programmazione dei Fondi strutturali europei punti in modo deciso allo sviluppo e agli investimenti produttivi, che generano lavoro e occupazione, evitando eccessi di ottica pubblicistica".

Il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l'analisi del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, è rimasto in calo anche nei primi mesi del 2014, ma l'andamento nel complesso ha smesso di peggiorare. Sebbene un'inversione di tendenza non sia ancora evidente, il punto di minimo del trend – toccato a novembre 2013 – sembra alle spalle. Il complesso dei prestiti a famiglie e imprese della Regione ha segnato una riduzione del 3,6% a marzo 2014 (variazioni stimate su dati Banca d'Italia), in linea con la chiusura del 2013.
L'andamento ha continuato a risentire della debolezza dei prestiti alle imprese (-4,5%), con una contrazione più contenuta rispetto al sistema Italia, come già osservato nei mesi precedenti. In media nel 1° trimestre 2014 la flessione dei prestiti in regione è risultata in linea col trimestre precedente. Accanto ai noti fattori di scarsità della domanda e di elevata rischiosità dei prenditori, anche in Emilia Romagna l'andamento dei prestiti ha risentito altresì della parziale ricomposizione delle fonti di finanziamento delle imprese.
I prestiti alle famiglie consumatrici hanno continuato a registrare una riduzione decisamente più moderata (-1,4%), anch'essa in linea con la media dei mesi finali del 2013. Negli ultimi due trimestri, il calo registrato in Regione è risultato lievemente più evidente della media nazionale (-1,1%) al contrario di quanto osservato in precedenza.
"Il protrarsi della recessione – commenta Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – continua a pesare sulla qualità del credito. Segni più chiari di ripresa a livello nazionale e locale dovrebbero però raffreddare il ritmo di crescita delle sofferenze e, nel contempo, far tornare positiva la dinamica del credito a imprese e famiglie. Dobbiamo far ripartire l'economia del territorio dell'Emilia-Romagna – continua Maestri – e con le nostre linee di credito siamo pronti a finanziare i progetti delle famiglie e tutti quegli investimenti che rafforzano la competitività delle imprese, in particolare nell'internazionalizzazione, nella ricerca e innovazione, nella crescita patrimoniale e dimensionale."
A livello provinciale per i prestiti alle imprese il quadro resta caratterizzato da notevole fragilità. Tutte le province sono rimaste in negativo, con estremi per Parma e Bologna, che hanno registrato i cali più forti (nell'ordine di -7% a marzo 2014), mentre Piacenza, Ravenna e Forlì-Cesena hanno segnato le flessioni più contenute (intorno al -2,5%). Le altre province hanno registrato cali tra -3% e -5% circa. Anche per i prestiti alle famiglie tutte le province sono risultate in riduzione, molto limitata nel caso di Parma (-0,5%) e Forlì-Cesena (-0,4%). Le altre province si sono posizionate su una riduzione tra -1% e -2%, con un estremo di -2,5% per Ferrara.
L'andamento dei volumi ha continuato a risentire della debolezza della domanda unita alla prudenza dell'offerta alla luce del continuo deterioramento della qualità dei prestiti, pur a ritmi che di recente appaiono lievemente attenuati rispetto ai massimi di questa fase, raggiunti nel corso del 2013. Nella Regione, il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è salito da metà 2013 oltre il 4% per chiudere l'anno a 4,3%. Il deterioramento della qualità del credito alle imprese ha trainato l'aumento del tasso di decadimento del complesso della clientela bancaria, che si è situato attorno al 3,5% nel secondo semestre 2013 (dato relativo al settore non finanziario dell'Emilia-Romagna). Per le famiglie consumatrici, si osserva una sostanziale tenuta della situazione finanziaria, con un tasso di ingresso in sofferenza dell'1,3% negli ultimi tre trimestri del 2013. In generale, in regione gli indicatori dell'emersione delle nuove sofferenze si sono confermanti leggermente più bassi rispetto alla media nazionale.
In prospettiva, segni più chiari di ripresa dell'economia reale dovrebbero contribuire al progressivo miglioramento delle condizioni del mercato creditizio, già segnalate dalle indagini campionarie che mostrano attese di recupero, pur modesto, della domanda di prestiti da parte delle imprese e delle famiglie.

(Fonte: Unione Regionale Camere di Commercio)

Pubblicato in Economia Emilia
Lunedì, 23 Giugno 2014 12:03

Parma - Road Show, "Destinazione Vietnam"

Prima tappa del tour europeo a Parma - presso la Camera di commercio, martedì 24 giugno, l'unica tappa italiana del roadshow europeo "Destinazione Vietnam", per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee le possibilità di affari che può offrire il Vietnam -

Parma, 23 giugno 2014 -

Il Consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), a cui in qualità di partner italiano partecipa Unioncamere Emilia-Romagna, svolge una azione di collegamento sul territorio per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee le possibilità di affari che può offrire il Vietnam, secondo più importante mercato di esportazione per l'Unione Europea. Il Vietnam è sempre più porta d'accesso per il mercato ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti. Dal 2015 diventerà Asean Free Trade Area (Afta), comunità economica sul modello europeo, una vastissima area di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali.

Martedì 24 giugno nella sede della Camera di commercio di Parma, in via Verdi, 2 si svolge l'unica tappa italiana del roadshow europeo "Destinazione Vietnam" che presenta le opportunità legate al futuro Accordo di libero scambio con l'Unione Europea e le iniziative del Consorzio EVBN.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming. Aprirà i lavori Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma. Sono in programma due tavole rotonde con focus settoriali su packaging-trasformazione alimenti e lifestyle. Si tratta di approfondimenti mirati in vista di due missioni che si svolgeranno in ottobre: di buyer vietnamiti a CIBUS TEC a Parma e di operatori italiani in Vietnam.

Programma e iscrizione, gratuita, all'indirizzo www.pr.camcom.it
Il Road Show è organizzato da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Camera di commercio di Parma, Camera di commercio italiana in Vietnam (ICHAM), Regione Emilia-Romagna, Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam, Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia ICE, Fiere di Parma Spa e Ucima e Associazioni di categoria.

(Fonte: Camera di Commercio Parma)

L'Unione regionale delle Camere di Commercio lo ha scelto come rappresentante a livello centrale e ha nominato vicepresidenti regionali Zambianchi e Tabellini. Intanto il progetto sui contratti di rete di Unioncamere ER è in finale per il premio Europeo 2014 per la promozione d'impresa -

Parma, 21 maggio 2014 -

La Giunta di Unioncamere Emilia-Romagna ha designato Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma, come rappresentante nel Comitato Esecutivo di Unioncamere Italiana. Nella prima riunione della Giunta, l'organo esecutivo dell'associazione composto dai presidenti delle nove Camere di commercio della regione, sono stati inoltre nominati due vice presidenti: Alberto Zambianchi (vicario) e Giorgio Tabellini. Il primo è il presidente della Camera di commercio di Forlì-Cesena, il secondo ricopre lo stesso ruolo alla Camera di commercio di Bologna. La loro nomina segue a quella, avvenuta pochi giorni fa, del nuovo presidente di Unioncamere regionale, il modenese Maurizio Torreggiani.

Si completa così la "squadra" per il triennio 2014-2016, dell'Unioncamere Emilia-Romagna, l'associazione che cura e rappresenta gli interessi delle nove Camere di Commercio del territorio (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini). Fondata nel 1965, Unioncamere Emilia-Romagna promuove l'esercizio associato di funzioni, servizi e competenze per gli obiettivi comuni oltre ad assicurare il coordinamento dei rapporti con la Regione.

E mentre Unioncamere ER definisce la sua nuova struttura, arriva un importante riconoscimento dall'UE: il progetto "Crescere e competere con il contratto di rete" promosso dalle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna con il coordinamento dell'Unione regionale, rappresenterà l'Italia all'ottava edizione dell'European Enterprise Promotion Awards (EEPA 2014) organizzato dalla DG Imprese della Commissione Europea.

L'iniziativa, nata nell'ambito dell'Accordo di programma tra Unioncamere italiana e Ministero dello Sviluppo Economico su risorse del fondo di perequazione del Sistema camerale, rappresenta un supporto concreto e costante alle PMI sempre più orientate ad avviare o consolidare un imprescindibile processo di collaborazione e aggregazione. Le Camere emiliano-romagnole in un'ottica di sistema hanno condiviso il progetto con le associazioni di rappresentanza delle imprese e fornito un contributo attivo al percorso di formazione e accompagnamento realizzato da Unioncamere regionale, rivolgendosi a imprenditori, funzionari pubblici e bancari, liberi professionisti con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum.

Sono stati coinvolti nella fase info-formativa oltre 1.100 partecipanti, mentre nel percorso di consulenza e di assistenza personalizzato, a carattere operativo, sono state 158 le aziende interessate alla costituzione di una rete d'impresa. Gli effetti portato a predisporre 28 bozze di contratti e a sottoscrivere 12 contratti di rete, con la partecipazione di 50 imprese e la creazione di 3 nuovi posti di lavoro per manager di rete. E' stata inoltre realizzata la guida "Contratti di rete. Istruzioni per l'uso".

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

Nominati dalla Giunta dell'associazione delle Camere di commercio. Si affiancano al presidente Maurizio Torreggiani -

 

Parma, 16 maggio 2014 -

Definito l'assetto di Unioncamere Emilia-Romagna.
Nella prima riunione della Giunta, l'organo esecutivo dell'associazione composto dai presidenti delle nove Camere di commercio della regione, sono stati nominati due vice presidenti: Alberto Zambianchi (vicario) e Giorgio Tabellini.

Zambianchi è il numero uno della Camera di commercio di Forlì-Cesena, mentre Tabellini è presidente della Camera di commercio di Bologna.

La loro nomina segue a quella, avvenuta quindici giorni orsono, del nuovo presidente di Unioncamere regionale, il modenese Maurizio Torreggiani.

Si completa così la "squadra" per il triennio 2014-2016, dell'Unioncamere Emilia-Romagna, l'associazione che cura e rappresenta gli interessi delle nove Camere di Commercio del territorio (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini). Fondata nel 1965, Unioncamere Emilia-Romagna promuove l'esercizio associato di funzioni, servizi e competenze per gli obiettivi comuni oltre ad assicurare il coordinamento dei rapporti con la Regione.

La Giunta di Unioncamere Emilia-Romagna ha designato Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma, come rappresentante nel Comitato Esecutivo di Unioncamere Italiana.

 

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

Giovedì, 10 Aprile 2014 17:13

Parma - Alla scoperta di nuovi mercati

 

Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione. Workshop sull’India lunedì 14 aprile a Parma -

 

Parma, 10 aprile 2014 -

Puntare sull’internazionalizzazione è una esigenza strategica e indifferibile per le imprese. I dati sulle esportazioni dimostrano come chi riesce a sviluppare affari sui mercati esteri registra performance superiori alla media. Di fronte a mercato interno sempre più asfittico, la Per sostenere le imprese in questo impegno di trovare nuovi spazi, l’Unione regionale e il sistema camerale dell’Emilia-Romagna organizzano un ciclo di seminari territoriali gratuiti volti ad approfondire la conoscenza di nuovi mercati strategici che offrono opportunità di investimento e business. Si tratta di giornate di formazione gratuite curate da esperti che analizzeranno le opportunità dei Paesi e le problematiche societarie, doganali, fiscali, logistiche, commerciali legate alla gestione delle iniziative imprenditoriali. 

Dopo Emirati Arabi-Qatar e Marocco, il terzo appuntamento in collaborazione con la Camera di commercio di Parma in programma lunedì 14 aprile alle ore 9,30 nella sede dell’ente - in via Verdi, 2- è dedicato all’India, mercato che, nonostante il rallentamento della crescita nell’ultimo biennio, presenta significative potenzialità, anche se non privo di una certa complessità. L’Italia è il quarto partner commerciale dell’India tra i Paesi Ue. 

Mentre nella maggior parte delle economie di storica industrializzazione la domanda è ormai stagnante, i consumi indiani continuano a crescere, trainati dal sensibile dinamismo della “aspiring middle class”, il cui reddito medio è in costante aumento. 

Grazie inoltre ad un tasso di alfabetizzazione del 74% è possibile reperire manodopera qualificata e che conosce la lingua inglese, motivo principale per cui in India si è sviluppata una fiorente industria di outsourcing di servizi.

Interverranno Claudio Maffioletti, general manager della Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, Giorgio Traietti di Sace e Pierlugi Venturini di Simest. 

Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione reperibile sul sito della Camera di commercio di Parma (www.pr.camcom.it). 

Per informazioni: tel.0521 210203/210280; e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Unioncamere Emilia-Romagna e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nella giornata del 14 aprile le imprese interessate possono richiedere un colloquio con il referente del Desk a Mumbai, Satish Kumar, per l’approfondimento di tematiche specifiche che riguardino l’approccio al mercato indiano o lo sviluppo di un business con il Paese. 

I colloqui individuali hanno la durata di circa 30 minuti ciascuno e si svolgono in inglese. 

 

 

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

 

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