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Mentre i festeggiamenti per la promozione in Lega Pro continuano, la dirigenza lavora nell'ombra per regalare ad Apolloni una squadra attrezzata per salire nuovamente di categoria. Nomi altisonanti per un attacco da doppia cifra.

di Luca Gabrielli

Parma, 3 maggio 2016 

Quale sarà il bomber che guiderà il Parma alla conquista della Serie B? Sono ufficialmente iniziati i casting ed i primi nomi fatti stanno facendo già sognare i tifosi crociati.
Si va da quello più affascinante, il cavallo di ritorno Alberto Gilardino, all'"emigrato" nella Championship inglese, Mirco Antenucci, fino ad arrivare al bomber navigato Daniele Cacia. Uno di questi nomi probabilmente farà parte della prossima rosa ducale. Vediamo in breve le caratteristiche e le possibilità di vederli calcare il Tardini.

Il romantico ritorno del "Gila"

Sono già passati 14 anni da quando Cesare Prandelli volle nel suo Parma, nell'estate del 2002, un giovanissimo attaccante di belle speranze di cui si parlava come del "nuovo Inzaghi". Ed effettivamente per movenze e caratteristiche è stato forse l'attaccante che più di tutti si è avvicinato al rapace piacentino. Partito in seconda fila, dietro il duo tutto forza e fantasia Mutu-Adriano, Alberto Gilardino riesce comunque ad inanellare nella prima stagione ben 24 presenze, condite da 4 goal in campionato ed uno in Coppa Italia.
L'anno successivo la consacrazione del futuro Campione del Mondo 2006. Diventato il fulcro del gioco della squadra di Prandelli, realizza 23 reti in 34 presenze e si posiziona alle spalle di Shevchenko nel trono dei cannonieri.
Nella stagione seguente si conferma agli stessi livelli e ne segna ancora 23 ma è ancora vice capocannoniere, stavolta alle spalle di Cristiano Lucarelli. Ma l'addio (o l'arrivederci, chissà...) lo dà nell'epico spareggio contro il Bologna con un goal di tibia che manda in estasi i tifosi gialloblu accorsi al Dall'Ara e permette al Parma di restare in Serie A.
Questa è la storia passata del Gila in terra ducale. Ora le voci che si susseguono negli ultimi giorni, lo vedono di nuovo vicino al Tardini. Che sia realtà o fantasia ancora non è possibile saperlo. Di certo c'è stato un contatto tra la dirigenza e l'entourage del calciatore per sondare una prima disponibilità. Il giocatore è rimasto molto attaccato alla città ed ai suoi tifosi ma molte, forse troppe combinazioni, dovrebbero inanellarsi. Innanzitutto il bomber di Biella dovrebbe decurtarsi e di molto il proprio stipendio e spalmarlo magari in più anni. In secondo luogo dovrebbe scendere non di una bensì di due categorie. Cosa non da poco visto che l'ormai 34enne è a sole dieci reti dallo storico traguardo dei 200 goal in Serie A.
È una vera e propria mission impossible ma sognare non costa nulla. Se ne saprà sicuramente di più nelle prossime settimane.

Cacia, l'attaccante giusto per tutte le categorie

L'altro nome uscito negli ultimi giorni è quello di Daniele Cacia, attaccante dell'Ascoli, classe 1983. Prima punta e dotato di una buona tecnica di base, viene ceduto la stagione scorsa dal Bologna alla squadra marchigiana e mette a segno ben 17 reti. È il classico attaccante che durante la carriera si è fatto le ossa in tutte le categorie, non ai livelli di Alberto Gilardino ma che sicuramente farebbe le fortune di una squadra di vertice di Lega Pro.
Nella stagione 2012-2013 è stato capocannoniere di Serie B con 24 reti con la maglia dell'Hellas Verona ed è ancora molto integro fisicamente. Sarebbe sicuramente un'ottima opzione per il Parma ma, piccolo ostacolo in più, ha ancora un anno di contratto con l'Ascoli e prima di tutto si dovrebbe discutere con la squadra marchigiana.

Antenucci, bomber sgusciante del Leeds

L'ultimo attaccante nelle mire di Minotti & Co è Mirco Antenucci, 31enne seconda punta di Termoli. Le sue caratteristiche sono molto differenti da quelle dei due sopracitati ma i contributi in zona goal non si discostano di molto. Attaccante tecnico, veloce e abile nell'uno contro uno, predilige giocare al fianco di un bomber di peso. Negli ultimi due anni si è affacciato al calcio inglese, con la gloriosa maglia del Leeds ed è riuscito a raggiungere sempre la doppia cifra. Il suo contratto scade quest'estate ma su di lui ha posato gli occhi anche il Verona, da poco retrocesso in Serie B.
Difficile raffiungerlo ma non impossibile.

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Primo appuntamento della Porsche Carrera Cup Italia all'Autodromo Nazionale di Monza. Per la squadra reggiana sono saliti sul podio, nell'ambito delle tre gare disputate, il riminese Mattia Drudi (2 secondi posti assoluti), i bresciani Eric Scalvini (un terzo posto assoluto) e Alex De Giacomi (vittoria in Michelin Cup) e il monegasco Stefano Zanini (due terzi posti in Michelin Cup).

Reggio Emilia, 2 maggio 2016

Week end in crescendo per Dinamic Motorsport nel primo appuntamento della Porsche Carrera Cup Italia 2016. Il team reggiano, che da quest'anno schiera ben sei Porsche 991 GT3 Cup nel monomarca promosso da Porsche Italia, non ha mancato l'atteso appuntamento con il podio nonostante le diverse difficoltà avute, ad iniziare dalla pioggia che ha rimescolato le carte nella giornata di domenica.
Dopo una Gara 1 che ha visto fuori dai giochi Mattia Drudi, Daniele Di Amato e Marco Pellegrini, tutti out per incidente, a chiudere con un ottimo terzo posto al debutto è stato il giovane bresciano Eric Scalvini, alla sua prima esperienza in gara con la potente GT di Stoccarda, nonché con una vettura da competizione a trazione posteriore. In Michelin Cup, Alex De Giacomi ha mancato il successo per... un giro e mezzo, a causa di un testacoda alla variante Ascari che lo ha tagliato fuori dal podio per la graduatoria riservata ai gentlemen drivers, podio su cui però è salito un altro degli alfieri Dinamic Motorsport, il monegasco Stefano Zanini, anche'egli ottimo secondo alla sua "prima volta" con la 991 GT3 Cup.

In Gara 2, Drudi si è riscattato con un ottimo 2° posto assoluto dopo esser scattato dalla settima piazza ed aver battagliato a lungo con Fulgenzi; appena fuori dal podio Eric Scalvini, che anche nella seconda gara ha confermato un ottimo feeling con la vettura insieme ad una strategia guardinga ma efficace, che gli ha consentito di accumulare altri punti preziosi in ottica campionato. Risolti i problemi ai freni posteriori che lo avevano afflitto sin dalle prove, in Gara 2 ha ritrovato un buon passo anche Daniele Di Amato, sesto al traguardo dopo una bella lotta con Grenier. Appresa la lezione di Gara 1, vittoria in Michelin Cup e 8° posto assoluto per il bresciano Alex De Giacomi mentre Zanini e Pellegrini hanno chiuso rispettivamente quarto e sesto tra i gentlemen drivers.

La novità del format Porsche Carrera Cup Italia 2016, la gara "endurance" ha preso il via dietro alla Safety Car a causa della pioggia che ha contraddistinto la giornata di domenica 1 Maggio sul tracciato di Monza. Tra i protagonisti assoluti di Gara 3, ma anche del weekend brianzolo, ancora una volta è stato Mattia Drudi (Centro Porsche Modena), che è tornato a casa con un ottimo secondo posto nella classifica assoluta. Prima del pit-stop obbligatorio, il riminese ha occupato la terza posizione, riuscedo a scavalcare poi Rovera grazie anche all'ottimo lavoro dei meccanici Dinamic Motorsport che hanno permesso a Drudi di guadagnare tempo prezioso, e di transitare alla fine in seconda piazza sotto la bandiera a scacchi. Appena giù dal podio Di Amato, che ha avuto la meglio su Ledogar dopo un estenuante duello, mentre al sesto posto ha chiuso Eric Scalvini, sfortunato protagonista di un contatto con il compagno di squadra De Giacomi, con quest'ultimo costretto al ritiro dopo la bella vittoria in Gara 2; in Michelin Cup è stato così Stefano Zanini a tornare sul podio per i colori Dinamic Motorsport, dopo essere stato autore di una bella prova e di performance in crescendo per tutto il weekend.

Giuliano Bottazzi (Team Manager Dinamic Motorsport): "Sono contento della nostra prova complessiva in questo primo appuntamento Porsche Carrera Cup Italia 2016, dove abbiamo portato in gara ben sei auto con un notevole sforzo da parte di tutto il team in una gara, questa di Monza, non facile sotto diversi aspetti. I nostri piloti sono stati tutti molto bravi, a parte qualche errore dettato dalla foga o dall'inesperienza, ma usciamo da Monza con i nostri tre giovani della Scolarship Porsche - Drudi, Scalvini e Di Amato - già nella Top 5 della classifica assoluta, e Zanini al terzo posto nella Michelin Cup. Ci è mancata la vittoria assoluta ma abbiamo conquistato un bel primo posto Michelin Cup con De Giacomi in Gara 2, nonché due secondi assoluti con Drudi e un terzo con Scalvini. Abbiamo tutte le carte in regola per continuare a migliorare e per puntare alla vittoria assoluta già dal prossimo appuntamento di Imola."

(Fonte: Dinamic Motorsport)

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La dedizione conduce all'eccellenza.....presto online su www.flashonmag.com l'incontro con GIGI APOLLONI - mister del Parma Calcio 1913 per raccontare in via confidenziale un anno di successi. Anche questa è "eccellenza italiana".

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Le imprese da veri duri di Silvia Bigi, parmigiana doc, classe '67 che a 33 anni ha cominciato a correre e non si è più fermata, approcciando discipline sempre più pesanti. Il suo nuovo traguardo sarà il prossimo Ironman di Zurigo.

di Alexa Kuhne

Parma, 8 maggio 2016 

A vederla così esile sembra una ragazzina.
Una minuta donna dagli occhi che sorridono, di quelli un po' ingenui e aperti.
Ma Silvia Bigi, classe '67, parmigiana doc, ha un cuore potente e muscoli di acciaio.
A piccoli passi ha coltivato la sua passione, scoperta dopo la nascita del terzo figlio: la corsa.
A questa ha poi affiancato il nuoto e la bici. Una ricerca continua, senza soste, di discipline sempre più dure con cui mettersi alla prova.
A 33 anni ha cominciato a sfidare, prima di tutto, se stessa. Spesso sola, perché il marito Carlo era impegnato con il team di motocross, aveva deciso di rimettersi in forma, facendo un giro della Cittadella – 1,3 chilometri – in 9 minuti. Ora Silvia è una triatleta instancabile che si sta preparando, in questi giorni, a una prova generale, in vista della mega sfida di questa estate: domenica prossima sarà una degli ironman del Challenge Rimini. Solo un piccolo 'assaggio' per le sue gambe che si stanno riscaldando per divorare percorsi ben più sostanziosi.

bigi gara uno Copia

La fondista e triatleta ci sta mettendo tutta se stessa per la competizione più grossa: si accinge ad affrontare, per la prima volta, un ironman a Zurigo, il 24 luglio prossimo. 3,86 chilometri a nuoto, 180 chilometri in bici, 42,195 di corsa.
La incontriamo tra un allenamento in vasca e una training su due ruote.
Lascerà marito, tre figli, il cane e la sua casa di campagna per partire col il suo nuovo minivan, di cui è entusiasta perchè sarà anche la sua 'roulotte'.
Si, perché Silvia non ha tempo da perdere: "Bisogna essere sul campo alle cinque del mattino, pronti a partire, e io, dormendo nel mio furgone sul posto, sarò già operativa...".

Vacanza Campitello 2013 41 Copia Copia

L'ultimo bellissimo risultato, che le fa sorridere gli occhi, è stato il secondo posto al campionato italiano Ultra sky, oltre 70 chilometri di sudore.
L' impresa che sembra impossibile l'ha affrontata invece a luglio scorso, per la seconda volta: l'Ultra trail du Mont Blanc. Emozione allo stato puro. Paesaggi spettacolari. Sforzo per pochi: una durissima corsa fuoristrada, partendo da Chamonix. Oltre duemila partecipanti. Solo il 13 % donne. Silvia 50esima...
Ma la nostra appassionata di trail, schiva e modesta, omette di dire che l'ultimo Utmb che ha sostenuto è stato il coronamento delle sue fatiche, la gara più prestigiosa di tutte: 170 chilometri di un itinerario sterrato, un saliscendi lungo gli antichi sentieri di montagna, durante il quale le sue gambe hanno raggiunto diverse volte i 3000 metri di quota per poi ridiscendere. Dalla cittadina d'Oltralpe per fare tutto il giro del Monte Bianco, toccando Italia, Svizzera e tornando in Francia. Così per 44 ore, ininterrottamente. Due notti senza mai dormire, fermandosi per qualche secondo, solo il tempo strettamente necessario per bere e per alimentarsi velocemente. Una emozione senza confronto, tanti frammenti di ricordi, indelebili: "Ho ceduto alla stanchezza per 3 o 4 minuti, accovacciandomi per dormire in un cespuglio di mirtilli..".

bigi gara tre Copia

"Per questa gara – racconta – mi sono allenata facendo diverse competizioni: Cervino xtrail, Lavaredo, Cima Tauffi. Comunque tutte sui 60 chilometri. Ogni fine settimana poi andavo sui nostri crinali per allenamenti di almeno cinque ore. A sostenermi il mio figlio maggiore, Filippo, laureato in Scienze motorie, laureando in Fisioterapia, con un passato alle spalle da triatleta".

S BIGI Copia

Il risultato è stato soddisfacente, tanto da spingerla ad andare ancora oltre, a tentare, a 49 anni, l'intentato.
L'ironman è per i più duri, si sa. Pochissime donne, oltre i 40, sarebbero pronte a testarsi, a sacrificare tutto, a sfidare corpo e mente. Ma Silvia dice che l'emozione ti ricompensa di tutto.
"Tutti i giorni – dice l'atleta, raccontando una sua giornata tipo – mi sveglio alle sei e bado alle cose di casa. Accudisco le galline, mi occupo delle mie rose, dei miei figli, Filippo, Marco e Nicola, poi vado in vasca dalle 7,30 fino alle 9.00. Dopodichè comincia la mia giornata a scuola come insegnante. In questa routine riesco a inserire la bici due volte a settimana e la corsa che mi occupa per tre giorni".

bigi gara quattro Copia

La Bigi vive di passioni. E non ne lascia mai una indietro a vantaggio dell'altra...
"Mi piace lavorare a maglia, cucire e fare l'uncinetto. Sono le cose che mi fanno stare bene, come cucinare, preparare conserve, torte e focacce e occuparmi della mia casa che ho voluto in campagna...".

SILVIA Copia

Per chi pensa che Silvia segua una dieta particolare prima di prepararsi a una competizione lei puntualizza: "Non seguo una dieta. Tutto rimane nella normalità; mangio quello che cucino per la famiglia, che è già abbastanza impegnativa. Tutto il tempo dedicato a me viene sempre dopo di loro".

Sono proprio la normalità e l'equilbrio a fare di questa donna una persona eccezionale.
In bocca al lupo, Silvia!

 

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Nell'ultima partita casalinga della stagione, la squadra di Apolloni centra la ventisettesima vittoria contro il Bellaria e mantiene l'imbattibilità in campionato. Partita spumeggiante sotto gli occhi dell'idolo di sempre Tino Asprilla.

Parma, 2 aprile 2016 - di Luca Gabrielli

È festa continua a Parma da qualche settimana a questa parte. Ad assistere all'ennesima, larga, vittoria dei crociati un ospite d'eccezione. Quel Tino Asprilla che negli anni '90 ha fatto innamorare migliaia di tifosi con le sue cavalcate, goal e capriole negli anni magici del Parma di Scala.
C'è tempo anche per un'improvvisata del colombiano in Curva Nord ad inventarsi capo Boys con megafono alla mano. Un'altra pagina entusiasmante di questa stagione che ha mostrato un attaccamento unico della città e dei tifosi verso la squadra ducale.

parma bellaria partita calcio 2

Supremazia dal primo all'ultimo minuto

Apolloni decide di fare qualche cambio rispetto all'ultima partita e torna a schierare come punta centrale il capocannoniere crociato Baraye. Dietro di lui la linea di trequartisti composta da Lauria, Melandri e Mazzocchi. Il centrocampo viene confermato con Miglietta, in grande spolvero nelle ultime partite, mentre Ricci e Messina prendono il posto di Agrifogli e Mulas.
Lo spartito della partita è sempre il solito. Al 3' il Parma è già in vantaggio con Lauria che su calcio piazzato vede il bellissimo taglio di Melandri che incrocia di destro nell'angolino basso. I crociati continuano ad attaccare ed al 19' raddoppiano: Baraye va via sulla sinistra e appoggia per Lauria che con il sinistro realizza il suo quinto goal stagionale.
Il primo tempo si chiude con gli uomini di Apolloni sempre in attacco e con un Bellaria demoralizzato che vede sempre di più lo spettro della retrocessione.
Nella ripresa il copione non cambia nonostante i numerosi cambi. Simonetti prende il posto di Miglietta, Guazzo per l'autore della prima rete Melandri e Sereni per Mazzocchi. E proprio il neoentrato diciannovenne chiude i conti al 23' della ripresa con un pregevole destro alla sinistra del portiere.
Un'altra prova magistrale del Parma che ormai non sorprende più per forza ed entusiasmo e sembra essere in simbiosi con i propri tifosi. Un'empatia venutasi a creare fin dalle prime partite del campionato e che nel corso della stagione è aumentata sempre di più fino ad arrivare al fantastico epilogo del ritorno nei professionisti.

Il Tabellino

PARMA – BELLARIA 3-0
Marcatori: pt Melandri, 19′ Lauria; st 24′ Sereni
PARMA (4-2-3-1): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Ricci; Corapi, Miglietta (1′ st Simonetti); Mazzocchi (21′ st Sereni), Lauria, Melandri (18′ st Guazzo); Baraye.
A disposizione: Fall, Adorni, Benassi, Agrifogli, Mulas, Rodriguez, Musetti. All. Apolloni.
BELLARIA (4-4-1-1): Calderoni; Saitta, Petrarca, Brandi, D'Angelo; Merito, Camporesi, Facondini (32′ pt Caporotundo); Suriano; Federico (21′ st Vicalvi); Diop (1′ st Indelicato).
A disposizione: Melilla, Avantaggiati, Zogu, Ciurlanti, Raimondo, Cascione. All. Cioffi
Arbitro: Miele di Nola

parma bellaria partita calcio rid

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La Mercedes vince in scioltezza. Vettel eliminato al primo giro da Kvyat. Raikkonen vince la gara, concitata, degli altri. Per la Ferrari la vittoria è ancora lontana.

Di Matteo Landi

Parma, 2 maggio 2016

Quando lo scorso anno Hamilton si aggiudicò matematicamente il titolo mondiale, con tre gare di anticipo, Rosberg sembrava un pilota finito. Lo credevano in tanti. Destinato a rimanere un ottimo pilota mai pronto ad entrare nella cerchia ristretta dei campioni. Chissà se il pensiero fu condiviso anche dagli uomini Mercedes, che a quel punto costruirono intorno a lui il clima perfetto per il recupero psicologico di un pilota ormai surclassato dal confronto con il tre volte campione del mondo Hamilton. Fu così che arrivarono tre vittorie consecutive del pilota tedesco che chiuse il mondiale secondo ma con il sorriso.

Rosberg vince ancora: adesso è "un campione"

Con questa domenica le vittorie in serie diventano sette, al pari di Ascari e Schumacher. Probabilmente Hamilton preferirebbe avere accanto il compagno di squadra dello scorso anno, spesso arrendevole. Fosse così ora parleremmo di un Hamilton più forte della sfortuna e dei problemi tecnici alla power unit che lo hanno relegato alla decima posizione in griglia di partenza privandolo di una qualifica da protagonista. Partito con il coltello fra i denti ed autore di bei sorpassi, avrebbe conquistato una stupefacente vittoria. Ma là davanti c'era "il nuovo" Rosberg, in classifica mondiale ora lontano 43 punti e più forte che mai. Il tedesco, scattato ottimamente dalla pole position, non ha avuto avversari ed ha concluso con 25 secondi di vantaggio su Hamilton.

Ferrari, la sfortuna si chiama Kvyat. Williams torna fra i grandi

Dietro la sua gara monotona e priva di inconvenienti se ne è svolta un'altra, iniziata con il caos del primo giro che ha portato ad un ritiro illustre, quello di Vettel. Per la Ferrari si tratta di un inizio di mondiale a punta unica, contro i due attaccanti Mercedes. Il tedesco ha subito nel giro di pochi metri ben tre tamponate, tutte ad opera della sua bestia nera Kvyat, lo stesso pilota che in Cina con la sua condotta lo ha portato allo scontro con Raikkonen rovinando la gara del box Ferrari. Ma mentre in estremo oriente il pilota russo di casa Red Bull aveva corso con determinazione, sempre dentro i limiti della correttezza, stavolta ha esagerato eliminando Vettel e distruggendo la gara di Ricciardo, coinvolto nel parapiglia iniziale. Risultato per la Red Bull: zero punti e tanta amarezza per una squadra che a Sochi ha lasciato lo status di terza forza del mondiale alla Williams, mai così veloce quest'anno, quarta e quinta all'arrivo rispettivamente con Bottas e Massa. Davanti a loro è giunto Raikkonen, ancora una volta nel ruolo di pilota di punta Ferrari viste le vicissitudini di Vettel.

Ferrari ancora sul podio ma non può bastare. McLaren torna a punti

Al finlandese si può recriminare la lenta ripartenza al rientro della safety car, che aveva preso le redini del gruppo mentre i commissari rimuovevano i detriti generati dalla carambola del primo giro. Per il resto è stato autore di una gara solida ed oggettivamente non poteva fare di più con una Ferrari veloce solo a tratti. La squadra di Maranello, dopo le intenzioni di vittoria del precampionato si ritrova ancora nei panni della principale rivale Mercedes, ma ancora troppo staccata per poter coltivare legittime ambizioni iridate. La vettura quest'anno è più vicina alle prestazioni delle frecce d'argento ma la Ferrari ha bisogno di migliorare in qualifica, perchè partire sempre alle spalle dei primi significa esporsi ad un rischio incidente più elevato, concretizzatosi ancora una volta nella gara di Vettel, o non poter impostare un proprio ritmo gara, come successo a Raikkonen, bloccato lungamente alle spalle di Bottas prima di poter finalmente correre senza interferenze nel finale, quando si è addirittura portato a pochi secondi da Hamilton. Quest'ultimo probabilmente ancora alle prese con qualche problema tecnico alla sua vettura. Per la verità, Vettel era riuscito a qualificarsi secondo, e se non avesse dovuto sostituire il cambio da lì sarebbe partito. Tuttavia il distacco dal primo era consistente e se Hamilton non avesse accusato i problemi già citati la prima fila sarebbe stata tutta Mercedes.
In Russia si è rivista la McLaren: non ancora nelle posizioni che il suo blasone richiederebbe ma in zona punti con Alonso, sesto e Button, decimo. Fra due domeniche la Formula 1 tornerà su una pista "classica", Barcellona. Un circuito che ha ospitato i test invernali, del quale le squadre hanno tutti i riferimenti necessari. Il banco di prova ideale per mettere in mostra le reali potenzialità delle varie monoposto. Il campionato è ancora lunghissimo ma per la Ferrari potrebbe essere già una sentenza.

 

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Mercoledì, 27 Aprile 2016 15:37

La Farm Run 2016 si corre anche in gruppo!

Un percorso lungo 12 Km in cui il territorio sarà il vero protagonista, con le sue bellezze naturalistiche e i suoi prodotti tipici nei campi di Noceto nella zona del Parco del Taro. Il 7 agosto tanto sport ma anche spettacoli, buon cibo e soprattutto divertimento!

Parma, 27 aprile 2016 

Fervono i preparativi!

Il campionato italiano MudRun il 7 di agosto farà tappa nel cuore della "Food Valley" con la FarmRun, gara qualificante per l'OCR European Championships.

A Parma, più precisamente nei campi di Noceto nella zona del Parco del Taro, sta per tornare la seconda edizione, tappa del campionato nazionale ed europeo di MUD RUN 2016.

Un percorso lungo 12 Km in mezzo alla natura per sfidare ostacoli e fango divertendosi.

NON serve essere atleti per divertirsi, la gara è aperta a tutti. Ci si può iscrivere da soli oppure in gruppo con due modalità:

–corsa competitiva–
–corsa NON competitiva–

COSA VUOL DIRE?

Chi ambisce alla classifica del Campionato ITALIANO MUDRUN può iscriversi alla competitiva e sottostare al regolamento CIMR.

Chi vuole partecipare solo con l'obbiettivo di divertirsi e fra un ostacolo ed il successivo vuole poter camminare ridere e scherzare ecco che per loro la NON COMPETITIVA è l'ideale.

Saranno premiati anche i più divertenti TRAVESTIMENTI a tema fattoria!

Sono aperte ufficialmente le iscrizioni per la gara competitiva, non competitiva e per i gruppi. E ricordate che... chi prima si iscrive meno spende!

The hottest and funny Mudrun sta per tornare!

Seguite la pagina Facebook FarmRun per tutti gli aggiornamenti

Per info e iscrizioni - www.farmrun.it 

Oppure inviate una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

In allegato scaricabile la locandina

In fondo alla pagina la galleria immagini con tutte le foto della prima edizione!

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Le foto della scorsa edizione in fondo alla pagina 

 

 

 

 

 

 

 

Martedì, 26 Aprile 2016 12:13

Carpi, è lo scatto salvezza

I biancorossi piegano nel finale un ottimo Empoli, grazie alla rete nel finale di Lasagna: non basta la superiorità numerica, il tutto si decide nel finale, che si fa incandescente. 

di Andrea Melli

La salvezza del Carpi passa dai piedi di Kevin Lasagna. Il gol dell'attaccante contro un Empoli mai domo, nonostante l'inferiorità numerica e il pass per la Serie A 2016-17 già in tasca, arriva in extremis ma vale oro perché consente a Pasciuti e soci di guadagnare punti pesanti per la lotta per non retrocedere. Carpi che vince e lo fa "godendo" anche del rosso per Mchedlidze per una gomitata ai danni di Crimi. Non basta però ai biancorossi la superiorità numerica, e allora il tutto si decide nel finale, che si fa incandescente; quando ormai la partita sembra destinata a concludersi sullo 0-0, Lasagna fa esplodere il "Braglia" timbrando il gol vittoria, che permette alla squadra di Castori di rispedire a tre punti di distanza il Palermo e di muovere un passo importante verso la salvezza. L'espulsione nel finale di Lollo conta solo per le statistiche.

CARPI-EMPOLI 1-0

MARCATORE: 40′ st Lasagna.
CARPI (4-4-1-1): Belec; Letizia, Poli, Romagnoli, Gagliolo; Pasciuti, Crimi (9′ st Lasagna), Bianco (19′ st De Guzman), Di Gaudio; Lollo; Mbakogu (39′ st Mancosu). A disposizione:Colombi, Sabelli, Cofie, Zaccardo, Porcari, Verdi, Suagher, Mancosu, Martinho, Daprelà. Allenatore: Castori.
EMPOLI (4-3-1-2): Pelagotti; Zambelli (42′ st Bittante), Cosic, Costa, Mario Rui; Zielinski, Paredes (40′ st Maccarone), Buchel (23′ st Croce); Saponara; Mchedlizde, Pucciarelli. A disposizione: Pugliesi, Meli, Maiello, Diousse, Piu, Camporese, Krunic, Ariaudo, Picchi. Allenatore: Giampaolo.
ARBITRO: Paolo Valeri di Roma 2
Assistenti: Lorenzo Manganelli di Valdarno e Stefano Alassio di Imperia.
Quarto uomo: Fabio Pietro Galloni di Lodi.
Addizionali: Maurizio Mariani di Aprilia e Gianluca Manganiello di Pinerolo.
NOTE. Ammoniti: Cosic (E), Crimi, Lollo (2), Zambelli (E), Paredes (E), Bianco, Mancosu, Maccarone (E). Espulsi: Mchedlizde (E), Lollo, Castori.

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Lunedì, 25 Aprile 2016 08:40

Sassuolo, a Torino un grande squillo

Vincono i neroverdi all' "Olimpico", che passano grazie alle reti di Sansone, Peluso e Trotta. 

di Andrea Melli - Aveva preso a pallate Genoa e Sampdoria ottenendo un solo punto. A Torino, il Sassuolo non ha sciorinato la migliore prestazione. Ma ha giocato col piglio della grande squadra, col carattere di chi vuole lasciare aperta almeno un cassetto con dentro il sogno dell'Europa League, il Milan atteso oggi a Verona con l'Hellas è a un solo punto, e con l'attenzione che alla vigilia, Eusebio Di Francesco, protagonista indiscusso di questa grande annata, aveva richiesto.

Tranne in una circostanza, ossia quando il Toro ha riequilibrato le sorti della gara, grazie ad una "dormita". Ma in un percorso esponenziale di crescita, certi passaggi a vuoto all'interno dei 90' possono essere accettati. Pronti via, la rete di Sansone, non certo un granatiere, - che sfrutta al meglio un cioccolatino di Duncan, funge da apriscatole. Non fa in tempo a gioire il Sassuolo, che arriva la frittata. Da un calcio d'angolo a proprio favore parte il contropiede del Torino, che con Bruno Peres fa 1-1. Cambia il risultato, ma non l'inerzia psicologica. Perché il Sassuolo regge, complice anche un Toro che fa troppo poco per sgasare. E quando lo fa trova la traversa. La centra clamorosamente Martinez, a Consigli battuto. E' uno dei segni del destino della domenica vincente.

Dopo aver perito da calcio piazzato, ecco che i neroverdi riescono a ferire. E' Peluso a staccare più in alto di tutti. Ed è la prima rete del laterale mancino con la maglia del Sassuolo, che non segnava addirittura da due anni e mezzo, ossia da quando difendeva per la Juventus. E caso del destino, aveva punito il Sassuolo. Insomma, un cerchio che si è chiuso. Si è aperto invece ieri all' "Olimpico Grande Torino", quello di Marcello Trotta. Alla prima marcatura in massima serie.

TORINO-SASSUOLO 1-3
MARCATORI: 3' Sansone (S), 7' Peres (T), 76' Peluso (S), 94' Trotta (S)
TORINO: Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Baselli (70' Benassi), Gazzi, Acquah (7'2 Farnerud), G.Silva (82' Maxi Lopez); Martinez, Belotti. A disp: Ichazo, Castellazzi; Jansson, Zappacosta, Molinaro, Vives, Edera. All. Giampiero Ventura
SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Pellegrini, Magnanelli, Duncan; Berardi (89' Longhi), Falcinelli (85' Trotta), Sansone (70' Politano). A disp: Pomini, Pegolo; Ferrini, Adjapong, Abelli, Broh, Pierini. All. Eusebio Di Francesco
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Assistenti: Stallone di Foggia - Gava di Conegliano
IV Ufficiale: La Rocca di Ercolano
Addizionali: Gavillucci di Latina - Saia di Palermo
Note: ammoniti Peluso (S), Gazzi (T), Moretti (T)

Pubblicato in Calcio Modena
Sabato, 23 Aprile 2016 15:44

Carpi, a Milano è un punto d'oro

I biancorossi pareggiano a San Siro col Milan, aumentando il vantaggio sul Frosinone nel rush finale per la salvezza. Lunedì al "Braglia" arriva un Empoli già salvo: un'occasione quindi ghiottissima per scappare dalle inseguitrici.

di ANDREA MELLI

Modena, 23 aprile 2016

E' una notte magica per il Carpi. Dopo l'1-1 di gennaio con l'Inter, la squadra di Castori esce per la seconda volta in stagione con punti da San Siro; i biancorossi bloccano il Milan con una condotta di gara ordinata e attenta, intensa e concentrata, soffrendo il giusto il più quotato avversario ma non concedendo mai nulla. Anzi, il rammarico maggiore è per la squadra di Fabrizio Castori. Nel finale è stato Donnarumma a negare il gol su una bellissima conclusione di Crimi che sarebbe "morta". Peccato davvero, ma per il Carpi va ugualmente bene così. Perché il vantaggio sul Frosinone passa da 1 a 2 punti. E nel rush finale, è cosa non di poco conto. Lunedì al "Braglia" arriva un Empoli già salvo: un'occasione quindi ghiottissima per scappare dalle inseguitrici.

MILAN-CARPI 0-0

MILAN (4-4-2): Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Poli (dal 41′ st Locatelli), Montolivo, Boateng (dal 17′ st Mauri), Bonaventura; Bacca (dal 24′ st Menez), Balotelli. A disposizione: Lopez, Abbiati, De Sciglio, Mexes, Honda, Ely, Zapata,Vido, Calabria. Allenatore: Brocchi.
CARPI (3-5-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher; Sabelli (dal 33′ st Pasciuti), Crimi, Cofie, Martinho (dal 44′ st Lollo), Letizia; De Guzman (dal 9′ st Lasagna); Mbakogu. A disposizione: Colombi, Porcari, Bianco, Verdi, Di Gaudio, Poli, Mancosu, Daprelà, Fedele. Allenatore: Castori.
ARBITRO: Marco Guida di Torre Annunziata.
Assistenti: Fabiano Preti di Mantova e Valerio Pegorin di Latina.
Quarto uomo: Mauro Vivenzi di Brescia.
Addizionali: Angelo Cervellera di Taranto e Fabrizio Pasqua di Tivoli
NOTE. Ammoniti: Cofie, Zaccardo, Crimi, Balotelli (M), Alex (M), Suagher.

Pubblicato in Calcio Modena