Domenica, 20 Novembre 2022 18:24

F1, Abu Dhabi: il giorno dei saluti In evidenza

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F1, Abu Dhabi: il giorno dei saluti Fotografia "F1" Facebook page

Ultima gara in carriera per Vettel, abbracciato dal calore di tutto il paddock. È tempodi saluti per molti. Non per Verstappen che vince ancora, davanti a Leclerc e Perez. Ferrari seconda in entrambi i campionati

di Matteo Landi

Fuochi artificiali, una verde Aston Martin fa fumare le gomme girando in cerchio. Un attimo dopo i donuts dei primi tre classificati, la notte di Abu Dhabi ci regala le ultime accelerate, al volante di una F1, di Sebastian Vettel. Barba incolta, capelli lunghi ed una stempiatura che segna il tempo che passa. 53 vittorie, 4 titoli mondiali, 57 partenze davanti a tutti, record stagionale di ben 15 pole position registrato nel 2011. Numeri che lo collocano fra i più grandi di sempre. Eppure non sono le fredde cifre ad emozionare i presenti nel paddock nell'ultima gara della stagione 2022. Nel weekend Vettel ha invitato tutti a correre in sua compagnia, a piedi, un giro della pista di Yas Marina. Per un attimo è sembrato Forest Gump, seguito da una moltitudine di persone. Pochi grandi del passato hanno ricevuto un saluto tanto caldo, pochi se ne sono andati circondati da così tanto affetto. Persino Alonso, rivale di molte battaglie, gli ha dedicato il casco con cui ha disputato l'ultima corsa al volante dell'Alpine, visto che lo spagnolo prenderà, dal 2023, proprio il sedile lasciato vuoto da Vettel. Un caro saluto a Sebastian lo ha dato anche il più bel sorriso della F1, Daniel Ricciardo. L'australiano ha chiuso la sua ultima gara in McLaren al nono posto, subito davanti alla verdona guidata da Seb. Momentaneamente (si augura) pure lui lascia la F1 agonistica, per tornare in Red Bull, nelle vesti del terzo pilota. Un ruolo, quello del pilota di riserva, a cui aspira anche Mick Schumacher. Il tedesco potrebbe accasarsi in Mercedes, a supporto di Hamilton e Russell. La Haas ha concluso ottava nel campionato costruttori, anche grazie ai due bei piazzamenti a punti ottenuti dal giovane tedesco. Nonostante la sua crescita, il team condotto da Steiner gli ha preferito l'usato (in)sicuro, il 35enne Hülkenberg, un pilota capace di vincere a Le Mans nel 2015, ma mai in grado di salire sul podio nella massima Formula, nonostante vi militi con discontinuità dal 2010. Oggi Mick lascia la F1 con una gara non eccezionale, macchiata da un errore che tuttavia gli è costato poco, dato che la sua vettura oggi non gli avrebbe concesso comunque di raggiungere la zona punti. Nonostante questo è riuscito a terminare davanti al team mate Magnussen. Ultimi chilometri nel Circus anche per Latifi, il canadese che con le sue finanze ha contribuito a tenere in vita una Williams ultima della classe. Qualche spunto di competitività comunque, il buon Nicholas, nell'arco della sua breve carriera l'ha mostrato.

Leclerc e Ferrari vicecampioni

È andata in archivio anche la lotta per il secondo posto fra i costruttori, vinta dalla Ferrari. La squadra del Cavallino Rampante ha oggi festeggiato il secondo posto di Leclerc sotto la bandiera a scacchi come una vittoria. Nell'ultima gara la Rossa è tornata a rivaleggiare con Red Bull, riprendendo un mood interrotto dal ritorno di fiamma della Mercedes, oggi in affanno: quinta con Russell e ritirata con Hamilton. Gli uomini condotti da Binotto hanno gioito soprattutto per la prestazione fornita dal loro pilota monegasco, in grado, con una sola sosta, di resistere al ritorno di Perez. Aggiudicandosi così pure il titolo di vicecampione del mondo. Sainz appena fuori dal podio, quarto, ha chiuso una stagione in cui ha conosciuto il gusto della vittoria. C'è da credere che lo spagnolo non sia del tutto soddisfatto della sua quinta posizione nel campionato piloti, dietro anche a Russell. L'inglese è riuscito nell'impresa di battere un compagno di squadra pluridecorato come Hamilton, sesto in campionato, al termine dell'unica stagione della sua carriera che non l'ha mai visto salire sul gradino più alto del podio. Là in alto è salito Verstappen, oggi per la quindicesima volta stagionale (record). Lo segue, in tema di successi stagionali, Leclerc a quota 3, Perez a 2, Sainz e Russell a 1. Il prossimo anno, considerando la stabilità regolamentare, il duo Max-Red Bull partirà favorito.

Alpine sorride, Alfa Romeo ringrazia Bottas

La lotta per la quarta posizione fra i team al termine della fiera premia Alpine, ben davanti a McLaren. Un bilancio positivo per la squadra francese, come ottimo è lo score Alfa Romeo, capace quest'anno di rialzare la testa, soprattutto grazie ad un ottimo Bottas, sesta a pari punti con Aston Martin, ma davanti grazie ai migliori piazzamenti.

Tempo di bilanci

Adesso sarà il momento per gli ultimi test stagionali, svolti da qualcuno a pancia piena, e svogliatamente da chi, come Hamilton, non vedeva l'ora di scendere per sempre da una vettura che non l'ha soddisfatto. Il tempo dei bilanci è arrivato. Ferrari non è riuscita a tornare all'iride, e dopo i primi successi stagionali è parso evidente il contenuto ottimismo mostrato da Binotto. Abile (poco) a spegnere gli entusiasmi, facendo capire che la squadra ha ancora da crescere se vuole contestare il primato a Red Bull. La Rossa, con 4 vittorie, ha comunque fatto assai meglio di Mercedes. Nei test pre-stagionali tutti temevano quella strana vettura grigia senza pance laterali, tanti erano pronti a far partire chissà quali reclami. Poi le difficoltà mostrate dal team di Toto Wolff hanno messo a tacere le accuse di presunte irregolarità. Si chiude l'anno della rivoluzione tecnico-regolamentare, del ritorno all'effetto suolo, delle polemiche sul porpoising, delle regole cambiate in corsa, che hanno probabilmente ammaccato la forza Ferrari ed esaltato il ritorno di Mercedes. Si conclude un campionato dominato dal duo Verstappen-Red Bull, ed è già tempo di guardare al futuro. Per tutti.