Mercoledì, 08 Giugno 2022 18:29

Thomas Biagi, voce e cuore del motorsport In evidenza

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Thomas Biagi, voce e cuore del motorsport Fotografia "Thomas Biagi" Facebook page

Una lunga intervista senza freni sulla lingua. Con aneddoti succulenti e meravigliosi. Viaggio nella carriera di un pilota che ha segnato il mondo dei motori, vincendo in lungo e in largo, e vivendo in prima persona una passione che oggi racconta nel suo talk show.

di Matteo Landi

Non avrebbe bisogno di presentazioni. Per coloro che seguono marginalmente il motorsport andiamo a ricapitolare i punti salienti della vita, agonistica e non solo, di chi ho avuto la fortuna di intervistare. Thomas Biagi nasce nel 1976 a Bologna, vince di tutto in kart e ben figura in Alfa Boxer, ed in F3. Vicecampione dell'Euro 3000 nel 2001, subito alle spalle di Felipe Massa, vince poi il mondiale GT nel 2003 al volante della Ferrari 550 Maranello, si ripete quindi nel 2007 con la Maserati MC12. Svolge svariati test in F1, dall'esibizione al Motorshow di Bologna con la Jordan a quella al volante della Ferrari F300 al Ferrari Days. "In più di un'occasione ho provato la F300, con il reparto Corse Clienti, ed ho guidato inoltre la 639 di Nigel Mansell e la F2002 di Schumacher", precisa Thomas. Ed inoltre quello con Midland, in cui aveva brillato. "Vero, nel 2005 a Jerez fu una bellissima esperienza, 92 giri, tanti km, più di un GP di F1. Purtroppo mancarono i quattrini per riuscire a firmare un contratto, che mi sottoposero subito dopo il test. Non c'erano le risorse finanziarie che la F1 richiede per poter partecipare, quando un pilota comincia il suo percorso nella massima formula". Risorse che la ex-Jordan cercava per sopravvivere, "ma tuttora le squadre, tolti i top team, vedi ad esempio Williams con Latifi, cercano piloti con risorse importanti. I budget per accedere in F1 oggi sono diventati mostruosi. Non dimentichiamo che lo stesso Schumacher fece il suo debutto nel Circus pagato da Mercedes. Anche per lui gli inizi in F1 senza "mamma Mercedes" non ci sarebbero mai stati". Successivamente e contemporaneamente alla sua carriera di pilota è entrato nel mondo della comunicazione, collaborando con SKY e fondando BAR Motorsport.

Come ti sei avvicinato al Motorsport, Thomas?

"All'età di 8 anni. Abitavo in una zona industriale, nel basso ferrarese. Una domenica mi trovavo a casa da solo, sentii un rombo attraverso la finestra. Era il meccanico del paese, un nonno che portava il nipote in zona industriale a girare con un kart. O meglio, 4 tubi saldati, ruote e motore di una Vespa ed il volante. Dopo tre ore che stetti a guardarlo, un pomeriggio intero, questo nonno mi fece salire al volante. Da lì mi sono innamorato dei motori. Un amore a prima vista che non è mai calato. Un crescendo fino ad oggi, e sono passati quasi 40 anni"

Ad un certo punto della tua carriera hai virato verso le ruote coperte. Che consigli daresti a quei tanti giovani che corrono nelle varie formule propedeutiche nella speranza di arrivare, un giorno, in F1? Un mondo che offre solo 20 sedili (forse 22 in un prossimo futuro, visto il progetto di Andretti...).

"Quando ho debuttato nel mondiale FIA GT fui uno dei più giovani, nonostante avessi 26 anni. Hanno seguito il mio esempio molti altri. Al debutto pensai che avrei potuto farlo prima. O si hanno decine di milioni di euro di budget, o si è un talento sopra la media a livelli mostruosi, altrimenti in F1 non ci si arriva. Quindi, giovani, se non avete risorse da oligarca è meglio dedicarsi da subito al mondo delle ruote coperte. Oggi c'è stato un escalation di costi nelle monoposto, a partire dalla F4. Una stagione costa cifre non pronunciabili"

Molti ex-formulisti sono infatti recentemente entrati nel mondo delle GT...

"C'è un imbuto strettissimo, ti ritrovi contro il muro, dopo la F2. O hai un budget di decine di milioni di euro, o hai vinto al primo colpo in F2, diversamente non c'è altro da fare che buttarsi nelle ruote coperte, che sia GT, LMP2, LMP1, ora Hypercar"

Inoltre, i weekend di gare per vetture a ruote coperte, sono per gli spettatori delle stupende occasioni per andare in circuito. Biglietti gratuiti o a prezzi abbordabili, vetture stupende, grandi piloti. La nuova carriera in auto di Valentino Rossi ha aumentato la visibilità del mondo GT.

Oltre al Thomas Biagi pilota conosciamo anche il commentatore e produttore di contenuti. Come pensi sia cambiato oggi il mondo della comunicazione, soprattutto con l'avvento dei social?

"Avviene tutto più rapidamente. Una volta si aspettava il martedì in edicola Autosprint. Oggi molte notizie un'ora dopo che sono uscite, se non pubblichi subito, diventano vecchie. Tutto più frenetico e nei social è necessario essere bravi a capire quali sono le fonti ed i canali più attendibili, considerando la presenza di persone che si improvvisano e pensano di poter essere dei comunicatori o che addirittura si spacciano per giornalisti"

A BAR Motorsport hai spesso giornalisti famosi e noti, come Mario Donnini...

"E Alberto Sabbatini, grande amico e presenza quasi fissa, Leopoldo Canettoli e Carlo Cavicchi. Tanti giornalisti. Anche ingegneri e piloti importanti del mondo della F1 e non solo. Da Giancarlo Minardi a Stefano Domenicali, da Patrese a Andretti...una lista lunghissima"

Le recenti puntate su Elio De Angelis e Gilles Villeneuve sono state meravigliose. Come presenteresti BAR Motorsport a chi ancora non ha avuto modo di conoscerlo?

"BAR Motorsport è il primo vero talk show strutturato, nato durante il lockdown con un particolare format, che in molti hanno poi ripreso. Nato con lo scopo di rendere il pubblico protagonista, primo mio obiettivo, essendo io stesso in primis un appassionato. Un talk show senza freni sulla lingua. Cerchiamo di raccontare il mondo del motorsport in modo diverso, più profondo. Non abbiamo i tempi televisivi, non abbiamo ancora interruzioni pubblicitarie. Tiriamo fuori le emozioni ed i ricordi più belli delle persone che hanno fatto il bello del motorsport"

A proposito di ricordi. Domanda dalla risposta quasi scontata (vedi le immagini sui gadget di BAR Motorsport...): fra 550 Maranello ed MC12?

"In realtà sono due vetture che porto nel cuore, eccezionali. Due progetti diversi, con filosofie diverse. Ferrari con motore anteriore, senza controlli ed aiuti elettronici, un motore mostruoso da gestire con solo l'acceleratore, una macchina molto fisica. Maserati MC12, vettura molto evoluta, concetto diverso, della quale mi sono innamorato dal primo giorno. Non solo per una questione estetica. Un'auto di quasi 20 anni fa ma, a vederla, sempre attuale"

Fra l'altro una vettura colpita da molte limitazioni regolamentari, come un'ala posteriore più stretta...

"Muso accorciato, taglio di potenza. Hanno voluto castrarla. Un progetto eccezionale. Gli ingegneri furoni fantastici. Molti venivano da Ferrari, anche F1. Costruirono una macchina imbattibile e stupenda"

Tornando alla tua esperienza nell'Euro 3000. Arrivasti alle spalle di Felipe Massa. Ti immaginavi, all'epoca, che il brasiliano sarebbe poi diventato il pilota che abbiamo conosciuto in F1? Pensi che, in "circostanze" diverse, avresti potuto batterlo?

"Per citare Carlo Vanzini, era un predestinato. Mi aspettavo quindi che sarebbe approdato in F1. Aveva già un contratto Ferrari mentre correva con me in F.3000. Posso pregiarmi del fatto che sono stato l'unico a batterlo in due qualifiche. A Donington, dove vinsi la gara, ed a Monza dove feci la pole position con record della pista. Voglio citarti una dichiarazione di Massa, che ho nel mio archivio. Intervistato alla penultima gara gli chiesero cosa pensasse di me. Ebbene, rispose dicendo che ero un pilota in grado di arrivare in F1. Mi fece molto piacere la sua risposta. Sono passati, ad oggi, 21 anni circa. Era un pilota forte ed al tempo stesso un predestinato"

Felipe approdò poi effettivamente in F1, categoria a cui tu stesso sei andato molto vicino, dopo il probante test con la Midland..

"Purtroppo non avevo alle mie spalle multinazionali. I pochi amici, sponsor, che mi supportavano, non avevano i numeri per potermi garantire un ingresso. Pochi sanno che due anni dopo mi venne offerto il sedile che fu di Winkelhock, al Nurburgring. Purtroppo non avevo un euro per potermelo permettere, anche solo per un unico GP. Guardando la gara in TV provai una certa emozione"

Ricordiamo che Winkelhock, correndo solo quella gara, ha stabilito una serie incredibile di record. Fra cui la miglior percentuale in termini di giri percorsi in testa in carriera. Tutto all'interno della memorabile gara in cui Hamilton fu rimesso in pista con la gru, sotto il nubifragio. Detto della F1, ricordiamo che hai vissuto pure la magia di Le Mans...

"L'ho fatta tre volte. Correndo nelle prime posizioni in classifica. In GT1, in GT2 ed in LMP2, ma per problemi meccanici o errori del mio compagno di squadra ci siamo sempre dovuti ritirare. Nel corso della notte o all'alba. Una grande amarezza perchè arrivare sul podio a Le Mans per un pilota è qualcosa di immenso"

Una 24 ore spietata...

"Una delle gare più probanti ed impegnative al mondo. Da veri gladiatori"

Cosa pensi Thomas delle attuali F1 turbo-ibride ad effetto suolo?

"Vetture molto veloci ma troppo grandi, lunghe e pesanti. Probabilmente sarebbe più bello, da pilota, avere un'auto più agile e leggera, magari con meno cavalli, ma meno pesante, senza quell'aspetto che la rende un camion"

Le immagini di un passato, neanche troppo lontano, di vetture più agili nei cambi di direzione confermano la tua tesi. Toto Wolff vorrebbe cambiare il circuito di Monaco, forse sarebbe più opportuno modificare le vetture.

"Vero"

Trovi sia più dura la vita del pilota o quella del conduttore/produttore di contenuti?

"Bella domanda. Quella del pilota è molto difficile. Lotti ogni giorno con il centesimo di secondo. Nel caso di BAR Motorsport se un giorno sei più stanco ed anzichè dare il 120% rendi il 95% non accade niente di grave. Nel mestiere di pilota devi dare sempre più del massimo, se non vuoi essere allontanato dall'ambiente. Un mestiere non tutto rose e fiori come sembra"

Anche per la ricerca del budget...fattore comunque importante anche nella comunicazione

"Sicuramente"

Thomas, ci avviciniamo alla grande festa di BAR Motorsport..

"Sarà il 25 giugno, a San Marino, presso la sede di BAR Motorsport. Chi ci segue sui social può trovare tutte le informazioni. Inizieremo in tarda mattinata e finiremo la sera. L'obiettivo è incontrarsi fra appassionati, dialogare. Ci sarà inoltre un mercatino di miei oggetti che verrano quasi regalati. Vi invito a venire, sarà una grande occasione per condividere la passione per il motorsport!"

Sulla pagina "https://www.facebook.com/barmotorsportofficial/" potete vedere le puntate di BAR Motorsport e tenervi aggiornati in vista del grande evento.

Il motosport in Emilia-Romagna e dintorni è più vivo che mai, anche grazie a chi ci mette faccia e passione ogni giorno. Grazie Thomas!