Domenica, 29 Maggio 2022 22:34

Ferrari, bisogna saper vincere In evidenza

Scritto da
Ferrari, bisogna saper vincere Fotografia "Charles Leclerc" Facebook page

Ferrari a due facce: errori di strategia penalizzano Leclerc, solo quarto al traguardo dopo una pole position magistrale. Sainz non riesce a passare Perez, che trionfa. Terzo Verstappen. Ferrari, c'è sempre qualcosa che impedisce di gioire.

di Matteo Landi

"Amo questo team, ma così non va bene". Leclerc ha fatto tutto quello che ha potuto per prendersi una vittoria che, come di consueto, non è arrivata. Le statistiche del pilota monegasco sembrano quelle di un pilota rapidissimo ma incapace di concretizzare in gara, proprio il contrario di quello che è necessario per ambire al titolo mondiale. 14 pole position, l'ultima costruita ieri, con un giro leggendario, "solo" 4 vittorie in curriculum. Eppure i numeri mentono, in quanto non danno la giusta misura della grandezza di Charles. In Spagna avrebbe vinto, dominando, ma un problema tecnico lo ha stoppato anzitempo. Oggi, nella sua Monaco, aveva tutte le carte in regola per trionfare: una vettura velocissima, capace di dare il meglio proprio sulle curve lentissime del circuito monegasco, la partenza dalla prima posizione, considerando quanto sia difficile superare su questa pista, ed il suo feeling con il tracciato di casa. La pioggia caduta al via ha messo in subbuglio gli umori del box Ferrari, ma la partenza ritardata e dietro la safety car in realtà ha consentito a Leclerc e Sainz (doppietta Rossa in qualifica!) di poter gestire i primi giri senza particolari affanni, su un asfalto che andava ad asciugarsi. Il primo fra i quattro top che si sarebbe fermato per montare gomme intermedie avrebbe avuto una buona carta da giocarsi. Ruolo che si è preso Perez, mentre i due ferraristi e Verstappen preferivano rimanere in pista, studiando la situazione. Per il team di Binotto si è consumato il primo errore di strategia, convocando al pit stop Leclerc che si è così ritrovato alle spalle di un pilota, Perez, che aveva ampiamente battuto in qualifica. E mentre Sainz conduceva la gara con gomme da bagnato, in attesa di compiere un solo pit per montare gli pneumatici da asciutto, ecco che gli uomini del Cavallino si preparano a compiere un secondo, plateale, errore. Lo spagnolo viene finalmente chiamato ai box, ma in contemporanea fanno lo stesso con Leclerc. Il box annulla poi la chiamata, ma per Charles, che già sta percorrendo la pit lane, è troppo tardi. Il monegasco perde tempo prezioso e quando torna in pista la frittata è fatta. La classifica recita quindi Perez, Sainz, Verstappen e Leclerc, e tale rimarrà fino alla bandiera a scacchi, nonostante il ritmo tutt'altro che irresistibile impresso da Perez.

Ferrari, la prestazione non è tutto

Negli anni scorsi la Ferrari non ha avuto la possibilità di correre al vertice. 2020, annus horribilis, 2021 dedicato completamente alla progettazione della vettura di quest'anno, puntando ad un terzo posto in classifica costruttori che poi Binotto e soci sono stati capaci di artigliare. Dopo la serie impressionante di pole position realizzata da Leclerc in questo primo scorcio di stagione, tradotta in "solo" due vittorie di tappa, sorge il dubbio che a Maranello non sappiano più vincere. Per avere successo in F1 serve la perfezione. Due piloti top, una vettura prestazionale ed affidabile ed un team capace di compiere sempre le migliori scelte strategiche. Duole dirlo, ma in Ferrari raramente stanno riuscendo a mettere insieme tutte queste componenti. Quando i piloti danno il massimo la vettura è a corto di sviluppi, vedi la gara di Miami, quando la vettura va come il vento accusa problemi di affidabilità, vedi in Spagna, quando i piloti rendono al meglio e le due vetture non palesano problemi, ecco gli errori di strategia compiuti oggi. Gli umori continuano ad essere alti, ma nel dopo gara Leclerc e Sainz hanno emesso le prime dichiarazioni critiche nei confronti della squadra. Con il monegasco piuttosto furioso. La Ferrari ha poi avviato una protesta formale invitando i commissari ad affibbiare a Verstappen e Perez una penalità, entrambi non avrebbero rispettato la linea d'uscita dai box, oltrepassandola in occasione della loro sosta. Protesta assurdamente respinta in serata. In ogni caso, così, Ferrari, non va. Serve più concretezza per battere in pista degli avversari forti, "rodati" e spietati. Ed adesso pure con il morale alle stelle.

Perez trionfa nel momento più opportuno

La vittoria di Perez per Red Bull è arrivata proprio nel momento più opportuno. In Spagna il team anglo-austriaco aveva di fatto ordinato al suo pilota di cedere la vittoria al compagno Verstappen. La delusione del messicano era evidente e per una volta erano sembrati scricchiolare gli equilibri interni al box. Il trionfo monegasco di Perez ha così riportato ordine in squadra e persino Verstappen, dall'alto della sua leadership iridata, è parso felice, nonostante la sconfitta personale. Red Bull e l'olandese hanno così consolidato la loro prima posizione in classifica, e mentre a Maranello si leccano le ferite, il team anglo-austriaco festeggia.

Alonso, gara da Campione. Mercedes, nessun progresso significativo

Nessun progresso significativo è arrivato da Mercedes. Russell ha chiuso la gara al quinto posto, lontano però dai primi quattro, nonostante la bandiera rossa e le safety car. Hamilton è giunto sul traguardo staccato di 50 secondi dal vincitore. Sognerà tutta la notte il posteriore della Alpine di Alonso. Lo spagnolo è stato lungamente in difficoltà. Ha dovuto controllare le temperature della sua vettura, andando ad un passo decisamente blando per un lungo tratto di gara. Hamilton dietro di lui scalpitava, le ha provate di tutte, ma sulle strade di Montecarlo superare è quasi impossibile. L'ottavo posto non darà certo morale all'inglese, che ancora una volta viene battuto dal team mate.