Lunedì, 08 Novembre 2021 04:55

Messico e Favole In evidenza

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Messico e Favole Fotografia "Sergio Perez" Facebook page

Verstappen trionfa incontrastato ma la folla è tutta per l'idolo di casa Perez, terzo. Hamilton battuto, è secondo. Ferrari torna terza nel costruttori.

di Matteo Landi

Il GP di Francia del 1979 è ricordato da tutti per il meraviglioso duello fra Villeneuve e Arnoux, nonostante la gara maiuscola del vincitore Jabouille, solo ed indisturbato al comando. Come allora, seppur per motivi ben diversi, anche oggi l'attenzione massima non è ricaduta sul primo classificato, ma sul duello per la seconda posizione, con un caldo abbraccio collettivo a festeggiare il terzo classificato. Un pubblico in visibilio, un autodromo tremante al grido "Checo, Checo". Alla fine della scorsa stagione, nonostante fosse fresco del primo trionfo in carriera, il messicano di Guadalajara non aveva un contratto per il 2021. Pochi giorni prima di natale Sergio scartò un regalo inaspettato, siglando in extremis un contratto con Red Bull. Oggi ha corso con il coltello fra i denti, lontano dal compagno Verstappen, leader solitario, facendo però meglio della seconda guida Mercedes Bottas, a cui oggi ne sono capitate di tutti i colori, ed arrivando a contendere il secondo posto ad Hamilton. Perez è così il primo pilota messicano a salire sul podio in un gran premio di casa. Alle lacrime di gioia del padre hanno fatto da contraltare gli occhi lucidi di Bottas, a cui tutto è andato storto. Ed alla festa Red Bull, adesso staccata di un solo punto dalla Mercedes nel costruttori, ed in testa fra i piloti di ben 19 punti con Verstappen, si è contrapposto l'umore sottotono di Hamilton e del suo team, una squadra che ha dominato in lungo e in largo dal 2014 ed adesso si trova alle corde.

Mercedes, doppia sconfitta

La doppietta conquistata dalla Mercedes in qualifica, con un Bottas trasognante ed un Hamilton mai così sorridente, aveva illuso gli uomini di Toto Wolff. Allo spegnimento dei semafori, oggi, i valori sono tornati quelli attesi. Verstappen ha preso stupendamente la scia alle vetture che lo precedevano e si è fiondato all'esterno della prima curva prendendo il comando con una staccata memorabile. L'attenzione tuttavia si è immediatamente spostata sul testacoda di Bottas, colpito da un troppo arrembante Ricciardo. Hamilton si è subito aperto in radio contro il compagno di team, reo, a suo dire, di averlo chiuso subito dopo lo scatto da fermo, invece di proteggere la posizione su Verstappen. In realtà Bottas difficilmente avrebbe potuto prevedere la meravigliosa manovra di Verstappen. E l'olandese avrebbe comunque dominato la gara, visto il ritmo che ha impresso fin dal primo giro. Il distacco finale su Hamilton, oltre i 16 secondi, mette infatti il sigillo su un trionfo mai in discussione. Non solo Bottas non ha corso "contro" il team mate, come molti sembrano lasciar intendere, anzi, il finlandese si è messo completamente al servizio della squadra, sacrificando ogni sua ambizione di rimonta. Veder Valtteri festoso dopo la qualifica, con una replica del casco di Fangio in testa vinto grazie alla sua bella performance sul giro secco, è stata una gioia per ogni appassionato che gode nel vedere il rinascere di un buon pilota, ormai da molti addetti ai lavori dato per "bollito". Dopo il problema vissuto al primo giro di corsa in Mercedes hanno richiamato più volte al box il pilota n°77 solo per metterlo in condizione di segnare il giro più veloce e togliere il punto addizionale dalle mani di Verstappen. Nel box anglo-tedesco a fine gara si è visto da una parte un Hamilton mai così rassegnato allo strapotere Red Bull, dall'altra un Bottas mai così triste, considerando anche quanto aveva evidentemente creduto in questa gara dopo la bella pole position strappata al plurititolato compagno di team. Oggi gli uomini della Casa della Stella a tre punte hanno perso due volte, battuti in termini di performance e di stile.

Ferrari terza nel costruttori!

Non siamo ai livelli della favola Red Bull, ma in Ferrari fanno bene a sorridere. Il quinto e sesto posto conquistati da Leclerc e Sainz non saranno in linea con il blasone della gloriosa squadra di Maranello, ma consentono al team condotto da Mattia Binotto di issarsi fino alla terza posizione in classifica costruttori. Alzi la mano chi davvero credeva che la Rossa potesse arrivare così in alto dopo il disastroso 2020! Per di più utilizzando, causa limiti regolamentari, la vettura della scorsa stagione appena evoluta. L'errore di Ricciardo e la penalizzazione subita da Norris, scattato in fondo alla griglia causa sostituzione della power unit, che non ha consentito al pilota inglese di far meglio della decima piazza finale, hanno facilitato la vita alla Ferrari, che tuttavia fa bene a gioire per i progressi mostrati.

AlphaTauri quarta, Alfa Romeo ottava. Grandi Gasly e Raikkonen. Peccato per Giovinazzi

L'Italia sorride anche per la stupenda prestazione della faentina AlphaTauri, gran quarta con Gasly (il francese ormai è un vero top driver), ed all'ottava posizione conquistata dell'Alfa Romeo Racing grazie al mai domo Kimi Raikkonen. Il finlandese a fine stagione lascerà la F1 e piange il cuore di ogni appassionato a pensare che non lo rivedremo nella massima Formula. Soprattutto considerando le performance che ancora riesce a sfornare. Il team italo-elvetico ha tuttavia gestito veramente male la gara di Antonio Giovinazzi. Il pilota di Martina Franca, terminata la corsa, non è riuscito a trattenere tutto il suo malessere nei confronti di un team che ormai lo tratta già come un ex, tanto da affibbiargli la peggiore strategia possibile. Dopo che il nostro, con uno scatto impressionante, era riuscito a transitare ottimo sesto al termine del primo giro. L'italiano merita la F1 ma per il 2022 ha ormai tutte le porte chiuse.

Ed ora tocca al Brasile

Il Circus adesso non si prende alcuna sosta e già il prossimo weekend sbarca in Brasile. Assisteremo inoltre all'ultima gara sprint della stagione, che si disputerà sabato in sostituzione dell'ordinaria qualifica. Si assegneranno quindi ancora più punti e vedremo se ne beneficerà il lanciatissimo Verstappen o se consentiranno ad Hamilton di riavvicinarsi al vertice. Quattro gare ci separano dal termine del Mondiale più avvincente degli ultimi anni.