Martedì, 28 Luglio 2020 10:00

E' "Online" il sito delle Abbazie Cistercensi. In evidenza

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Presentato all'Università di Parma il sito web della Abbazie Cistercensi, una guida per luoghi straordinari e una rete per favorire lo sviluppo culturale ma anche un passo avanti per la riscoperta della nostra storia locale ma anche europea.

Di redazione Parma 28 luglio 2020 - https://www.abbaziecistercensi.it è l'indirizzo web al nuovissimo sito delle Abbazie Cistercensi che è stato presentato nella mattinata di ieri presso l'Università di Parma.

E' stato proprio il Rettore dell'Università, Paolo Andrei, a introdurre i lavori, rimarcando l'importanza della iniziativa associativa dell'AISAC, "per far conoscere questi luoghi straordinari e promuovere una attività di rete che favorisca lo sviluppo culturale", al quale hanno fatto seguito i saluti del neo presidente della Fondazione Cariparma Franco Magnani, il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi e l'assessore al turismo del Comune di Fontevivo, sede di una delle Abbazie del Parmense, Enrica Cavazzini.

Il corposo sito WEB dell'AISAC (Associazione Italiana Siti Abbazie Cistercensi) la cui sede nazionale è a Parma presso l'Abbazia Valserena, è stato illustrato dalla presidente Mariapia Bianchi che ha sottolineato come esso rappresenti un "passo importante per promuovere lo straordinario patrimonio delle Abbazie Cistercensi, e creare una rete per dare voce anche alle realtà meno note".

L'Associazione AISAC è stata fondata ne 2019 su iniziativa dell'Università, dei Comuni di Parma e Fontevivo, della Fondazione Abbatia Sante Marie di Morimondo e dell'associazione Fabbrica Sant'Ambrogio della Vittoria di Parabiago ed è direttamente connessa alla rete europea delle Abbazie cistercensi.

Un contributo storico rilevante venne dato dal lavoro di ricerca e catalogazione condotta da Silvia Testi e Piero Rimoldi che nel 2018, su iniziativa della Associazione Culturale Giuseppe Micheli-Confcooperative Parma, realizzò il volume “Abbazie e siti cistercensi in Italia 1120-2018”, una difficile quanto corposa opera che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Rimoldi in occasione della presentazione del libro "questo lavoro non è finito  ma è un pezzo di un viaggio e il viaggio non deve finire qui. Questo volume, che viene presentato come guida turistica, è però in realtà pensato come un censimento che comprende abbazie interamente conservate e visitabili ma anche abbazie di cui non restano che i ruderi o che non sono più riconoscibili, ma è importante conservarne le tracce e inserirle nel patrimonio storico e culturale del nostro Paese”.

Nell'occasione invece è stato distribuito ai presenti la guida a "Le abbazie cistercensi nella Bassa Parmense", che per la sua realizzazione ha ricevuto il contributo della Fondazione Cariparma, rappresentata dal suo nuovo Presidente, avv. Franco Magnani, il quale ha sottolineato il valore dell'iniziativa, volta al recupero della "memoria delle civiltà sorte attorno a queste abbazie".

Il sito, organizzato per regioni, è stato per l'occasione illustrato dalla autrice Rossana Capasso, la quale ha commentato come esso sia un "sito nazionale … che parte da Parma". Già perché una partenza vi deve essere, posto che sono ben 400 i siti che "hanno visto la presenza - secondo la presentazione del sito web - dei monaci bianchi dal XII al XXI secolo, alcuni sono ancora monumentali presenze identitarie, ma altri sono parzialmente trasformati o completamente irriconoscibili; un patrimonio spesso poco noto o sconosciuto, che però ha lasciato una impronta ancora oggi visibile nella storia, nell’urbanistica, nel disegno del territorio, nell’organizzazione economica, una presenza che ha portato cambiamenti ed innovazioni culturali e sociali rintracciabili nei Paesi europei nei quali il monachesimo cistercense si è diffuso".

Infine il Presidente della Provincia Diego Rossi si è soffermato sulla necessità di far conoscere il territorio "riscoprendo le ricchezze attorno a noi e proponendole all'esterno". Su analoga lunghezza d'onda anche l'assessore al turismo di Fontevivo, Enrica Cavazzini, che indica l'indispensabilità di "far conoscere la nostra storia e quello che rappresenta".

Eugenio Caggiati, presidente dell'associazione culturale Giuseppe Micheli, ha invece sottolineato quanto sia importante il "passo avanti compiuto nella riscoperta della nostra storia locale, nazionale ed europea".

In conclusione, la rete delle Abbazie Cistercensi, rappresenta un patrimonio culturale inespresso e una ottima occasione per costruire percorsi ludico-culturali, naturalistici e gastronomici capaci di attrarre un turismo qualificato e aperto a ogni stagione.

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