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Martedì, 12 Maggio 2020 23:03

Buona fortuna Sebastian! In evidenza

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Buona fortuna Sebastian! Fotografia "Scuderia Ferrari" Facebook page

Il tedesco non rinnoverà con la Rossa al termine della stagione 2020, che inizierà speranzosamente a luglio. La Ferrari comunica la fine di un matrimonio vissuto alla rincorsa di un iride che, al momento, non è arrivato. Chi, insieme a Leclerc, si vestirà di Rosso nel 2021?

di Matteo Landi

"Abbiamo preso questa decisione insieme a Sebastian e riteniamo sia la miglior soluzione per entrambe le parti. Non è stato un passo facile da compiere, considerando il valore di Sebastian, come pilota e come persona. Non c'è stato un motivo specifico che ha determinato questa decisione bensì la comune e amichevole constatazione che è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino su strade diverse per inseguire i nostri obiettivi". Da giorni ormai circolavano le voci di una possibile separazione fra la Scuderia ed il campione tedesco. Le parole di Mattia Binotto hanno finalmente spento le illazioni. Prima che parta questo sfortunato mondiale 2020, vittima degli umori del Covid, in Ferrari hanno deciso di chiarire la situazione così da poter iniziare il campionato senza inutili ansie, dettate dalle probabili opprimenti domande che i giornalisti avrebbero fatto ad ogni conferenza stampa. Ne giova inoltre la situazione psicologica di un quattro volte campione del mondo che nei suoi anni vissuti a Maranello ha mostrato di subire la pressione più di quanto potessimo immaginarci. Nessun rinnovo con Ferrari quindi per Vettel, che nel 2021 avrà la possibilità di continuare nella massima Formula oppure, ipotesi tutt'altro che improbabile, ritirarsi.

Grazie Vettel, campione dai diversi volti

Nella mente di tanti Sebastian appare, adesso, come un pilota diverso da quello che è riuscito ad accaparrarsi ben quattro mondiali. Fresca è la memoria di un 2019 vissuto nell'ombra del suo ultimo talentuoso compagno di squadra, Charles Leclerc. A Monza, mentre il monegasco dominava la scena vincendo in un tripudio generale, Vettel è sembrato vittima di certi fantasmi, andando in testacoda ed arrancando fino alla 13esima piazza finale. Quei fantasmi che lo perseguitarono nel 2014, quando da campione del mondo in carica subì la velocità dell'allora nuovo team mate Ricciardo. Le prestazioni dell'australiano lo tramortirono, Vettel perse quella serenità che ritrovò poi nel 2015, al suo debutto in Rosso. Un matrimonio che fece bene al pilota ed alla Scuderia, reduce da un rapporto difficile e logorato con Alonso (“siete scemi?” fu il team radio rivolto al proprio box dal pilota spagnolo in quel di Monza). Da quel debutto ben 14 vittorie di tappa per il tedesco, divenuto il terzo pilota più vincente nella storia del Cavallino Rampante, ma anche qualche errore di troppo: la già citata “giravolta” monzese, quella del Bahrain 2019, quella del Giappone 2018, la speronata rifilata ad Hamilton nel 2017 in Azerbaigian. Un temperamento ben poco tedesco, “da meridionale” disse Marchionne. Errori che ne hanno intaccato il morale, e soprattutto, hanno compromesso le sue speranze di titolo iridato. Quel titolo che ormai rappresenta un sogno per i tifosi della squadra di Maranello, vinto l'ultima volta nel 2007 da Raikkonen fra i piloti e nel 2008 fra i costruttori. Sia nel 2017 che nel 2018 Vettel era andato vicino ad interrompere il lungo digiuno, prima che i suddetti errori gli tarpassero le ali. Eppure, ne siamo sicuri, la classe del Campione è intatta. Lo ha mostrato a sprazzi lo scorso anno, specialmente in Canada, quando solo le bizze dei commissari gli hanno negato uno strameritato successo. Finalmente il tedesco era tornato affamato, poi la penalità gli ha spezzato il fiato. La vittoria arrivata finalmente a Singapore è parsa un regalo della Ferrari: senza una strategia a lui favorevole Leclerc avrebbe ottenuto il terzo successo consecutivo. Così è la vita, verrebbe da dire, ed a volte anche i grandi amori finiscono. Più che il Vettel stanco del 2019 sarebbe bello se tutti ricordassimo quel pilota che nel 2015, in Malesia, saltò gioioso sul podio, quando alla sua seconda gara in Rosso colse un successo stupendo ed inaspettato. Caro Vettel, l'appassionato ti vorrà ancora così e se questo campionato 2020 inizierà (probabilmente a luglio in Austria) avrai modo di lasciare un bel segno al tuo tramonto Rosso.

Vettel: ritiro o McLaren? Ferrari: forse Sainz, ma perchè non Giovinazzi?

Nel 2021 il tedesco potrebbe approdare in McLaren, dove ritroverebbe Andreas Seidl, oggi team principal della squadra inglese, ingegnere BMW Sauber quando Vettel debuttò in F1 nel 2007 proprio con la squadra svizzero-teutonica. Accanto alla punta di diamante Leclerc, ormai talento indiscusso della F1, non sappiamo ancora chi potrebbe arrivare alla corte di Binotto. In Ferrari hanno allevato Giovinazzi, che al momento sta maturando in Alfa Romeo, e sarebbe bello poter rivedere un italiano in Rosso. Ricordiamo che “dietro” di lui scalpitano gli altri nomi della Ferrari Driver Academy, uno su tutti Mick Schumacher, desiderosi di poter arrivare il prima possibile nella massima Formula. La logica dice che avranno bisogno di trovare spazio in Alfa Romeo, a tutti gli effetti squadra satellite Ferrari. Voci delle ultime ore, sempre più insistenti, tuttavia, vorrebbero in Rosso Carlos Sainz Jr. Spagnolo, figlio del campione di Rally Carlos Sainz, è attivo in F1 dal 2015. Ex pilota della galassia Red Bull, passato dalla Toro Rosso alla Renault nel 2017 ed approdato poi nel 2019 in McLaren, non ha mai sfigurato. Solido, veloce, ha finalmente conquistato il podio lo scorso anno in Brasile. Nei prossimi giorni probabilmente sapremo quale sarà il successore di Vettel. Avremo ancora questa stagione per ringraziarti Sebastian, pilota dal cuore ferrarista, come ci hai più volte fatto notare. Intanto in bocca al lupo per questa stagione!

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