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Domenica, 08 Aprile 2018 21:56

F1, Bahrain: Vettel nella storia! In evidenza

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F1, Bahrain: Vettel nella storia! Fotografia tratta dalla pagina Facebook "Scuderia Ferrari"

Ferrari vince ancora grazie ad una magia del pilota tedesco: riscritta la storia delle corse. Bottas e Hamilton battuti. Sfortuna per Raikkonen. Che gara stupenda!

di Matteo Landi

Domenica 08 aprile 2018, uno di quei giorni che, sportivamente parlando, ringrazi Dio di aver vissuto. Una gara che rimarrà per sempre negli annali della Formula 1, come Jarama 1981 o Montreal 2003, con Villeneuve nel primo caso e Schumacher nell'altro, eroicamente vincenti nonostante il pressante fiato sul collo dei rivali giunti al traguardo a pochi metri di distacco. Bahrain 2018, la gara che consacra definitivamente Vettel nell'Olimpo dei grandi, così da fugare ogni dubbio anche a chi lo ha sempre visto pluricampione solo grazie ai mezzi che ha guidato. Il tedesco così fa due su due e dopo un Gran Premio d'Australia vinto di strategia, con anche un pizzico di fortuna, vince oggi nonostante la strategia, folle, dell'unico pit stop, portando a compiere alle sue gomme soft quasi 40 giri. A dire il vero l'azzardo era divenuto l'unico modo per vincere la gara quando si è visto il passo velocissimo delle due Mercedes, ma per concretizzare il risultato serviva un vero maestro della guida e Vettel lo è stato. A pochi giri dalla fine la vittoria di Bottas sembrava quasi scontata, poi sono venute fuori le doti da campionissimo di Vettel e la Ferrari ha potuto ancora una volta festeggiare nonostante i pronostici fossero tutti a favore dello squadrone Mercedes e di Hamilton.

Pole position e vittoria: Ferrari e Vettel danzano nel deserto del Bahrain

Ma in qualifica era già evidente come la Ferrari, dopo lo scherzetto australe, fosse pronta a giocare ancora in attacco, con Vettel e Raikkonen capaci di strappare una clamorosa doppietta. Riuscirci poi su una pista "completa" in cui la potenza della power unit, l'efficienza aerodinamica ed una buona trazione sono caratteristiche necessarie per ben figurare aveva gettato scompiglio nel box Mercedes. Inoltre l'armata tedesca era dovuta ricorrere alla sostituzione del cambio sulla vettura di Hamilton, costretto in gara a scattare solamente in nona piazza in seguito alla penalità di 5 posizioni prevista da regolamento. Allo spegnersi dei semafori Vettel è riuscito a mantenere la testa mentre Raikkonen, partito dal lato sporco, si è visto sfilare da Bottas. Intanto Hamilton iniziava una furiosa rimonta capace di portarlo in pochi giri in top 4. Ad un certo punto la gara sembrava andare incontro all'inglese, su una strategia che prevedeva una sola sosta consapevole dell'ottima velocità della sua vettura con le più durevoli gomme medie. Chissà come sarebbe andata a Raikkonen se gli avessero montato adeguatamente le supersoft per l'ultimo stint. Non lo sapremo mai, perchè lo sfortunato finlandese alla ripartenza dalla piazzola di sosta ha incompevolmente investito un meccanico che ancora non era riuscito a sostituire la posteriore sinistra. Risultato: ritiro per Raikkonen e gamba fratturata per il tecnico Ferrari. La casa del Cavallino si è così ritrovata nel finale di gara con una sola freccia nel suo arco contro le due Mercedes che dotate di gomme più fresche sembravano potersi sbarazzare facilmente della Ferrari leader della corsa. Forse solo a Vettel poteva riuscire la prodezza di cui si è reso protagonista. Con Hamilton più staccato Bottas ha provato all'ultimo giro l'attacco decisivo ma Vettel, quasi sulle tele, lo ha respinto andando a vincere ed entrando nella storia delle corse.

Ferrari-Mercedes: 2 a 0

Due vittorie su due gare per la Ferrari, su piste totalmente diverse: il cittadino di Melbourne ed una tracciato "vero" come quello costruito nella periferia di Manama. Vincendo "di rapina" in Australia, partendo dalla pole position in Bahrain. Per ora sta vincendo sui rivali anche sul piano dell'affidabilità, vista la necessità di Hamilton di dover sostituire il cambio dopo solamente un evento e la debacle personale di Bottas quando durante le qualifiche del Gp d'Australia è andato a muro. E' presto per parlare di "lotta mondiale" ma intanto godiamoci questa Ferrari e....grazie Vettel!

Toro Rosso fa festa e Sauber porta in top ten il marchio Alfa Romeo. Red Bull, che disastro!

Tralasciando Ferrari e Mercedes il secondo Gp della stagione ci consegna tre sorprese, di cui una in negativo. E' infatti andata malissimo a Red Bull, annunciata protagonista di questo mondiale. Nei fatti non sta concretizzando. Le vetture austriache nelle prove libere avevano mostrato un passo da primato ma già sabato Verstappen ha rovinato i piani della compagine di Mateschitz andandosi a schiantare contro le barriere, determinando così la sua 15esima posizione sulla griglia di partenza. In gara non è andata meglio al giovane pilota, ritiratosi dopo un contatto con l'incolpevole Hamilton. Dopo la pessima prestazione australiana un altro passo falso per il giovane olandese che rinverdisce così il soprannome "Versbatten" a suo tempo attribuito al padre. Peccato per Ricciardo, buon quarto sabato, vittima domenica di un presunto problema elettrico dopo pochi km. Zero in casella così per Red Bull in una gara che ha visto sorridere, eccome, i cugini di Toro Rosso: primi punti in F1 per Gasly che ha caparbiamente condotto al quarto posto finale la sua vettura dotata di una rinvigorita power unit Honda che ha permesso al francese di difendersi senza problemi sugli allunghi del circuito di Manama. Chissà come si sentiranno in McLaren: anni passati ad incolpare il costruttore nipponico per gli scarsi risultati ottenuti ed ora che hanno i motori Renault si beccano manciate di secondi dal piccolo costruttore faentino. Detto di Toro Rosso l'altra bella sorpresa è la buona prestazione della Sauber colorata Alfa Romeo, addirittura a punti con il meno blasonato Ericsson. Lo svedese si è reso protagonista di una gara solida, giungendo nono al termine di una gara che non ha visto brillare il compagno di squadra, campione di F2, Leclerc. Considerando anche la quinta posizione finale della Haas di Magnussen si può pensare che in Sauber abbiano ricevuto una bella mano dalla power unit Ferrari. Un altro vanto per la casa di Maranello in un giorno che ha riscritto la storia della Formula 1.

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