Lunedì, 22 Maggio 2017 21:02

Ciao Nicky In evidenza

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Ciao Nicky Fotografia tratta dalla pagina Facebook "Ducati"

Kentucky Kid ci ha lasciato. Se ne va dopo 5 giorni di coma. Forse gli unici giorni della sua vita in cui non ha sorriso.

di Matteo Landi

Il motociclismo è uno sport ipercompetitivo, individualista, e pochi corrono per il solo gusto di partecipare. Quando vinci i rivali spesso ti odiano. Un odio chiaramente sportivo ma pur sempre un sentimento negativo. Quando Hayden arrivò in MotoGp come compagno di Valentino Rossi tanti nutrivano dubbi sulle reali capacità del campione americano Superbike. Poi il giovane del Kentucky si fece strada, a modo suo. Macinò esperienza, punti su punti e nel 2006 vinse addirittura il mondiale battendo proprio la leggenda di Tavullia. Eppure nessuno lo odiò. Non ebbero il tempo: avvolto nella bandiera americana, piangeva, piangeva a dirotto come chi afferra qualcosa che ha inseguito per tutta la vita. Non potevi odiarlo, seppur "sportivamente" parlando. Si aggirava nel paddock bello come il sole, sorridente, anche quando l'avventura vincente marchiata Honda finì. Divenne un pilota simbolo Ducati ed anche quando si ritrovò alla guida di mezzi poco performanti lo vedevi sorridente, come qualcuno che corre per il piacere di farlo. Mai sofferente come un campione decaduto. Passato alla Superbike aveva accettato una nuova grande sfida. Sempre con il sorriso. Nicky aveva 35 anni, nato a Owensboro, una città di 55.000 anime del Kentucky. Si stava allenando in bicicletta sulla provinciale Riccione-Tavoleto, dopo lo scontro con un'auto è stato trasportato all'ospedale di Rimini per poi ricevere cure più importanti presso il Bufalini di Cesena. Oggi Kentucky Kid ci ha lasciato. Una vita vissuta andando sempre di fretta, veloce come il vento. Nuvolari corse in moto, divenne una leggenda delle corse automobilistiche in un periodo in cui era più probabile lasciare la pelle in pista che giungere a fine carriera per anzianità. Ma come per Nicky il destino aveva scelto qualcosa di diverso. "Correrai ancor più veloce per le vie del cielo" campeggia sulla tomba del grande "Nivola". Siamo convinti che valga anche per Nicky, mentre vestito della sua bandiera americana piange commosso dopo un'altra gara. Ciao Kentucky Kid.