Lunedì, 20 Giugno 2016 09:15

F1, Gp d'Europa: Rosberg torna alla vittoria. Vettel ancora sul podio. In evidenza

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F1, Gp d'Europa: Rosberg torna alla vittoria. Vettel ancora sul podio. Di Dave Jefferys [CC BY-SA 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], attraverso Wikimedia Commons

Gran Premio d'Europa in Azerbaijan, nella bellissima Baku. Nuova pista, storia vecchia. Mercedes vince ancora e domina con Rosberg. Hamilton disperso. Vettel ne approfitta ed è secondo.

Di Matteo Landi

Parma, 20 giugno 2016

Alla fine l'unica "anomalia" del Gran Premio d'Europa è il non essersi disputato nel Vecchio Continente, bensì in Azerbaijan, nella bellissima Baku, su una pista che si snoda fra le principali attrazioni della città azera. Tante le insidie per i piloti che devono passare dai 360 km/h, raggiunti sul rettilineo principale, al tortuoso tratto che circonda la "città vecchia". Vista la complessità del tracciato ci si aspettava una gara condizionata da incidenti, safety car e chissà quali variabili impazzite. Invece sono arrivate le certezze di una Mercedes dominatrice, di una Ferrari tornata nel ruolo di principale inseguitrice e di un Rosberg consistente come nelle prime quattro gare della stagione.

Mercedes imbattibile. Ferrari, stavolta il bicchiere è mezzo pieno

Rosberg è stato impeccabile, sfruttando al massimo il potenziale di una vettura apparsa già durante le prove di venerdì imbattibile e per tutti lontana anni luce. Soprattutto per la Ferrari, in difficoltà anche nei confronti di Red Bull e Force India. Fortunatamente nell'arco del weekend la squadra di Maranello ha rosicchiato lo svantaggio arrivando ad essere la prima degli altri. Il risultato dei due ferraristi, con Vettel e Raikkonen rispettivamente secondo e quarto al traguardo, è da vedersi sotto un'ottica diversa rispetto al podio ottenuto in Canada, quando Vettel, in testa alla prima curva ha visto la vittoria svanire soprattutto a causa di una strategia errata. A Baku il tedesco ha tratto il massimo dalla sua vettura ed ha guadagnato punti iridati sull'altro pilota Mercedes, Hamilton.

Hamilton: il grande assente

Voto zero per l'inglese che in qualifica ha gettato le basi di un weekend da incubo con un errore imperdonabile: ha urtato il muro della curva 11 e distrutto la sospensione anteriore destra della sua vettura. L'ultimo di una serie di errori che lo hanno portato a partire solamente dalla decima posizione in griglia di partenza. In gara non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione finale nonostante una vettura palesemente superiore alla concorrenza. Gli svariati team radio in cui chiedeva costantemente aiuto al proprio box, che tuttavia non poteva assecondarlo nella gestione elettronica della monoposto, in quanto vietato dal regolamento, dimostrano che quando non è nelle condizioni ottimali, Hamilton diventa vulnerabile. Ad approfittare della superiorità del motore Mercedes, oltre al vincitore Rosberg, è stato Perez, terzo al traguardo.

Perez, che gara!

Il messicano, al volante della Force India, quest'anno ha già conquistato due podii e sembra un lontano parente dell'inconcludente pilota McLaren che pensava più a fare a ruotate con il compagno Button che al risultato finale. Perez pare avere finalmente raggiunto quella maturità che la scuderia inglese gli chiese, senza esito positivo, nel 2013. Ora potrebbe essere uno di quei piloti che la Ferrari sta valutando per il dopo Raikkonen, proprio il pilota che negli ultimi metri di gara il messicano ha superato andando a conquistare un podio. Podio che, sulla carta, già gli spettava vista la penalità di cinque secondi da aggiungere al tempo finale che Raikkonen ha dovuto scontare in seguito ad uno stupido errore venale: l'aver oltrepassato con tutta la vettura la linea d'imbocco della pit lane senza poi rientrare ai box. Il finlandese è parso a tratti velocissimo ed efficace quasi quanto Vettel ma nonostante la sua importante esperienza talvolta si rende partecipe di inspiegabili sbavature.

Ferrari, un bel podio ma gli obiettivi erano altri

Un errore che Marchionne, presente al box Ferrari in occasione del debutto nel mondiale della pista azera, ha preferito non sottolineare, mostrando anzi quella marcata positività che lo accompagna da quando ha preso le redini della Ferrari, in particolar modo da quando quest'ultima è quotata in borsa. Non fosse per le sbandierate ambizioni mondiali, per la rossa si tratterebbe comunque di un buon inizio di campionato. Se l'obiettivo è quello di sconfiggere l'armata Mercedes la strada è ancora lunga. Al momento solo la dispersiva lotta Hamilton-Rosberg sta tenendo a galla le speranze ferrariste.