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Domenica, 20 Marzo 2016 09:00

Vinitaly, 50 anni di storia italiana

Dal 1967, cinquant'anni di storia del vino italiano. Da Binitaly la "RoadMap" per il futuro del vino. La 50a edizione del salone internazionale di Veronafiere dedicato ai vini e ai distillati (10-13 aprile) è stata illustrata questa mattina a Roma, insieme alle 42 aziende che hanno partecipato a tutti i 50 Vinitaly. Presenti Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Maurizio Martina, ministro alle Politiche agricole, Domenico Zonin, presidente dell'Unione Italiana Vini, Sandro Boscaini, presidente di Federvini, Giovanni Sacchi, direttore coordinamento Promozione Made In Italy ICE-Agenzia e Flavio Tosi, sindaco di Verona.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurerà la 50^ edizione domenica 10 aprile. Il Premier Matteo Renzi in visita lunedì 11.

Roma, 16 marzo 2016 – Cinquant'anni ed è già nel futuro. Oltre al record storico con più di 4.100 espositori e oltre 100mila metri quadrati espositivi netti – numeri che ne fanno la prima fiera mondiale sul settore vitivinicolo – Vinitaly lancia oggi da Roma, in occasione della presentazione della 50a edizione (Verona, 10 al 13 aprile), la "road map" per affermare la propria leadership anche nei prossimi decenni.

Nel 2015 l'export vinicolo italiano ha superato i 5,4 miliardi di euro, in crescita del 5,4% sul 2014. Si tratta di un nuovo traguardo per il comparto, da mantenere e consolidare in vista dell'obiettivo dei 7,5 miliardi di euro di esportazioni nel 2020, come indicato dal Premier Renzi in occasione di Vinitaly 2014. «Per raggiungere questo risultato,– ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –, è necessario che tutti gli attori agiscano in una logica di rete. La stessa che Veronafiere ha costruito negli anni a servizio del business internazionale e che ha portato il Governo italiano a riconoscere in Vinitaly una piattaforma b2b strategica per il comparto vinicolo nazionale, attraverso il suo inserimento nel Piano di promozione straordinaria del made in Italy». Giunto alla cinquantesima edizione, Vinitaly rappresenta infatti un evento che si è affermato come uno dei brand fieristici più conosciuti a livello internazionale e racconta 50 anni di storia dell'Italia, che proprio attraverso il vino ha saputo farsi conoscere e apprezzare nel mondo.

«Per questo è un grande onore ricevere quest'anno la visita del presidente della Repubblica Mattarella, all'inaugurazione ufficiale della manifestazione, e altrettanto gradita ed importante sarà quella del presidente del Consiglio Renzi nei giorni della rassegna – ha continuato il Danese – . Siamo consci della nostra grande responsabilità e per questo siamo già impegnati a costruire i prossimi 50 anni a partire da oggi».

Un impegno che inizia già da questa edizione di Vinitaly, con molte importanti novità: dalla netta divisione tra attività b2b e iniziative b2c, all'accelerazione sull'internazionalizzazione dei visitatori esteri, al miglioramento di infrastrutture e servizi in quartiere per migliorarne la fruibilità da parte di aziende e operatori.
«Per il 2016 Veronafiere ha investito 8 milioni di euro per aumentare il già alto tasso di internazionalità di Vinitaly – ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –, con 55mila operatori stranieri da 141 nazioni presenti nel 2015, pari al 37% del totale. Quest'anno avremo 1.000 buyer selezionati in più dall'estero, grazie al potenziamento dell'incoming, in particolare da Paesi target quali Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Polonia, Usa e Canada, Russia, Giappone e Cina. Un'attività che ci vede collaborare attraverso azioni congiunte con i ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico e con ICE-Agenzia. Sarà una edizione di Vinitaly 3.0 anche grazie alla attività che farà il Mipaaf e che prevede la presenza anche di Jack Ma di Alibaba.»

Alla conferenza stampa di presentazione a Roma, è intervenuto il Maurizio Martina, ministro alle Politiche agricole: «Sono contento di poter vivere il 50° di Vinitaly – ha detto –. Dobbiamo riconoscere che questa esperienza è stata straordinaria per tutta l'Italia. Vinitaly è la piazza di riferimento per raccontare la potenza dell'esperienza vitivinicola italiana. Noi ora celebriamo questi 50 anni non solo guardando al passato di questa bella storia, ma soprattutto pensando al futuro. C'è una grande sfida, come coniugare la nostra eccellenza enologica con la grande frontiera del digitale, e su quest'asse vogliamo contribuire a fornire degli strumenti nuovi ai giovani delle nostre imprese vitivinicole per essere sempre più presenti nel mondo. Il tema di Vinitaly – ha proseguito il ministro Martina – è anche un po' essere palestra fondamentale di lavoro per tanti giovani che hanno desiderio di fare impresa in questo settore. Veniamo da una grande esperienza di collaborazione con Veronafiere ad Expo, dove abbiamo realizzato il Padiglione del Vino, ora dobbiamo andare avanti consapevoli che la partita per l'internazionalizzazione e l'aumento di numeri dell'export è la grande chiave per la riorganizzazione e il successo del settore. Verona è sempre stata la vetrina per eccellenza di questo mondo e l'investimento che il Governo ha fatto negli ultimi due anni su Vinitaly come chiave per l'intero Paese è chiaro e inequivocabile».

Un ruolo guida sottolineato, quest'anno, anche dal Forum dei ministri dell'agricoltura dei principali Paesi europei produttori di vino, convocato proprio dal ministro Martina a Vinitaly.
L'edizione 2016 vedrà anche la partecipazione di più espositori internazionali, sia nel padiglione Vininternational dove sono presenti i più importanti Paesi produttori come Spagna, Georgia, Azerbaijan, Australia, Serbia, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Cina, Portogallo e Argentina, sia nei saloni Vinitalybio e Vivit.
Inoltre, per professionalizzare ulteriormente le presenze in fiera, da quest'anno vengono introdotti nuovi e più stringenti sistemi di registrazione in ingresso, mentre ai wine lover vengono offerti quattro giorni di degustazioni ed eventi dedicati in città nel fuori salone Vinitaly and the City, dall'8 all'11 aprile.
«Da quest'anno, con Vinitaly and the City, Verona, terza meta turistica in Italia, consentirà di vivere la città, prima e durante i giorni di fiera, con moltissimi eventi collegati. È un plus straordinario che soltanto il nostro centro storico può offrire» ha dichiarato Flavio Tosi, sindaco di Verona.
«Il traguardo delle cinquanta edizioni di Vinitaly – ha detto Domenico Zonin, presidente di Uiv – offre l'occasione per rilanciare verso un orizzonte di sistema, ad iniziare dal Ministero e dalle Regioni, ai quali sollecitiamo l'approvazione rapida del nuovo decreto dell'OCM promozione, in grado di supportare con efficacia le aziende nelle loro azioni promozionali nei Paesi terzi e di sostenere, così, il nostro export. Per arrivare a tutti gli altri soggetti, istituzionali e non, impegnati nel mondo del vino, cercando una nuova sintesi strategica all'interno della quale il Vinitaly rappresenta un punto di riferimento sui temi della promozione e internazionalizzazione. In un orizzonte di sistema – ha continuano Zonin –, l'Unione Italiana Vini vuole essere protagonista con due progetti di integrazione: l'Osservatorio del Vino, che vorrà condividere un percorso insieme al Vinitaly proponendosi come punto di riferimento istituzionale e per le aziende del settore, in grado di fornire statistiche, analisi di mercato e di filiera univoci, garantendo sicurezza e affidabilità del dato economico, e UNIVIR 2020, che punta a riorganizzare il sistema della ricerca e dell'innovazione in vitivinicoltura».

«Già hub di servizi – ha aggiunto Mantovani –, ora Vinitaly guarda con grande interesse allo sviluppo di un efficace Osservatorio del Vino, condividendo gli obiettivi che hanno ispirato l'iniziativa assunta in tale direzione da Unione Italiana Vini. Con le associazioni di categoria, i consorzi di tutela, la cooperazione, i territori del vino, ma soprattutto con i nostri clienti più esigenti che sono le aziende vinicole e i buyer nazionali e internazionali, vogliamo quindi dare vita ad una piattaforma multifunzione che possa fornire un solido supporto per un ulteriore balzo in avanti del vino italiano nel mercato mondiale».

«Vinitaly – ha commentato Sandro Boscaini, presidente di Federvini –, oggi è accreditato a livello internazionale come strumento e supporto della produzione e dell'alta qualità del vino in Italia e nel mondo. Al tempo stesso è riuscito a crescere grazie all'importanza e all'impegno del settore nel suo insieme in un'ottica sinergica di grande armonia. Per questo il modello Vinitaly va ancora alimentato e può essere il giusto canale per mostrare in tutti i mercati la forza della nostra produzione, l'immagine di alta qualità, la sinergia del vino, dei distillati, degli altri derivati e dei prodotti collaterali, in una parola di un made in Italy vincente».

Nell'internazionalizzazione del vino italiano, importante è il ruolo di ICE-Agenzia: «Il Progetto di Potenziamento delle Fiere Italiane, fortemente voluto e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico – ha spiegato Giovanni Sacchi, direttore coordinamento Promozione Made In Italy ICE-Agenzia – offre a ICE-Agenzia la possibilità di contribuire in modo ancora più incisivo e determinante al successo internazionale di Vinitaly, mettendo in campo azioni di supporto ad alto valore aggiunto e un'attività di collaborazione senza precedenti. Tra queste, il coinvolgimento di 36 Uffici ICE esteri che sono stati mobilitati per l'invito di 300 operatori provenienti da 40 paesi».

«Sono più di 4mila le ragioni per prendere parte al 50° Vinitaly – ha detto Gianni Bruno, area manager wine&food di Veronafiere –, tante quante le aziende che ogni anno partecipano al salone. Insieme a Vinitaly, come sempre, sono in programma le manifestazioni specializzate Sol&Agrifood ed Enolitech, in una sinergia che valorizza, in chiave business, l'appuntamento fieristico a livello internazionale, l'unico in grado di fornire una panoramica completa a livello di filiera. Siamo intervenuti anche sulla logistica del quartiere con l'ampliamento di 1.500 metri quadrati del padiglione 10 e il rafforzamento della copertura wi-fi, in grado di garantire ora il 30% di connessioni in più».
Oltre a portare buyer da tutto il mondo in fiera, Vinitaly da un quarto di secolo è presente durante l'anno nei più importanti mercati internazionali con iniziative educazionali, di networking e commerciali di supporto al business delle aziende, grazie all'attività di Vinitaly International, che rappresenta il suo braccio operativo all'estero.

«Il presidio e l'esplorazione di mercati esteri è sempre più vitale per il nostro vino – ha ribadito Stevie Kim, managing director di Vinitaly International –. Negli anni abbiamo fatto da ponte tra il nostro Paese e il resto del mondo, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra i produttori di vino italiano e i rappresentanti dei principali mercati, in particolare Cina, Usa e Russia. Alle tappe di Vinitaly International abbiamo affiancato sul territorio nazionale wine2wine, pensato come piattaforma di incontro e formazione per i diversi operatori della filiera, e VinitalyWineClub per l'e-commerce. Tre iniziative diverse, ma perfettamente integrate e complementari al ruolo di supporto alle aziende di Vinitaly nella promozione globale del prodotto vitivinicolo».

A queste si è aggiunta la Vinitaly International Academy, perché anche quando il mercato puntava sui vitigni internazionali, Vinitaly ha creduto nella forza espressiva del Vigneto Italia fatto di oltre 500 varietà autoctone, contribuendo a promuoverla su tutti i mercati. «La più grande biodiversità al mondo, però, va anche spiegata, per non ingenerare confusione in un importatore o in un consumatore straniero. In questo senso il business non può prescindere dalla cultura del prodotto e proprio per questo dal 2014 è nata VIA -Vinitaly International Academy. Ad oggi – ha affermato Ian D'Agata direttore scientifico di VIA – abbiamo certificato, attraverso i nostri corsi, tre esperti e 29 ambasciatori del vino italiano, che contribuiranno a creare attorno a Vinitaly una vera community globale», che aiuterà a promuovere la conoscenza del vino italiano nel mondo.
Se Vinitaly guarda avanti, non dimentica però la sua storia. Ad Angelo Betti, che nel 1967 ebbe l'intuizione di lanciare Vinitaly, Veronafiere intitola da quest'anno il Premio Benemeriti della Vitivinicoltura, che dal 1973 viene assegnato ai grandi interpreti del mondo enologico italiano. Alle 48 aziende che dalla prima edizione accompagnano Vinitaly, durante la conferenza stampa di Roma è stato consegnato un diploma per "50 Vinitaly insieme" (sotto l'elenco completo).

UN PREMIO ALLE AZIENDE PER CINQUANTA VINITALY INSIEME
Agricoltori del Chianti Geografico Eugenio Collavini Viticoltori
Aldegheri F.lli Tedeschi
Allegrini - Poggio al Tesoro - San Polo Famiglia Cecchi
Antica Azienda Agricola Vitivinicola Leone de Castris Fraccaroli
Azienda Agricola Poggi Giorgio Giorgio Lungarotti
Barbi Guerrieri Rizzardi
Bersano Vini Spa Marchesi di Barolo
Bertani Domains Srl Marchesi Frescobaldi
Bortolomiol Spa Masi Agricola S.p.a.
Braida di Giacomo Bologna Srl Montresor Giacomo
Candido Francesco Spa Pasqua Vigneti e Cantine Spa
Cantina Bolla Ruffino
Cantina Colli del Soligo Ruggeri & C. Srl
Cantina di Castelnuovo del Garda Terre del Barolo
Cantina di Soave Umani Ronchi
Cantina Montelliana e dei Colli Asolani Villadoria
Casa Vinicola Sartori Vini Fabiano Verona
Castelli del Grevepesa Vini La Delizia
Cavit Sc Zardetto Spumanti
Chiarli – Modena Zenato Azienda Vitivinicola
Donelli Vini Spa Zonin 1821
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I NUMERI DELL'OSSERVATORIO DEL VINO
I dati del settore vitivinicolo italiano forniti dall'Osservatorio del Vino, promosso dall'Unione Italiana Vini con partner istituzionali di primario livello (ISMEA, CREA, e altri) sotto l'egida del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Aziende vitivinicole italiane: circa 310 mila,21% sul totale imprese agricole
Occupati: 1milione e 250mila addetti in tutta la filiera
Produzione 2015: 47milioni hl di vino (+12% rispetto al 2014)
Ettari vitati: 637.634 (4% della SAU, Superficie Agricola Utilizzata) – di cui 334mila (52%) docg e doc
e 156mila (24%) a Igt
Le denominazioni di origine: 73 docg, 332doc e 118igt
Valore totale della produzione all'origine (anno 2014): 3,9 miliardi di euro (1,9 docg e doc - 0,8 igt -
1,2 vini da tavola)
Fatturato complessivo delle aziende vinicole (anno 2014): 12,4 miliardi (pari al 9,4% del fatturato
dell'industria agroalimentare e al 7,2% del fatturato agricolo)
Export totale anno 2015 (con variazioni sul 2014):
- 5,4 miliardi di euro (+5,4%) nuovo record
- 20,1 milioni di ettolitri (-1,8%)
- valore medio unitario: +7,3%

Mercoledì, 16 Marzo 2016 15:53

Libri con sentore di vino

Libri e vino: alcuni avvincenti romanzi che sono accomunati dal nettere di Bacco. Ecco gli autori che si sono lasciati ispirare da questo fantastico elemento per creare tutto attorno delle vicende incantevoli!

Di Cecilia Novembri

I veri appassionati del nettare di Bacco non si accontentano di aprire, annusare e degustare un vino, ma cercano di abbracciare il "tema" in qualsiasi suo aspetto.
Un vino ha sempre una storia da raccontare e molti sono stati gli autori che si sono lasciati ispirare da questo fantastico elemento per creare tutto attorno delle vicende incantevoli!

vino libri romanzi

Romanzo appassionante "La confraternita dell'uva" di John Fante, ha come panorama la California, non è un romanzo sul vino ma è un elemento che rimane sullo sfondo e nel bicchiere, mai protagonista anche se compagno di tutta la vita dei protagonisti.
E' prima di tutto il racconto del conflittuale rapporto tra padre e figlio, lo scontro non solo tra due generazioni ma tra due culture, la prima contadina, emigrata, salda su pochi semplici principi.
L'altra di "americani di seconda generazione" che si sono conquistati un posto al sole e guardano alle proprie origini con sospetto e vergogna.

Altro libro, e film, imperdibile è "Sideways" di Rex Pickett, un viaggio che segue i vigneti della vallata californiana di Santa Ynez, l'addio al celibato di Jack, dongiovanni esuberante, un tempo attore di discreta notorietà, insieme all'amico di lunga data Miles, grande esperto di vino, insegnante e scrittore frustrato.
"Non potrei frequentare una donna a cui non piace il Pinot" il loro motto!

vini libri 2

Chi poi ha amato "Chocolat" non potrà non amare il romanzo "Vino, patate e mele rosse", la storia di un giovane scrittore inglese che, alle prese con un libro che non decolla e un rapporto amoroso in crisi, decide di abbandonare Londra per trasferirsi in un paesino del Sud della Francia. Un altro viaggio, ma dentro se stesso. Joanne Harris, come sempre, ha la dote di saper descrivere con rara magia sapori e profumi, di raccontare paesaggi ed atmosfere che alla fine sembrano quasi essere dipinti sulle pagine.
Tutto è magico, anche i vini come quelli prodotti Joe Cox con patate, mele rosse e altri frutti misteriosi.

In "Vino Rosso Tacco 12" di Adua Villa la protagonista è Gilda che ha un lavoro diverso da tanti altri: è wine taster. Il suo sogno la accomuna a mille altre donne: trovare l'uomo della vita che, nel suo caso deve essere un mix di etichette italiane e francesi, all'esame gustativo dovrà risultare equilibrato, fine, amabile, morbido, fresco, armonico e maturo; a quello visivo consistente e brillante, caldo come il rosso rubino; all'olfatto speziato, intenso e complesso.
Romanzo spiritoso che porterà la nostra protagonista ad ogni fiera, salone, presentazione, cocktail party e degustazione in giro per l'Italia e per il mondo.
A Londra per il concorso International Wine Challenge, nelle Langhe per un tour di cantine e paesaggi, fino a raggiungere le leggendarie strade della California. Un viaggio tra vino e divertimento!

vino libri romanzi 3

CREDITS photo www.amazon.es  www.bookrepublic.it  www.gamberorosso.it  www.pixabay.com 

Cereali, un fine settimana al cardiopalma. Latte, dalla stalle alle stalle. Vino, torna a crescere la vendita nei supemercati. Aifa, ritira lotti di Procalin e Mucosalin. Cresce l'export di qualità.

SOMMARIO Anno 15 - n° 10 13 marzo 2016 (Scaricabile in pdf da Allegati")
1.1 editoriale ISTAT, più lavoro nel 2015. Solo una boccata d'ossigeno?
3.1 cereali Cereali. Segnali ripresa
4.1 cereali Cereali. Giornata al cardiopalma dopo l'intervento di Draghi
5.1 Lattiero Caseario Latte, dalle stalle alle stalle!
6.1 Vino e mercati Torna a crescere il vino venduto nei supermercati
7.1 salute omeopatia AIFA, ritirati lotti prodotti omeopatici "PROCALIN" e "MUCOSALIN".
7.2 export L'export di qualità cresce e apre a nuovi mercati
9.1 mercati Rapporto "AgrOsserva" sul IV trimestre 2015
11.1 vino I vini dell'Emilia Romagna volano al Prowein di Düsseldorf.
12.1 turismo L'Emilia Romagna a Children's Tour
13.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 10 13mar16-COP

Aumentano anche i prezzi medi, mentre la pressione promozionale rimane invariata – Le prime anticipazioni dell'IRI per Vinitaly 2016 – Tra i vini più venduti d'Italia crescono Nero d'Avola, Vermentino e Trebbiano – Tra i vini emergenti spuntano Passerina, Valpolicella Ripasso e Nebbiolo – Bene gli spumanti ed il vino biologico

Verona, 9 marzo 2016 – Dopo anni di stasi, si registra una crescita più decisa delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione (Gdo), sia in volume che a valore. In attesa della 50° edizione di Vinitaly (a Verona dal 10 al 13 aprile), l'istituto di ricerca IRI ha elaborato, in esclusiva per Veronafiere, i dati sull'andamento di mercato nel 2015.

Le vendite delle bottiglie da 75cl aumentano del 2,8% a volume rispetto al 2014, e le bottiglie da 75cl a denominazione d'origine (Doc, Docg, Igt) del 1,9%. Rispettivamente le vendite a valore crescono del 4,0% e del 3,8%.

"Una crescita doppiamente positiva – ha commentato Virgilio Romano, Client Solutions Director di IRI – perché non è stata stimolata né dalla crescita promozionale né da prezzi in calo. La pressione promozionale, infatti, rimane su livelli alti ma inalterati rispetto all'anno precedente, mentre i prezzi sono in aumento: i vini a denominazione di origine, ad esempio, hanno prezzi medi in crescita dell'1,9%. Dopo un lustro di assenza, la crescita contemporanea di volumi e valori ci lascia ben sperare per gli anni futuri".

Risultati positivi anche per gli spumanti venduti in Gdo: + 7,8% a volume e +7,5% a valore, anche se il prezzo medio è leggermente ridimensionato rispetto al 2014. I vini biologici crescono a volume del 13,2% (a valore del 23%), ma i litri venduti sono ancora limitati: un milione e 630 mila.

"A poco più di un mese dal via del 50° Vinitaly, si tratta di anticipazioni che fanno ben sperare in una crescita più strutturale del mercato interno del vino – spiega Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere –. Da sottolineare il continuo aumento delle vendite a valore, segno che il consumatore è più maturo: ricerca e sceglie la qualità. Si tratta di una strada che con Vinitaly abbiamo sempre sostenuto e promosso a livello commerciale e culturale, nelle nostre iniziative e negli incontri b2b tra Gdo, aziende e buyer".

Il vino più venduto in assoluto nei supermercati italiani rimane il Lambrusco con 12 milioni e 771 mila litri venduti, sempre tallonato dal Chianti, che vince però la classifica a valore.
Al terzo posto sale lo Chardonnay, un bianco di vitigno internazionale, che cresce del 9% a volume. Si fanno notare le performance del Nero d'Avola (+4,6%), del Vermentino che cresce dell'8,5% e del Trebbiano (+5,6%).

Tra i vini "emergenti", cioè quelli che hanno fatto registrare nel 2015 un maggior tasso di crescita, il primo posto va alla Passerina marchigiana, con una progressione del 34,2% che va a bissare il successo registrato negli anni scorsi dal Pecorino (Marche e Abruzzo), classificatosi stavolta 3°. Due bianchi con prezzi medi a bottiglia di circa 4 euro.

Da notare la seconda posizione del veneto Valpolicella Ripasso e la quarta posizione del piemontese, che costano mediamente 7,69 euro il primo e 5,91 euro il secondo, a conferma che le crescite si leggono anche su vini importanti in termini di prezzo e di complessità.

(Tabella CLASSIFICA VINI in galleria immagini)

Molte le aziende reggiane e modenesi. Dopo il grande successo delle scorse edizioni, anche in questo 2016 Enoteca Regionale parteciperà alla più importante fiera enologica tedesca e una delle principali a livello internazionale.

Una quarantina fra Consorzi e Aziende presenti e rappresentate Le trasferte internazionali di Enoteca Regionale Emilia Romagna proseguono.
Dal 13 al 15 marzo, infatti, Enoteca sarà a Düsseldorf per presentare i vini dell'Emilia Romagna alla fiera Prowein assieme a una quarantina fra Consorzi e Aziende presenti con un proprio spazio o nel banco d'assaggio.

Giunta alla 22a edizione, Prowein è la più importante fiera enologica tedesca e una delle principali a livello internazionale. E' aperta esclusivamente al trade ed ha assistito negli ultimi anni a una costante crescita di espositori e visitatori. Nel 2015 ha registrato 52.000 visitatori e 5.970 espositori provenienti da 50 Paesi, interessati perlopiù ai vini italiani, tedeschi, spagnoli, francesi e austriaci.
La Germania, secondo i dati 2014 dell'export italiano, si posiziona al secondo posto tra i principali mercati d'importazione di vino italiano, dopo gli Stati Uniti, con un valore di 975.015 mln di euro ed una quota del 19.1%.

Enoteca Regionale Emilia Romagna sarà al Prowein al Padiglione 15 stand 15D71-15E71-15E61

Le seguenti aziende saranno presenti con una propria area all'intero dello stand di Enoteca Regionale:

CANTINA VALTIDONE (Borgonovo Valtidone, Piacenza), CANTINE CECI (Torrile, Parma), CANTINE RIUNITE & CIV (Campegine, Reggio Emilia), DONELLI VINI (Gattatico, Reggio Emilia), CANTINA DI CARPI E SORBARA (Carpi, Modena), GRUPPO CEVICO (Lugo, Ravenna), PODERI DAL NESPOLI (Civitella di Romagna, Forlì-Cesena), TENUTA MARA (San Clemente, Rimini).
Parteciperanno anche il CONSORZIO TUTELA DEL LAMBRUSCO DI MODENA e il CONSORZIO TUTELA E PROMOZIONE DEI VINI DOP REGGIANO E COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA con le aziende socie di Enoteca Regionale VENTURINI BALDINI (Roncolo Quattro Castella, Reggio Emilia), CASALI VITICULTORI (Pratissolo di Scandiano, Reggio Emilia), TENUTA DI ALJANO (Jano di Scandiano, Reggio Emilia), VINI CASOLARI (Rami di Ravarino, Modena), CANTINA DELLA VOLTA (Bomporto, Modena), AZ. AGR. PEZZUOLI (Maranello, Modena), CANTINA SETTECANI (Castelvetro di Modena, Modena), CLETO CHIARLI (Modena).
Sarà presente anche il CONSORZIO VINI DI ROMAGNA con le aziende socie di Enoteca Regionale Emilia Romagna: AZ. AGR. GIOVANNA MADONIA (Bertinoro, Forlì-Cesena), CELLI (Bertinoro, Forlì-Cesena), CONDE' (Fiumana di Predappio, Forlì-Cesena), CANTINE BRASCHI (Mercato Saraceno, Forlì-Cesena), TENUTA LA VIOLA (Bertinoro, Forlì-Cesena), AZ. AGR. TRERE' (Faenza, Ravenna).

Al banco d'assaggio istituzionale dell'Enoteca Regionale Emilia Romagna sarà invece possibile degustare i vini delle aziende

TORRE FORNELLO (Ziano Piacentino, Piacenza), TENUTA VILLA TAVERNAGO (Pianello di Valtidone, Piacenza), F.LLI BONELLI (Rivergaro, Piacenza), TENUTA SANTA GIUSTINA (Pianello di Valtidone, Piacenza), CANTINE CECI (Torrile, Parma), CANTINA PUIANELLO E COVIOLO (Quattro Castella, Reggio Emilia), AZ. VITIV. GAGGIOLI (Zola Predosa, Bologna), AZ. AGR. MERLOTTA (Imola, Bologna), MORINI LUIGI (Imola, Bologna), NOELIA RICCI PANDOLFA (Fiumana di Predappio, Forlì-Cesena), TENUTA LA VIOLA (Bertinoro, Forlì-Cesena), AZ. GUARINI MATTEUCCI (San Tomé, Forlì-Cesena), SAN PATRIGNANO (Coriano, Rimini).

Inoltre, sempre durante la fiera Prowein, domenica 13 marzo, il Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Il Consorzio Tutela e Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa e il Consorzio Vini di Romagna parteciperanno a un seminario organizzato da Falstaff magazine, autorevole rivista enogastronomica diffusa in Svizzera, Austria e in Germania.

Durante il seminario, che si terrà al Padiglione 13 stand C124, saranno presentati e degustati il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro nelle varie tipologie, il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Reggiano, il Romagna Doc Sangiovese e Romagna Albana DOCG nelle diverse tipologie.

Martedì, 08 Marzo 2016 15:04

Barbe Nicole Clicquot – la donna champenoise

Nella giornata della Festa delle Donne, la storia di una donna che è riuscita grazie al suo essere caparbia in un ambito prettamente maschile, considerando il periodo storico, dando vita ad uno degli Champagne più rinomati al mondo.

Di Cecilia Novembri

Tutti conoscono il famosissimo champagne Veuve Clicquot, moltissimi hanno degustato e apprezzato il fantastico perlage, corpo, finezza, cremosità unite a una grande bevibilità, ma forse non tutti conoscono la storia di questo inimitabile vino.

Barbe Nicole Clicquot  la donna champenoise 1

Tutto nasce da una giovane ragazza, Barbe-Nicole, sposata con un ricco possidente, Monsieur Clicquot, proprietario, nel 1805, di una delle più importanti maison champenoise.
Durante lo stesso anno la ragazza rimase prematuramente vedova all'età di 27 anni ed ereditando l'attività del marito, diventò una giovane donna champenoise!

Barbe Nicole Clicquot  la donna champenoise 2

Il vino prodotto all'epoca da Barbe era molto diverso dal vino che conosciamo oggi. Un prodotto ottenuto da una naturale e spontanea rifermentazione di quegli stessi lieviti utilizzati per la prima e unica vinificazione, ma nonostante il suo carattere ruvido e impreciso, veniva venduto, ed amato, alle più importanti corti reali europee.

Barbe Nicole Clicquot  la donna champenoise 3

La produttrice, con caparbietà e precisione decise di dare una svolta al suo prodotto, eliminando quanto più possibile i difetti che per lei erano insopportabili.
Creò così un team di cantina, diremmo oggi, e inventò quello che sarebbe diventato il Metodo Champenoise che riuscì a mantenere segreto per 15 anni: seconda fermentazione, remuage, degorgement.

Quando ad una cena ci capiterà di avere nell'amata coppa dello champagne, pensiamo a Barbe-Nicole, a tutto quello che ha fatto e che tutto ciò lo si deve a lei e al suo coraggio, intelligenza, acume, caparbietà e sana testardaggine, grazie Barbe!
Celebriamo in questo modo una vittoria di una grande donna.....buon 8 Marzo a tutte le donne giovani o adulte che siano!

mimose immagine

Cereali, si stanno scaldando i motori. Lattiero caseari in crisi. Il glifosato, sollecitazione M5S per vietarlo. Alert Sicurezza per la scodella CARS di Coop e per la plastica nei Mars. Le dinamiche e le tendenze del settore lattiero caseario. Prosciutto e Taiwan, a quando?

SOMMARIO Anno 15 - n° 08 28 febbraio 2016
1.1 editoriale Grecia sottomessa e GB a Statuto Speciale
2.1 cereali Cereali, si stanno scaldando i motori
3.1 cereali Cereali, lieve risalita
4.1 Lattiero Caseario Burro, segno negativo su tutti i fronti
5.1 storia agricola Trattori antichi, mon amour!
6.1 glifosato Agricoltura. Prodotti fitosanitari a base di Glifosato. Dal M5S la richiesta di vietarne la produzione e l'uso.
6.2 Alert Sicurezza La Coop ritira la "Scodella Cars"
6.3 alert alimentare Plastica nei Mars, ritirati anche in Italia.
7.1 vino e export Canada loves italian wines
8.1 lambrusco Pignedoli, Pagliari e Vaccari (PD): bene proposta ritiro atto delegato su vino
8.2 lattiero caseario Lattiero caseario: tendenze e dinamiche recenti
10.1 export prosciutto Taiwan ancora vietata al prosciutto nostrano, ma non all'imitazione.
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 8 28feb16 COP

Domenica, 28 Febbraio 2016 08:41

Canada loves italian wines

Oltre 300 i trader iscritti ai seminari via a Vancouver. Pronte a partire per Verona le delegazioni commerciali per il 50esimo Vinitaly. Per la prima volta Vinitaly International fa tappa in Canada al Vancouver International Wine Festival per due giorni di formazione sul vino italiano, sempre più richiesto dal mercato locale. Già selezionate da Vinitaly e Ice delegazioni di buyer canadesi per il 50° Vinitaly a Verona dal 10 al 13 aprile 2016

Verona, 24 febbraio 2016 – Sarà il Canada una delle nazioni target della 50ª edizione di Vinitaly e per la prima volta Vinitaly International fa tappa nel Paese (oggi e domani) al Vancouver International Wine Festival, dove sono stati organizzati tre Executive Wine della Vinitaly International Academy che valorizzano il grande patrimonio enologico italiano.
Coordinate dal direttore scientifico Ian D'Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative educazionali della VIA in Canada, dedicate rispettivamente ai vini autoctoni bianchi, agli autoctoni rossi e al confronto fra grandi vini del nord e del sud Italia (vedi elenco sotto), vedono la partecipazione di oltre 300 trader e rappresentano l'evento di avvicinamento tra il Paese nordamericano e la cinquantesima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi ( www.vinitaly.com).

I buyer provenienti dal Canada rappresentano già il 4% dei 55.000 visitatori esteri arrivati a Verona nel 2015, a conferma di un grande interesse per il vino italiano. Grazie alle attività di incoming realizzate tradizionalmente da Veronafiere, inoltre, ogni anno buyer selezionati partecipano agli incontri b2b di Taste and buy organizzati da Vinitaly con le aziende espositrici.

In aggiunta, quest'anno nell'ambito del Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy promosso dal Mise, che di concerto con il Mipaaf ha individuato Vinitaly come fiera di riferimento per il comparto enologico, altre delegazioni commerciali dal Canada sono organizzate da Ice-Italian Trade Agency, attuatore del progetto. Questi buyer, reclutati in collaborazione con Vinitaly International, saranno impegnati in degustazioni guidate dedicate a Regioni e Consorzi di tutela sia presso gli stand istituzionali che nel nuovo spazio tasting di Ice.

Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. Nel Paese il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 è previsto in crescita di oltre il 14%, cioè tre volte più della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium.

Salgono anche i vini italiani, con un incremento del 2,5% in quantità per quasi 64,6 milioni di litri e del 9,2% in valore per un totale di oltre 276,2 milioni di euro nei primi 11 mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo duro delle importazioni dall'Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.

VINI PRESENTATI AGLI EXECUTIVE SEMINAR
(programma su www.vinitalyinternational.com/sites/default/files/programma_vini_vancouver_en.pdf)

Italy's Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d'Asti DOCG e Passito di Pantelleria DOC.
Italy's Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d'Asti DOC, Rosato Veneto IGT, Nero D'Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso IGT, Montepulciano d'Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.

Italy's Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.

(Fiere Verona 24/2/2016)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Una serata per dire “no” alla liberalizzazione della produzione del Lambrusco paventata dall’Unione Europea: Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, hanno promosso un appuntamento per celebrare questa tipicità territoriale e sottolineare con forza la negatività di questa proposta.

Di Chiara Marando -

Sabato 27 Febbraio 2016 - (Guarda il video in fondo alla pagina)

Non più solo una tipicità locale ma una tipicità globale, o almeno questo è quello che vorrebbe la Commissione Europea. Stiamo parlando del Lambrusco, un vino che si lega strettamente con la tradizione del territorio emiliano, un vero e proprio marchio di fabbrica che accompagna i cibi della cultura culinaria che rappresentano questa regione.

La notizia era arrivata da Bruxelles, in quello che è stato un attacco all’identità del Lambrusco: la commissione Agricoltura dell’Unione Europea, o almeno parte di essa, ha lanciato l'idea di liberalizzare la sua produzione. Perché? Il motivo è assolutamente senza senso ma si legherebbe al concetto che, diversamente da altri vini italiani, il Lambrusco non ha un riferimento geografico, come invece nel caso del Prosecco in Veneto. 

In altre parole, una lenta ed inesorabile morte delle radici enogastronomiche italiane, anche se gli ultimi aggiornamenti mettono in luce il ritiro dell’atto da parte dell’Ue.

Più che ragionevole, quindi, la preoccupazione dell’Emilia Romagna, una preoccupazione che ha portato a proteste e movimenti su larga e piccola scala.

Ed è proprio per celebrare il Lambrusco, e per ribadire la volontà di proteggerne la “paternità” territoriale, che a Parma, città appena nominata “City of Gastronomy UNESCO, si è svolta una serata in onore del rosso frizzante e beverino che non può mai mancare sulle tavole degli emiliani.

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I ragazzi di Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, uno tra i maggiori produttori del territorio, sono riusciti ad organizzare un appuntamento all’insegna della convivialità tutto, nemmeno a dirlo, a base di Lambrusco.

Uno sforzo importante per offrire a tutti, gratuitamente, un assaggio di quello che questo territorio ha da offrire, dell’unicità dei suoi prodotti, legati a doppio filo con la tradizione emiliana più profonda.

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Dall’aperitivo fino al dolce passando per qualche bicchiere di troppo, che in questi casi non fa mai male: una originale Spuma di Lambaroni firmata Stralvè per cominciare, accompagnata da Parmigiano Reggiano 24 mesi, una crema al Lambrusco da gustare con pane e focaccia, ed ancora un cremoso risotto al Lambrusco con pancetta e radicchio, per finire con un dolce da gustare al cucchiaio.

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Insomma, un momento per ricordare la bontà di quanto crea l’Emilia, ma anche e soprattutto di quanto sia importante difendere ciò che ci appartiene e rappresenta, allontanando quanto più possibile l’omologazione delle identità di ogni Paese, territorio e Nazione.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

A Venezia torna "Gusto in scena". Tra le 50 cantine selezionate dalla prestigiosa manifestazione dedicata a gusto e salute anche l'azienda biologica di Traversetolo, chiamata a rappresentare l'anima spumeggiante dell'Emilia.

Parma, 27 febbraio 2016

Operatori e gourmet incontrano i produttori a Gusto in Scena, prestigiosa rassegna nazionale dedicata alla cucina di qualità e salutista patrocinata dal Ministero della Salute, giunta quest'anno alla VIII edizione. L'appuntamento è per domenica 28 e lunedì 29 febbraio, all'interno della Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, dove trenta eccellenze gastronomiche, cinquanta cantine, chef stellati, maestri pasticcieri e pizzaioli di fama nazionale saranno i protagonisti della due giorni dedicata alla "Cucina del Senza" – senza sale o senza grassi o senza zuccheri aggiunti – che quest'anno punterà i riflettori sulle cotture a bassa temperatura.

A rappresentare l'Emilia Romagna saranno gli spumanti di Malvasia e Sauvignon e la barbera di Vigna Cunial, cantina biologica dei colli di Traversetolo, in provincia di Parma. La manifestazione, che ogni anno richiama in laguna migliaia di operatori, giornalisti e appassionati, si caratterizza per la sua grande attenzione al benessere e la capacità di coniugare nel piatto e nel calice gusto, qualità e salute.

"Mi fa particolare piacere rappresentare l'Emilia a Gusto in Scena – spiega Gian Maria Cunial, titolare della cantina Vigna Cunial – perché è una manifestazione attenta a quegli elementi di salute e benessere che mi hanno spinto a intraprendere la strada della viticoltura biologica e che ritengo debbano essere sempre presenti in un'alimentazione quotidiana dove troppo spesso, purtroppo, prevalgono cibi industriali con ingredienti di cui non conosciamo la provenienza né tanto meno la qualità. Nell'anno in cui Parma è città creativa Unesco per la gastronomia porterò a Venezia vini rappresentativi del nostro territorio che nascono nel massimo rispetto della natura e di chi li sceglierà nel bicchiere".

Dal salone di Venezia i vini biologici di Traversetolo finiranno direttamente in libreria: ad aprile infatti la casa editrice Feltrinelli-Gribaudo pubblicherà il libro "La cucina del Senza" in cui Marcello Coronini, ideatore di Gusto in Scena, e Roberto Perrone, giornalista del Corriere della Sera, racconteranno le regole per realizzare una cucina di qualità e attenta alla salute, abbinando a ricette di chef stellati i vini selezionati per l'edizione 2016 dalla kermesse veneziana.

Pubblicato in Agroalimentare Parma