Visualizza articoli per tag: Camera di commercio RE

Camera di Commercio e Unicredit in sinergia per le imprese del territorio. Seminario presso la sala convegni della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Partecipazione gratuita.

Reggio Emilia, 24 aprile 2017

Proseguono gli appuntamenti formativi gratuiti per le aziende organizzati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia in collaborazione con UniCredit sui temi dell'export.

Il prossimo incontro si terrà il 27 aprile, con inizio alle 9,30 presso la sala convegni della Camera di Commercio di Reggio Emilia (Piazza della Vittoria, 3).
L'iniziativa si inserisce nell'ambito di una serie di seminari gratuiti su temi legati all'internazionalizzazione per supportare la crescita delle piccole e medie imprese nei mercati internazionali.
Il Dottor Salvatore Davide Manna, del Global Transaction Banking Italy di UniCredit, illustrerà alcuni degli aspetti più salienti delle "Garanzie nel commercio internazionale". Tra i temi trattati, il ruolo del credito di firma, la fideiussione, le normative di riferimento, le forme di emissione e le modalità di escussione.
Il seminario si rivolge a imprenditori, funzionari degli uffici export e professionisti e rientra nell'ambito degli appuntamenti di "Go International!", il programma UniCredit che offre formazione gratuita sui temi dell'export e dell'internazionalizzazione.

La partecipazione è gratuita.

E' obbligatoria l'iscrizione on line attraverso il sito www.re.camcom.gov.it.
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese. 520 assunzioni previste per il primo trimestre 2017.

Reggio Emilia, 27 febbraio 2017

Ingegneri, architetti e specialisti in discipline scientifiche e della vita, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, specialisti e tecnici del marketing, vendite, distribuzione: 520 assunzioni previste per il primo trimestre 2017 (su un totale di 2.250 con rapporto di dipendenza) dovrebbero riguardare queste figure professionali ad alta specializzazione (high skill). Se a queste si aggiungono 150 nuovi ingressi di specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari, della sanità e dei servizi sociali, insegnanti e altri tecnici dei servizi alle persone, le assunzioni di figure destinate a dirigenti, specialisti e tecnici raggiungono una quota pari al 30% del totale.
Il dato, superiore ad una media nazionale che si attesta al 22%, emerge dall'analisi che l'Ufficio Studi della Camera di Commercio ha effettuato sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese che Unioncamere e il sistema camerale, in accordo con il Ministero del Lavoro, svolgono tramite l'indagine Excelsior.
Rispetto al primo trimestre del 2016 quest'anno, nello stesso periodo, sono programmati 300 ingressi in più di personale altamente specializzato, grazie all'incremento registrato dalle richieste degli imprenditori di figure in ambito ingegneristico, di specialisti e tecnici nei rapporti con il mercato, nelle pubbliche relazioni e nella distribuzione commerciale.
Le figure intermedie – impiegatizie, qualificate nelle attività commerciali e nei servizi – dovrebbero raggiungere le 790 unità, il 36% del totale. La maggior parte delle assunzioni di figure medium skill (240 unità) dovrebbe riguardare cuochi, camerieri e professioni simili; sono invece 230 le nuove entrate da destinare ad attività di segreteria (impiegati addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria o agli affari generali, ecc.), seguite da 150 commessi e addetti qualificati nelle attività commerciali. Le restanti 170 figure intermedie previste in entrata dovrebbero riguardare operatori dell'assistenza sociale, dei servizi sanitari e servizi alle persone, personale di sicurezza, addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri, addetti all'accoglienza, all'informazione e all'assistenza della clientela.
Le 560 assunzioni di figure low skill - artigiani, operai specializzati, conduttori di impianti e di macchinari - programmate per i prossimi mesi nelle imprese della provincia di Reggio Emilia (il 25% dei 2.250 dipendenti previsti) dovrebbero riguardare prevalentemente operai metalmeccanici ed elettromeccanici (350 nuove entrate); i restanti 210 ingressi dovrebbero essere riferiti ad operai specializzati e conduttori di impianti nell'industria alimentare, nel tessile-abbigliamento e in altre industrie.
Solo il 9% delle assunzioni previste, infine, dovrebbe riguardare personale generico.

Figure professionali-assunzioni-reggioemilia

(Fonte: aalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Previsto un saldo positivo di 2.700 unità, più che doppio rispetto al 2016. Il 43,6% delle assunzioni di lavoratori dipendenti riguarda giovani under 30.

Reggio Emilia, 16 febbraio 2017

Il 2017 parte bene sul fronte dell'occupazione nella nostra provincia. Secondo le analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sul monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese che Unioncamere e il sistema camerale, in accordo con il Ministero del Lavoro, svolgono tramite l'indagine Excelsior, il primo trimestre dell'anno si chiuderà, infatti, con un saldo positivo di oltre 2.700 posti di lavoro contro i 1.040 dello stesso periodo dello scorso anno.
Da gennaio a marzo, le analisi camerali parlano di 5.710 nuove entrate nelle imprese della provincia a fronte di un numero di uscite (scadenza del contratto, pensionamento o altri motivi) che dovrebbe invece attestarsi a quota 2.970.
Dei quasi seimila ingressi previsti, 2.250 saranno lavoratori dipendenti, 1.920 saranno interinali, 800 collaboratori coordinati e continuativi e 740 collaboratori a partita IVA o occasionali.
Fissando l'attenzione in particolare sui 2.250 lavoratori dipendenti, il 43,6% delle assunzioni riguarderà giovani under 30 (contro una media nazionale del 34% e del 32,9% per l'Emilia Romagna) mentre la quota di assunzioni in rosa sarà di appena il 13% ma, aggiungendo una quota di assunzioni per cui il genere è ritenuto ininfluente, la percentuale potrebbe più che raddoppiare, raggiungendo il 28%.

"Queste previsioni - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - confermano bene l'andamento registrato nel 2016, che secondo le prime stime si è chiuso con un incremento dell'occupazione pari al 2,4%".
"Un dato confortante - aggiunge Landi - soprattutto alla luce del fatto che la crescita del Pil, stimata nell'1,3%, si è tradotta in lavoro e occupazione e in un aumento del reddito disponibile per le famiglie (+2,4%), fattori fondamentali per poter parlare di un miglioramento della situazione economica e sociale del nostro territorio".

Dalle analisi della Camera di Commercio emerge che nel primo trimestre 2017 il 43,7% degli ingressi in azienda di lavoratori dipendenti avverrà in modo stabile, cioè con contratto a tempo indeterminato (29,9%) o di apprendistato (13,8%). Un altro 46,3% (1.040 nuove entrate) sarà invece a tempo determinato, strumento utilizzato non solo per far fronte a picchi di attività (che riguardano circa un terzo degli ingressi di personale con contratto a termine) ma anche, nel 50,2% dei casi, come periodo di prova per valutare una futura assunzione stabile.

I nuovi contratti saranno siglati, per circa due terzi, nel comparto dei servizi (1.420 ingressi) distribuiti fra commercio e turismo-alloggio-ristorazione (350 assunzioni per ognuno dei settori), servizi alle persone (300) e servizi avanzati di supporto alle imprese (120); le restanti assunzioni nel terziario riguarderanno gli altri servizi (trasporti e logistica, editoria, telecomunicazioni, finanza, immobiliare, vigilanza, pulizie, ecc.).
Delle 830 nuove entrate previsti nel settore manifatturiero, 500 saranno destinate alle industrie metalmeccaniche ed elettroniche, 270 nelle altre industrie (alimentari, tessile-abbigliamento, ceramica, gomma-plastica, legno, utilities, ecc.), mentre i restanti ingressi andranno nelle costruzioni.

occupazione-reggioemilia 2017

(Fonte: Camera di Commercio di Reggio Emilia)

Gli "Scenari per le economie locali" di gennaio elaborati da Prometeia e analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Per il 2017, Pil in crescita dell'1,1%, cui dovrebbe far seguito un +1,3% nel 2018.

Reggio Emilia, 14 febbraio 2017

Sono leggermente migliori del previsto i dati di chiusura 2016 per l'economia reggianaGli "Scenari per le economie locali" di gennaio elaborati da Prometeia e analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia parlano, infatti, di un Pil che dovrebbe aver chiuso con un +1,3% rispetto al +1,2% previsto nell'ottobre 2016, associato ad una più robusta ripresa dell'occupazione (+2,4% contro il +2,2% ipotizzato pochi mesi fa) e ad una conferma di un buon rialzo del reddito disponibile per le famiglie (+2,8%).

Le stesse analisi indicano, per il 2017, un Pil in crescita dell'1,1%, cui dovrebbe far seguito un +1,3% nel 2018.
Il sostegno al valore aggiunto provinciale dovrebbe derivare soprattutto dall'aumento dell'export che, per il 2016, è stimato in crescita del 3%, con un ulteriore rafforzamento nel 2017, anno per il quale le previsioni parlano di un +4,1%. Per le importazioni, invece, il 2016 dovrebbe aver chiuso con una flessione dello 0,4%, ma con una inversione di tendenza prevista sia nel 2017 (+3,3%) che nel 2018 (+3,1%).

L'analisi del Pil per settori di attività economica della provincia di Reggio Emilia mostra, per il 2016, un incremento del 2% del valore aggiunto prodotto dall'industria, che si prevede non andrà oltre il +1,7% nel 2017 per arrivare al +1,8% nel 2018. Rallenta leggermente rispetto alle previsioni di ottobre e si attesta al +0,9% l'aumento del valore aggiunto prodotto dai servizi; anche in questo caso il 2017 dovrebbe registrare un'ulteriore lieve frenata alla crescita fermandosi al +0,8% per risalire al +1,0% nel prossimo anno. Di segno positivo anche il trend delle costruzioni per le quali è previsto un incremento del valore aggiunto pari all'1,4% per l'anno in corso e del +1,7% per il 2018. Andamento meno performante, infine, per l'agricoltura, settore che si stima abbia chiuso il 2016 in flessione dello 0,2% e che si prevede in ulteriore calo quest'anno (-0,6%) per tornare poi in territorio positivo nel 2018, anno in cui il valore aggiunto prodotto dal settore primario dovrebbe crescere dello 0,2%.

Rivisto al rialzo rispetto all'edizione precedente degli "Scenari" l'andamento del mercato del lavoro. Le stime sull'occupazione, infatti, parlano di un incremento del 2,4% nel 2016, con la contemporanea flessione del tasso di disoccupazione che dovrebbe così attestarsi al 5,1% (in ottobre era previsto raggiungesse il 5,3%). Per il 2017 la disoccupazione dovrebbe calare ancora, scendendo sotto la soglia del 5%: il tasso di disoccupazione, infatti, dovrebbe attestarsi al 4,8% ed essere confermato anche per il 2018.
Quanto al reddito disponibile delle famiglie, le stime sulla chiusura 2016 parlano di un aumento del 2,8%, mentre le previsioni indicano un ulteriore aumento del 2,2% nell'anno in corso. Il clima di fiducia delle famiglie, influenzato dal miglioramento del reddito a disposizione, dovrebbe quindi supportare una ripresa dei consumi, che nel 2016 sono indicati in aumento dell'1,6%, per raggiungere il +2% nel 2017.

datichiusura2016economiareggiana

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Giovedì, 02 Febbraio 2017 16:02

Lieve calo per le imprese reggiane nel 2016

Imprese della provincia di Reggio Emilia nel corso del 2016: la lettura realizzata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio sulla dinamica dei dati demografici.

Reggio Emilia, 2 febbraio 2017

Diminuiscono le cessazioni di attività, ma contemporaneamente calano, con una maggiore intensità, le iscrizioni di nuove imprese al registro camerale, con la conseguente contrazione numerica del sistema imprenditoriale reggiano.
Il dato emerge dalla lettura che l'Ufficio Studi della Camera di Commercio ha effettuato sulla dinamica dei dati demografici delle imprese della provincia di Reggio Emilia nel corso del 2016, che presenta l'immagine di una struttura economica che, in termini di vitalità anagrafica, fatica a ritornare verso i numeri degli anni ante-crisi, senza riuscire a stabilizzare lo stock di imprese.

Nell'anno appena trascorso le aperture di nuove attività sono state 3.354 contro le 3.729 del 2015, mentre le imprese che hanno chiuso i battenti nel 2016 sono state 3.433 (erano 3.503 nel 2015) con un saldo annuale della movimentazione anagrafica pari a -79 unità. Alla fine dello scorso anno erano 55.562 le aziende presenti nel Registro Imprese camerale.
La lettura dei dati dal punto di vista delle forme organizzative delle imprese evidenzia, in modo indiscutibile, il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale. Con una crescita di 260 unità, pari al +2%, le società di capitale hanno superato le 13.000 imprese, quasi un quarto del totale. In particolare le società a responsabilità limitata, che rappresentano i tre quarti delle società di capitale reggiane, sono aumentate dell'1,7% in un anno, ma il maggior contributo all'incremento viene dal trend registrato negli ultimi anni dalle srl semplificate che sono passate dalle 306 del 2014 alle 577 del 2015 (+88,6%) fino alle 904 (+56,7%) del 2016.

Le imprese individuali, che con una consistenza di 29.397 unità continuano a rappresentare oltre la metà dello stock di imprese esistenti (il 52,9%), mostrano invece una flessione di oltre 300 aziende, facendo registrare, in termini relativi, un decremento dell'1,1%. In calo anche le società di persone - che scendono dalle 11.550 del 2015 alle 11.278 di fine 2016 (-2,4%) - e, in misura più contenuta, le "altre forme" (-0,5%).

Relativamente all'andamento dei diversi settori economici, è in crescita dello 0,4% il terziario che, con 27.627 imprese, rappresenta ormai la metà delle attività iscritte alla Camera di Commercio di Reggio Emilia. Le attività dei servizi alle imprese (trasporti, servizi di informazione comunicazione, attività finanziarie e assicurative, immobiliari, attività professionali e altri servizi alle imprese), con un aumento dello 0,5%, hanno raggiunto le 10.097 unità. In crescita anche i servizi alla persona (istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, altre attività dei servizi) che registrano un +2,9% e contano 3.174 imprese. Trend positivo anche per i servizi di alloggio e ristorazione (bar, ristoranti) che a fine 2016 hanno raggiunto le 3.284 unità con una crescita, rispetto allo stesso periodo del 2015, dell'1%. Unica eccezione, all'interno del terziario, il commercio, per il quale si registra una flessione dello 0,6%.

Continua il calo delle costruzioni che, con una contrazione del 2%, fa scendere a 12.125 il numero delle imprese; in flessione dell'1,8% l'industria - che comprende le attività manifatturiere in senso stretto (7.771), quelle estrattive (29) e le multiutilities (energia, reti idriche, rifiuti: complessivamente 133 aziende). In diminuzione dello 0,6% anche l'agricoltura: in un anno le aziende del settore sono scese da 6.283 a 6.246.

imprese reggioemilia 2016 Camera di commercio

lieve calo Imprese reggiane Anno 2016

(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia RE)

Giovedì, 15 Settembre 2016 11:21

La prima impresa reggiana costituita tutta in digitale

Emitronic è la prima start-up innovativa in forma di S.r.l. costituita a Reggio Emilia in modalità completamente digitale. La Camera di Commercio di Reggio, prima in regione e fra le prime in Italia, ha reso possibile la nuova procedura di costituzione.

Reggio Emilia, 15 settembre 2016

Si chiama Emitronic la prima start-up innovativa in forma di S.r.l. costituita a Reggio Emilia in modalità completamente digitale, utilizzando la nuova piattaforma del sistema camerale startup.registroimprese.it.
La Camera di Commercio di Reggio, prima in regione e fra le prime in Italia, ha dunque reso possibile la nuova procedura di costituzione, introdotta con decreto legge nel 2015 e diventata operativa a seguito dell'approvazione del Decreto Direttoriale del Ministero dello Sviluppo Economico del 1° luglio 2016.
"In pratica, in deroga a quanto previsto dall'articolo 2463 del Codice civile - sottolinea il Conservatore del Registro delle Imprese della Camera di Commercio, Francesco Tumbiolo - dal 20 luglio scorso è possibile, tramite la piattaforma, redigere on line e sottoscrivere digitalmente i contratti di società a responsabilità limitata aventi per oggetto esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e per i quali viene richiesta l'iscrizione nella sezione speciale delle start-up".
"Il documento informatico così creato (Atto costitutivo e Statuto) - prosegue Tumbiolo - deve poi essere presentato telematicamente per l'iscrizione nel Registro delle Imprese, entro 20 giorni dall'ultima sottoscrizione, senza necessità di autenticare le firme".
"Si tratta - osserva il Conservatore della Camera di Commercio - di una straordinaria semplificazione che abbiamo reso fruibile in tempi rapidissimi, grazie ad una piattaforma che certamente agevola moltissimo il cammino ed alleggerisce i costi a carico di quanti si inseriscono nel mondo imprenditoriale".
"La procedura digitale - conclude Tumbiolo - non revoca o abroga quanto normativamente previsto in merito ai requisiti necessari alla costituzione di una società, che devono sussistere anche in queste ipotesi di costituzione "digitale" e le cui verifiche sono in capo alla Camera di Commercio, ma è certo che siamo di fronte ad una rilevante innovazione che tanti potenziali imprenditori potranno cogliere in tutte le sue opportunità.
Invitiamo chi fosse interessato alla nuova procedura a visitare il nostro sito internet camerale www.re.camcom.gov.it  ove potrà trovare ulteriori informazioni nonché un format per chiedere un appuntamento presso i nostri uffici".

(fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

La Camera di Commercio di Reggio Emilia ha programmato un intenso calendario di iniziative dedicate a questi mercati e al settore trainante le esportazioni reggiane. Primo evento in calendario il 21 settembre.

Reggio Emilia, 13 settembre 2016

Si prepara un autunno "caldo" per le imprese reggiane della meccanica che puntano ad incrementare le esportazioni, con particolare riguardo agli Stati Uniti (terzi nella graduatoria delle esportazioni provinciali) e al Canada.
La Camera di Commercio di Reggio Emilia ha infatti programmato un intenso calendario di iniziative dedicate a questi mercati e al settore trainante le esportazioni reggiane. Una serie di azioni - sottolinea la Camera di Commercio - che si muovono tra informazione, formazione e confronti diretti con gli operatori commerciali d'oltre oceano e riguardano i comparti della meccanica agricola, meccatronica, pompe, sistemi di irrigazione, trasmissioni e componenti fluidodinamici e macchine per la trasformazione alimentare.

Il primo evento in calendario è per il 21 settembre, quando nella sede dell'Ente camerale si terrà un Workshop (che rientra in un'azione denominata "PMI Internazionale") nel quale verranno presentati gli elementi utili (strategie e normative) a sviluppare la quote di mercato delle imprese reggiane in Usa e Canada.
Al workshop faranno poi seguito 5 intense giornate (dal 26 al 30 settembre) di incontri personalizzati con le aziende per l'approfondimento delle specifiche caratteristiche di ognuna e l'elaborazione di nuove azioni con il supporto di esperti del mercato statunitense e canadese.
Un percorso che potrà rivelarsi anche propedeutico (anche se non obbligatorio) alle giornate di incoming che il 28 e il 29 novembre avranno per protagoniste le imprese reggiane della meccanica agricola, pompe e sistemi di irrigazione e un gruppo di operatori commerciali provenienti da Stati Uniti e Canada.
Subito dopo - 1 e 2 dicembre - sarà la meccatronica a misurarsi, insieme ai produttori di trasmissioni e componenti fluidodinamici, di macchine per la trasformazione alimentare, con un gruppo di buyer provenienti dagli Usa, con incontri b2b e visite aziendali.

L'attenzione dedicata dalla Camera di Commercio al Nord America trova, tra l'altro, una corrispondenza nelle nuove azioni varate dalla Regione Emilia Romagna (dalla quale l'Ente camerale reggiano ha ottenuto un contributo per questo progetto), che in un proprio bando ha indicato come ambito rilevante per l'economia regionale proprio quello della meccanica negli Stati Uniti.
La nuova spinta impressa in tal senso nasce anche dalle straordinarie potenzialità e dai successi già riscontrati in questi mercati: gli Usa, infatti, si collocano al terzo posto (dopo Germania e Francia), nella graduatoria delle esportazioni delle imprese reggiane, con un flusso che nel 2015 ha portato un valore pari a quasi 725 milioni. Il Canada, dal canto suo, sta vivendo un periodo di forte crescita economica.

Tutte le azioni del progetto sono pubblicate sul sito della camera www.re.camcom.gov.it 
Le informazioni possono inoltre essere acquisite contattando direttamente l'Ufficio Internazionalizzazione dell'Ente: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Una delegazione di Fp Cgil Cisl Fp e della Rsu della Camera di Commercio di Reggio Emilia ha incontrato il presidente Stefano Landi e il segretario generale Michelangelo Dalla Riva per iniziare un percorso di confronto in vista della fusione che l'ente camerale, in base al decreto che il governo ha licenziato pochi giorni fa, dovrà portare avanti con Parma e Piacenza o con Modena.

Il presidente ha chiarito che sono ancora aperte tutte le opzioni e si è riaperto il confronto sia con Modena che con Parma e Piacenza. Si è appreso che se non si dovesse arrivare a definire concordemente la soluzione l'ultima parola di questa importante decisione rimarrebbe Unioncamere entro i tempi definiti dal Decreto.

La delegazione sindacale, confermando tutte le proprie preoccupazioni relative al mantenimento della sede principale nella nostra città, dell'assetto occupazionale e della permanenza o meno delle attuali funzioni del nuovo ente, ha ribadito la necessità, condivisa dal presidente della Camera di Commercio, di essere coinvolta puntualmente nel percorso riorganizzativo, una volta decisa la sorte dell'ente camerale reggiano.

Nei prossimi giorni i sindacati chiederanno ai Parlamentari reggiani un incontro per evidenziare tutte le forti criticità che il testo del Decreto continua a manifestare.

E' vero infatti che il decreto porta anche nuove funzioni alle Camere che, come in altre occasioni, verranno affrontate con la massima serietà e professionalità dai dipendenti, ma si ritiene di gravità assoluta eliminare o appesantire di oneri a carico delle imprese. Un esempio sono le attività determinanti per l'economia del nostro territorio, come, ad esempio, arbitrati e conciliazioni, interventi di promozione delle filiere produttive, attività di sostegno finanziario attraverso la partecipazione a bandi. Questi servizi rivolti all'imprenditoria, ma anche ai consumatori (ad esempio conciliazione e arbitrato), non potranno più essere assicurati ed alcune attività potranno essere svolte solo a pagamento, in concorrenza con altri enti e/o associazioni private.

Salvatore Coda (responsabile organizzativo Cgil Funzione pubblica) e Davide Battini (Fp Cisl Emilia Centrale) hanno dichiarato "Siamo alla presenza di un provvedimento che ha subito importanti modifiche nel corso degli ultimi mesi e l'ultimo testo presenta qualche miglioramento che però non elimina la confusione, a causa della mancanza di un disegno preciso del riassetto istituzionale che già si è scontato con le Province. Troppo spesso ormai dobbiamo affrontare riforme fatte con improvvisazione e poca lungimiranza, che non tengono conto degli effetti 'a cascata' che possono generare e delle lacune che lasciano. Che improvvisamente le Camere di Commercio si debbano occupare di orientamento e di inserimento occupazionale ad esempio ci porta a pensare che qualcuno si occupi del sistema del collocamento con precipitazione e senza un disegno organico".

(Fonte CISL Emilia Centrale)

Nel 2017, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli "Scenari per le economie locali" elaborati da Prometeia, la crescita proseguirà, ma si dovrebbe registrare una leggera battuta d'arresto.

Reggio Emilia, 11 agosto 2016

E' confermato in crescita dell'1,5%, per il 2016, il Pil della provincia di Reggio Emilia. Le previsioni macroeconomiche aggiornate a luglio 2016, infatti, confermano l'andamento ipotizzato dalle elaborazioni del febbraio scorso.
Nel 2017, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sugli "Scenari per le economie locali" elaborati da Prometeia, la crescita proseguirà, ma si dovrebbe registrare una leggera battuta d'arresto, con un incremento del Pil provinciale che non dovrebbe andare oltre l'1,4%.
Per l'anno in corso sono invece riviste al ribasso di circa un punto percentuale, ma comunque in crescita, le previsioni formulate per l'andamento del reddito disponibile delle famiglie che dovrebbero aumentare dell'1,9% per poi migliorare e raggiungere il +2,1% nel 2017. Il clima di fiducia delle famiglie, influenzato dal miglioramento del reddito a disposizione, dovrebbe quindi supportare una ripresa dei consumi.
Anche per l'impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, è confermata una leggera ripresa che dovrebbe attestarsi, per l'anno in corso, al +0,9%. La tendenza dovrebbe mantenersi, ma non accelerare, anche per il 2017, durante il quale le unità di lavoro dovrebbero aumentare sempre dello 0,9%.

scenari economie locali luglio 2016 camera di commercio re

Il trend dell'impiego di lavoro distinto per settore di attività economica mostra, per la provincia di Reggio Emilia nel 2016, una notevole disomogeneità con forti crescite nei servizi (+2,0%) e altrettanto importanti flessioni nell'industria (-2,8%).
Nel corso del 2017 questo andamento così differenziato dovrebbero attenuarsi sensibilmente. Dovrebbero tornare a crescere - e registrare un +1,1% - le unità di lavoro dell'industria. Nel settore dei servizi, che ha risentito in misura minore della crisi negli anni scorsi, l'andamento dovrebbe risultare ancora in crescita (+1,2%), anche se più contenuto rispetto al 2016.
Le conseguenze della lunga crisi che si sono riflesse negativamente sull'impiego di lavoro nelle costruzioni fino al 2015, dovrebbero attenuarsi nell'anno in corso riportando finalmente il dato in territorio positivo. Nel 2016, infatti, con l'avvio della ripresa anche per questo settore, in cui il valore aggiunto dovrebbe crescere del 3,2%, l'impiego di lavoro (in ogni sua forma) dovrebbe finalmente registrare un'inversione di tendenza salendo al +3,4%.
Con il rafforzarsi della ripresa dell'attività, dovrebbe consolidarsi anche la crescita dell'occupazione che, per il 2016, è prevista in crescita dell'1,4%.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia rivela che nei primi sei mesi del 2016 le istanze di fallimento aperte dal Tribunale di Reggio Emilia sono state 73, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2015 a causa della crisi. Dopo il capoluogo, il comune con il maggior numero di fallimenti è Scandiano.

Reggio Emilia, 18 luglio 2016

In provincia di Reggio Emilia la crisi economica non è ancora da archiviare. Dopo la flessione del numero di imprese registrato all'inizio del 2016, andamento influenzato da una crescita delle cessazioni, anche i fallimenti riprendono a salire.
Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, nei primi sei mesi del 2016 le istanze di fallimento aperte dal Tribunale di Reggio Emilia sono state 73, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2015, quando i fallimenti coinvolsero 60 imprese. Sempre nel periodo gennaio-giugno le altre procedure concorsuali (concordarti, accordi di ristrutturazione debiti, liquidazioni coatte amministrative) sono invece diminuite, passando dalle 10 del 2015 alle 8 del 2016.

Osservando il settore di appartenenza delle imprese entrate in fallimento si trovano conferme circa le difficoltà registrate in modo particolare da alcuni comparti, primi fra tutti quello delle costruzioni (26 fallimenti) e il manifatturiero (25). Nell'industria è stato particolarmente colpito il settore metalmeccanico per il quale, nel primo quadrimestre del 2016, sono state aperte 11 istanze di fallimento, quasi la metà dei fallimenti del comparto.
Relativamente al settore terziario, in provincia di Reggio Emilia sono state aperte 10 procedure fallimentari nel commercio, 3 nelle attività immobiliari, 4 nelle attività di alloggio e ristorazione e 5 in altre attività dei servizi, fra i quali lavanderie e centri per il benessere fisico.
Scendendo nel dettaglio della tipologia d'impresa, tre imprese su quattro sono società di capitale (59 fallimenti sui 73 totali), quasi tutte società a responsabilità limitata (56); le restanti 14 procedure riguardano sia società di persone (9 fallimenti fra sas e snc) che ditte individuali (4 fallimenti) oltre ad una cooperativa.
Un ultimo dato riguarda l'ubicazione delle aziende oggetto di procedura: un fallimento su 3 riguarda imprese insediate nel comune di Reggio Emilia mentre il restante 66% si distribuisce su tutto il territorio provinciale. Dopo il capoluogo, il comune con il maggior numero di fallimenti è Scandiano con 6 imprese entrate in fallimento, mentre la zona della montagna, con solo due procedure attivate, è quella con il minor numero di fallimenti aperti nel primo semestre del 2016.

fallimenti camera di commercio lavoro reggio emilia luglio 2016

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Pagina 4 di 5