Ricordiamo che la Sentenza n. 15697/2025 depositata in data 22 aprile 2025 dalla Corte di Cassazione interviene riguardo la responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro senza un'adeguata formazione, responsabilità che può estendersi anche a chi esercita di fatto le funzioni del datore di lavoro, che conduce, gestisce o controlla l'attività lavorativa.
La Sentenza conferma che la mancata formazione dei lavoratori può avere rilievo penale, soprattutto quando non viene fornita un'adeguata preparazione sui rischi specifici dell’attività svolta. In particolare, è considerata causa dell’infortunio l’ignoranza, da parte del lavoratore, dei rischi specifici e delle misure di prevenzione, se questa carenza formativa ha contribuito all’accaduto.
La formazione sulla sicurezza deve essere impartita obbligatoriamente prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Questo è fondamentale, poiché molti incidenti mortali – soprattutto tra i giovani – si sono verificati proprio nei primissimi giorni di lavoro. La formazione non riguarda solo i neoassunti, ma deve essere estesa anche a ospiti, tirocinanti e stagisti ed andrebbe ripetuta ogni qualvolta vengano introdotti nuovi impianti o macchinari diversi da quelli precedentemente utilizzati.
È essenziale che la formazione sia realmente efficace, cioè comprensibile per chi la riceve. Deve quindi essere adeguata al livello culturale e linguistico del lavoratore. Ad esempio, molti lavoratori stranieri hanno ricevuto la formazione solo in lingua italiana, senza essere messi in condizione di comprenderla appieno. Questo rappresenta un grave rischio per tutti, anche per la diversa interpretazione che il ricevente possa darle.
Un contesto in cui si registra un numero significativo di infortuni sul lavoro è quello degli appalti e subappalti, soprattutto quando le opere vengono affidate al ribasso. In tali circostanze, può accadere che la formazione dei lavoratori venga trascurata, per motivi economici o dei tempi ristretti.
Anche il Documento di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI), previsto proprio per gestire i rischi derivanti dalla presenza di più imprese nello stesso luogo di lavoro, rischia talvolta di essere considerato solo un adempimento formale. Per essere davvero efficace, invece, dovrebbe essere uno strumento dinamico, aggiornato e condiviso, capace di prevenire incidenti legati alle interferenze tra diverse attività lavorative.
La formazione non dovrebbe limitarsi ai soli aspetti di sicurezza interna all’azienda, ma estendersi anche alle corrette metodologie operative ed a principi di convivenza civile, soprattutto in contesti caratterizzati dalla presenza di subappalti e lavoratori stranieri.
Per “buon senso civile” si intende anche il rispetto del diritto degli altri di svolgere le proprie attività senza ostacoli evitabili. Questo principio è spesso messo alla prova in situazioni quotidiane che coinvolgono, ad esempio, corrieri, operatori ecologici o addetti alla manutenzione stradale. Sebbene tali operatori agiscano secondo esigenze operative legittime, è importante che queste non vadano sistematicamente a confliggere con i diritti della collettività all’uso ordinato e sicuro dello spazio pubblico.
Un caso emblematico riguarda lo svuotamento delle campane del vetro in orari di punta, come tra le 8:00 e le 8:30, in strade residenziali con plessi scolastici. In questi casi, l’inevitabile blocco del traffico per diversi minuti per lo stazionamento del camion-gru interferisce con l’ingresso a scuola, generando disagi che potrebbero essere evitati con una più attenta programmazione.
Sorge quindi una domanda legittima: non sarebbe opportuno che la dirigenza dei servizi pubblici valutasse gli orari di intervento anche in funzione della presenza di scuole o altri elementi sensibili sul territorio, per minimizzare l’impatto sulla collettività?
LINK utili: https://www.gazzettadellemilia.it/comunicati/item/50086-sicurezza-sul-lavoro-la-cassazione-conferma-la-responsabilit%C3%A0dell%E2%80%99azienda-in-caso-di-mancata-formazione
(*) La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di "start-up", M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell'innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
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