Mercoledì, 24 Marzo 2021 09:52

Smart working, la contrattazione è necessaria per garantire un lavoro “dignitoso” ed equilibrato In evidenza

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Marco Todeschi, segretario generale FILCTEM CGIL Parma: “L'attuale situazione evidenzia l'urgenza di normare, anche per il futuro, l'istituto del lavoro agile con linee guida condivise per prevenire eventuali abusi”

Negli ultimi mesi, e ancor più negli ultimi giorni con le nuove zone rosse e le relative limitazioni agli spostamenti, si è molto discusso dello strumento dello smart working (disciplinato dalla legge n.81 del 2017) che è diventato uno dei modi più diffusi di intendere il lavoro dagli inizi del 2020 e della pandemia e che consente ai dipendenti di lavorare da remoto.
Questo nuovo modo di lavorare, tuttavia – e naturalmente parliamo soprattutto del personale impiegatizio – funziona se sorretto da un cambiamento della cultura organizzativa e supportato da investimenti tecnologici.

È interessante analizzare i dati delle persone che lavorano da casa: nel 2019 rappresentavano in Italia il 3,6% della totalità dei lavoratori, contro una media UE pari al 5,5% (Finlandia e Olanda nel 2019 si attestavano al 14,1%). Durante il lockdown il nostro paese ha visto una forte inversione di tendenza con un grande incremento di questo strumento. Molti datori di lavoro oggi ne stanno riconoscendo i vantaggi e prendereranno in considerazione il passaggio al lavoro agile su base permanente.
Tale processo non è stato esente da criticità: grandi aziende hanno perso settimane e a volte mesi di produttività rincorrendo lo strumento dello smart working, non avendo investito in mezzi informatici adatti al lavoro agile prima del lockdown.

Il primo concetto da mettere in evidenza è sicuramente quello legato alla volontarietà: si è passati da un concetto basato sulla volontà del lavoratore ad un concetto basato sulla gestione dell'emergenza. A tale proposito si evidenzia la necessità di vigilare che la gestione dell'emergenza non rappresenti in maniera velata la messa ai margini di alcuni dipendenti rispetto ad altri.
Inoltre, l'emergenza ha certamente evidenziato alcuni concetti di cui tener conto quando sarà concluso il periodo pandemico.
Il lavoro agile mostra numerose opportunità per i lavoratori ma anche alcuni pericoli.

Tra le maggiori opportunità per il lavoratore si evidenziano: un’accelerazione delle competenze digitali, una libertà nella scelta dell’approccio corrispondente ad una maggior conciliazione tra vita e lavoro con minor necessità di permessi e naturalmente minor tempo dedicato allo spostamento casa/lavoro, con il conseguente contributo positivo sulla sostenibilità ambientale (ottimizzazione della giornata e minor impatto ambientale).
Ma si evidenziano anche pericolosi rischi: percezione di isolamento, distrazioni esterne, difficoltà di comunicazione, rischio di sovraccarico, utilizzo di attrezzature non adeguate, maggior costi legati alla propria abitazione (linea internet, costi elettrici e di riscaldamento), tutela della privacy del lavoratore e dei dati e in alcuni casi maggior stress accentuato dalla pandemia e dalla situazione di costrizione.

Un'altra possibile criticità è quella legata alla valutazione della performance del lavoratore, sono noti infatti casi in cui il lavoro da remoto ha aperto la strada alla contestazione dello “scarso rendimento”.

La FILCTEM CGIL di Parma ritiene necessario contrattare accordi tra le parti al fine di raggiungere un equilibrio tra volontarietà, organizzazione, fiducia, partecipazione, bilanciamento tra lavoro agile e tradizionale, salute e sicurezza.

Un esempio importante di contrattazione espansiva ed equilibrata è stato sicuramente l’accordo tra i sindacati di categoria provinciali ed Emiliambiente S.p.A., società che si occupa del ciclo idrico integrato per il territorio di Fidenza e di alcuni Comuni della provincia di Parma.

L’accordo definisce puntualmente, e migliora, quanto previsto dalla normativa nazionale, regolando in particolare le seguenti tematiche per le giornate svolte in smart working (naturalmente volontario):
- riconoscimento dei buoni pasto previsto dalla contrattazione aziendale per le giornate in presenza;
- riconoscimento del pagamento delle prestazioni straordinarie se necessarie ed autorizzate;
- diritto alla disconnessione, con indicazione dello spegnimento dei dispositivi informatici, al di fuori delle ore di lavoro;
- diritto alla formazione del personale attraverso corsi organizzati dall’azienda, con modalità “a distanza”;
- riconoscimento di tutti i diritti sindacali, previsti dalla normativa e dai contratti, e diritto alle assemblee sindacali con modalità a distanza;
- miglioramento del comfort della postazione lavorativa, attraverso la messa a disposizione, da parte della società, di un secondo monitor, oltre al PC portatile.

Marco Todeschi e Paolo Chiacchio, della FILCTEM CGIL provinciale sottolineano come "l’accordo siglato tra l’azienda Emiliambiente e le rappresentanze sindacali sia un esempio sicuramente innovativo ed avanzato e rappresenti un altro tassello importante per il miglioramento della contrattazione aziendale. Va attivata una contrattazione sul lavoro agile anche in altre aziende del territorio mettendo in evidenza alcuni punti cardine da attuare sia in fase emergenziale che in fase post pandemica”.
Il vademecum tipo dei percorsi contrattuali in materia di lavoro agile dovrà rispondere ai seguenti requisiti:
- la volontarietà e il diritto alla presenza in azienda evitando l’isolamento forzato;
- le garanzie economiche (pagamento straordinari, buoni pasto, …);
- il diritto alla partecipazione;
- il diritto alla disconnessione;
- la ricerca del miglioramento del comfort della postazione di lavoro con il contributo dell’azienda (sedia ergonomica, pc portatile, schermo aggiuntivo, ...);
- il diritto all’informazione e alla formazione permanente;
- l’esigibilità dei diritti sindacali;
- la corretta gestione della sicurezza della privacy del lavoratore e dei dati;
- garanzie economiche per i maggior costi sostenuti (internet, spese energetiche e di riscaldamento)