Lunedì, 12 Ottobre 2020 08:08

Crisi Ferrarini: tra preoccupazioni e speranze dei lavoratori. L’opinione del delegato CGIL FLAI Nicola Comparato. In evidenza

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Crisi Ferrarini: Intervento di Nicola Comparato, delegato sindacale Flai CGIL e dipendente dell'azienda Ferrarini, trasmessa a Langhirano News, riguardo ad alcuni comportamenti censurabili dell'azienda nei confronti dei dipendenti e delle proposte concordatarie.

Di Redazione Langhirano 11 ottobre 2020 - "Per prima cosa desiderio ringraziare Langhirano News per avermi dato la possibilità di dire la mia. Mi chiamo Nicola Comparato, delegato sindacale Flai CGIL e lavoratore presso la nota azienda alimentare Ferrarini, che attualmente si trova in concordato preventivo a causa di alcuni debiti accumulati dalla stessa, che ammontano a diverse centinaia di milioni di euro. Sono qui per esprimere il mio disappunto riguardo ad alcuni fatti che stanno accadendo. In questo momento due sono le proposte per rilevare l'azienda. Da una parte il gruppo Pini e la società Amco. Dall'altra Bonterre Grandi Salumifici Italiani sostenuta da Intesa San Paolo e Unicredit. E voi direte: Qual'è il problema? Il problema è il voler a tutti i costi convincere i lavoratori che la scelta migliore sia Pini, organizzando incontri con i dipendenti con la scusa del titolo informativo senza avvisare le organizzazioni sindacali. Il problema è che alcuni lavoratori sono stati talmente influenzati, da fare le veci dell'azienda, incontrando persino esponenti politici senza avere voce in capitolo. Il problema è il continuo clima di terrore che i lavoratori sono costretti a sopportare, preoccupati dal fatto di perdere il posto di lavoro nel caso la scelta finale ricada sul gruppo GSI. Una scelta che dopo la decisione dell'ammissibilità dei concordati da parte del tribunale, sarà presa dall'adunanza dei creditori, e non dai lavoratori o dalla famiglia Ferrarini. Oltretutto le campane da sentire sono due, ma l'unica che si riesce ad ascoltare è solo quella di Pini. Dal mio punto di vista personale, dopo che ci è stato persino vietato di fare una telefonata durante la pausa, sono totalmente in disaccordo con i metodi che sta utilizzando l'azienda ultimamente. Dal punto di vista sindacale non faccio il tifo per nessuno. Ciò che più interessa è il mantenimento dei siti produttivi e la garanzia occupazionale. Grazie."