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Mercoledì, 20 Gennaio 2016 17:12

Dimissioni volontarie, Confartigianato: "La nuova procedura è troppo complicata"

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Nuova procedura per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro: un congegno complicato che costringerà le aziende a rincorrere i lavoratori che hanno deciso di andarsene, magari comunicandolo lo stesso giorno in cui se ne vanno, in barba alla procedura prevista.

Parma, 20 gennaio 2016

Il dl 151/2015, che attua i principi di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti in materia di lavoro previsti nel Jobs Act, definisce, tra l'altro, una nuova procedura per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. L'intento della legge è quello di contrastare il fenomeno delle 'dimissioni in bianco', ma lo fa con un congegno complicato che costringerà le aziende a rincorrere i lavoratori che hanno deciso di andarsene, magari comunicandolo lo stesso giorno in cui se ne vanno, in barba alla procedura prevista.

Secondo Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla di Parma, «A leggere le nuove disposizioni, operative dal 12 marzo prossimo, si rimane perplessi nel constatare che un lavoratore, qualora decida volontariamente di dimettersi o concordi con il datore di lavoro una risoluzione consensuale, dovrà seguire un percorso a ostacoli del tutto irragionevole, soprattutto per chi è meno alfabetizzato a livello digitale».

Se il lavoratore decidesse di non fare da solo, dovrà rivolgersi a soggetti abilitati, inevitabilmente finendo per chiedere consulenza anche al proprio datore di lavoro, ai patronati, alle organizzazioni sindacali, agli enti bilaterali e alle commissioni di certificazione; in tale caso, però, per garantire l'effettiva volontà del lavoratore, si dovrà procedere alla firma digitale del modulo coi dati delle dimissioni, o dell'eventuale revoca.

Già la legge Fornero aveva previsto una nuova procedura per la comunicazione delle dimissioni, però con modalità sicuramente meno complicate e, soprattutto, congegnate in modo tale che se il lavoratore, presentata la lettera di dimissioni, per noncuranza non avesse provveduto alla loro convalida entro sette giorni, quelle dimissioni erano comunque efficaci.

«Oggi – osserva Cassinelli - esiste solo la procedura on line. Ci chiediamo cosa succederà nei casi in cui il lavoratore - soprattutto quelli extracomunitari che magari tornano nei Paesi d'origine si limiterà a presentare una semplice lettera di dimissioni, senza seguire il percorso telematico; le aziende saranno costrette, quasi implorandolo, a invitare il lavoratore ad attivare la procedura on line per dare efficacia alla propria volontà di dimettersi».

Ecco i passaggi che il lavoratore dovrà effettuare: richiedere, se non già posseduto, il codice pin all'Inps; registrarsi sul sito "cliclavoro.gov.it" e ottenere username e password; compilare un modulo telematico che contiene i dati del datore e del rapporto di lavoro e provvedere poi alla trasmissione del modulo di dimissioni o risoluzione consensuale del rapporto al datore di lavoro (nella sua casella Pec) e alla direzione territoriale del Lavoro. Il sistema provvederà automaticamente ad attribuire un codice alfanumerico che attesterà la data e l'ora di trasmissione del modulo. La procedura dovrà essere utilizzata anche nel caso in cui il lavoratore dovesse decidere, entro i sette giorni successivi, di revocare le proprie dimissioni.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

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