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Mangiare sano e bio: martedì 6 ottobre 2015 tornano i corsi organizzati dall’ECOgastronomia vegetariana e vegana del centro di Parma: l’idea è quella di portare in tavola piatti gustosi e genuini.

Di CM - Parma 19 Settembre 2015 -

Chi lo dice che per mangiare sano sia necessario rinunciare al gusto?

Molti quando sentono parlare di vegetariano, vegano o bio storcono il naso, ma la realtà è un’altra: questa alimentazione non solo porta numerosi benefici al nostro organismo, ma è anche buona.

Impossibile? Assolutamente no.

Basta seguire i consigli di MANGIA LA FOGLIA bio, l’ECOgastronomia che dal 6 ottobre al 1° dicembre 2015 torna con 6 nuove lezioni della Scuola di cucina naturale.

Tante idee per ricette leggere e genuine, realizzate utilizzando ingredienti vegetali e nutrienti: cereali integrali, legumi, verdure di stagione, frutta fresca e secca, che mixati in originali ricette sono in grado di trasformare la tavola in un mondo di colori e sapori da scoprire.

Protagonista del primo appuntamento, martedì 6 ottobre, sarà la zucca, ortaggio versatile nonché principe dei menù autunnali.

Durante il secondo appuntamento, previsto per il 20 ottobre, si parlerà di cereali imparando a valorizzare la ricchezza nutrizionale di questi preziosi alimenti, da combinare con verdure fresche e altri ingredienti per preparazioni bio insolite e originali.

Martedì 10 novembre sarà la volta delle proteine vegetali di legumi e derivati, per scoprirne caratteristiche organolettiche e nutrizionali, metodi di cottura e condimenti utili ad esaltarne sapore e proprietà.

Poi, il 17 novembre, arriveranno i dolci con l’incontro “Dolci tentazioni per chiudere in dolcezza” : solo con ingredienti vegetali e dolcificanti naturali come malto di riso, succo d’agave, stevia e sciroppo d’acero.

Ma anche tante idee per chi desidera mangiare piatti sani ma proprio non ha tempo da dedicare ai fornelli. Questo sarà l’argomento  della serata “Cucina sana in 30’”.

Infine, Martedì 1° dicembre l’incontro “Naturalmente Natale” insegnerà,  in vista del periodo festivo, come preparare pranzi e cene “veg” anche per occasioni più speciali.

Ogni lezione (al costo di 40 euro) si svolgerà dalle 19,30 alle 22,30 nei locali dell’ECOgastronomia Mangia la foglia bio, in via Bixio, 17, a Parma. Iscrizioni entro il venerdì precedente.

Per informazioni: 0521282249, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Sito web: www.mangialafogliabio.com

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Sabato, 12 Settembre 2015 10:43

Cucina ed Eros: ecco i cibi killer del desiderio

Una serata romantica inizia soprattutto dalla tavola, quindi fate attenzione ad alcuni cibi che potrebbero risultare nemici del desiderio.

Di Chiara Marando – Sabato 12 Settembre 2015 -

Il connubio cucina-eros è da sempre uno di quegli argomenti che attira l’attenzione, poco importa se i cibi consigliati abbiano realmente proprietà afrodisiache: ciò che conta è il risultato.

Ma quello che raramente viene detto, è che esistono alcuni alimenti che del sesso sono veri e propri nemici, e non si parla solo di aglio o cipolla cruda…sarebbe troppo facile e riduttivo.

Il vero rischio per la perfetta riuscita di una cena romantica non si trova esclusivamente in aromi e sapori forti e persistenti, ma si nasconde anche nei piccoli dettagli. Le cause vanno oltre i semplici effetti fisiologici:  quantità e modalità di assunzione sono determinanti. Quindi, via libera ad un pasto curato e ricercato ma senza esagerare, pena la palpebra calante istantanea.

Lo stesso problema di sonnolenza precoce può essere provocato dalla carne rossa, prelibatezza gustosa e succulenta, purtroppo difficoltosa da digerire. Questo riduce drasticamente le idee per un secondo appetitoso, ma può salvare il dopocena.

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Stesso discorso per i formaggi che, seppur stuzzicanti, lasciano un senso di pesantezza che sarebbe meglio evitare. Certamente, se serviti come aperitivo, magari accompagnati con qualche composta originale, non avranno altra colpa se non quella di deliziare il palato e stimolare l’appetito.

Attenzione anche alle diverse cucine tipiche tradizionali. Già, proprio quelle tanto goderecce e capaci di allietare una serata in compagnia, basti citare la Bagna Caôda piemontese, la Ribollita toscana oppure il Macco di fave siciliano.

Tra gli insospettabili anche un alimento che non può mancare fra gli ingredienti della cucina vegana: il Tofu. La realtà è che, seppur ottimo dal punto di vista nutrizionale, contiene sostanze come i fitoestrogeni responsabili di ridurre il livello di testosterone.

Come già detto, a fare la differenza sono anche le modalità e le quantità con le quali il menù viene affrontato. Infatti, più per una questione psicologica che per un effettiva reazione corporea, i cibi troppo leggeri non incontrano il favore degli uomini perché richiamano immagini eccessivamente salutiste e tutt’altro che sexy. Bandite quindi le insalatine, i germogli di soia, i passati di verdura e gli ortaggi al vapore serviti al naturale.

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Ed ora il vino, piacevolmente inebriante se gustato con moderazione, ma vero killer dell’eros quando bevuto alzando troppo il gomito. La spiegazione è semplice: l’alcool ha un effetto inibitorio sulle strutture cerebrali quindi, a dosi ridotte, un bicchiere di vino riesce a lenire lo stato d’ansia provocando un temporaneo incremento della libido in persone solitamente più timide. L’eccesso, al contrario, può determinare l’effetto opposto, deprimendo lo stato fisico generale. Inutile dire che la reattività sessuale è inclusa nel fenomeno.

A stilare una lista completa dei cosiddetti cibi-assassini del desidero è stata la nutrizionista Elouise Bauskis: “Il cibo che consumiamo può influenzare la vita sessuale in direzione sia positiva che negativa. In genere il cibo fresco, la frutta e la verdura colorate aiutano a dare le maggiori opportunità di migliorare l’umore ed incrementare in maniera naturale i livelli di energia. Ma, nella scelta, anche i meccanismi digestivi svolgono un ruolo fondamentale”

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Nella sua black-list spuntano anche hot dog e patatine fritte, eccessivamente elaborate e dall’alto indice glicemico, liquirizia, che sembra abbassare i livelli di testosterone, broccoli, troppo amici dell’intestino e addirittura la cioccolata, che rimane uno degli alimenti sensuali per eccellenza, ma è preferibile se fondente al 70%.

Torna l’evento “Cantine Aperte in vendemmia”. Per l’occasione, domenica 13 settembre la cantina biologica Vigna Cunial aprirà le porte ai visitatori per prendere parte alla tradizionale vendemmia

Parma 12 Settembre 2015 -

Settembre è arrivato e con lui il tempo del vino e della vendemmia. Come da tradizione, torna puntuale l’appuntamento con “Cantine Aperte in vendemmia”, evento organizzato in tutta Italia dal Movimento Turismo del Vino dedicato agli amanti del buon bere, che per un giorno potranno vivere da protagonisti il momento della raccolta dell’uva.

Per l’occasione domenica 13 settembre la cantina biologica Vigna Cunial aprirà le porte a tutti coloro, adulti e bambini, che vorranno partecipare al caratteristico rito della vendemmia. A partire dalle ore 10, i visitatori potranno entrare in vigna per iniziare la loro esperienza guidati da Gianmaria Cunial, che insegnerà tecniche e segreti per un miglior raccolto. Quindi scarpe comode e forbici alla mano sono d’obbligo. A seguire, i più piccoli potranno cimentarsi nell’affascinante rito della pigiatura dell’uva.

Per tutti i presenti, alle 11.45 verrà preparato un aperitivo particolare durante il quale, accanto alle etichette aziendali, sarà possibile degustare in anteprima il nuovo vino messo a punto da Vigna Cunial: lo spumante di Sauvignon “Valle di Sivizzano”. Si tratta di uno spumante di sauvignon in purezza dal sapore fresco e delicato, ideale da gustare con antipasti, primi piatti e preparazioni leggermente aromatiche.

Dopo aver visto premiato il proprio spumante di malvasia tra i 100 migliori vini d’Italia dalla guida Il Golosario 2015, la speranza della cantina di Traversetolo è di riuscire a stupire anche con questa bollicina nata da un vitigno internazionale ma ormai “autoctono” sui colli di Parma.

L’evento si terrà anche in caso di maltempo.

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A partire da settembre, otto golosi appuntamenti tra Lombardia ed Emilia Romagna in compagnia di imperdibili ospiti

Parma 12 Settembre 2015 -  

Un viaggio letterario tra eros, poesie, cinema fino alla grande canzone d’autore, un percorso che ben si sposa con l’arte culinaria ed il piacere di conversare assaporando ottimi piatti. Tutto questo è Mangia come scrivi, la rassegna diretta e creata dal giornalista Gianluigi Negri, che lo scorso aprile ha festeggiato un importante traguardo: le sue cento cene, per un totale di 300 scrittori e 100 artisti messi a tavola a chiacchierare nel corso di questi 9 anni.

Questa decima edizione arriva parallelamente in Lombardia ed Emilia Romagna, riconfermando il desiderio di intrattenere e divulgare in un modo divertente ed accattivante, nonché assicurando la presenza di nomi importanti e tante novità. Gli appuntamenti si svolgeranno un giovedì al mese al Ristorante Il Garibaldi di Cantù, in provincia di Como, ed un venerdì al mese all’interno dell’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.

Tra i protagonisti della rassegna, Sara Bilotti, Flavio Oreglio, Marco Ferradini, Sara Rattaro, Simona Sparaco, Paolo Roversi, Enzo Gentile, Guido Conti, Danilo Arona, Bruno Bassetto.

Il primo appuntamento con “Mangia come scrivi” è per venerdì 25 settembre a Parma nella splendida Antica Tenuta Santa Teresa.

Per tutti i dettagli consultare il sito www.mangiacomescrivi.it, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure chiamare il  347-6961251

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Anche quest’anno torna “BOTTIGLIE APERTE”, l’evento vitivinicolo più importante di Milano che si terrà dal 12 al 14 settembre nella splendida cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. Un luogo unico nel cuore storico della città meneghina scelto come collante metaforico tra due mondi sinonimo di eccellenza per il Made in Italy: l’arte ed il vino.

Bormioli Rocco sarà presente rinnovando la sua partnership tecnica con questa terza edizione e fornendo tutti i calici utilizzati lungo il percorso degustativo: i calici Verso, un design contemporaneo versatile e pratico che si adatta perfettamente con qualsiasi tipologia di vino.

Calici Verso - Bormioli Rocco

Con questo importante contributo, ancora una volta, Bormioli Rocco si pone al fianco dei professionisti mettendo in campo tutta l’esperienza e l’eccellenza racchiusa nei suoi prodotti, realizzati per esaltare le peculiarità di questi straordinari vini che rappresentano l’orgoglio della produzione vitivinicola italiana.

L’edizione 2015 di “BOTTIGLIE APERTE” costituisce un appuntamento unico durante il quale oltre 100 aziende vitivinicole italiane incontreranno gli operatori di settore più qualificati, con la possibilità di colloquiare ed assaporare le migliori etichette dello Stivale.  Quest’anno, inoltre, sono previsti 8 Master Class guidate da un testimonial d’eccezione come Luca Gardini, nonché l’assegnazione del primo  Wine List Award alle migliori carte vini dei ristoranti italiani, selezionate per categoria da una giuria tecnica composta da giornalisti, enologi ed esperti. Un altro prestigioso riconoscimento, il Wine Style Award, premierà quelle aziende che più si sono distinte per la propria immagine coordinata.

“BOTTIGLIE APERTE” è organizzato da Blend Srl ed Aliante Business Solution, con la direzione di Federico Gordini, Presidente di Milano Food Week.

 

 

(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)

Sabato, 05 Settembre 2015 10:55

Visit Expo 2015: ecco perché prepararsi è meglio

Visitare Expo: più facile a dirsi che a farsi. Ecco una carrellata di situazioni per capire cosa aspettarsi veramente da una giornata tipo tra i padiglioni di questa Esposizione Universale.

Di Chiara Marando – Sabato 05 Settembre 2015 - (guarda la gallery in fondo all'articolo)

Decidere quando andare ad Expo è un po’ come scegliere il giorno e l’ora giusti per una ”partenza intelligente”: si tirano i dadi e si tenta la fortuna. Solo che la fortuna non è utile esclusivamente all’ingresso, che anzi può essere addirittura rapido, bensì nel corso dell’intero giro turistico.

Ma andiamo con ordine e proviamo ad analizzare una giornata tipo da visitatore all’interno di questo enorme “parco giochi” mediatico.

Non si discute sull’impatto scenico che conquista già ad una prima occhiata, ci si trova catapultati in un universo parallelo che racchiude parte del mondo, un brulicare di nazionalità che si avvicendano tra i vari padiglioni, bandiere di culture che si esprimono in architetture originali e fantasiose. La parola d’ordine non è tanto “essere”, piuttosto “stupire” per raccontare l’eccezionalità racchiusa in ogni Paese.

Quindi, ecco che dopo un momento di panico da smarrimento si afferra la cartina e si decide da dove cominciare. Bene, prima di buttarsi nel turbinio di gente il percorso quasi obbligato giunge in aiuto e conduce nel Padiglione 0, quello dell’ONU. Un’enorme biblioteca in legno a parete accoglie i visitatori e mostra loro una metafora visiva del “Sapere Universale” per poi lasciare spazio, nelle sale successive, ad un excursus sul genere umano ed il suo rapporto con il cibo: conservazione, coltivazioni protette, consumismo e spreco.

Ma la cartina con l’elenco delle “attrazioni” è ancora lì tra le mani e, terminato questo giro iniziale, è praticamente impossibile non consultarla, pena l’essere recuperati chissà dove da un cane San Bernardo verso l’orario di chiusura.

Photo by Lorenzo Moreni

Certamente chi decide di esplorare Expo ci arriva già con qualche idea su quali padiglioni visitare ma, ahimè, la realtà potrà dimostrarsi molto più crudele: le code non perdonano.

No, non si tratta di un bollettino di guerra ma è giusto evidenziare una mancanza estremamente importante in fatto di organizzazione, ovvero che non può essere umanamente sostenibile il sopportare ore di coda in piedi sotto il sole per riuscire ad entrare in quelli che vengono considerati i padiglioni più meritevoli. Tutto questo non solo riduce drasticamente le possibilità di visita, ma è causa di veri e propri collassi. E poi diciamolo, che cosa ci sarà mai di così strepitoso da vedere per meritare una tale fatica?

A onor del vero, molti Paesi sono riusciti a realizzare dei veri e propri capolavori emozionali, racconti che parlano di territori, usi e costumi, popolazioni ed , ovviamente, cibi tipici e specialità strettamente legate alla loro terra. Per farlo sono stati scelti strumenti diversi:  pannelli descrittivi, foto, filmati, ologrammi, musica, composizioni create con elementi naturali, proiezioni e spettacoli. L’innovazione si sposa con la tradizione e da vita ad un viaggio della conoscenza.

Quindi quali sono i padiglioni da visitare?

In realtà non c’è una vera e propria regola, ma il consiglio è di non escludere a priori i meno vistosi e monumentali perché possono regalare piacevoli esperienze, nonché far scoprire caratteristiche meno conosciute delle diverse nazionalità. E’ il caso dell’Inghilterra che ha scelto un alveare gigante per raccontare l’importanza delle api nel suo ecosistema, oppure dell’Austria che propone una camminata tra i boschi che caratterizzano le sue montagne, un inno all’aria pura ed all’attenzione verso la natura.

Inutile dire che la via dedicata alle regioni italiane non può mancare. La carrellata si conclude con il Padiglione Italia e, soprattutto, con l’ormai famoso Albero della Vita, simbolo di questa Esposizione Universale. Ecco, il vederlo illuminato ed assistere allo spettacolo serale di luci, acqua e musica fa venire la pelle d’oca.

Albero della Vita - Photo by Lorenzo Moreni

Ritornando al tour, una menzione particolare, anche per l’organizzazione e le tempistiche, va alla Corea del Sud che, grazie a straordinarie trovate tecnologiche, è riuscita a trasformare poeticamente il suo personale concetto della filosofia “Nutrire il Pianeta”. Segue il Marocco che, con grande sensibilità, narra la storia delle sue tradizioni passando tra i vari territori e prodotti che ne rappresentano l’identità.

Corea del Sud - Photo by Lorenzo Moreni

Poi ci sono i più ricercati, e qui la pazienza per l’attesa non è mai troppa: parlo ad esempio del Giappone, dove la delicatezza di una narrazione ricercata accompagna in un cammino alla scoperta delle radici culturali e gastronomiche; degli Emirati Arabi Uniti, la cui struttura ha pareti in sabbia increspata dal vento alte 12 metri; della Francia, che ricorda nella forma quella del mercato coperto, luogo simbolo della cultura alimentare francese; della  Cina, il cui padiglione rispecchia l’atteggiamento di integrazione e rispetto del popolo nei confronti della natura.

Padiglione Cina - Photo by Lorenzo Moreni

A tutto questo si aggiunge la possibilità di gustare le diverse specialità perché, alla fine di ogni tour, ad attendere gli avventori ci sono ristoranti e bar che propongono cibo tipico take away, oppure pietanze più elaborate da mangiare comodamente seduti al tavolo.

Purtroppo, anche in questo caso, una scelta meticolosa  è d’obbligo perché alla domanda frequente «Offrono qualcosa da mangiare giusto come assaggio?», la risposta è un secco «NO». Fin qui però nulla di strano, solo che i prezzi esposti risultano veramente esagerati a fronte di porzioni estremamente ridotte che possono essere considerate dei veri finger food. Quindi, un controsenso in piena regola che ben dimostra la volontà di sfruttare in tutto e per tutto quella che costituisce la “gallina dalle uova d’oro” del momento.

Ma poi, sarà oro zecchino oppure splendida e vistosa bigiotteria?

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Il piatto, capace di unire le tre tipologie di pasta tipica del territorio piacentino, è stato preparato dello chef Isa Mazzocchi sotto lo sguardo attento del Maestro Gualtiero Marchesi, ospite d'eccezione. -

Piacenza, 2 settembre 2015 -

E' stato un successo il secondo appuntamento del ciclo "Chef & Friends", format tutto dedicato ai cuochi piacentini e ai loro ospiti d'eccezione, che ieri ha visto cimentarsi ai fornelli Isa Mazzocchi, chef del ristorante La Palta di Bilegno (Piacenza) con la partecipazione, in qualità di ospite d'onore, di Gualtiero Marchesi, Maestro della cucina italiana e Ambassador di Expo Milano 2015.

Nel corso della serata, moderata da Andrea Sinigaglia, Direttore Generale di Alma, la Scuola Italiana di Cucina Internazionale Isa Mazzocchi ha proposto al pubblico i "Tortelli di pisarei ripieni di anolini", un piatto preparato per l'occasione e capace di unire le tre tipologie di pasta tipica del territorio piacentino. Al piatto, rinominato Oro di Piacenza, lo chef piacentino ha aggiunto una foglia d'oro, in onore dell'amico e maestro Gualtiero Marchesi.

Il format "Chef & Friends" nasce dalla volontà di accendere un riflettore su Piacenza e sulla sua ricca cultura enogastronomica e prevede il coinvolgimento di uno chef e di un ospite di rilevanza nazionale e internazionale piacentino di nascita o di adozione che ricordi qual è il sapore di Piacenza che lo riporta a casa.

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"E' un'emozione indescrivibile essere a Expo, una delle cose più belle al mondo e di cui dovremmo essere molto fieri - dichiara Isa Mazzocchi - sono felice di poter proporre un piatto che unisce i tipi di pasta del territorio in questa splendida cornice e di fronte al grande Gualtiero Marchesi".

"Sono stato molto onorato di poter moderare questo incontro - afferma Andrea Sinigaglia, Direttore Generale di Alma - avvenuto, alla presenza del maestro Marchesi, in un'eccezionale cornice di unicità all'interno del quale Piazzetta Piacenza rappresenta una nicchia di eccellenza e di valori territoriali molto forti".

Piazzetta Piacenza a Expo 2015

Piazzetta Piacenza è la vetrina di Piacenza – tra le poche provincie italiane ad avere uno spazio dedicato all'Esposizione Universale di Milano – e del Piacentino a Expo 2015. Un luogo che ha come fulcro la "Grande Zolla", progettata da un gruppo di giovani architetti piacentini under 35 del Politecnico di Milano e dell'Ordine degli Architetti di Piacenza, che riproduce idealmente una zolla di terreno locale con le stratificazioni geologiche e il cui pavimento mette al centro il fiume Po e i suoi affluenti, offrendo ai visitatori l'impressione di poterci camminare sopra. Piazzetta Piacenza è lo spazio in cui il territorio piacentino si racconta, svelando al mondo le sue eccellenze enogastronomiche, il suo patrimonio storico-culturale e un tessuto economico-sociale pulsante. La Piazzetta è il cuore del progetto "Piacenza per Expo per Piacenza" ideato dall'Associazione Temporanea di Scopo Piacenza per EXPO 2015, composta da 18 Associazioni di categoria del sistema economico piacentino, e a cui partecipano Istituzioni Pubbliche, Enti, Istituti Bancari, Organizzazione economiche e Università con l'obiettivo di promuovere il territorio piacentino sfruttando l'irripetibile opportunità offerta da Expo 2015.
Per saperne di più: www.experiencepiacenza.it 

(Fonte: Ufficio stampa Piacenza per Expo)

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Il ‘cibo da passeggio’ del grande nord conquista gli italiani che scelgono come meta la Scandinavia e le sue delikatessen a base di pesce. Sorpende vederne tanti che  decidono di rimanere a cucinare il pesce tra i banchi del mercato

di Cigno Nero - 29 Agosto 2015 (sfoglia la galleria di immagini in fondo all'articolo)

Pesce e frutti dei boschi norvegesi: poche materie prime e tanti modi per combinarle fra loro. La fantasia dei popoli nordici nel creare cibo che non annoi e inviti alla degustazione per strada è davvero sorprendente e sta conquistando i palati esigenti degli italiani.

I norvegesi amano approfittare delle lunghissime giornate estive per vivere all’aperto, nei grandi spazi verdi di città come Oslo, o tra le case di legno del centro storico, come nella cittadina di Bergen.

Ed è proprio quest’ultima, inserita nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, che affascina per la sua bellezza e rapisce per i suoi colori e i suoi odori intensi, che dal porto attirano per molti mesi all’anno una folla di turisti e gourmet in cerca di sapori nuovi.

In un viaggio nella penisola scandinava la tappa obbligatoria deve essere questo porto che un tempo fu il più importante di tutta la Norvegia. Bergen era un luogo sicuro in cui ripararsi, un centro commerciale di fondamentale importanza dove si concentravano tutte le merci che poi venivano smistate in tutto il Nord. Il suo punto più antico, la banchina di Bryggen, distrutta tante volte dagli incendi, è ricco di botteghe e di piccoli ristoranti che si sviluppano all’aperto e, da esso, proseguendo, si arriva al grande mercato del pesce.

Decine di banchi gestiti dagli stessi pescatori mostrano i prodotti di quel mare che sembra freddo e ostile ma che, in realtà, offre da secoli nutrimento e che rappresenta la principale fonte di ricchezza per i norvegesi che esportano merluzzo e salmone, ma anche gamberi, granchi reali, aringhe, halibut di ottima qualità, in tutto il mondo.

Nel mercato del pesce ci si può fermare a mangiare, scegliendo tra il pescato e facendolo preparare al momento, consumandolo mentre si passeggia o sui banconi sparpagliati per la grande piazza dei prodotti ittici. A offrire i prodotti del mare spesso ci sono italiani che hanno scelto di fare questo lavoro in questa città, che è accogliente, a dimensione d’uomo e in forte espansione, grazie al turismo delle navi da crociera.

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E’ anche questo un modo di proporre dello street-food: il cibo è di qualità e freschissimo, dalle eccellenti proprietà nutrizionali e il prezzo è ragionevole. Si tratta di pietanze semplici ma ricche di gusto e profumate di mare.

Oltre al classico fish and chips, tipico della cultura gastronomica nord europea e anglosassone, l’occhio cade sulla carne di balena che viene servita a fettine, affumicata (o, nei ristoranti, preparata come un filetto di bovino). Il periodo migliore di pesca non deve superare maggio – spiegano i pescatori – altrimenti la carne non è buona. Il suo colore è molto scuro e intenso; il suo sapore ricco: si percepisce l’affumicatura e, alla fine, un sapore dolciastro. Irresistibili, per chi ama pesce e crostacei, sono gli spiedini di merluzzo, gamberoni, salmone, preparati e cotti sotto lo sguardo di chi deve mangiarli. Oppure le enormi cozze che vengono cotte sulla piastra. Tutto innaffiato dalla birra norvegese, nella produzione della quale i popoli nordici sono dei maestri da secoli. Dai ritrovamenti nei siti archeologici emerge che i vichinghi erano grandi produttori di orzo con cui preparavano enormi quantità di birra da conservare nei freddi mesi invernali e da esportare.

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Tra le bancarelle del molo il colore contrasta il mare grigio. Non sono solo le case del borgo medievale, sono i banchi di frutta. Sembra strano trovarne tanta in posti dove se ne produce poca, ma per i norvegesi è alla base dell’alimentazione e normalmente viene combinata con il pesce e con ricche insalate. E il risultato è davvero piacevole. Ovunque, le bancarelle propongono grossi bicchieri take-away riempiti di frutti di bosco. In questi territori abbondano mirtilli e lamponi, fragole e more.

In questo percorso tra le vie dello street- food nordico, non si può non rimanere colpiti dai venditori ambulanti di smoothies: vere e proprie bombe vitaminiche ed energetiche sotto forma di frullati. Una moda salutare e naturale che sta prendendo sempre più piede anche nel nord Europa e che prevede la sapiente miscelazione di verdure come spinaci, finocchi, carote, barbabietole con spezie come lo zenzero e il cardamomo e con tutti i tipi di frutta di stagione. Anche questo è cibo da passeggio che rappresenta lo spuntino ideale o un pranzo sostitutivo.

La cucina norvegese stupisce per la varietà di combinazioni grazie alle quali si può gustare il pescato, che altrimenti risulterebbe forse un po’ monotono e stupisce anche l’abitudine di queste popolazioni di fare la colazione con pesci come stoccafisso, salmone e aringhe.

Se si va verso Nord, raggiungendo le spettacolari isole Lofoten, famose ovunque per gli allevamenti di salmone e per la lavorazione del merluzzo, ci si accorge che degustare prodotti del mare, fermandosi strada facendo in un piccolo chiosco che vende prodotti tipici della gastronomia, come Sjomat seafood, a Sakrisoy, nell’isolotto di Reine, non è poi così male, anzi: può diventare una abitudine piacevole per il palato.

Non si può resistere al King crab, ovvero il granchio reale, un enorme crostaceo che pesa 4- 5 chili, che viene lessato sul momento, fatto a pezzi, servito in una baguette, accompagnato da salse e verdure, degustato con una birra.

Una esperienza che va fatta anche alle dieci del mattino e che crea – assicura chi l’ha fatta – una piacevolissima dipendenza!

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Continuano gli incontri dedicati alla tradizione gastronomica piacentina di “Chef&Friends”. I prossimi appuntamenti sono Lunedì 31 Agosto con Isa Mazzocchi e Gualtiero Marchesi, e Martedì 1° Settembre con lo chef  Claudio Cesena e l’attore Nino Formicola

Piacenza – 29 Agosto 2015 -

Martedì 25 Agosto è partita “Chef&Friends” una nuova rassegna dedicata al food che animerà lo spazio di Piazzetta Piacenza ad Expo con showcooking d’eccezione. Una serie di appuntamenti che ogni Lunedì e Martedì fino alla fine di ottobre vedranno ospiti i migliori Chef del territorio piacentino chiamati ad interpretare e riprodurre il ricordo del sapore o dell’aroma che lega particolarmente un noto ospite, anch’esso piacentino, d’origine o di adozione, a queste terre.

Ma non avverrà tutto per caso, la ricetta nascerà da una conversazione dal vivo tra i due protagonisti: si scoprirà Piacenza attraverso un piatto, un gusto  che possa restituire sensazioni di casa quando si è lontani.

Tra i fornelli ci sarà quindi la tradizione enogastronomica del territorio reinterpretata con un tocco personale dai Maestri che si alterneranno in cucina mostrando al pubblico la realizzazione delle pietanze passo dopo passo.

Il prossimo appuntamento con “Chef&Friends” sarà Lunedì 31 Agosto con Isa Mazzocchi del ristorante stellato La Palta di Bilegno, che dovrà tradurre in ricette le parole dell’ambasciatore di Expo Gualtiero Marchesi, Maestro della Cucina Italiana e punto di riferimento del panorama gastronomico nazionale.

Martedì 1° settembre, lo chef Claudio Cesena, originario di Fiorenzuola e titolare insieme al fratello dell’Antica Osteria della Pesa nel Relais di Cascina Scottina, rievocherà gusti e sapori con Nino Formicola, attore italiano e popolare volto della televisione in coppia con Andrea Brambilla nel duo comico “Gaspare e Zuzzurro”. 

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EATBIT, startup innovativa nell’ambito food, lancia EMILIABOX: una selezione di prodotti tipici del territorio emiliano che verrà data in omaggio alle varie delegazioni durante la "V Edizione dei Giochi Internazionali del Tricolore".

Reggio Emilia – 27 Agosto 2015 -

EATBIT è una Startup innovativa nata nel 2013 da un gruppo di giovani reggiani desiderosi di internazionalizzare le eccellenze alimentari del territorio emiliano. L’idea è quella di commercializzare in un modo completamente nuovo quelli che rappresentano i sapori tipici locali.

Un percorso di formazione lungo sostenuto con tecnici ed esperti del settore che ha portato EATBIT ad evolversi e creare un prodotto nuovo, che ben si adatta con il clima di EXPO 2015: EMILIABOX, ovvero una confezione facilmente trasportabile(anche in aereo) ed eco-sostenibile, con cui èpossibile consumare un "Aperitivo Reggiano" per 2-3 persone composto da bontà pronte da gustare a marchio Campagna Amica, rete che accoglie le aziende agricole associate a Coldiretti Reggio Emilia.

I ragazzi di EATBIT, in occasione della "V Edizione dei Giochi Internazionali del Tricolore" hannorealizzato una special-edition di EMILIABOXper omaggiare le varie delegazioni presenti.

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L'obiettivo è proprio quello di lasciare a chiunque passi da Reggio un ricordo tangibile di questo territorio così conosciuto nel mondo per i suoi tradizionali prodotti agro-alimentari.

Ecco cosa si può trovare all’interno di ogni EMILIABOX:

- Parmigiano Reggiano (250 gr)

- Aceto Balsamico (10 ml) - Ciccioli Frolli (100 gr)

- Salame Strolghino (150 gr)

- Gallette di Parmigiano Reggiano (50 gr)

- Marmellata di Prugne Zucchelle (100 gr)

- Tortina di Tagliatelle (50 gr).

Un selezione attenta che attinge dal portale www.reggioexpo2015.it, vetrina in cui il Comune di Reggio Emilia, con l'occasione di Expo 2015, ha inserito le aziende agricole della provincia interessate ad una visibilità internazionale.

Lo studio dell'accostamento dei prodotti, per la creazione di un percorso culinario di "Aperitivo Reggiano" è invece stato ideato dallo Chef Gianni Brancatelli di AGRICUCINA, laboratorio alimentare dove vengono preparate ricette della tradizione con i prodotti del punto vendita rifornito dai produttori di Campagna Amica: una filiera 100% agricola e di qualità, pensata per far incontrare il produttore con l’utente finale.

Infine, un occhio ai traguardi che EATBIT ha già raggiunto grazie anche ad una collaborazione avviata con la delegazione territoriale di Coldiretti Reggio Emilia: lo scorso 14 Giugno EMILIABOX è stata presentata direttamente all'esposizione universale di Milano; nel corso dello stesso mese, EATBIT è poi risultata tra le startup vincitrici nell'ambito del bando “UP Idea!” organizzato da Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con REI - Reggio Emilia Innovazione e Luiss Enlabs di Roma.

Si ringrazia anche l'azienda Sa.Ga., che ha contribuito nella prototipazione dell'involucro di EMILIABOX.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia