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Il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi replica all'attacco del Comitato e all'interrogazione di Rainieri. "Sui sensori o su altri dispositivi decidono i nostri tecnici, di concerto con la Provincia di Cremona. Non sono indispensabili per la riapertura del ponte. Non siamo tutti ingegneri, a ciascuno il suo mestiere. Il cantiere sta andando come un orologio, se continuiamo così i tempi saranno rispettati."

Parma, 12 marzo 2019 – Il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi replica all'attacco che il Comitato Treno Ponte Tangenziale, tramite il suo Presidente Paolo Antonini, ha lanciato nei giorni scorsi dalla pagina online di OglioPoNews e all'interrogazione che il consigliere Fabio Rainieri (Lega) ha presentato in Regione.
Antonini e Rainieri hanno sollecitato la Provincia ad emettere un bando per l'acquisto di sensori per il controllo della stabilità del ponte sul Po di Colorno - Casalmaggiore, ponte che è oggetto, come è noto, di lavori di ripristino, ventilando un allungamento dei tempi.

"La Provincia di Parma sta gestendo al meglio la situazione – replica il Presidente Rossi –Bisogna farsene una ragione: non siamo tutti ingegneri. Finora i nostri tecnici hanno dato buona prova: il bando di gara è stato condotto bene, ha già superato gli scogli del Tar e del Consiglio di Stato. Il cantiere va come un orologio, operano contemporaneamente sul ponte 50 operai e 15 mezzi d'opera; l'organizzazione è notevole, si lavora con la massima attenzione alla sicurezza, come richiesto dai servizi Ausl, che hanno già effettuato numerosi sopralluoghi; più passa il tempo e più aumenta la certezza di arrivare a fine lavori nei tempi previsti. Anche le condizioni meteo ci stanno aiutando. Dunque, perché questi attacchi da parte del Comitato e del consigliere regionale Rainieri? "

Rossi entra anche nel merito del tema dei sensori: "Non è vero che il ponte non potrà riaprire al traffico senza sensori, che servono invece sul lungo periodo – continua il Presidente della Provincia di Parma – Decideranno i nostri tecnici quale tipo di sensori occorreranno per il monitoraggio continuo del ponte e se per acquistarli sia necessaria una gara oppure no: stiamo studiando la soluzione più opportuna con l'Università di Parma, che ci ha messo a disposizione esperti di alto profilo. Ci sono varie possibilità tecniche, che vengono tutte vagliate, di concerto con la Provincia di Cremona. In ogni caso, si tratta di costi molto superiori di quanto pensino il Comitato e Rainieri. Non siamo tenuti a spiegare in anteprima le nostre procedure al Comitato, dobbiamo semmai renderne conto sia all'Anac (Autorità Anticorruzione) sia alla Corte dei Conti. Ciò che deve importare è che la riapertura sia entro i termini e in condizioni di piena sicurezza, con la strumentazione di controllo più idonea. Si sta studiando anche il problema del controllo del peso dei mezzi in relazione al limite di portata del ponte, e le eventuali misure sanzionatorie."

Nella foto: Il cantiere del Ponte sul Po di Colorno - Casalmaggiore - marzo 2019

Prezzi sempre in discesa per il latte spot nazionale ed estero. In calo progressivo anche le quote del burro. Restano invece fisse le cifre per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 12 marzo 2019 -

LATTE SPOT Dopo una scorsa settimana al ribasso delle referenze, scende ancora la percentuale di acquisto. Il prezzo del latte crudo spot nazionale scende tra 42,79 e 43,82 €/100 litri di latte, mentre cala ancora di un altro -1,4% il latte intero pastorizzato spot estero, collocandosi all'interno della forbice tra 36,09 e 37,12 €/100 litri di latte. Continua la sua flessione (sempre al -2,9%) il prezzo del latte scremato spot estero che arriva tra 16,56 e 17,60 €/100litri di latte.

BURRO E PANNA Ancora una leggera flessione per il prezzo del burro che a Milano vede i listini scendere di qualche punto percentuale; contrazione ridotta anche per il pastorizzato rispetto alla settimana precedente. Flessione anche per il prezzo della Crema a uso alimentare, mentre rimane stabile il prezzo della panna quotata a Verona. Scende invece drasticamente il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 11 marzo 2019:
BURRO CEE: 3,87 €/Kg (-0,8%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,12 €/Kg. (-0,7%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,27 €/Kg. (-1,3%)
BURRO ZANGOLATO: 2,07 €/Kg. (-1,4%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (-3,1%)
MARGARINA febbraio 2019: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 11 marzo 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 - 1,95€/Kg.
Borsa di Parma 8 marzo 2019 (-5,6%)
BURRO ZANGOLATO: 1,70 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 marzo 2019 (-1,8%)
BURRO ZANGOLATO: 1,67 - 1,67 €/kg.

GRANA PADANO Milano 11 marzo 2019 - Prezzi invariati in generale per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO Parma 8 marzo 2019 – Nessuna variazione per il prezzo del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 -11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 -11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12.55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,85 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Caratterizzata da un buon clima d'affari e da un aumento dei visitatori internazionali, l'edizione 2019 del salone SIMA – mondiale dei fornitori dell'agricoltura e dell'allevamento – chiude i battenti con un bilancio positivo! 230.000 operatori provenienti da tutto il mondo (presenze stabili rispetto al 2017) si sono dati appuntamento a Paris Nord Villepinte per scoprire le ultime innovazioni, confrontarsi sulle sfide del mondo agricolo e trovare risposte concrete e adeguate per le loro attività quotidiane.

Didier Guillaume, Ministro Francese dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, è intervenuto all'inaugurazione del salone domenica 24 febbraio 2019 e ha approfittato della sua visita per ribadire il sostegno alla filiera e sottolineare l'importanza di nuove soluzioni dedicate allo sviluppo dell'agro-ecologia.

Un clima d'affari dinamico
Il mondo agricolo si è ritrovato a SIMA con, ancora una volta, numerosi progetti da concretizzare. «Siamo molto soddisfatti della presenza importante di visitatori all'ultima edizione di SIMA. La nostra presenza ci ha permesso di tessere nuovi contatti di qualità con costruttori e alcune start-up presenti nei Villaggi. Tutto ciò ci consente di dare vita a sinergie e di costruire legami forti per il futuro.», precisa Oscar Lauby, Direttore Sviluppo di HKTC Technologies. «Abbiamo avuto un buon afflusso sullo stand grazie alla Medaglia d'Argento che abbiamo vinto ai SIMA Innovation Awards 2019. Diverse delegazioni straniere sono passate sul nostro stand e abbiamo potuto presentare la nostra novità agli investitori.», aggiunge Stéphanie Deboude, Presidentessa di Sodijantes Industrie. Infine, Michel Weber, Direttore marketing e comunicazione di New Holland France, conclude «Abbiamo registrato un buon dinamismo sul nostro stand, soprattutto i primi 3 giorni, caratterizzato da uno spirito positivo. Era da tanto tempo che non riuscivamo a finalizzare appuntamenti d'affari direttamente in fiera. Questa tendenza aveva registrato una ripresa due anni fa e si è confermata quest'anno. Abbiamo già da ora finalizzato alcuni buoni affari con la firma di diversi ordinativi.»

Un salone decisamente internazionale
Grazie alla progressione del numero di espositori internazionali (+ 12,5 % e 42 paesi rappresentati), ad una buona presenza di visitatori internazionali (25 %, in provenienza da 140 paesi) e alla presenza di 400 delegazioni internazionali, il salone SIMA conferma ancora una volta il suo posizionamento internazionale.
Una realtà rafforzata dalla visita di Jean-Baptiste Lemoyne, Segretario di Stato Francese presso il Ministro d'Europa e degli Affari Esteri.
Un dato condiviso da numerosi espositori : «Abbiamo notato che l'alto livello dell'innovazione francese attirava a SIMA numerosi "agri-manager" dall'America e dall'Europa dell'Est » commenta Xavier Faure, Co-fondatore di Piloter sa Ferme.
«Il nostro obiettivo è stato focalizzato, quest'anno, sull'animazione conviviale del nostro network : un buon numero di concessionari si sono presentati all'appuntamento. Abbiamo ricevuto inoltre la visita di numerosi agricoltori. Abbiamo registrato un aumento di visitatori internazionali : circa una trentina di nazionalità si sono presentate sul nostro stand. D'altronde, la congiuntura del mercato, decisamente migliore di quella registrata nel 2016/2017, è stata rispecchiata ampiamente dall'ottimismo e dal clima d'affari che hanno regnato durante il salone. Abbiamo infatti ricevuto numerosi ordinativi.», sottolinea Benoit Carré, Presidente di Carré.

Contenuti accolti favorevolmente da espositori e visitatori
In sintonia con le preoccupazioni del mondo agricolo, SIMA ha fornito uno sguardo a 360° sulla diversità delle produzioni e delle soluzioni. Sono state infatti organizzate numerose conferenze ed eventi collaterali, che hanno richiamato più di 2000 persone:

Le tavole rotonde sulle grandi sfide del mondo agricolo, come l'agricoltura biologica, i sistemi di coltivazione di domani, l'agricoltura nell'era digitale, l'allevamento e l'AgTech;
Il SIMA African Summit, conferenza internazionale e strumento pratico per svilupparsi sul continente africano, ha riunito circa 200 persone e permesso numerosi scambi costruttivi;
Il SIMA Dealers' Day ha riunito distributori del mondo intero sul tema della formazione e dell'evoluzione della professione del concessionario;
Il Job dating ha permesso, dalla sua apertura di domenica 24 febbraio, a 190 candidati di scoprire una cinquantina di posizioni lavorative proposte da 16 aziende. Numerosi contatti sono già in corso di finalizzazione;
Altra novità dell'edizione 2019 del salone SIMA è stato un Hackathon, organizzato da La Ferme Digitale con il concorso della società Atos. Esso ha permesso a dei programmatori ed operatori del settore agricolo di lavorare 48 ore sull'utilizzo dei dati spaziali in agricoltura. Il primo premio è stato assegnato a Ohm sweet home per il progetto «Mes Parcelles» che permette di ottimizzare la definizione di potenzialità del suolo via Sentinel.

Accolto all'unanimità, questo contenuto è stato ampiamente ripreso e condiviso sui social network. Più di un milione di impression di #SIMA sono state registrate su Twitter durante il salone.
«SIMA è per noi un salone storico, un appuntamento imperdibile. E' un luogo di confronto, dove si può entrare in contatto con gli operatori del settore agricolo e beneficiare della loro esperienza. Quest'anno, abbiamo stabilito i primi contatti con alcuni influencer del mondo agricolo in quanto desideriamo sviluppare un approccio collaborativo con loro.», spiega Franck Lethorey, Incaricato delle relazioni stampa e comunicazione di Manitou Group.

Un record per il SIMAGENA!
In qualche anno, SIMAGENA è diventato un appuntamento imperdibile per la genetica bovina. La Giornata dell'allevamento, novità dell'edizione 2019, ha accolto numerosi momenti forti : open show, vendite all'asta internazionali, tavole rotonde. Questo evento ha stabilito un record storico a livello : la giovenca Gah Olga des Grilles, figlia di Boldi V Gymnast è stata venduta a 130.000 euro a due associazioni di allevatori canadesi e tedeschi in occasione della vendita all'asta Paris Dairy Sale organizzata da Gènes Diffusion.
«SIMAGENA è IL salone professionale che valorizza le aziende francesi e le loro competenze. Questa edizione 2019 è la più bella da quando KBS Genetic se ne occupa. Abbiamo avuto molti contatti nuovi di diversi paesi, appartenenti a moltissime tenute. Presenze di qualità grazie alle visite di agricoltori e allevatori direttamente interessati a SIMAGENA.», dichiara Giuseppe Pantaleoni d KBS Genetic, organizzatore di SIMAGENA.

Per scoprire il video a conclusione del salone e le testimonianze dei visitatori,
cliccate qui

Appuntamento in febbraio 2021!

 

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A proposito del gruppo COMEXPOSIUM
Il grupppo COMEXPOSIUM , leader mondiale dell'organizzazioni di saloni, organizza più di 132 saloni BtoC e BtoB in tutto il mondo, coprendo numerosi settori d'attività, in particolar modo l'agroalimentare, l'agricoltura, il commercio e la distribuzione, l'e-commerce, la moda, la sicurezza, il digitale, la costruzione, l'high-tech, l'ottica, l'educazione, la salute ed i trasporti. Presente in più di 30 paesi, Comexposium accoglie ogni anno più di 3,5 milioni di visitatori e 48.000 espositori. Comexposium, la cui sede è in Francia, riunisce oggi circa 880 impiegati, suddivisi in 17 paesi: Australia, Canada, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Messico, Regno Unito, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svezia. Comexposium si propone come un facilitatore di scambi ed incontri tra gli operator ed il business.

A proposito di AXEMA
AXEMA è l'associazione francese degli industriali della filiera delle attrezzature agricole e dell'ambiente agricolo. Essa riunisce i costruttori francesi e gli importatori di attrezzature agricole delle differenti filiere della produzione agricola, vegetale ed animale, così come i produttori e gli importatori francesi di attrezzature per la gestione degli spazi verdi. AXEMA riunisce 230 società francesi ripartite tra costruttori (69%) ed importatori (31%).

 

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Al termine di una partita ruvida, i gialloblù hanno la meglio sul Modena superandolo in classifica e insediandosi al 5° posto in attesa del recupero di domenica prossima in trasferta a Siena.

La partita vede i ragazzi di Liviu Pascu e Mono Gutierrez orchestrare al meglio sia in mischia che con i trequarti, ma accusare ancora una volta le driving maul che fruttano tutte e tre le mete marcate dagli ospiti.

La prima frazione di gioco è di marca gialloblù con i padroni di casa che difendono il possesso con il pack e orchestrano buone manovre con la linea dei trequarti, quest'oggi con Guatelli in mediana e Righi Riva estremo. Al 3′, un fallo degli ospiti nel difendere una maul centrale sulla linea dei 22, vale il primo calcio piazzato che Righi Riva, ex di turno, mette tra i pali. Tre minuti più tardi tocca alla mischia ordinata guadagnare la punizione da posizione centrale che Righi Riva trasforma in altri tre punti. La reazione dei modenesi non tarda: un fallo a metà campo viene giocato in touche da cui scaturisce la maul che permette agli ospiti di accorciare le distanze pur mancando la trasformazione di Michelini da posizione angolata. Al 20′ un placcaggio pericoloso del centro ospite viene punito con un cartellino giallo. I padroni di casa ne approfittano con capitan Pelagatti che, su assist di Guatelli da mischia sui 5 metri, finta l'apertura e attacca la linea, segnando sotto ai pali. E' forse il momento migliore per i gialloblù: al 31′ una serie di azioni alla mano sul lato sinistro viene finalizzata da Righi Riva e trasformata per il 18 a 5 che crea un break che potrebbe essere decisivo. La reazione ospite è furiosa e i parmigiani si devono difendere con qualche fallo di troppo. A pagare per tutti è Calcagno che finisce dietro ai pali punito con un cartellino giallo. I modenesi aumentano la pressione, vincono una mischia in zona di attacco e dopo una serie di percussioni, vanno a segno con un preciso calcio al largo che viene finalizzato dal primo centro contro cui i difensori di casa non possono nulla.

Il secondo tempo è più nervoso e spezzettato, con l'arbitro che fatica a tenere in pugno la partita e le squadre che si scambiano colpi al limite del regolamento ed anche oltre. Al 10′ Righi Riva dalla piazzola allunga per il 21 a 12, ma la risposta, ancora di maul, arriva al 14′ per il 21 a 19 che riapre la partita. I modenesi provano ad attaccare, ma la difesa gialloblù è ordinata ed anzi sono proprio i padroni di casa ad avvicinarsi alla marcatura con Derossi che arriva corto di pochi centimetri dalla linea di meta prima di commettere un in avanti quando manca un minuto al termine.

Missione compiuta quindi e Banchini ancora avaro di soddisfazioni per tutti quest'anno ad eccezione, finora, della capolista Florentia. Adesso testa al prossimo appuntamento, il recupero contro il CUS Siena, che si preannuncia un test durissimo, sia per la qualità dei toscani, incontrati a Parma tre settimane fa, sia per il temuto campo del Sabbione.

Coach Pascu a fine match: "Sappiamo che con Modena è sempre una partita molto dura. E' una bella squadra che gioca bene. Noi abbiamo fatto un bellissimo primo tempo poi, come succede troppo spesso, facciamo di tutto per cercare di perdere. Nella seconda frazione abbiamo preso decisioni sbagliate e giocato da soli e le nostre scelte hanno permesso a loro di rientrare in partita. Domenica prossima ci aspetta un incontro molto duro. I punti di forza di Siena sono mischia e drive e punteranno su quelli; per noi sarà molto difficile perché il loro campo è ancora più stretto. Dovremo essere molto concentrati e far girare la palla velocemente per metterli in difficoltà come abbiamo fatto nel primo tempo dell'andata. Sarà importante puntare molto anche sulla difesa, soprattutto dalle fasi statiche, e sulla disciplina per non offrire loro l'opportunità di giocare nella nostra metà campo con i calci".

Meno soddisfatto Mono Gutierrez che vede nella partita con Modena, soprattutto quest'anno, un vero e proprio derby, quasi più di quello con l'Amatori. "Ci siamo presi la rivincita rispetto all'andata, ma non è possibile che siamo noi stessi a rimettere in gioco l'altra squadra. Come staff dobbiamo sicuramente lavorare ancora, ma soprattutto sono i ragazzi che devono crescere per superare questo problema. Oggi l'arbitraggio non è stato uno dei migliori, ma dobbiamo tutti, io per primo, capire che dobbiamo fare il nostro gioco e adeguarci alle decisioni arbitrali. Al di là del risultato positivo, sicuramente molto importante, non sono contento come allenatore perché certi insegnamenti che trasmetto alla squadra e sui quali lavoriamo molto in allenamento, soprattutto relativi alla difesa e alla touche, non vengono seguiti dai ragazzi. Senz'altro il motivo sta nella giovane età della squadra a cui manca un giocatore d'esperienza nel gruppo, un vero leader come sono stati Pascu e Soffredini nelle passate stagioni. Spero che, grazie alla crescita individuale, riesca ad emergere il futuro leader della squadra che porti esperienza, ma anche tranquillità, in campo, diversamente da quanto successo oggi".

Ma non potremmo chiudere senza la voce di Davide Righi Riva. Un vero derby per il giovane modenese da anni ormai trasferito a Parma ed autore di ben 16 dei 21 punti marcati in giornata: "Affrontare una squadra composta da molti ragazzi con i quali ho giocato in giovanile fino a pochi anni fa comporta sempre parecchia emozione. All'inizio ero tranquillo, ma poi mi sono un po' innervosito per come si era messa la partita. Sono abbastanza soddisfatto della prova in generale, anche se ho compiuto qualche errore di troppo a livello personale. Soddisfatto del primo tempo in cui siamo riusciti ad esprimere molto bene il nostro gioco, nel secondo invece siamo stati un po' imprecisi complicandoci da soli la vita. L'importante è che continuiamo a lavorare su alcuni aspetti ancora deficitari. Ora ci aspetta una partita molto fisica con Siena, dovremo essere bravi a tenere alto il ritmo e muovere bene la palla con i trequarti".

RUGBY PARMA: Righi Riva, Massera, Zanichelli (v. cap.), Pelizza, Manganiello, Pelagatti S. (cap.), Guatelli (45′ Tucconi), Benchea C., Derossi, Slawitz, Colla (65′ Zilioli), Calcagno (56′ Bandini), De Rosa (57′ Cammi), Silvestri, Zanetti (67′ Zito); a disposizione: Gutierrez, Maggiani. All.: Pascu e Gutierrez.

MODENA RUGBY: Biskupec, Di Pascale (45′ Uguzzoni), Daupi, Trotta, Petti (70′ Pianigiani), Michelini (v. cap.), Esposito (75′ Pilati), Venturelli M. (cap.), Venturelli L. (71′ Furghieri), Cojocari, Parmeggiani (45′ D'Elia), Maiga, Righi (52′ Milzani), Rodriguez Rodriguez (70′ Secchi), Rizzi. All.: Ivanciuc.

Rugby Parma vs Modena Rugby: 21-19 (18-12), pt 4-1

MARCATORI:
1° T: 3′ cp Righi Riva, 10′ cp Righi Riva, 15′ mt Righi nt, 23′ mt Pelagatti S. nt, 31′ mt Righi Riva tr Righi Riva, 39′ mt Trotta tr Michelini
2° T: 10′ cp Righi Riva, 14′ mt Rodriguez Rodriguez tr Michelini

Arbitro: Fabio Arnone (PI)

NOTE: 20′ giallo Daupi, 37′ giallo Calcagno

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Pubblicato in Sport Emilia
Martedì, 12 Marzo 2019 05:39

MiFID II, fine del conflitto di interessi?

Il mondo della finanza è senza alcun dubbio il settore più liquido dell’intera economia, a tal punto che spesso il legislatore si trova impreparato a fronteggiare i rapidi mutamenti che ivi si susseguono. Ciò nonostante, soprattutto negli ultimi anni, si è tentato di normare un campo altrimenti lasciato ad un arbitrio ormai divenuto selvaggio, e gli effetti non hanno tardato a palesarsi.

Dopo la direttiva MiFID I, che già aveva in qualche misura dato un certo ordine in materia di investimenti e consulenza, ecco la MiFID II, entrata in vigore dal 3 gennaio 2018, e puntualmente recepita dagli stati nazionali, compresa l’Italia, benché con il consueto rallentamento tipico della nostra penisola. Un risultato che soddisfa l’Unione Europea, la quale molto si è mossa in questa direzione, e contribuisce a rendere meno opaca la realtà della consulenza, fino ad oggi croce e delizia per i risparmiatori.

I punti salienti della direttiva

Perché possiamo dire, a buon diritto, che la MiFID II rappresenta una piccola rivoluzione? I motivi sono facilmente spiegabili riassumendo i contenuti della direttiva. La MiFID II, caso non comune specie nel campo della finanza, interviene a tutelare fortemente il consumatore, fissando una serie di paletti di cui le società di consulenza non potranno non tenere conto. Chiarezza sui costi, trasparenza, rispetto delle regole. I capisaldi della direttiva sono limpidi. Il personale messo a disposizione per la consulenza deve essere estremamente qualificato (diploma di laurea o diploma di istruzione secondaria integrato con ulteriori abilitazioni); il cliente deve essere messo a conoscenza non solo dei costi, ma anche dei rischi connessi all’investimento e della situazione finanziaria in evoluzione. In sostanza, dalla culla alla tomba. Il tutto, rispettando il criterio della massima trasparenza. L’aspetto principale, tuttavia, è quello legato alla consulenza indipendente. La MiFID II per la prima volta definisce normativamente la consulenza indipendente, aprendo spazi che fino ad adesso non erano stati che solo parzialmente esplorati. 

Fine del conflitto di interessi?

Che la MiFID II ponga fine all’annosa questione del conflitto di interessi è una tesi troppo ardita da sostenere, e probabilmente falsa. Certamente, la direttiva muove passi importanti quantomeno per problematizzare il tema e riportarlo al centro dell’attenzione, innanzitutto per quel che riguarda il cliente. La consulenza indipendente, rispetto a quella fornita, ad esempio, dalle banche, ha il vantaggio di avere nel solo cliente la figura a cui rendere conto (in altre parole, quello che paga), senza influenze terze (in altre parole, della propria società). Ciò naturalmente comporta un abbattimento dei costi, ed una maggiore libertà di movimento, che significa anche minore rischi di proporre al cliente strumenti finanziari poco adeguati al capitale messo in gioco.

Tuttavia, non è sempre vero che la consulenza indipendente significhi, sic et simpliciter, assenza del conflitto di interessi. Infatti, bisogna tener conto del fatto che, in ogni caso, il consulente non è un benefattore, ed ha come obiettivo un proprio ritorno. Il che vuol dire, molto banalmente, che l’essere slegato da influenze terze non garantisce al 100% che il consulente agisca per il totale interesse del cliente. È possibile, tanto per fare un esempio, che un consulente suggerisca un investimento più rischioso perché ciò gli garantirebbe una commissione più alta, o un investimento più a lungo termine per tenere vincolato il cliente. Casi impossibili? Non lo crediamo. Il vero problema, infatti, consiste nell’asimmetria di conoscenza tra cliente e consulente, che difficilmente può essere colmata.

Ecco quindi che si evidenziano i benefici della MiFID II, in riferimento alla centralità assunta dalla costante trasmissione di informazioni tra i due poli della consulenza, che almeno in teoria dovrebbero colmare, in parte, il gap conoscitivo. E garantire, così, alla consulenza indipendente la possibilità di dare libero sfogo a tutte le sue potenzialità.

Pubblicato in Economia Emilia

Durante un'esplorazione dei ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, a due miglia della costa, si trova una fitta foresta di coralli finora mai vista, unica nel Mediterraneo. Lo Sportello dei Diritti: questo complesso e diversificato habitat corallino deve essere protetto dallo sviluppo di petrolio e gas. E' come quelle che popolano i fondali delle Maldive o di Sharm el Sheikh, nel Mar Rosso.

Una nuova barriera corallina al largo delle coste di Monopoli. Durante un'esplorazione dei ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, guidati dal direttore Giuseppe Corriero, a oltre due miglia sotto la superficie dell'Adriatico, fra i 40 e i 55 metri di profondità, si trova una fitta foresta di coralli finora mai vista. Come quelle che popolano i fondali delle Maldive o di Sharm el Sheikh, nel Mar Rosso. L'eccezionale scoperta è stata annunciata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Una vera e propria distesa di coralli finora rimasta celata all'uomo. Sulla base delle ultime osservazioni e della recente mappatura del fondo, i ricercatori hanno stimato che la nuova barriera scoperta abbia una lunghezza notevole, seppure non in modo uniforme, pari ad almeno 135 km: in direzione del capoluogo pugliese, da un lato, e fino a Otranto, dall'altro. Infatti da sempre i pescatori di palamiti e tramagli, soprattutto nell'area marina tra Cerano, Casalabate, Torre Chianca e San Cataldo, in Provincia di Lecce, ad una profondità di 50 metri, nel ritirare l'attrezzatura da pesca, hanno spesso tirato a bordo corallo vivo e spugne simili a quelle di memoria equatoriale.

"È la prima volta che nel Mediterraneo si scopre una barriera così, con caratteristiche molto simili a quelle che popolano i fondali delle Maldive o di Sharm el Sheikh, nel Mar Rosso", dice il professor Corriero al quotidiano pugliese. E aggiunge: "L'aspetto paradossale è che ce l'avevamo davanti agli occhi e non l'abbiamo mai vista". Fino a tre anni fa, le ricerche sarebbero partite allora, quando il docente si è imbattuto in "qualcosa di strano" e ha voluto vederci chiaro.

Se il modello sembra identico a quello di marca equatoriale, a rendere unica la barriera corallina pugliese sarebbero almeno due peculiarità. La prima: la profondità di circa 50 metri, stando a quanto riferisce l'esperto. Quindi l'habitat e i suoi colori: "Nel caso delle barriere delle Maldive o australiane, continua Corriero, i processi di simbiosi tra le madrepore (animali marini che costituiscono i banchi corallini) sono facilitati dalla luce, mentre la nostra barriera vive in penombra e quindi le madrepore costituiscono queste strutture imponenti di carbonato di calcio in assenza di alghe". Ecco, dunque, i colori più "soffusi, dati da spugne policrome con tonalità che vanno dall'arancione al rosso, fino al viola".

Alla ricerca hanno partecipato anche studiosi delle Università Tor Vergata di Roma e di quella del Salento, con robot e particolari tecnologie di immersione. E per difendere il tesoro nascosto, gli stessi ricercatori avrebbero già "allertato informalmente" l'Ufficio parchi e tutela della biodiversità della Regione Puglia.

Una scoperta, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che non fa altro che prendere atto di quello che già era noto da tempo immemorabile agli amanti e professionisti del mare che frequentano i fondali del Basso Adriatico e che ci auguriamo che possa rappresentare una conferma della necessità di tutelare al massimo il nostro mare da ogni possibile aggressione perpetrata da attività umane.

(8 marzo 2019)

Pubblicato in Ambiente Emilia

Terza sconfitta consecutiva per l'Arca Gualerzi, battuta nel 15° turno di campionato allo "Stadio del Rugby" di Cesena dal Romagna RFC.

47 a 7 il risultato finale che non ammette repliche con i galletti romagnoli che chiudono la pratica già nel primo tempo segnando 7 mete, di cui 3 nel finale con i blu celesti in inferiorità numerica per il giallo ad Alessio Calì, con un solo errore dalla piazzola di Gallo nelle trasformazioni.
Come recita il punteggio romagnoli superiori in ogni fase di gioco e l'Arca Gualerzi con i soliti problemi in mischia ma capaci nei secondi quaranta minuti di tenere il passo dei padroni di casa e di segnare, in apertura di ripresa, l'unica meta di giornata con Negrello.
Dopo la gara odierna due settimane di sosta per i blucelesti dove si spera di recuperare alcuni infortunati per la trasferta di Bologna contro il Reno.

tabellino
Romagna RFC - Arca Gualerzi Amatori 47 - 7 (Pt 47 - 0)

Marcatori: Pt 10'm Fantini tr Gallo, 14'm Baldassarri tr Gallo, 20'm Di Franco tr Gallo, 27'm Maroncelli tr Gallo, 35'm Maroncelli tr Gallo, 38'm Sgarzi, 41'm Onofri tr Gallo; St 48'm Negrello tr Negrello
Romagna RFC: Donati (21' Caminati); Di Franco, Fiori, Di Lena, Tauro; Gallo, Onofri (12' Maffi); Maroncelli, Baldassarri, Lamptey (41' Scermino); Buzzone (61' Dell'Amore), Sgarzi; Fantini (61' Bertoni), Manuzi (52' Velato), Pirini (52' Coppola). All: Luci
Arca Gualerzi Amatori: Tonelli; Spagnoli (57' Carpi), Ciju, Masini, Dondi; Torri (Cap.) (60' Gherri), Negrello; Kouassi, Ciusa, Massaroli; Sandri, Scarica; Visentin (41' Armantini), Saccò (41' Tolaini), Calì (62' Saccò). A disp: Mezzadri, Ciasco, Carra. All: De Rossi
Arbitro: Alberto Favaro (Ve)
Ammoniti: 35' Calì (Amatori), 58' Ciusa (Amatori)

Punti conquistati in classifica: Amatori Parma 0; Romagna 5

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Editoriale: - PD in estasi! Adesso al lavoro, c'è un partito da ricostruire. - Lattiero caseari. Grana e Parmigiano stabili - Cereali e dintorni. Mercati stanchi condizionati quasi esclusivamente dal cambio - Parmigiano Reggiano: il "prodotto di montagna" protagonista a Pitti Taste (Firenze 9-11 marzo) - SIMA vari - Meccanizzazione: le sfide a tutto tondo per accaparrarsi il futuro -

SOMMARIO Anno 18 - n° 10 10 marzo 2019
1.1 editoriale
PD in estasi! Adesso al lavoro, c'è un partito da ricostruire.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana e Parmigiano stabili
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Grana e Parmigiano stabili. GRAFICI TENDENZA.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stanchi condizionati quasi esclusivamente dal cambio
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tendenze
5.1 concimazioni mais Mais: concimare bene per raccogliere meglio
5.2 parmigiano reggiano eventi Parmigiano Reggiano: il "prodotto di montagna" protagonista a Pitti Taste (Firenze 9-11 marzo)
6.1 fiume po Destinazione Po: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità presenterà il piano strategico.
7.1 viabilità Emilia - Lombardia Ponte Verdi in peggioramento
8.1 SIMA Paris Machine de l'Année 2019: tutti i vincitori
9.1 Meccanizzazione e eventi Nuovo calendario fieristico della meccanizzazione agricola? L'asse franco-tedesco non la spunta
9.2 Meccanizzazione e eventi Meccanizzazione: le sfide a tutto tondo per accaparrarsi il futuro.
10.1 nomine Parmigiano Reggiano: Carlo Mangini nuovo direttore marketing
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Forza al lavoro. Una opposizione intelligente e collaborativa sarebbe indispensabile a quest'Italia senza idee. Speriamo che "voltiamo pagina" non resti solo uno slogan.

di Lamberto Colla Parma 08 marzo 2019 -

Finalmente è stato eletto il nuovo portabandiera del PD. Un evento, quello delle primarie, che altro non è che un modo per attrarre l'attenzione mediatica su di un partito che, se non avesse una pseudo dialettica interna, almeno nelle occasioni delle primarie, desterebbe interesse pubblico prossimo allo zero.

Meglio di Sanremo. Se per l'evento canoro sono state soprattutto i canali RAI a occuparsene, per le primarie del PD tutti i canali se ne sono interessati come se fosse una gara elettorale al punto che, forse per un certo momento, lo stesso Zingaretti ha creduto di essere diventato premier.

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"...sono numeri che Matteo Salvini si sogna..." è stato il commento entusiasta del presidente del PIDDI Matteo Orfini, all'indomani del risultato "pseudo elettorale" che ha visto alternarsi 1,5 milioni di sostenitori ai gazebo sparsi in tutta Italia.

La cosa buffa è che mentre i tre candidati si alternavano su tutti palcoscenici dei talk show contribuendo a dare visibilità a un partito quasi devastato, Matteo Salvini cresceva nei sondaggi e con il Centro destra andava alla conquista delle prime regioni.
Mentre Salvini guadagna consenso, nonostante sia al Governo e venga insultato quotidianamente, piuttosto che inquisito o insignito delle più grandi malefatte, il PD si esalta della partecipazione, meno nutrita della storia delle primarie.

Furbescamente, alla vigilia dell'evento, i candidati si erano preoccupati di dichiarare che sarebbe stato un successo se si fossero presentati ai "pseudo-seggi" un milione edi persone, praticamente meno di 1/3 di quelli che andarono alla prima edizione.
Infatti, nel 2007, quando nacque il partito e fu eletto segretario Walter Veltroni, votarono 3,5 milioni di persone; nel 2009, quando vinse Pier Luigi Bersani, i votanti furono 3,1 milioni (stesso numero per le primarie di coalizione che si tennero nel 2012); furono 2,8 milioni nel 2013, e 1,8 milioni di voti nel 2017, quando Renzi vinse di nuovo.

Insomma, alla fine è stato un ottimo evento mediatico, ma che non venga promosso come un esercizio di democrazia da imitare, come vorrebbero far credere.

Innanzitutto i controlli ai pseudo seggi non sono né codificati e nemmeno certificati e i "due euro" necessari per partecipare alle spese sono senz'altro utili alla causa ma di cattivo gusto e per certi versi discriminanti.

"Oggi è avvenuto, - è il commento del neo segretario Zingaretti - come noi avevamo auspicato, un grande fatto politico: non sono state solo le primarie del Partito Democratico, sono state le primarie per l'Italia. E questo è un fatto molto importante che riaccende una grande speranza per il futuro. Una marea di persone, centinaia di migliaia di persone, anche fuori di noi, si sono fidate di noi. E noi saremo degni di questa fiducia, faremo di tutto per esserne degni, perché quanto è avvenuto conferma che noi queste primarie, questa scelta di democrazia è diventata per tante e per tanti la scelta più generale di difesa di un futuro migliore possibile. Io penso ai delusi, a coloro che non sono andati a votare un anno fa e che oggi erano in fila ai gazebo, a quelli che si sono allontanati.".

Comprensibili gli entusiasmi ma dichiarare che quelli che nel 2017 non si erano presentati perché delusi e domenica scorsa invece erano in fila è una affermazione un po' esagerato considerando che il flusso era inferiore o tutt'al più uguale alle ultime elezioni renziane.

La propaganda è finita! E' ora di lavorare e fare sul serio.

Quindi, passi il titolo di studio di Zingaretti che dovrebbe essere del medesimo livello della Ministra Fedeli, è venuto il tempo di scalare gli elettori, quelli veri che il PD per ora ha perduto ma che molti nostalgici che vorrebbero rientrare in un partito carico d'orgoglio e dignità.

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di Mario Vacca Parma 8 marzo 2019 - Il nuovo codice sulla crisi d'impresa non solo "mette le mani nel codice civile" allorquando impone una certa condotta dell'imprenditore ma cambia anche il rapporto banca/impresa.

Gli istituti di credito dovranno, in sede d'istruttoria e monitoraggio del merito creditizio, valutare preventivamente "gli idonei assetti organizzativi, amministrativi e contabili", per non incorrere in possibili responsabilità patrimoniali - per incauto affidamento o abusiva concessione del credito - in caso di dissesto della società affidata.

La questione comporta significative ricadute operative anche per il possibile ruolo che potrebbero svolgere i professionisti chiamati a rilasciare compliance sull'informativa finanziaria storica, corrente e prospettica e su cui deve basarsi una corretta valutazione del rischio d'insolvenza.

Ai sensi di questa norma, "l'imprenditore collettivo deve adottare un assetto organizzativo adeguato ai sensi dell'art. 2086 del codice civile ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell'assunzione di idonee iniziative". Viene introdotto un preciso dovere di risk governance (adeguati modelli di corporate governance, procedure di controllo interno e sistemi di gestione integrata dei rischi) per l'imprenditore che opera in forma societaria e collettiva. Egli "ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alla dimensione dell'impresa, sopratutto in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d'impresa e della perdita di continuità"

Non di poco conto anche le conseguenze e ricadute operative in tema di responsabilità degli amministratori prodotte dall'art. 378. Ai sensi di questo articolo, "Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale". Ed inoltre, con conseguenze notevoli soprattutto per le SRL, "l'azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti".

Questo significa che anche le banche, in presenza di un significativo deterioramento del credito, quando accertano che il capitale di rischio effettivo potranno agire a tutela delle loro pretese avviando azione di responsabilità verso gli amministratori con istanza all'autorità giudiziaria.

Non dimentichiamo che alle banche viene imposto un preciso e vincolante obbligo di segnalazione che potrebbe comportare significative conseguenze se non correttamente interpretato dagli organi di controllo societario. Ai sensi infatti del 4° comma dell'art. 14, "Le banche e gli altri intermediari finanziari di cui all'art. 106 del testo unico bancario, nel momento in cui comunicano al cliente variazioni o revoche degli affidamenti ne danno notizia anche agli organi di controllo societari se esistenti.

La questione di fondo è quindi stabilire se, dovendo le società adottare idonei assetti organizzativi (modelli di corporate governance e piani aziendali), amministrativi (sistemi di pianificazione e controllo) e contabili (reportistica periodica anche forward-looking), le banche, in sede di istruttoria di affidamento e prima della concessione creditizia, nel valutare il merito creditizio non debbano anche valutare preventivamente proprio gli "adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili", pena la possibile corresponsabilità patrimoniale in caso di dissesto della società affidata.

A questo punto, la banca, quale operatore professionale del credito potrebbe essere chiamata a rispondere della mancata preventiva valutazione ad esempio, di un adeguato modello di corporate governance rispetto alla natura e dimensione della società oppure della preventiva valutazione delle procedure interne di pianificazione e controllo. Potrebbe quindi essere esimente per le banche "integrare" le procedure d'istruttoria (sia in sede di affidamento che di monitoraggio) con valutazioni "mirate" sugli assetti organizzativi, amministrativi e contabili.

 

Pubblicato in Economia Emilia