Verona Fiere

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Domenica, 20 Dicembre 2015 11:00

Il Formaggio può creare dipendenza

Il formaggio può creare dipendenza, almeno stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Michigan. Nulla di pericolo, spiega la ricercatrice, solo un processo naturale. La caseina agisce sui recettori oppioidi del cervelo.

Verona, 15 dicembre 2015.
Nulla di pericoloso, si tratta di un processo che non può innescare alcuna patologia, come ha spiegato l'autrice dello studio Erica Schulte.
 Il processo è assolutamente naturale, anzi fisiologico: la caseina, una proteina contenuta nel latte e nei formaggi, viene scissa durante la digestione e rilascia una serie di oppiacei, le casomorfine.

I ricercatori dell'università statunitense hanno scoperto dunque che la caseina contenuta nel formaggio agisce sui recettori oppioidi del cervello, stimolando il consumo ed è questa la ragione per cui non ci si accontenta, spesso, solo di una porzione di formaggio ma ci si abbuffa. Una cosa analoga è accaduta a una parte degli studenti statunitensi utilizzati per la ricerca, che hanno sviluppato una predilezione per la pizza abbondantemente condita con formaggio fuso.

Durante l'osservazione, i ricercatori hanno anche scoperto che gli alimenti in grado di generare maggiore dipendenza sono quelli ricchi di grassi e più difficili da digerire. Era già noto che un consumo eccessivo di grassi nella dieta può portare a una sorta di dipendenza. In ogni caso, secondo Erica Schulte, "il cibo grasso genera comunque problemi nella dieta, indipendentemente dal fatto che i soggetti sperimentino i sintomi della dipendenza da cibo".

[Fonte Veronafiere da: Teatro Naturale – www.teatronaturale.it]

Il coordinatore S&D della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo interviene al convegno Business Strategies al Wine2wine di Veronafiere: E' assolutamente necessario mantenere il livello di protezione delle denominazioni.

Verona, 2 dicembre 2015. "È chiaro che i nostri amici spagnoli e portoghesi vedono con interesse la possibilità di prendersi le nostre quote di mercato, ma stiamo lavorando perché ciò non avvenga e sembra che l'impegno preso dal commissario Hogan abbia ridotto questo rischio, anche se manteniamo la massima allerta".

Così, in riferimento alla proposta di liberalizzazione dei nomi dei vini identitari, è intervenuto oggi il coordinatore S&D Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, durante il convegno Business Strategies al Wine2wine di Veronafiere. "È assolutamente necessario – ha proseguito De Castro – mantenere il livello di protezione delle denominazioni fino ad oggi garantito. Il sistema Italia si deve muovere compatto, attivarsi per evitare che questa deriva liberista possa mettere in discussione gli sforzi di investimento fatti dai nostri consorzi".

Al seminario Business Strategies De Castro ha poi concluso con un plauso al viceministro Calenda per il "lavoro straordinario svolto con il piano straordinario Made in Italy" e sull'importanza del progetto di legge a firma del presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani, per il riconoscimento del vino quale patrimonio culturale: "anche perché a Bruxelles stiamo cercando di controbattere a una vera e propria deriva tra uso e abuso di alcool secondo un approccio nordeuropeo".
(Fonte Verona Fiere)

Domenica, 06 Dicembre 2015 09:15

Vino, imprese e importatori preoccupati

Vino, Boscaini (federvini) su OCM promozione gravi ritardi, imprese e importatori preoccupati. "La promozione deve avere le gambe lunghe, ma noi ne abbiamo una zoppa e così non siamo in grado di comunicare il nostro vino, al contrario degli altri Paesi europei".

Verona, 2 dicembre 2015. Lo ha detto, in merito al prossimo decreto sui fondi Ocm promozione, il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, intervenendo al convegno Business Strategies di Wine2wine. "Dobbiamo essere messi nelle condizioni di spendere bene i soldi a noi destinati – ha proseguito il presidente dei produttori italiani –, così come lo fanno Francia, Germania, Spagna e Portogallo. Purtroppo non è così e mi dispiace che oggi il Mipaaf non sia presente a questo convegno. Le nostre aziende sono molto preoccupate per l'iter del decreto che già quest'anno ha preso il via con 8 mesi di ritardo. In questo momento – ha concluso il presidente – le imprese non sono in grado di dire cosa avranno a disposizione e pianificare l'investimento. Tutto questo rende incredibilmente difficile fare proposte e soprattutto rende sgomenti gli importatori che trattano allo stesso tempo con i nostri colleghi europei, che conoscono i programmi con mesi di anticipo rispetto a noi".
(Fonte Verona Fiere)