GCR Gestione Corretta dei Rifiuti PR

GCR Gestione Corretta dei Rifiuti PR

All'inceneritore di Parma mancano 15 milioni di sacchi. In un anno il capoluogo riduce l'indifferenziato di 15 mila tonnellate. Il forno ha fame ma è costretto a bruciare a metà -

Parma, 16 giugno 2014 -

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di GCR -

Nero su bianco, l'assessore all'ambiente Gabriele Folli traduce in tonnellate il lavoro sulla raccolta differenziata porta a porta nel comune di Parma.
Nel 2014 mancheranno all'appello 15 mila tonnellate di rifiuto residuo, in sacchi fanno la bella cifra di 15 milioni di polpette in meno per la fornace.
Il dato è impressionante e scardina rumorosamente i numeri del progetto forno.
L'inceneritore appena acceso a Ugozzolo, alle porte della città, è stato infatti autorizzato dalla Provincia di Parma per bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno, un sovradimensionamento clamoroso, che oggi porta ripercussioni pesantissime sulla sostenibilità economica dell'operazione.
Se in un anno Parma toglie 15 mila tonnellate di rifiuti dai rifiuti convogliati al forno, si capisce che le 65 mila tonnellate di rifiuti urbani previste all'anno fanno ormai parte del passato e non sono più realistiche.
Il problema è che il gestore ha costruito un impianto tarato per bruciare una montagna di rifiuti che non c'è più, ma i soldi li ha ormai spesi.
Come farà a rientrare dall'investimento?
Oggi una linea dell'inceneritore è spenta e l'impianto funziona praticamente al 50%.
Una legge regionale prevede che i rifiuti possano circolare liberamente in tutta l'Emilia Romagna.
E pensare che il Pd di Parma ha sempre colpevolizzato il territorio perché esportava i rifiuti, mentre oggi che il suo partito regionale vuole adottare per legge questo comportamento tiene la bocca ben cucita.
In ogni caso 8 impianti accesi in regioni sono già oggi una dotazione superiore alla disponibilità di materiali da bruciare e alcuni comuni e una moltitudine di associazioni promettono le barricate per fermare queste ingiusta riforma.
Le crepe sull'eccesso di impianti le si vedono già oggi. A Parma il gestore è già stato beccato con le mani nella marmellata.
La Provincia lo ha infatti diffidato dopo che Arpa ha registrato rifiuti provenienti da fuori dell'ambito provinciale, origine non permessa dall'Autorizzazione Integrata Ambientale che nel 2008 diede il via alla costruzione del forno.
L'Emilia Romagna insiste sulla legge salva forni, al punto da licenziare l'assessore all'Ambiente Freda, che stava dando ragione alle associazioni ambientaliste, proponendo un iter legislativo che si orientasse al progressivo spegnimento degli impianti di incenerimento eccessivi.
Ma chi rimane con il cerino in mano è il gestore, che ha ricevuto il nulla osta ad un impianto troppo grande, ha speso oltre 200 milioni per costruirlo, ed ora non può certo chiedere lumi alla Provincia, che tra una riforma promessa e l'altra sta lentamente evaporando.
Che ne sarà del camino?

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti Parma)

Venerdì, 30 Maggio 2014 12:39

Parma - Scuole a rifiuti zero

Il progetto per portare nelle scuole la cultura del riciclo e della riduzione dei rifiuti, organizzato dall'associazione Gestione Corretta Rifiuti, ha coinvolto 80 scuole per corrispondenti 14 mila alunni. A primeggiare nella classifica dei riciclatori, il nido d'infanzia Pinocchio con 285 litri per alunno, la scuola primaria Rodari, con 246 litri, il nido d'infanzia La Trottola, 140 litri.

Parma, 30 maggio 2014 -

Rifiuti?Risorse! è il progetto per portare nelle scuole della città la cultura del riciclo e della riduzione dei rifiuti.
Organizzato dall'associazione Gestione Corretta Rifiuti, R?R! ha goduto del patrocinio e della piena e convinta collaborazione del Comune di Parma, attivo in particolare con i servizi ambientali ed educativi.
L'anno scolastico in corso corrisponde con la seconda edizione del progetto, che ha coinvolto 80 scuole per corrispondenti 14 mila alunni.
In questi giorni sul sito dedicato all'iniziativa, rifiutirisorse.weebly.com, sono stati pubblicati i risultati dei primi tre mesi di "raccolta", quelli di gennaio, febbraio e marzo.
I "numeri" sono particolarmente importanti e rendono merito a insegnanti e alunni di Parma per l'impegno e le capacità espresse in questo progetto.
I materiali riciclabili "conteggiati" sono stati la carta, la plastica e il barattolame.
In questi 3 mesi sono stati raccolti da Iren, che si è messo a disposizione del progetto, 1 milione e 600 mila "litri" di materiali, 1 milione tra plastica, vetro e barattolame, e 600 mila litri di carta.
Numeri imponenti che devono far riflettere.
Quanti rifiuti non sono tali se correttamente gestiti?
A primeggiare nella classifica dei riciclatori, il nido d'infanzia Pinocchio con 285 litri per alunno, la scuola primaria Rodari, con 246 litri, il nido d'infanzia La Trottola, 140 litri.
Il riciclo dei materiali come carta, plastica, vetro e alluminio permettono un doppio risparmio.
Il primo è quello di non dover ricorrere a materie prime vergini per produrre nuovi manufatti.
Il secondo l'imponente risparmio di energia che si ottiene dalla lavorazione di un materiale già pronto, rispetto alla produzione a partire da elementi naturali prelevati in natura.
I risultati a livello nazionale sono sorprendenti.
Il comparto del riciclo occupa 37 mila addetti, fattura 10 miliardi di euro con 1400 aziende.
Nei 15 anni di operatività del riciclo nazionale sono stati risparmiati 125 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e 350 miliardi di kWh.
Il progetto Rifiuti?Risorse! sta attirando attenzione non solo a livello locale.
Il gruppo di 500 associazioni che ha presentato la proposta di legge rifiuti zero ha in animo di sviluppare un progetto nazionale sulla scuola che prenda spunto dall'iniziativa parmigiana.
Rifiuti Zero è a un passo, ed è già realtà nelle nostre scuole.

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

Mercoledì, 28 Maggio 2014 09:54

Parma - Inceneritore spento a metà

Recccolta diffrenziata: Parma ha traguardato la soglia del 65% prevista per legge e oggi vede il traguardo del 70% sempre più vicino - 

Parma, 28 maggio 2014 -

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Aldo Caffagnini -

Da dieci giorni, a partire dal 17 maggio, l'inceneritore di Parma lavora con una sola linea.
La linea dedicata agli speciali è infatti spenta e inattiva da metà del mese.
Possiamo comprenderne le ragioni.
La raccolta differenziata prosegue nel suo incremento progressivo e Parma ha traguardato la soglia del 65% prevista per legge e oggi vede il traguardo del 70% sempre più vicino.
I comuni del circondario proseguono nelle loro medie altissime che sfiorano e a volta superano l'80% di riciclo.
Il residuo è sempre di meno, l'indifferenziato secco da bruciare a Ugozzolo scarseggia.
Iren ha bruciato nelle scorse settimane rifiuti provenienti da fuori provincia, ma è stata diffidata dall'amministrazione provinciale dal proseguire in questa operazione non consentita dall'Autorizzazione Integrata Ambientale del 2008.
Ci metterà una pezza il piano regionale rifiuti, che darà il via libera alla circolazione dei rifiuti dentro la regione senza più limiti provinciali.
La messa a regime del nuovo piano sarà la conferma di quanto il Gcr ha sostenuto in questi anni, cioè che la promessa di bruciare rifiuti locali era solo uno specchietto per le allodole.
Altra promessa mancata il boschetto mangia polveri, dichiarato ufficialmente inattuabile, ma anche senza conseguenze per il gestore.
Altra promessa non mantenuta le tariffe calmierate, che invece rimangono a livelli altissimi, battendo praticamente tutti gli altri impianti italiani.
E pensare che una pagina intera di un quotidiano locale era stata comperata (con i soldi dei contribuenti) per scrivere nero su bianco la promessa di tariffe in linea con i cugini di Reggio Emilia e Piacenza (100 euro circa alla tonnellata), una volta acceso il meraviglioso impianto.
L'impianto è stato acceso, ma lo sconto ancora non si vede.
Fatica anche la trasparenza.
Non sappiamo il destino delle migliaia di tonnellate di ceneri già prodotte a Parma.
E' on line la tabella degli inquinanti emessi dal camino.

19febbraio

Nove inquinanti messi sotto osservazione.
Ma alcuni dati lasciare a desiderare.
Il dato delle polveri sottili è sempre fermo sullo zero.
Immaginando che a Ugozzolo non si produca solamente vapore acqueo, una modesta proposta sarebbe quella di adeguare l'unità di misura (e/o le apparecchiature) per fare in modo che questo dato esprima quanto effettivamente esce dall'impianto.
Oggi la misurazione è fatta in microgrammi per normal metro cubo.
Lasciando a zero questo numero l'opinione pubblica come minimo si chiede quale possa essere l'utilità di un indice sempre fisso sullo zero e alla lunga mettere in dubbio la volontà di mettere in chiaro l'anima del forno.
Stesso identico ragionamento sul carbonio organico totale (COT), praticamente sempre fermo sullo zero.
Tornando al principio l'inceneritore funziona a metà giri.
Indicando come data di avvio il 1° gennaio, l'impianto ha lavorato complessivamente al 63%.
La linea 2, quella degli speciali, è stata la più attiva con il 79% di attività, mentre la linea 1 dedicata agli urbani è rimasta accesa solo per un 46% della sua potenzialità.
L'inceneritore lavora quindi già a poco più della metà delle sue capacità.
Il grande spauracchio del rischio Napoli, più e più volte evocato dalla Provincia per incentivare l'accettazione della soluzione forno, è rumorosamente sconfessato.
Semmai stiamo vivendo una situazione opposta.
A caccia di rifiuti, che profumano di profitti.
Nei cinque mesi di attività l'inceneritore ha registrato uno sforamento dei limiti (il 19 febbraio) sulla linea 1 nel valore del monossido di carbonio (66 microgrammi contro i 50 consentiti), e un giorno (il 15 marzo) rimasto senza valori dichiarati e senza giustificazioni di sorta, buco che rimanda al ragionamento sulla trasparenza.
Non si conoscono infine i dati sul teleriscaldamento né sul mancato completamento del Paip, che ad oggi rimane solo sede del forno senza nessuno degli altri servizi previsti dal progetto.
Su quest'ultimo tema il ventesimo esposto in procura degli avvocati De Angelis e Allegri.

Pagina 5 di 6