Confcooperative MO

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Palazzo Europa - Via Emilia ovest, 101 41124 Modena Tel: 059/384011 Fax: 059/384715

Sito Ufficiale: www.modena.confcooperative.it

Compie 52 anni il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, che ha sede a Lesignana di Modena ed è tra i maggiori produttori di Parmigiano Reggiano. La ricorrenza viene festeggiata domani – sabato 8 giugno – a partire dalle 19 con gnocco fritto, tigelle e altri prodotti tipici locali. Alle 20 i tre casari più giovani del caseificio si cimentano nel taglio di tre forme di Parmigiano Reggiano. Segue un concerto della banda musicale di Cantoira (Torino). 

Fondato nel 1967, aderente a Confcooperative Modena e presieduto dall’imprenditore agricolo Andrea Nascimbeni, il 4 Madonne Caseificio dell’Emilia associa una cinquantina di aziende agricole, ha quaranta dipendenti e produce 65 mila forme di Parmigiano Reggiano l’anno. La cooperativa conta cinque caseifici (con relativi magazzini per la stagionatura) dislocati nelle province di Modena e Reggio Emilia. Oltre che a Lesignana, il formaggio viene prodotto ad Arceto di Scandiano, Monchio di Palagano, Varana e Montardone di Serramazzoni, dove nasce il Parmigiano Reggiano biologico e delle Vacche Rosse che, grazie all’ubicazione degli stabilimenti, può essere denominato “Prodotto di Montagna”. 

Nel terremoto del 29 maggio 2012 ha perso 18 mila forme e subito danni per 7,5 milioni di euro. Nell'aprile 2014 ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Lesignana, per i quali ha investito sei milioni di euro. Per consolidare la struttura e valorizzare il prodotto, nel 2016 il 4 Madonne ha emesso un prestito obbligazionario da sei milioni di euro, garantito da forme di Parmigiano Reggiano e in parte già restituito. A inizio aprile UniCredit ha sottoscritto un altro prestito obbligazionario da 4,080 milioni di euro, emesso dal 4 Madonne. L’operazione servirà in parte a rifinanziare l’attuale debito societario a breve e a medio-lungo termine, in parte a sostenere il programma di investimenti del caseificio per la costruzione di un nuovo magazzino di stagionatura. 

Il 4 Madonne è anche inserito nei circuiti del turismo enogastronomico. Nel 2018 il caseificio ha accolto quasi 20 mila turisti, in maggioranza stranieri, che hanno visitato le sale di lavorazione del latte e il magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano.

C'è anche la Cantina Formigine Pedemontana nella top ten delle cantine italiane con la più alta web reputation. Lo rende noto Marketing Management, un istituto bolognese di ricerche di mercato italiano. Con un Wr (indicatore di web reputation) di 27,7, la cooperativa formiginese aderente a Confcooperative Modena è al settimo posto.

DANTE_CHILETTI_7_1.jpg«Per noi è un eccellente risultato, ottenuto grazie al restyling del sito internet www.lambruscodoc.it con l'aggiunta di uno shop online e al potenziamento dei nostri profili Facebook, Instagram e Linkedin – commenta il presidente della Cantina Formigine Pedemontana Dante Chiletti – Con un mercato del vino così frammentato come quello italiano e un consumatore comprensibilmente confuso, l'influenza dei contenuti online sulle decisioni d'acquisto non può che essere alta».

Nata nel 1920, la Cantina Formigine Pedemontana ha 380 soci che coltivano uva in 600 ettari solo di vitigni autoctoni; l'80% del vino prodotto è Lambrusco, soprattutto Grasparossa.

Come riportato nel suo sito web, nel quarto trimestre 2018 Marketing Management ha rinvenuto 13.778 documenti in cui si parla delle principali 400 cantine italiane e dei loro vini. In tutta Italia sono stati rinvenuti 1.287 influencer che hanno pubblicato post e articoli, orientando di fatto la web discussion intorno al vino. Si tratta di utenti talvolta autorevoli, con una media di oltre 3.200 follower ciascuno (qualcuno arriva a 22 mila), per una platea potenziale complessiva di oltre 4,1 milioni di internauti che hanno garantito oltre 1,8 milioni di visualizzazioni, ricevendo più di 56 mila like.
La capacità della web discussion di generare emozioni intorno al mondo del vino appare molto alta: 83 documenti su 100 indicano un sentiment positivo. L'indicatore di web reputation (Wr) adottato da Marketing Management, che tiene conto simultaneamente del rumor e del sentiment delle cantine, ha un range di variazione 0-100.

«Il nostro posizionamento nella top ten mostra come la dimensione aziendale non sia un fattore rilevante per attrarre spontaneamente interesse e approvazione online – sottolinea Chiletti – Nel 2018 abbiamo prodotto 1,3 milioni di bottiglie e fatturato 6 milioni di euro tra imbottigliato e sfuso. Sono piccoli numeri, se confrontati alle grandi cantine. Però siamo capaci di coinvolgere gli influencer del mondo del vino e non solo: sono stati importanti, infatti, anche gli eventi in cui abbiamo abbinato il vino a musica, moda, arte, sport e che ci hanno permesso di attrarre potenziali consumatori da ambienti diversi».

 

 

Secondo una statistica, quasi 50 mila modenesi (289 mila in Emilia-Romagna) sono dei cosiddetti "caregiver familiari", devono cioè prendersi cura di un congiunto malato, disabile o non autosufficiente.

Agli aspetti assistenziali, finanziari, legislativi, sanitari e sociali del caregiver è dedicata la conferenza in programma dopodomani - sabato 3 febbraio – a Modena.

L'iniziativa, che si tiene dalle 14.30 alle 18.30 presso la sala Pucci ed è accreditata Oaser (Ordine assistenti sociali Emilia-Romagna), è organizzata da InTandem, la cooperativa sociale creata da tre educatori under 30 per offrire alle persone disabili servizi per il tempo libero. Intervengono Loredana Ligabue (associazione Caregiver familiari Emilia-Romagna), la psicoterapeuta Barbara Montanari (collaboratrice Anfass Sassuolo), Gionathan Soares da Silva (socio cooperativa Aida, specializzata in ausili tecnologici per disabili) e Antonella Scarpa Missiroli (madre di un ragazzo autistico).

La conferenza sul caregiver fa parte di #dopoilcentro, il ciclo di incontri promossi da InTandem per riflettere sui problemi concreti delle persone con disabilità.
Prenotazione obbligatoria su www.intandem.it/dopoilcentro. Per agevolare la partecipazione dei caregiver che non sanno a chi lasciare il proprio assistito, durante la conferenza sono previsti attività e laboratori al piano inferiore della sala Pucci.

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