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JRE Italia, l'associazione internazionale che riunisce giovani chef di talento, ha scelto il suo nuovo presidente per il prossimo triennio: Luca Marchini, chef stellato del ristorante L'Erba del Re di Modena

Di Chiara Marando -

Martedì 06 Dicembre 2016 -

La cucina è creatività, sperimentazione, contrasto ed armonia, ma soprattutto passione. Una passione che nasce dal desiderio di dare forma ai sapori, scoprirne le caratteristiche e giocare con accostamenti inusuali tornando poi ad interpretare la tradizione e le sue materie prime.

Ci vogliono costanza e talento per fare la differenza, per rendere quella della tavola un'esperienza da ricordare. Ma ci vuole anche il confronto, quella capacità spesso difficile di dialogare con chi fa lo stesso mestiere, scambiarsi impressioni, storie e solidarietà.

Ed è proprio da queste basi che nasce l'attività svolta da JRE Italia, l'associazione internazionale che riunisce giovani chef dalle comprovate abilità, portavoce dell'alta cucina.

Lunedì 28 Novembre, al MUDEC di Milano, durante l’annuale Assemblea dei soci, JRE Italia ha scelto il suo nuovo presidente per il prossimo triennio: è Luca Marchini, titolare e chef del ristorante L'Erba del Re, nel cuore del centro storico di Modena, e chef executive del Pavarotti Restaurant Museum di Milano. La sua è una cucina in costante evoluzione, frutto di studio e grande rispetto per le materie prime, alla cui base c'è meditazione ed equilibrio.

In occasione della nomina, il nuovo presidente, già tesoriere dell'associazione, ha affermato: “Sono molto onorato di questa nomina, che ho accolto con grande senso di responsabilità. Desidero prima di tutto di ringraziare il presidente che mi ha preceduto e che ci ha traghettato fino a dove siamo oggi. Il mio impegno prioritario – spiega Marchini - sarà di grande coinvolgimento dei miei colleghi sia sull’aspetto decisionale sia su quello operativo. Sarà massima la trasparenza con gli associati e ampia la loro partecipazione. Insieme renderemo ancora più grande JRE”.

Insieme a lui, ad affiancarlo nel compito di consolidare il lavoro svolto dal presidente uscente Andrea Sarri, il neoeletto board dell'associazione: il vicepresidente Marcello Trentini, chef del Magorabin di Torino; Stefano De Lorenzi, segretario e tesoriere e chef del Ristorante Due Mori di Asolo; i consiglieri Aurora Mazzucchelli (Ristorante Marconi di Sasso Marconi), Alberto Faccani (Magnolia Ristorante di Cesenatico) e Filippo Saporito (Leggenda dei Frati, Firenze).

Pubblicato in Cultura Modena

E' andata in onda la prima puntata di 4 Ristoranti, il programma condotto dallo chef Alessandro Borghese su Sky Uno, in onda ogni martedì dalle 21.15. Ad aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante dell'Emilia è stato il ristorante “Osteria di Scandiano”.

Di CM -

Mercoledì 30 Novembre 2016 -

E' andata in onda la prima puntata di 4 Ristoranti, il programma condotto dallo chef Alessandro Borghese su Sky Uno, in onda ogni martedì dalle 21.15. In questo appuntamento iniziale è stata protagonista l'Emilia, alla scoperta della pasta fresca, dei cappelletti, delle tagliatelle e dei tortellini.

Un tour che ha toccato quattro ristoranti portavoce delle diverse cucine e tradizioni: “l'Antica Osteria Vecchia Pirri” di Modena, dove comandano i tortellini fatti in casa; “Marta in cucina” di Reggio Emilia, nato dalla fantasia e dall’amicizia di tre chef provenienti da diverse regioni d’Italia; “Osteria di Scandiano” nel paese di Scandiano, nel quale si possono assaporare deliziosi tortelli e carne emiliana mentre si ammirano opere d’arte alle pareti; “Mentana 104” di Parma, non un vero e proprio ristorante, piuttosto un luogo dall'atmosfera informale che offre cibo gourmet con raffinati piatti da bistrot.

Il format è quello collaudato che vede i ristoratori sfidarsi offrendo un menu a testa, accompagnato di volta in volta dagli altri tre concorrenti. Dopo il conto, è il momento dei voti: sia Borghese che gli altri ospiti devono esprimere un giudizio su una scala da 1 a 10 su location, qualità del menu, servizio e costo delle portate

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante dell'Emilia è Andrea Medici, mente e mano del ristorante “Osteria di Scandiano”, scelto come puro esempio di tradizione emiliana per le sue proposte culinarie strettamente legato al territorio, curato nei particolari e attento all'innovazione.

Ma tra i termini di votazione non c'è solo la cucina, anche la location diventa fondamentale. E su questo punto, l'Osteria di Scandiano” ha una marcia in più: situato nella piazza di Scandiano, si affaccia sulla medievale Rocca dei Boiardo del XII secolo. All’interno delle sale del ristorante, invece, si possono ammirare opere d’arte realizzate da artisti locali, in una galleria temporanea che cambia autore ogni quattro mesi.

Pubblicato in Cultura Emilia
Giovedì, 17 Novembre 2016 10:50

La presentazione della Guida Michelin 2017 a Parma

Per la prima volta è stata presentata a Parma, grazie al riconoscimento del Unesco quale città creativa della gastronomia, l'edizione 2017 della prestigiosa Guida Michelin. Nell'autorevole cornice del Teatro Regio sono state assegnate dal direttore internazionale delle guide Michelin, Michael Ellis, le nuove stelle Michelin alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti e di altre autorità locali. Con un parterre di oltre 150 giornalisti della stampa italiana ed estera è stata consacrata ancora una volta l'eccellenza italiana nel "Food".

Di Cecilia Novembri

PARMA CITTÀ CREATIVA PER LA GASTRONOMIA UNESCO.
Queste poche parole spiegano in modo esauriente la giornata memorabile vissuta il 15 novembre presso il Teatro Regio di Parma.
La città emiliana ha ospitato, per la prima volta, la presentazione della 62° edizione della GUIDA MICHELIN ITALIA.

guida michelin 2017 stelle ristornati chef

Fatto estremamente importante per la cultura culinaria, e non solo, che accompagna Parma e che la incorona a tutti gli effetti un punto di riferimento per il gusto made in Italy, sia in ambito italiano che internazionale. 150 i giornalisti presenti sia della stampa italiana che straniera, hanno presenziato il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore al turismo Cristiano Casa e alla cultura Laura Maria Ferraris.

guida michelin 2017 stelle ristornati chef parma

La presentazione è stata officiata dal direttore internazionale delle guide Michelin Michael Ellis che ha annunciato i 343 ristoranti del territorio nazionale insigniti della tanto ambita stella.
La guida presenta un new look, ai già noti simboli, stelle e Bib Gourmand, se ne aggiunge un altro, il piatto che indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità, esordisce poi la rubrica "Ci Piace", i suggerimenti degli ispettori che segnalano tappe imperdibili come se fosse il "consiglio di un amico" ed infine collegandosi a www.guida.michelin.it, la Guida Michelin Italia si trasforma in un motore di ricerca che permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni e budget.
La cerimonia è stata aperta con la presentazione dei nuovi ristoranti e degli chef che hanno conquistato una stella Michelin, 28 sono i ristoranti ai quali viene assegnata una stella, 5 i nuovi ristoranti con due stelle Michelin, e infine sono stati confermati gli 8 ristoranti con tre stelle Michelin.

guida michelin 2017 stelle ristornati chef presentazione

Un caso mai accaduto prima è quello dello chef Enrico Bartolini che, oltre ad avere conquistato le due stelle a Milano, è riuscito anche ad ottenere una stella Michelin in ciascuno degli altri due ristoranti aperti a Bergamo, Casual Ristorante chef Cristian Carraro, e a Castiglione della Pescaia La trattoria Enrico Bartolini, chef Marco Ortolani.

guida michelin 2017 stelle ristornati chef ortani

UNA STELLA MICHELIN

Da Francesco, Cherasco (CN)
La Madernassa, Guarene (CN)
21.9, Piobesi d'Alba (CN)
Zappatori, Pinerolo (TO)
Casual, Bergamo
Felix Lo Basso, Milano
Lume, Milano
La Tavola, Laveno Mombello (VA)
El Coq, Vicenza
La Veranda, Bardolino (VR)
La leggenda dei frati, Firenze
La trattoria Enrico Bartolini, Castiglione della Pescaia (GR)
Lux Lucis, Forte dei Marmi (LU)
Lunasia, Viareggio
Il Pievano, Gaiole in Chianti (SI)
Nostrano, Pesaro
Il Vistamare, Lido di Latina (LT)
Il Tino, Fiumicino (RM)
Aminta Reesort, Gennazzaro (RM)
Assaje, Roma
Bistro 64, Roma
The Corner, Roma
Magnolia, Roma
Per Me, Roma
Piazzetta Milù, Castellammare di Stabia (NA)
Il Mosaico, Ischia/Casamicciola (NA)
Veritas, Napoli
Quintessenza, Trani (BT)
Pietramare, Isola di Capo Rizzuto (KR)
Dal Corsaro, Cagliari
Accursio, Modica (RG)

DUE STELLE MICHELIN

Enrico Bartolini al Mudec, Milano
Seta, Milano
Terra, Sarentino (BZ)
Locanda Margon, Trento/Ravina
Danì Maison, Ischia (NA)

TRE STELLE MICHELIN

Ristorante Reale, Niko Romito
La Pergola, Heinz Beck
Osteria Francescana, Massimo Bottura
Piazza Duomo, Enrico Crippa
Enoteca Pinchiorri, Annie Feolde
Dal Pescatore, Nadia Santini
Le Calandre, Massimiliano Alajmo
Da Vittorio, Enrico e Roberto Cerea

CREDITS: Francesca Bocchia
With the Courtesy of: – ilgiornaledelcibo.it – ristorazioneitalianamagazine.it

 

Pubblicato in Cultura Emilia
Mercoledì, 16 Novembre 2016 09:05

Presentate le Stelle della Guida Michelin 2017

Presentata al Teatro Regio di Parma la Guida Michelin Italia 2017: 294 i ristoranti italiani con una stella Michelin; 41 con due stelle e 8 riconfermati con tre stelle, per un totale di 343 ristoranti.

Di Chiara Marando -

Parma, 16 Novembre 2016 -

Per la prima volta a Parma, nella splendida e suggestiva cornice del Teatro Regio, la presentazione della 62esima edizione della Guida Michelin Italia. Un evento unico per la città proclamata City Of Gastronomy UNESCO grazie al suo enorme patrimonio culturale ed enogastronomico, una tradizione radicata nel territorio e conosciuta in tutto il mondo.
Circa 150 i giornalisti presenti in sala per assistere all'attesa cerimonia, durante la quale sono intervenuti anche il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore regionale al turismo Andrea Corsini e il direttore internazionale delle Guide Michelin, Michael Ellis.

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Per il primo cittadino, Federico Pizzarotti, Parma ha tutte le qualità per ospitare un Museo Nazionale della Gastronomia. E' questa la sfida a cui il sindaco ha fatto riferimento nel suo intervento: "Parma – ha spiegato Pizzarotti – festeggerà, nel 2017, i 2.200 anni dalla sua fondazione. E' una città viva e dinamica dove cibo e gusto rappresentano una tradizione prima di tutto culturale. Da qui nasce la mia proposta di fare a Parma un Museo Nazionale della Gastronomia, in un contesto in cui la città può offrire molto anche da un punto di vista di luoghi".

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Una mattinata memorabile che ha visto protagonista l'alta cucina tra conferme, nuove stelle e qualche uscita di scena: 294 i ristoranti italiani con una stella Michelin; 41 con due stelle e 8 con tre stelle. In tutto 343 ristoranti che portano un indotto sul territorio di ben 281 milioni di euro.
Insomma, con 33 novità l'Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo di ristoranti di eccellenza.

Come ogni anno, la presentazione è stata preceduta da ipotesi e, per alcuni, anche certezze.
Ma ormai i giochi sono fatti, ecco l'elenco completo delle stelle annunciate da questa edizione 2017: 5 nuovi ristoranti con due stelle, 28 new entry con una stella, 9 stelle confermate con cambio chef e confermati anche gli 8 ristoranti con tre stelle; infine, un totale di 260 i nuovi Bib Gourmand.

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Nuovi Una stella

Dal Corsaro – Cagliari – Stefano Deidda
Accursio – Modica – Accursio Capraro
Pietramare – Isola di Capo Rizzuto – Alfonso Crescenzo
Quintessenza – Trani – Stefano Di Gennaro
Veritas – Napoli – Gianluca D'Agostino
Il Mosaico – Casamicciola, Isola di Ischia (NA) – Giovanni De Vivo
Piazzetta Milù – Castellamare di Stabia (NA) – Luigi Salomone
The Corner – Roma – Marco Martini
Magnolia – Roma – Franco Madama
Bistrot 64 – Roma – Kotaro Noda
Per Me – Giulio Terrinoni – Roma – Giulio Terrinoni
Assaje – Roma – Claudio Mengoni
Aminta Resort – Genazzano – Marco Bottega
Il Pievano – Gaiole in Chianti (SI) – Vincenzo Guarino
Lux Lucis – Forte dei Marmi – Valentino Cassanelli
Leggenda dei Frati – Firenze – Alessandro Rossi e Filippo Saporito
Lume – Milano – Luigi Taglienti
Felix Lo Basso Restaurant – Milano – Felice Lo Basso
La Tavola – Laveno Mombello (VA) – Riccardo Bassetti
21.9 – Piobesi d'Alba (CN) – Flavio Costa
Nostrano – Pesaro – Stefano Ciotti
Da Francesco – Cherasco (CN) – Francesco Oberto
Zappatori – Pinerolo (TO) – Christian Milone
La Madernassa – Guarene (CN) – Michelangelo Mammoliti
Casual – Bergamo – Chef Cristopher Carraro (Enrico Bartolini)
Trattoria Bartolini – Castiglione Della Pescaia (GR) – Marco Ortolani (Enrico Bartolini)

Nuovi Due stelle

Ristorante Seta del Mandarin Oriental Milano – Chef Antonio Guida


Enrico Bartolini al Mudec – Milano – Chef Enrico Bartolini


Locanda Margon – Ravina di Trento (TN) – Chef Alfio Ghezzi


Danì Maison Restaurant – Ischia (NA) – Chef Nino Di Costanzo


Ristorante Terra – Val Sarentino (BZ) – Chef Heinrich Schneider

Gli 8 Tre stelle riconfermati

Piazza Duomo – Alba (CN) – Enrico Crippa 


Dal Pescatore – Canneto sull'Oglio (MN) – Nadia e Giovanni Santini


Le Calandre – Rubano (PD) – Massimiliano Alajmo

Francescana – Modena – Massimo Bottura 


Enoteca Pinchiorri – Firenze – Riccardo Monco


La Pergola – Roma – Heinz Beck


Reale – Castel di Sangro (AQ) – Niko Romito.

Prendono la stella, ma dopo la stampa della guida, lo chef lascia il ristorante
Il Vistamare – Latina 
La Veranda – Bardolino (VR)

Perdono la stella
La Casa degli Spiriti – Costermano (VR) – Chiusura 


Castello di Trussio – Dolegna del Collio (GO)


Maso Franch – Giovo (TN) – Chiusura


Aquila Nigra – Mantova


Unico – Milano


La locanda di Piero – Montecchio Precalcino (VI)


Al Tramezzo – Parma


Il cecchici – Pasiano di Pordenone (PN) 


Antica Osteria al Teatro – Piacenza – Chiusura 


Il Sole di Ranco – Ranco (VA)


Il Flauto di pan – Ravello (SA)


All'Oro – Roma


Giuda Ballerino – Roma


Orso Grigio – Ronzone (TN)


VO – Torino – Chiusura


Il Povero Diavolo – Torriana (RN) – Chiusura


L'Accanto – Vico Equense (NA).

Perdono due stelle
Al Devero – Cavenago di Brianza MB (chef trasferito)


Ristorante Oliver Glowig – Roma (ristorante chiuso)

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Tutte le foto continuano a fondo pagina, ph. Francesca Bocchia

Pubblicato in Cronaca Parma

La cucina è esperienza, curiosità, gioco di colori e contrasti: questo è lo spirito che anima la creatività dello chef Andrea Incerti Vezzani, titolare del ristorante stellato “Ca' Matilde”. Quattro menù degustazione di alto livello che seguono la stagionalità delle materie prime ed una carta dei vini selezionata.

Foto e testo di Chiara Marando -

Sabato 12 Novembre 2016 -

Quando si parla di cibo e cucina si parla anche di esperienze, piccoli momenti da concedersi per scoprire sapori nuovi o ritrovare sentori conosciuti. Il tocco in più è rappresentato dagli accostamenti, la capacità di giocare con gli ingredienti e la creatività che porta un piatto ad essere ricordato da chi lo assapora.

Insomma, l'ormai abusato termine di “viaggio nel gusto” torna a farsi sentire esprimendo ciò che veramente si cerca di vivere ogni qual volta si sceglie un ristorante.

A fare la differenza è anche la curiosità, senza la quale risulterebbe molto difficile lasciarsi andare alla comprensione di gusti inaspettati, lontani dal comune.

Lo sa bene Andrea Incerti Vezzani, chef del ristorante stellato “Cà Matilde” a Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia. Nel suo locale, non da subito ma solo dopo alcuni anni, ha fatto la scelta coraggiosa di eliminare il menù alla carta per lasciare spazio ai menù degustazione ispirati alla stagionalità delle materie prime, alla fantasia ed ai desideri degli ospiti presenti in sala.

Volevo evitare che ci fossero troppe similitudini, che la degustazione riproponesse i piatti della carta senza riservare sorprese – spiega Andrea – mi stimola l'idea di improvvisare e far provare ai miei clienti ciò che di nuovo ho creato, di regalare loro un'esperienza culinaria sempre diversa. E poi mi piace che le persone possano condividere le rispettive impressioni assaporando gli stessi piatti, cosa non possibile se ognuno scegliesse portate diverse”.

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La cucina di Andrea è fatta di istintività e studio, ma anche da un' ispirazione che nasce inaspettatamente dalle più piccole cose e prende forma dal lascito della tradizione cara al territorio reggiano. Si gioca con i contrasti e gli ingredienti in un continuo divenire. Non a caso è molto difficile trovare piatti uguali da una volta all'altra, ma solo simili nelle caratteristiche di base ed arricchiti con particolari in più. Il tutto mantenendo il giusto equilibrio tra leggerezza e purezza di profumi.

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Quattro i menù degustazione con la possibilità, solo per alcuni, di scegliere quante portate assaggiare: ”Intramontabile”, ovvero un percorso nella storia del territorio; “Acqua in bocca” piatti di pesce che variano a seconda di ciò che offre il mercato; “Con i piedi per terra”, l'espressione stagionale con pietanze di terra; “Carta Bianca”, dove a far da padrone è la maestria dello chef espressa in 7 portate.

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Ognuno di essi si trasforma in un'esperienza che coinvolge i sensi, che fa apprezzare il piacere dell'attesa per ciò che verrà servito, che porta ad assaporare con attenzione ogni singolo elemento cogliendone profumi, consistenze e presentazione.

Il risultato è quella pura soddisfazione data dall'esperimento, dalla possibilità di gustare ogni piatto arrivando a percepirne nitidamente i diversi sentori.

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E dato che ho sempre amato le sorprese, la mia preferenza è caduta sulla “Carta Bianca”, desiderosa di mettere alla prova l'arte dello chef. Mai scelta fu più azzeccata: un mix di dolce e salato, pennellate di colore, sapori corposi e tocchi più delicati in un continuo scambio tra terra e mare.

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Il tutto completato dal giusto vino, sapientemente consigliato da Marcella, vera esperta della cantina che raccoglie una eccellente selezione delle più rinomate etichette italiane e non solo.

 

www.camatilde.it

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Torna “Tavoli Trasparenti”, la cena evento di beneficenza, organizzata dai fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo, per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica: diversi chef e ristoranti che, nella settimana dal 14 al 21 novembre, metteranno a disposizione la propria arte in pranzi e cene

Chiara Marando -

Sabato 29 Ottobre 2016 -

Torna anche quest’anno l’appuntamento con “Tavoli Trasparenti”, la cena evento di beneficenza, organizzata dai più che noti fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo, per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica sulle neoplasie infantili, ma anche alle strutture di sussistenza destinate all’infanzia.

Questa edizione, però, si rivoluziona coinvolgendo diversi chef e ristoranti in tutta Italia che, per una settimana, dal 14 al 21 novembre, metteranno a disposizione la propria arte in pranzi e cene.

Ma di cosa si tratta?

Semplice, ad essere protagonisti saranno il ristoratore ed il cliente, insieme per un momento di beneficenza il cui ricavato sarà devoluto interamente alla Onlus “Il Gusto per la Ricerca”, oppure ad altre realtà no profit segnalate dai ristoranti partecipanti. Se dovessero essere presenti particolari indicazioni, Il Gusto per la Ricerca destinerà il tutto alla Fondazione Città della Speranza, diventata oggi il miglior centro europeo per la cura dell'oncoematologia infantile.

il gusto per la ricerca

«La Settimana del Gusto rappresenta l’occasione per la ristorazione italiana, di essere per una volta unita e compatta nel tentativo di coinvolgere, sempre più, la sensibilità delle persone verso i problemi dei bambini in forte difficoltà e verso la ricerca di una loro possibile risoluzione», dice Raffaele Alajmo, uno dei fondatori de “Il Gusto per la Ricerca”.

Come funziona esattamente?

La prenotazione e l’acquisto dei tavoli possono essere effettuati attraverso il sito Tavoli Trasparenti, sistema di restaurant-booking completamente dedicato alla beneficenza, in tre facili step:

1) Il cliente acquista un menu degustazione completo di abbinamento vini (deciso e donato dal ristorante).

2) Durante la fase di acquisto e prenotazione si può anche decidere di effettuare una donazione aggiuntiva.

3) Il ricavato viene donato al interamente a strutture impegnate nella ricerca scientifica pediatrica e nell’accoglienza dell’infanzia in difficoltà.

Ecco i ristoranti che hanno deciso di partecipare:

Agli Amici (Ud) - coming soon.
Antica Osteria Cera (Ve) - tavolo per 2 persone.
Casa Vissani (Tr) - tavolo conviviale per 12 persone.
Dac e Trà (Lc) - 2 tavoli per 2 persone.
Dal Pescatore (Mn) - tavolo per 4 persone.
Daniel (Mi) - 4 tavoli per 2 persone.
Dolada (Bl) - 4 tavoli per 2 persone.
Enoteca Pinchiorri (Fi) - tavolo per 4 persone.
Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano) - tavolo per 2 persone.
Il Ridotto (Ve) - 10 tavoli per 2 persone.
La Madia (Ag) - tavolo per 6 persone.
La Voglia Matta (Ge) - coming soon.
Lazzaro 1915 (Pd) - coming soon.
Le Calandre (Pd) - cena a 4 mani con chef Fulvio Pierangelini per 40 persone.
L’Erba del Re (Mo) – 2 tavoli per 2 persone
Locanda Don Serafino (Rg) - coming soon.
Macelleria Damini & Affini - serata in cascina, 8 tavoli per 2 persone.
Miramonti L’Altro (Bs) - coming soon.
Pashà Café (Ba) - coming soon.

Mancano ancora alcuni dettagli su giornate e disponibilità, ma è possibile monitorare gli aggiornamenti sul sito ufficiale www.tavolitrasparenti.com.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

E' ufficiale: la Guida Michelin 2017 verrà presentata a Parma, e precisamente al Teatro Regio, nella mattinata del 15 novembre prossimo. La città ducale rappresenta il cuore della Food Valley, la City of Gastronomy riconosciuta dall'Unesco, ma è anche portavoce del buon vivere, dell'arte e della musica.

Di Chiara Marando -

Parma 20 Ottobre 2016 -

E' ufficiale: la Guida Michelin 2017 verrà presentata a Parma, e precisamente al Teatro Regio, nella mattinata del 15 novembre prossimo.

Una scelta che, certamente, ha lasciato sorpresi ma si basa su ragioni tutt'altro che casuali. La città ducale rappresenta il cuore della Food Valley, la City of Gastronomy riconosciuta dall'Unesco per il suo patrimonio culinario dalla lunga e rinomata tradizione, ma è anche portavoce del buon vivere, dell'arte e della musica.

Parma è un cuore pulsante che racchiude in sé il messaggio di eccellenza che la Guida Michelin ormai da più di 100 anni si impegna a trasmettere: “Parma è la location perfetta perché rappresenta una meta gastronomica straordinaria – spiega Michael Ellis, Direttore internazionale Guide Michelin – riconosciuta come la Food Valley d'Italia, ha un patrimonio di prodotti culinari unico ed apprezzato in tutto il mondo, tra cui il Parmigiano Reggiano ed il Prosciutto di Parma. Grazie al suo mix unico di tradizione, talento ed innovazione, non è solamente sinonimo di ottima cucina ma di uno stile di vita, una meta di viaggio eccezionale”.

Pizzarotti Casa pres evento Michelin-3

All'annuncio durante la conferenza stampa, presenti anche il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l'Assessore al Turismo Regione Emilia Romagna Andrea Corsini: "Questa notizia per noi rappresenta un suggello che ci incoraggia a fare sempre di più e che ci nobilita. Dopo Expo Milano 2015 stiamo lavorando sodo per portare avanti un progetto molto importante: “Via Emilia Experience”, esperienza culturale e gastronomica che, attraverso la storica strada romana, collegherà tutta la regione, da Piacenza a Rimini".

Quindi ecco che la “piccola Parigi” per un giorno brillerà con le stelle delle cucina italiana, una 62° edizione che non mancherà di riservare sorprese tra conferme, ingressi e uscite. Già si fanno sentire i primi rumors su ipotetiche nuove stelle, anche in virtù degli interessanti sviluppi che hanno visto protagonista il mondo della ristorazione in questo 2016. Di certo, però, non c'è ancora nulla.

Anzi, una cosa si sa: l'edizione 2017 avrà una novità significativa. Infatti, oltre ai bib gourmand – che premiano l'ottimo rapporto qualità prezzo - è stato introdotto un nuovo simbolo che segnalerà i ristoranti che utilizzano prodotti di qualità, insieme alla bontà dei piatti ed alle competenze dello chef.

UNA STORIA LUNGA OLTRE 100 ANNI

La storia della Guida Michelin inizia nel 1900. Sono i fratelli Édouard e André Michelin a crearla e portarla avanti con l'intento di aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio spesso avventuroso ed imprevisto. Da allora, la “Rossa” è la guida per chi viaggia, la voce che consiglia e informa...una voce via via sempre più autorevole, un riferimento gastronomico in tutto il mondo.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Il 12 Ottobre Luciano Pavarotti avrebbe compiuto 81 anni. Per rendere omaggio al suo ricordo, il Pavarotti Restaurant ha organizzato una cena a sei mani con tre chef stellati d'eccezione: Luca Marchini, Giancarlo Morelli ed Emilio Barbieri

Foto e Testo di Chiara Marando -

Sabato 15 Ottobre 2016 -

Cenare accompagnati dalla dolce melodia del canto lirico, che solo il grande Maestro Luciano Pavarotti sapeva creare, all'interno di un locale che fonde il concetto di museo con quello di ristorante: questo è il format proposto dal Pavarotti Restaurant Museum.

Ma quella del 12 Ottobre non è stata una serata come le altre, bensì un'esperienza sensoriale in bilico tra arte gustativa e canora. Proprio in quella data Big Luciano avrebbe compiuto 81 anni e, per rendere omaggio al suo ricordo, il Pavarotti Restaurant è riuscito ad organizzare un appuntamento unico: una cena a sei mani con tre chef stellati d'eccezione, simbolo culinario del legame tra Modena e Milano, le due città care al Maestro.

In cucina si sono alternati Luca Marchini, titolare de L'Erba del Re e chef executive del Pavarotti Restaurant, Emilio Barbieri del ristorante “Strada facendo”, entrambi portavoce della tradizione modenese, e Giancarlo Morelli del Ristorante “Pomiroeu”, che ha dato una sua interpretazione della cucina lombarda. Insieme, ognuno con le proprie peculiarità e visioni creative, hanno dato corpo ad un viaggio gastronomico tra culture regionali e sapori più o meno conosciuti.

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Amuse bouche per iniziare e preparare il palato con tre proposte estremamente ricercate: sfiziosi “Sciatt” Valtellinesi (Giancarlo Morelli), l'originale Roche di cappone e zeste d'arancia (Emilio Barbieri), e un bignè di pane fritto ripieno con mousse di mortadella Igp (Luca Marchini).

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E come in ogni opera che si rispetti, ecco arrivare il Prologo, un Omaggio al Parmigiano Reggiano con meringa di sedano, chips di Parmigiano e gelèe di Lambrusco ad opera dello chef Emilio Barbieri: “Essendo figlio da generazioni di casari, il Parmigiano è sempre presente nei miei menù, lo sento parte del mio DNA – spiega Barbieri – per questo piatto mi sono ispirato ad una ricetta Estense nel recupero del bollito, rivisitandola ma lasciando tutti i sapori in un concentrato croccante”.

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E' Luca Marchini, il padrone di casa, a proporre la portata successiva, una deliziosa Tartarre di Razza bianca modenese, squacquerone e Aceto Balsamico di Modena Igp che, al contempo,prepara il palato per il suo piatto successivo, l'Atto Primo di questa serata, simbolo di una Modena che abbraccia Milano: Risotto al Parmigiano Reggiano e zafferano.

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Modena e Milano, due città che ormai fanno parte della mia vita professionale che si intreccia in modo forte con quella del Pavarotti Restaurant Museum, ovvero una cucina emiliana nel cuore di Milano – racconta lo chef Marchiniquesto piatto è la metafora di una terra, una tradizione ed una storia che abbraccia l'altra”.

A Giancarlo Morelli è andato il compito di interpretare l'Atto Secondo ed ha scelto di farlo con una proposta coraggiosa: Trippa e foiolo allo zafferano, funghi pioppini e brodo di bosco per pulire la bocca. “Questa ricetta ha un legame profondo non solo con il territorio lombardo, ma anche con la terra – sottolinea Morelliè un piatto a cui tengo, viscerale, potente e contemporaneo nei sapori e nel messaggio le frattaglie sono un cibo povero, il profumo dei pioppini ricorda quello del pane casereccio. Infine, il brodo di bosco è un omaggio alla natura ed al rapporto sano e di rispetto tra lei ed il contadino.

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Non poteva mancare l'Atto Finale, un dessert che Luca Marchini ha dedicato interamente al Maestro Pavarotti: “E lucevan le stelle” al gusto di cioccolato, l'esplosione conclusiva degna di una vera opera lirica.

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A Roma è arrivata l'Hosteria del Mercato 1870, locale 100% organic philosophy dal carattere poliedrico di ispirazione londinese: ristorante, pizzeria, ma anche sala da thè, juice and cocktail bar per aperitivi particolari e vero e proprio market dove poter acquistare prodotti selezionati e particolari.


Di Chiara Marando -

Sabato 08 Ottobre 2016 -

Una filosofia 100% organic per un locale dal carattere poliedrico di ispirazione e stile londinese: a Roma è arrivata l'Hosteria del Mercato 1870, esattamente nel cuore del mercato rionale.

Ed il nome raccoglie solo in parte l'essenza e le caratteristiche che danno corpo a quello che è un ristorante, pizzeria, ma anche sala da thè, juice and cocktail bar per aperitivi particolari e vero e proprio market, dove poter acquistare prodotti selezionati e particolari.

Diverse proposte per accompagnare ogni momento della giornata, dalle 8.30 alle 23.00, in ambienti dal sapore confortevole e rilassante: un rustico giardino d'inverno per colazioni e pause distensive, e diverse sale interne per pranzare, cenare o semplicemente sorseggiare una tazza di thè caldo con un'ampia scelta di infusioni e biscotti fatti in casa.

Ma cosa propone la cucina?

Inutile dire che il menù richiama la tradizione romana, un comune denominatore che tocca le proposte dei piatti ma anche la scelta di prodotti acquistabili a scaffale. Il tutto, ovviamente, con una spiccata predilezione per il biologico, l'eco-friendly e l'organic.

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Quindi si passa dalle più tipiche e immancabili Amatriciana e Carbonara, preparate con pancetta biologica, alla sottilissima pizza margherita alla romana, fino a piatti vegan come i Maccheroncini di canapa al pomodoro, conditi con melanzane formaggio di anacardi e basilico, oppure il Wok di quinoa con verdure saltate, menta fresca per profumare e peperoncino.

Poi ci sono i dolci...tanti, golosi e fatti in casa. Possono diventare un perfetto fine pasto o accompagnare la colazione e un delizioso spuntino del pomeriggio. Insomma, ogni momento è buono per un premio godereccio.

E non dimentichiamo il “market”.

Qui, la spesa di fa con prodotti accuratamente selezionati provenienti da aziende che propongono solo produzioni d'eccellenza: pancetta e lombetto di Cinta Sense dell’Azienda Biobrado, l'olio extravergine dell’Azienda Bio Innocenti, il vino biologico certificato dell’Azienda Vitivinicola Jasci e Marchesani di Vasto e il pane gluten free di Panis Naturae, cotto nel forno a legno e preparato con lievito madre in tante varianti altrettanto fragranti e profumate.

Ma nel market si trovano anche frutta e verdura freschissime, prodotti macrobiotici come il gomasio, un condimento a base di sale marino integrale e semi di sesamo, alghe wakame, komu e radici umeboshi, per non parlare dei cosiddetti Supercibi, estremamente ricchi di sostanze nutrienti.

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L'idea da cui tutto parte è di far scoprire ai clienti sapori nuovi ma anche ricordare quelli puri, eccezionali nella loro semplicità di prodotti che la terra sa regalare. Una scelta ponderata dal titolare Umberto Cinelli, ex proprietario del Marcello Testa in via Tirso, la cui famiglia ha iniziato l’esperienza nella ristorazione proprio nel 1870, da qui il desiderio di inserire nel nome anche la data che ha dato il via alla loro storia.

“Vogliamo che le persone vengano a scoprire il vero sapore di una mela raccolta al momento giusto, senza passare dal frigo. Quella mela sarà molto meno bella, ma sarà realmente buona – spiega Umberto Cinelli - Sembra molto banale ma chi vive in città sa bene che non lo è affatto“.

 

Hosteria del Mercato 1870

Via Bocca di Leone, 46. Roma.

Tel. + 39 06 69923705

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Ex ristorante storico “Aquila Romana” il “19.28” propone panini gustosi e variegati senza dimenticare le sue origini con il vero e proprio ristorante al piano superiore. Il menù, purtroppo non è all'altezza delle aspettative.

Di Chiara Marando -

Sabato 01 Ottobre 2016 -

C'è una linea sottile tra la percezione del reale gusto di un piatto e la soggettiva comprensione dello stesso. Più semplicemente si usa dire “De gustibus non est disputandum”, una frase che spesso vuole mettere a tacere qualunque tipo di discussione, quasi a voler evitare il confronto su qualcosa che proprio non si riesce a spiegare.

Bene, posso anche essere d'accordo su questo. Ma ci sono casi, però, dove non esiste più soggettività o tentativo di comprensione. Casi in cui l'oggettività di ciò che si ha davanti lascia senza parole, increduli. A tavola si esprime nel lasciare ciò che ci è stato servito nel piatto, quasi intonso se non per quella piccola porzione pari a due forchettate utili ad un primo assaggio...primo e forse unico.

Se in aggiunta, l'atteggiamento di chi lo presenta è quello di sufficienza e superiorità, allora “la frittata è fatta”. E quella al Ristorante “19.28 Aquila Romana” di Noceto è stata proprio questo, un'esperienza da ricordare...o dimenticare. Ex gestori dell'allora storico “Aquila Romana” che, a mio avviso, strappava appena un 6 e mezzo, le due sorelle (una cuoca, l'altra responsabile di sala) hanno deciso di modernizzarsi ed aprire un locale più alla mano.

Risultato: “19.28 Aquila Romana” si presenta come un pub evoluto, dove poter mangiare stuzzichini e panini piacevolmente saporiti  accompagnati da una selezione di birre, senza rinunciare alle sue origini nel piano superiore adibito a ristorante.

Ecco, come nei peggiori film dell'orrore di serie B, non salite quelle scale.

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Mentre con il panino riuscite a “portare a casa” una buona cena e passare una serata piacevole, il menù alla carta del piano superiore delude le aspettative di gusto, accoglienza e prezzo. In sintesi, costi esagerati per piatti preparati senza una reale cura e dal sapore grossolano che non appagano neppure la vista. Nello specifico parlo di proposte dal nome invitante come il Pollo al curry e latte di cocco con riso basmati, Cono di verdure con Roast Beef e salsa all'aceto Balsamico di Modena, Merluzzo con Pomodorini (il nome originale è maggiormente complicato), il più apprezzabile Rosti di patate con verdure ed un dolce fatto al momento a base di mele, purtroppo rimasto crudo.

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Si salva la carta dei vini, nota positiva per premiare il palato non proprio coccolato dalle diverse portate del menù.

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