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Sabato, 13 Aprile 2019 10:23

Plastica nel Canal Bianco

Plastica nel Canal Bianco, l'Autorità di distretto del fiume Po chiede e ottiene la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti presenti nell'alveo
Berselli (Autorità di Distretto Po): "Singole azioni territoriali locali volte a contenere l'immissione delle plastiche nei corsi d'acqua risultano molto rilevanti"

Legnago (VR), 12 Aprile 2019 – A seguito di un articolo apparso sul sito "Curioctopus.it" che riprendeva la denuncia di Greenpeace Italia la quale, con un post sul profilo Twitter del Responsabile della campagna inquinamento Giuseppe Ungherese, ha diffuso alcune foto in cui veniva mostrata una ingente quantità di plastica nell'alveo del Fiume Po, il Segretario Generale di AdbPo Meuccio Berselli si è recato sul punto esatto dove si è accumulata la plastica per verificare la situazione attuale: si tratta in realtà non del Fiume Po, ma del Canal Bianco, nella provincia di Verona, all'altezza della chiusa di Torretta.

Dopo aver verificato che la competenza del Canale è di Sistemi Territoriali Spa, Berselli si è recato negli uffici del Comune di riferimento, Legnago (provincia di Verona), per avviare tutte le possibili azioni più adeguate per risolvere l'evidente criticità: parlando con l'Ing. Gianni Zerbinati, Dirigente dell'Area Tecnica Ambiente; e telefonicamente con il Direttore di Sistemi Territoriali Spa, Ing. Alessandro Bonvicini, Berselli ha chiesto e ottenuto che la plastica nell'alveo del Canal Bianco venga raccolta da Sistemi Territoriali Spa e smaltita dal Comune di Legnago.

Ora l'Autorità di Distretto convocherà e coordinerà un tavolo tecnico tra gli enti territoriali e le associazioni ambientaliste locali al fine di trovare una soluzione condivisa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in questa importante via d'acqua.

"Oltre al progetto Po d'AMare – ha detto Berselli al termine degli incontri – le singole azioni territoriali locali, volte a contenere l'immissione delle plastiche nei corsi d'acqua, risultano molto rilevanti e in quest'ottica il contributo della cittadinanza attiva, delle amministrazioni locali, multiutility, associazioni ambientaliste e agricole è essenziale".

Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare", predisposto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia, realizzato in collaborazione con l'Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e AIPO, per quattro mesi ha intercettato rifiuti e plastiche galleggianti sul più grande fiume italiano.

Roma, 26 marzo 2019 - Otto "big bags" pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo sono il risultato della "battuta di pesca" contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.

I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, "Il Po d'AMare", uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).

Un contributo per rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti in mare.

Per arginare il marine litter è importante agire in primo luogo sui fiumi. Intercettare i rifiuti nei corsi d' acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l'inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche. I rifiuti marini provengono per circa l'80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.

Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l'Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l'estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.

Il progetto pilota, operativo dal 18 luglio al 16 novembre 2018 ha lavorato "a regime" per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, stipati in 8 big bags, di cui 92,6 chilogrammi, il 40%, di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale.

Il progetto "acchiappa rifiuti" ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l'installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce.
I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato poi inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.

Si tratta di una prima sperimentazione di un progetto che proseguirà con nuove iniziative anche nel corso del 2019, ma da cui si possono trarre alcune importanti conclusioni. In primo luogo il sistema di captazione funziona, avendo operato per l'83% del tempo e intercettato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato la sezione delle barriere. In secondo luogo tutta la plastica che è stata intercettata era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così nel ciclo produttivo risparmiando nuova materia prima. Terzo i quantitativi raccolti, anche se derivanti da un unico punto di intercettazione, sono limitati grazie anche a un buon sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in particolare plastici, a terra.

Commenta Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Credo molto nell'importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare. Come sapete siamo ormai prossimi all'arrivo in Consiglio dei Ministri della legge Salvamare, dove è prevista la collaborazione dei pescatori per il recupero della plastica in mare, ma posso assicurarvi che stiamo già lavorando affinché sia possibile raccogliere la plastica anche nelle acque dolci. È un problema che mi sta enormemente a cuore, tutti insieme riusciremo a liberare dalla plastica il mare".

Dichiara il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli - "Sperimentare ed individuare le possibili soluzioni in grado di mitigare, in modo virtuoso attraverso la pratica del riciclo, una criticità così diffusa come il marine litter significa già prendere coscienza del livello del problema e questo in numerose parti del mondo non è fatto scontato. L'impegno che l'Autorità Distrettuale del Fiume Po dedica e dedicherà alla lotta agli inquinanti è massima –e in particolare favorendo il progetto Po d'AMare desidera sensibilizzare e coinvolgere le comunità e tutti i portatori di interesse sul valore stesso dell'acqua e sulla maggiore attenzione che andrebbe dedicata da tutti al fine di preservarne l'utilità e la qualità. Proprio in questa direzione, oltre alle sperimentazioni in corso al Delta, vorremmo avviare altre sperimentazioni mirate in altrettante sezioni del fiume Po "sensibili" che ci potranno fornire ulteriori e decisivi dati ed elementi per pianificare un'azione fattiva concreta".

Dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Il Po é il piu' importante fiume italiano con 141 affluenti e 3200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de "Il Po d'aMare" sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d'acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare. Ad oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C'é ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre piu consapevoli ed informati, è un potente antidoto all'inquinamento di fiumi e mari."

Osserva Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: "Un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l'acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche. Ora per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d'acqua (oltre che nei laghi e nel mare) in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa".

Commenta Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia: "Operations "Il Po d'Amare" è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta: i risultati hanno dimostrato, in primo luogo, che il sistema di barriere, concepito da Castalia per intercettare i rifiuti plastici, funziona appieno. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l'arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d'acqua".

LINK VIDEO https://youtu.be/szyGjMWgl0s 

Pubblicato in Ambiente Emilia

Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco. Si tratta della quantità di plastica «più grande mai vista in una balena». Da sacchi utilizzati per imballare il riso a numerosi sacchetti della spesa. Le foto strazianti lanciano l'ennesimo allarme "Stop all'inquinamento da plastica"

L'elenco, come le foto, è straziante: 16 sacchi utilizzati per imballare il riso, numerosi sacchetti della spesa, bottiglie e addirittura una vaschetta. Complessivamente 40 chili di plastica nello stomaco di una balena a becco di Cuvier trovata morta nelle Filippine. Lo hanno riportato i ricercatori del D'Bone Collector Museum, che hanno recuperato la carcassa del cetaceo all'inizio del mese nelle acque a est di Davao City. In un post Facebook, riporta oggi la Bbc online, i ricercatori hanno scritto che si tratta della quantità di plastica «più grande mai vista in una balena». Il museo ha reso noto che nei prossimi giorni pubblicherà online la lista completa degli oggetti rinvenuti nella carcassa della balena.

E' l'ennesima terribile e macabra cartolina, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che arriva da un oceano sempre più devastato dall'inquinamento da plastica: sarà l'autopsia a dover decretare come è morta esattamente la balenottera, ma l'impressionante quantità di rifiuti rinvenuti al suo interno fa presupporre la complicità del materiale ingerito nel decesso del cetaceo. Peraltro, in Asia i ritrovamenti di questo tipo cominciano a diventare abbastanza comuni. Da sole le Filippine, sono una della nazioni del continente asiatico che contribuisce di più all'inquinamento degli oceani, secondo Ocean Conservancy.

(18 marzo 2019)

Pubblicato in Ambiente Emilia
Lunedì, 18 Febbraio 2019 11:00

Stop ai diesel euro 4

Stop ai diesel euro 4 ed altre misure emergenziali per la qualità dell'aria a partire da domani, martedì 19 febbraio 2019

Parma, 18 febbraio 2019. A seguito degli sforamenti del valore limite giornaliero del PM10 che si sono verificati in buona parte della regione da venerdì scorso, in base a quanto stabilito dal PAIR (Piano Aria Integrato Regionale), da domani, martedì 19 febbraio 2019, si attiva nuovamente il meccanismo emergenziale della stagione 2018-2019. Le misure previste rimarranno in vigore fino a giovedì 21 febbraio compreso.

Il meccanismo prevede, infatti, che, a seguito del superamento continuativo del PM10 nei tre giorni antecedenti l'emissione dei bollettini ARPAE del lunedì e del giovedì, vengano disposte le misure emergenziali. fino almeno al successivo giorno di controllo incluso.

Le misure emergenziali prevedono: l'ampliamento della limitazione della circolazione dalle 8.30 alle 18.30 a tutti i veicoli diesel Euro 4, entro l'anello della tangenziale; abbassamento temperature medie nelle abitazioni fino a 19° e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17°; divieto di combustione all'aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d'artificio); divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva <4*; divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.

Tutte le misure descritte sono disciplinate dall'ordinanza sindacale rep. n. 144 del 23/10/2018.

Da martedì 12 febbraio e fino giovedì 14 febbraio compresi, sono in vigore le misure emergenziali nei comuni aderenti al PAIR della regione Emilia-Romagna, delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e agglomerato urbano bolognese, Ferrara e Forlì-Cesena.

11 febbraio 2019

Arpae Emilia Romagna informa che dal 5 febbraio si è verificato un aumento delle concentrazioni di PM10, che ha portato al superamento della soglia di legge in tutte le province della regione nei giorni 6, 8 e 9 febbraio. Nelll'area nord-occidentale i valori hanno superato tale soglia fino a toccare 101 ug/m3 a Parma, 96 a Reggio Emilia e Piacenza, 94 a Modena e 89 a Ferrara nella giornata di domenica 10 febbraio. Anche a Bologna e nelle province orientali sono stati superati i limiti per le polveri, salvo a Ravenna e Rimini dove nella giornata del 10 febbraio sono rientrati sotto soglia. In queste zone, tuttavia, il fenomeno è stato più contenuto, e le concentrazioni raggiunte sono risultate minori, a causa del vento di Fohn in discesa dall'area appenninica che è riuscito parzialmente a "ripulire" anche le zone pianeggianti, mentre lo stesso non si è verificato nelle province occidentali della regione.

Le misure emergenziali vengono attivate da martedì 12 a giovedì 14 compreso, nei comuni PAIR di:

Argelato (Bo)
Bologna
Calderara di Reno (Bo)
Carpi (Mo)
Casalecchio di Reno (Bo)
Castel Maggiore (Bo)
Castelfranco Emilia (Mo)
Castenaso (Bo)
Cento (Fe)
Cesena (Fc)
Ferrara
Forlì
Formigine (Mo)
Granarolo dell´Emilia (Bo)
Imola (Bo)
Modena
Ozzano dell´Emilia (Bo)
Parma
Piacenza
Reggio nell´Emilia
San Lazzaro di Savena (Bo)
Sassuolo (Mo)
Zola Predosa (Bo)
Le misure emergenziali

Le misure emergenziali previste a livello regionale prevedono l'estensione dei limiti alla circolazione anche ai veicoli DIESEL EURO 4. I limiti alla circolazione nei centri urbani per i veicoli più inquinanti restano validi, inoltre, tutti i giorni - compresi il sabato e la domenica - dalle 8,30 alle 18,30.

Sono inoltre previste ulteriori misure: 

- divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle
- abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C nelle abitaizioni e 17°C nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali
- divieto di combustione all´aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d´artificio ecc...)
- divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
- potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nei centri urbani e sulle altre misure
- divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tenciche ecosostenibili

Pubblicato in Cronaca Emilia

Limitazioni al traffico domenica 20 gennaio, dalle 8.30 alle 18.30, entro l'anello delle tangenziali.

Parma, 17 gennaio 2019. Limitazioni al traffico domenica 20 gennaio 2019, dalle 8.30 alle 18.30, entro l'anello della tangenziale, così come previsto a livello regionale a seguito dell'ultima modifica all'ordinanza relativa alla tutela della qualità dell'aria.

In attuazione del PAIR - Piano Aria Integrato Regionale 2020 - e dell'accordo per la qualità dell'aria nel bacino padano, il Comune di Parma ha emesso l'ordinanza che prevede limitazioni al traffico per i veicoli più inquinanti dal 1 ottobre fino al 31 marzo 2019. Le misure di limitazione alla circolazione sono applicate in tutti i Comuni della Regione sopra i 30.000 abitanti, a tutela l'ambiente e della salute dei cittadini.

Domenica 20 gennaio è prevista la domenica ecologica con stop ai mezzi inquinanti entro l'anello delle tangenziali, dalle 8.30 alle 18.30.

Le auto potranno raggiungere i parcheggi scambiatori: via Emilia Ovest, via Traversetolo-Esselunga, Cavagnari, Palasport. Inoltre è possibile accedere con auto soggette al divieto anche anche ai due parcheggi coperti del Duc – Direzionale Uffici Comunali, da viale Mentana, ed all'attiguo Dus, da viale Fratti – che saranno, quindi, percorribili. A questi si aggiungono i parcheggi scambiatori Nord, Est e Sud, il parcheggio di strada dei Mercati e quello di via Mantova-via Scola. Sarà anche utilizzabile il parcheggio Toschi, raggiungibile solo percorrendo viale Europa, via IV Novembre in entrata, viale Toschi e viale Bottego in uscita e Park Stazione FS via Villa Sant'Angelo. Sarà raggiungibile il parcheggio dell'Ospedale Maggiore di Via Volturno, Via Abbeveratoia, mediante itinerario indicato nel testo del provvedimento.

Chi può circolare domenica: gli autoveicoli alimentati a benzina omologati Euro 2 o superiori; autoveicoli con alimentazione diesel omologati Euro 4 o superiori. Gli autoveicoli ad alimentazione elettrica o ibrida e gas metano o GPL; gli autoveicoli con almeno tre persone a bordo (car pooling) ciclomotori e motocicli elettrici; inoltre veicoli derogati in ordinanza quali ad esempio, famiglie con una fascia Isee inferiore a 14.000 €; veicoli diretti agli alberghi, i veicoli di persone che svolgono attività di tipo sanitario, i mezzi che trasportano prodotti deperibili, i mezzi con a bordo portatori di handicap, e tutti gli altri veicoli espressamente indicati nell'ordinanza pubblicata integralmente sul sito del Comune di Parma.

Sanzioni. In caso d'inosservanza dei provvedimentiè prevista la sanzione amministrativa di cui all'art. 7, comma 13 bis del Codice della Strada, pari a 164 euro, ridotti a 114,80 se pagata entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notificazione del verbale.

(in allegato la mappa in pdf scaricabile)

 

ALLEGATO_1_1.jpg

 

 

Aria inquinata: misure emergenziali confermate a Modena, fino al prossimo giorno di controllo, giovedì 17 gennaio 2019 compreso, e saranno revocate solo se il bollettino emesso da Arpae evidenzierà il termine delle misure emergenziali.
 
Manovra antismog:  le misure emergenziali restano in vigore fino a giovedì 17 gennaio

Prosegue ancora fino a giovedì 17 gennaio compreso l’applicazione delle misure emergenziali, previste dalla manovra antinquinamento della Regione Emilia Romagna, che estendono il divieto di circolazione anche ai veicoli diesel Euro 4 in tutta l’area inclusa all’interno delle tangenziali di Modena, dalle 8.30 alle 18.30.

Il provvedimento riguarda la provincia di Modena (quindi anche Carpi, Castelfranco Emilia, Sassuolo e Formigine) e quelle di Ferrara (con anche la città di Cento) e Ravenna (con anche Lugo).

Il prolungamento è stato deciso da Arpae, come stabilisce il Pair 2020 della Regione, a causa del perdurare del periodo di superamento del valore limite giornaliero delle polveri sottili PM10 benché a Modena si siano verificate a due giornate consecutive di non superamento, il 9 e il 10 gennaio.

COSA PREVEDONO LE MISURE EMERGENZIALI:

Il divieto di circolazione per i veicoli a benzina Euro 0 e Euro 1, veicoli diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 e Euro 4, ciclomotori e motoveicoli Euro 0, nell'area già interessata dalle restrizioni della circolazione, sarà perciò in vigore fino al prossimo lunedì, sabato e domenica compresi.


Inoltre su tutto il territorio del Comune di Modena:

Nell'area già interessata dalle restrizioni della circolazione:
- divieto di circolazione dalle ore 8.30 alle 18.30 per i veicoli a benzina Euro 0 e Euro 1; veicoli diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 ed Euro 4; ciclomotori e motoveicoli Euro 0

In tutto il territorio del comune di Modena:
- divieto di utilizzo di biomasse nelle unità immobiliari dotate di riscaldamento multicombustibile
- riduzione delle temperature negli ambienti di vita riscaldati (massimo 19° C, più 2 di tolleranza, nelle case, negli uffici, nei luoghi per la attività ricreative o di culto, nelle attività commerciali e nelle attività sportive e fino a 17° C, più 2 di tolleranza, nelle sedi di attività industriali e artigianali) con esclusione di ospedali, cliniche, case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive
- divieto di effettuare combustioni all’aperto (falò, barbecue, ecc.) comprese le operazioni di bruciatura di sterpaglie, residui di potatura e scarti vegetali di origine agricola
- divieto di spandimento liquami ad eccezione di spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo

Le informazioni sulla manovra, la mappa della zona interessata e le deroghe previste sono disponibili sul sito: www.comune.modena.it/liberiamolaria-modena.

Per informazioni è anche possibile recarsi all’Urp di piazza Grande 17, tel. 059 20312; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

È possibile ricevere aggiornamenti sulla manovra antismog iscrivendosi al canale Telegram @ComuneMO-allerta. Le informazioni per iscriversi sul sito: www.comune.modena.it/telegram/resta-informato-con-telegram

 

 

 
 
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Tornano sotto il limite le Pm10, ripristinate da domani le normali limitazioni al traffico. A seguito del bollettino diffuso oggi  (3 gennaio) da Arpae, rientra l'allerta inquinamento legata al superamento dei valori limite di Pm 10 e vengono quindi sospese, a partire da venerdì 4 gennaio, le misure emergenziali in vigore in questi giorni, tra cui l'estensione del divieto di circolazione ai mezzi diesel Euro 4 e l'abbassamento delle temperature negli ambienti domestici, non oltre i 19° C.

Da domani 4 gennaio, pertanto, si ripristinano le consuete restrizioni al traffico previste dal Piano regionale integrato per l'aria sino al 31 marzo: stop per i veicoli a benzina pre Euro ed Euro 1, nonché per i diesel sino alla categoria Euro 3 inclusa, per i ciclomotori e motocicli a due tempi pre Euro, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30.

E' invece in calendario il 13 gennaio – anziché il 6, in concomitanza con la festività dell'Epifania – la prima domenica ecologica del mese, che verrà replicata il 27: in entrambe le giornate, saranno in vigore le medesime limitazioni al traffico previste dal lunedì al venerdì.
Sul sito www.comune.piacenza.it, con evidenza in home page, sono riportate tutte le informazioni utili a riguardo.

Dal giorno di Natale, martedì 25 dicembre, a Modena è revocata la misura emergenziale applicata la scorsa settimana, sulla base del Piano della Regione, per il superamento del valore limite giornaliero delle polveri sottili PM10 nella provincia di Modena. Come ha confermato il Bollettino emesso da Arpae (consultabile sul sito www.liberiamolaria.it ), i valori sono tornati sotto la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo e quindi, rimangono in vigore solo le misure ordinarie relative ai veicoli più inquinanti, sospese però nelle giornate festive di Natale e Santo Stefano.

Da martedì 25 dicembre viene così revocato il divieto di circolazione dei veicoli diesel euro 4 nell'area compresa all'interno delle tangenziali dalle 8.30 alle 18.30. E da giovedì 27 dicembre è in vigore il divieto nei giorni feriali e alla domenica per i veicoli a benzina Euro 0 e Euro 1; i diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 e Euro 3; i ciclomotori e motoveicoli Euro 0.

Non sono più in vigore le altre misure emergenziali come il divieto di utilizzo di biomasse per il riscaldamento delle unità immobiliari dotate di riscaldamento multicombustibile; l'obbligo di ridurre di almeno un grado la temperatura negli ambienti di vita riscaldati (massimo 19° C, più 2 di tolleranza, nelle case, negli uffici, nei luoghi per la attività ricreative o di culto, nelle attività commerciali e nelle attività sportive e fino a 17° C, più 2 di tolleranza, nelle sedi di attività industriali e artigianali), con l'esclusione di ospedali, cliniche, case di cura e istituti scolastici; il divieto di bruciare sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola in tutto il territorio comunale; vietato anche utilizzare riscaldamento a biomasse (legna, cippato) nelle unità immobiliari dotate di sistema multicombustibile. Revocato anche il divieto di spandimento liquami.

 

INFORMAZIONI

Le informazioni sulla manovra, la mappa della zona interessata e le deroghe previste sono disponibili sul sito www.comune.modena.it/liberiamolaria-modena. Per informazioni è anche possibile recarsi all'Urp di piazza Grande 17, tel. 059 20312; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. È possibile ricevere aggiornamenti sulla manovra antismog iscrivendosi al canale Telegram @ComuneMO-allerta. Le informazioni per iscriversi sul sito: www.comune.modena.it/telegram/resta-informato-con-telegram

Fonte: Comune di Modena

Una politica ambientale da ripensare e soprattutto da non accettare a occhi chiusi. Gli interessi di pochi dietro alla guerra del Diesel e della Benzina.

di Lamberto Colla giovedi 6 dicembre 2018 - E' notizia di queste ore che il Governo stia predisponendo gli incentivi e i disincentivi per le auto. Siamo alle solite!

A entrare nel mirino di Palazzo Chigi questa volta sarebbero tutte le vetture nuove alimentate a benzina e a gasolio.

La solita scusa ambientale, per la quale in questi giorni in Emilia Romagna è stato introdotto il divieto di circolazione anche per gli euro 4 (un'eresia!), ma che invece nasconde un più grande problema industriale tutto in carico ai petrolieri e alla guerra tra paesi produttori che oggi è persino riuscita a minare la coesione OPEC con il risultato che il QUATAR se ne è uscito, senza una motivazione tecnica plausibile ma solo di facciata.

Il QATAR è il più grande produttore di Gas e (LNG Gas Naturale Liquefatto) vuole incrementare le produzioni dei suoi derivati chimici, mentre è il più piccolo produttore di greggio (solo il 2%) dell'OPEC. Questa la giustificazione pubblica, ma la verità sta nel contrasto con l'Arabia Saudita (stretto partner di USA), posto che non sarebbe in contrasto la produzione di Gas con l'adesione all'OPEC.

Gli scenari mondiali legati al petrolio sono fortemente mutati da quando gli USA hanno inventato un nuovo modo di estrazione facendo uso del "fracking", una sequenza di micro-esplosioni controllate sotterranee seguite da immissione d'acqua a altissima pressione che scioglierebbe il petrolio dalle rocce.

Una tecnologia che ha consentito agli Stati Uniti di diventare un Paese autosufficiente nella produzione e addirittura forte esportatore di greggio.

E' per questo motivo, che negli ultimi 7-8 anni, il prezzo del petrolio è crollato di 2/3 e ora è al 50% del prezzo del 2011 (arrivato in california a 140$/bar). Da oltre 120$ al Barile il Petrolio WTI crollò a 40 per poi risalire intorno ai 50$/barile attuali.

Un prezzo che genera margine operativo alle imprese statunitensi ma non a quelle Venezuelane (sarebbe il maggiore produttore mondiale) e medio orientali e comunque valido per tutti gli altri estrattori con tecnologie convenzionali.

Ma questo ha portato a un problema di non poco conto.
Infatti, il petrolio estratto con le nuove tecnologie, essendo un prodotto leggero, non sarebbe indicato per la produzione di gasolio da autotrazione e perciò, è calata la direttiva, da molto in alto, di spostare il gasolio solo sulla autotrazione commerciale sacrificando l'uso privato.

Ancora una volta la "favola ambientale" è stata ben raccontata per fare passare indolore provvedimenti e cambi di strategia industriale che vanno a giovamento dei soliti pochi e potenti e ricchissimi, e a scapito soliti tanti pecoroni, deboli e sempre più poveri.

I Gilet Gialli francesi hanno fatto fare marcia indietro a "Macaron", il presidente duro fuori e tenerone dentro, ma sarebbe auspicabile che la protesta si espandesse un po' in tutti Paesi, con qualche miglioramento in termini di violenza e danni che invece servono solo a spaventare quelli che vorrebbero insorgere e protestare civilmente ma ostinatamente.

In conclusione, caro il nostro bel Governo, ripensate anche alla politica ambientale e soprattutto, date ascolto alla scienza che ha certificato che l'inquinamento della auto elettriche nel loro totale ciclo di vita (quindi smaltimento delle batterie compreso), essere pari alle auto euro 4.

Quindi di cosa stiamo parlando?
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Video campo petrolifero California: https://youtu.be/JYOmf1HxJmQ

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Pubblicato in Politica Emilia
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