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LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA E CONSORZIO DI BONIFICA PARMENSE, UNA FIRMA CONTRO IL CONSUMO DEL SUOLO

 

 

Parma 12 Gennaio 2014 --

 

Ridimensionare le previsioni dei piani urbanistici vigenti approvati negli anni passati, penalizzare il consumo di suolo vergine e soprattutto favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente rendendolo maggiormente utile e meno impattante. Sono questi in sintesi i punti principali della proposta lanciata da Legambiente Emilia Romagna contro il consumo indiscriminato del suolo, proposta che ha subito trovato intesa e appoggio nel nostro territorio da parte del Consorzio di bonifica Parmense. La firma per dire stop all’uso del suolo agricolo è stata apposta direttamente dal presidente Luigi Spinazzi e dal direttore generale della Bonifica Parmense Meuccio Berselli alla presenza, nella sede del locale Consorzio, del presidente regionale dell’associazione ambientalista, il parmigiano Lorenzo Frattini. La campagna di sensibilizzazione regionale mira ad ottenere dall’Assemblea Legislativa bolognese il varo di una legge che possa al più presto mettere nero su bianco un freno vero e proprio alla cementificazione già prima della scadenza naturale dell’attuale legislatura nel 2015. “Il Consorzio - ha commentato Spinazzi - ha a cuore il territorio che sostiene quotidianamente con la sua attività legata al governo delle acque e non può non applaudire un’ iniziativa che vuole avere una legge chiara che vada nella direzione di mantenere correttamente il più possibile il terreno. Il tutto è fondamentale per conservare e migliorare di conseguenza i flussi funzionanti delle acque, tra drenaggio e scolo, acque che spesso vengono dimenticate al loro destino e ricordate solo in caso di danni”. L’iniziativa di Legambiente Emilia Romagna si concretizza nell’invio di lettere ai consiglieri  regionali e in una più corposa raccolta di firme in appoggio ad una petizione regolata da sei punti che possano portare alla stesura di un provvedimento di legge ad hoc sulle necessità di un territorio troppe volte violato negli ultimi decenni. Soddisfazione per la firma è arrivata da Frattini che si è detto contento della decisione del Consorzio Parmense e che questo sostegno possa essere emulato da tutti gli altri dell’Emilia Romagna. Il direttore Berselli infine ha posto l’attenzione sul valore assoluto che la pianificazione anticipata dell’inurbamento può avere per migliorare le condizioni di vita della cittadinanza: “Fino ad oggi si è costruito in modo indiscriminato e senza pianificazione che tenesse sempre in conto le risorse esauribili dell’ambiente di cui dobbiamo avere maggiore rispetto. È importante evitare che le costruzioni portino all’impermeabilizzazione dei terreni con l’effetto di tracimazioni e esondazioni. Chiedersi dopo il perché è troppo tardi”. 

Nella Foto il momento della firma: da sinistra Meuccio Berselli, Lorenzo Frattini e Luigi Spinazzi.

(comunicato stampa Bonifica Parmense)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 02 13 Gennaio 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 02- 13 Gennaio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 02 13 Gennaio 14

1.1 editoriale

Incivili. Ma dove è finita la pietas?

2.1 filiere

Eccellenza made in Italy. Grano duro dell’Emilia Romagna alla Barilla-

4.1 IGP

La “Coppa di Parma” certificata da Piacenza

5.1 salute

Aviaria, la Regione Emilia Romagna ha chiuso gli indennizzi                                       

5,2 Unione Europea

2014: UE governo di PIGS

5,3 export olio

Russia. Olio, italia seconda solo alla Spagna.

6,1 terremoto

Italfrutta, inaugurata la nuova sede a San Felice sul Panaro

7,1 salute

Intolleranza al lattosio, non solo “latte”

8.1 2014 auguri   

 Epifania, ogni festa si porta via

 

Cibus 2 13gen13 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

Sarà l’ECEPA di Piacenza a certificare la “Coppa di Parma IGP”.  

 

di Virgilio - 

Parma 11 gennaio 2014 --

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio 2014 l’autorizzazione a ECEPA di effettuare i controlli per la indicazione geografica protetta (IGP) della «Coppa di Parma», registrata in ambito Unione Europea.

Un riconoscimento alla validità dell’ente certificatore piacentino il quale già assolve al controllo di un altro prodotto tipico parmense, il “Salame di Felino”.

Un’occasione che dovrebbe essere un onore per entrambi i territori, quello Piacentino e quello Parmense. Per i piacentini ai quali viene demandato il compito di controllare un prodotto dei “cugini” parmigiani e per i parmensi che potranno raccogliere ancor più forza per traguardare una nuova e possibile DOP come è riconosciuta quella piacentina.

La Coppa Piacentina DOP, anche attraverso il riconoscimento della “Coppa d’ORO”,   sta lavorando molto per la promozione e l’affermazione che merita sui mercati e non solo sui pochi palati di intenditori “gastronauti”. E il prossimo EXPO2015 sarà senz’altro il definitivo trampolino di lancio per questa specialità agroalimentare piacentina.

 Il fatto di poter certificare due prodotti della più quotata  - in ambito agroalimentare -“parma” non potrà che giovare ai piacentini.

Non così sembrerebbe dalla lettura del giornale locale Libertà.it il quale riporta la notizia non come un’opportunità ma come una “costrizione” titolando addirittura: “Piacenza “costretta” a certificare l’Igp europea della Coppa di Parma” .

Invece di “godere” di un privilegio sembrerebbe sia stato fatto uno sgarro ai piacentini tant’è che l’articolo gira solo su quel tono. “Piacentini “costretti” a certificare la Coppa di Parma, da sempre “nemica” storica del principe dei salumi del nostro territorio” così attacca il giornalista che poi conclude “Ma chi vuole usare questo nome, oltre a seguire il disciplinare di produzione dovrà passare solo ed esclusivamente per Piacenza. Senza che nessuno si possa opporre.”

In questi tempi di crisi sarebbe ben più utile stimolare l’incontro piuttosto che lo scontro. 

EXPO2015 è alle porte e sarà un’occasione unica per lanciare i nostri prodotti emiliani nel mondo, ognuno con le proprie distintività e tutti insieme uniti dalla indiscutibile qualità. Il “genius loci” non alberga solo a Parma ma, sino ad ora, è riuscita a valorizzare meglio. Questione di tempo... e di volontà.

Coppa Piacenza e Parma gde

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Firmato l'accordo per la campagna cerealicola 2013-2014 per un quantitativo di circa 95.000 tonnellate, pari a una superficie di 16.000 ettari -

Bologna, 10 gennaio 2014 -

Una filiera interamente emiliano-romagnola, dalla terra alla tavola, per una prodotto di eccellenza del made in Italy quale è la pasta. E' stato firmato a Bologna l'accordo per la fornitura al Gruppo Barilla di grano duro di alta qualità coltivato in Emilia-Romagna. L'intesa, valida per la campagna cerealicola 2013-2014, prevede un quantitativo di circa 95 mila tonnellate, pari a una superficie di 16 mila ettari e, tra le novità, un decalogo di sostenibilità introdotto da Barilla.
"Con questa intesa diamo certezze preventive di prezzo, qualità e quantità sia ai produttori che alla Barilla - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – Ciò significa dare stabilità a un comparto importante del made in Italy. D'altra parte quello odierno è l'ottavo rinnovo consecutivo: la migliore dimostrazione della validità di questa iniziativa. Lavoriamo per estenderla anche ad altre filiere. Il futuro dell'agricoltura sta qui".
L'accordo quadro, è stato firmato oggi a Bologna - alla presenza dell'assessore Rabboni - da Luca Virginio, responsabile relazioni esterne per il Gruppo Barilla; Roberto Biribin della Società Produttori Sementi di Bologna in rappresentanza dell'industria sementiera e, in rappresentanza della parte agricola, da Alberto Stefanati (Grandi Colture italiane), Raimondo Ricci Bitti (OP Cereali), Ivan Cremonini (CerealCap), Paolino Fini (OP Capa Ferrara).
Partito nel 2005, per iniziativa dell'assessorato regionale all'Agricoltura, l'accordo ha permesso in questi anni di fare dell'Emilia-Romagna uno dei poli di eccellenza nazionali, sia per le rese ad ettaro che sotto il profilo qualitativo, della produzione di grano duro. Un risultato tanto più importante se si considera la forte dipendenza dall'estero dell'Italia in questo settore: a fronte di un fabbisogno da parte dell'industria molitoria nazionale di circa 5,5 milioni di tonnellate di frumento duro, la produzione interna media degli ultimi anni è stata intorno ai 3,5 milioni di tonnellate. In Emilia-Romagna grazie all'accordo di filiera con il Gruppo Barilla si è verificato un importante rilancio delle superfici. Il tutto in un mercato dei cereali soggetto ormai da diversi anni a forti tensioni internazionali sotto il profilo dei prezzi, con ripercussioni sull'intera filiera.
"Per Barilla questo è un giorno di festa perchè acquistiamo grano e per di più emiliano-romagnolo – ha sottolineato Luca Virginio di Barilla – si tratta di un'esperienza che è un po' la nostra punta di diamante e non solo a livello nazionale. Per noi infatti è fondamentale assicurare la qualità costante nel tempo del nostro prodotto e questo possiamo farlo solo attraverso contratti a medio-lungo termine".
Raimondo Ricci Bitti, dell'Op Cereali, ha ricordato l'importanza "del decalogo di sostenibilità di Barilla. Esso si affianca al disciplinare di produzione definito dalla Regione che fin dall'inizio di questa esperienza rappresenta la vera base di attività dei nostri agricoltori e centri di stoccaggio. Si tratta di novità che nel corso del tempo porteranno a cambiare lo stesso approccio delle aziende agricole".

Cosa prevede l'accordo
L'accordo quadro coinvolge l'intera filiera di produzione del grano duro per garantire la programmazione della produzione e delle consegne e fare del prodotto coltivato in regione un'alternativa competitiva ai grani di importazione. Molteplici i vantaggi: un'adeguata remunerazione per gli agricoltori, una materia prima di qualità per la pasta Barilla, maggior rispetto per l'ambiente.
Tra le novità dell'intesa 2013-2014: una semplificazione del meccanismo di fissazione dei prezzi di compravendita e l'inserimento di un decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla per migliorare l'impatto ambientale della coltura favorendo nel contempo la sua resa quanti-qualitativa. Le indicazioni del decalogo, si integrano e si completano con quelle già messe in pratica dal disciplinare di produzione della Regione Emilia-Romagna. Il contratto quadro prevede in particolare l'impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Odisseo, Levante e Saragolla) adatte all'utilizzo nell'industria pastaria poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana. Due le modalità per stabilire il prezzo di vendita: una quota legata al prezzo di mercato della Borsa merci di Bologna, con premialità in funzione della qualità, e un'altra legata al prezzo fisso. Sono inoltre stabiliti meccanismi premianti in funzione delle modalità di produzione e conservazione dei grani.
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara, CerealCap - stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
La Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un' attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce gran parte del seme necessario alle coltivazioni.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Domenica, 12 Gennaio 2014 09:10

Intolleranza al lattosio, non solo “latte”

 

 

"Non solo latte" o meglio il latte presente anche in alimenti insospettabili come certi farmaci. 

 

di LGC -- 

 

 Parma, 07 gennaio 2014 - L’intolleranza al lattosio è un disturbi dell’alimentazione, peraltro neanche troppo diffuso in Italia, dovuto alla parziale o totale incapacità di “digerire” (idrolisi)  dello  zucchero, lattosio appunto, in galattosio e glucosio che sono le due forme assorbibili dall’organismo umano. 

 

L’enzima capace di scindere lo zucchero specifico è il lattasi e non viene prodotto direttamente dall’organismo bensì dalla flora microbica che si annida nell’intestino crasso. 

Tutte le cause, grandi o piccole, che determinano stress nell’intestino determinano una alterazione della flora che può portare a intolleranza temporanea da lattosio.

Ma nei soggetti nei quali l’intolleranza fosse conclamata, allora anche le più piccole dosi di lattosio presente negli alimenti può determinare disturbi come meteorismo, flatulenza, diarrea e dimagrimento.

Quindi è opportuno controllare le etichette di tutti gli alimenti e non solo, anche medicinali, per accertarsi della assenza del lattosio.

Infatti alcuni medicinali utilizzano il latte sia allo scopo di favorire il gusto sia per accelerare l’assorbimento del principio attivo. 

Nel caffè solubile e in altri alimenti preparati come purè di patate, viene utilizzato per rendere maggiormente gradevole il prodotto e per rendere la soluzione meglio pronta all’uso senza i cosiddetti grumi.

Ma il lattosio si può trovare anche in prodotti ancor più insospettabili: alcol e margarina.

Nella prima categoria, il lattosio, può rientrare in quei prodotti alcolici cremosi e nell’etichetta si potrà leggere “panna o latte” mentre addirittura nella margarina, nota per essere un surrogato del burro e per di più di origine vegetale, può rientrare il lattosio per “assomigliare” ancor più al gusto di “burro”. Su quest’ultimo prodotto molto ci sarebbe da dire sulla digeribilità e quindi sulle sua azioni nutrizionali che magari riserveremo a altro e  specifico articolo.

In conclusione, per difendersi da queste piccole o grandi insidie, è sempre meglio leggere attentamente tutte le etichette. Si possono fare delle interessanti scoperte. Non è tutto oro ciò che luccica.

Domenica, 05 Gennaio 2014 10:42

GDO, Caprotti in pensione con il ROE-cord.

 

 

« Penso di avere il diritto di prendermela con un po’ più di calma...ma non sperate di liberarvi così facilmente di me»

 

di Virgilio - Parma, 03 Gennaio 2014 -

 

« Penso di avere il diritto di prendermela con un po’ più di calma...ma non sperate di liberarvi così facilmente di me».

Così Berardo Caprotti ha salutato i dipendenti l’antivigilia di Natale stando alla ricostruzione dell’ANSA. 

Un diritto sacrosanto per un uomo che ha inventato l”ESSELUNGA” portandola ai vertici per qualità di referenze e per efficienza.

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88 anni di cui 62 spesi al servizio della propria impresa e con successo per di più. Un successo di efficienza che colloca la catena di Caprotti ad eccellere (dati 2012) in ROE (Return On Equity) e ad avere il miglior indice di costi di personale per unità di superficie. “Mister Esselunga” lascia la guida ai manager che si ritrovano ad amministrare un gruppo di quasi 7 miliardi di fatturato, 144 Store e 20.000 dipendenti e quel che forse, in questo tempo di crisi conta, ad alta efficienza e reputazione.

“Esselunga – riferisce infatti l’Ufficio studi di Mediobanca - ha confermato nel 2012 il maggiore ricavo per metro quadrato di superficie (calcolato sui soli punti vendita di proprietà) a oltre 16.400 euro/mq. E' l'unico operatore ad averlo aumentato, tanto sul 2008 (+2,4%) che nell'ultimo anno (+2%). Gli altri gruppi si collocano tra i 6.800 euro/mq delle Coop (-4% sul 2008, - 1,6% nel 2012) e i 4.800 euro/mq di Gecos (-11,9% sul 2008, -1,8% nel 2012). Flessioni assai importanti sul 2008 hanno interessato Carrefour (-16,1%) e Auchan (-13,3%).” E sempre a proposito di Esselunga, l’ufficio studi di Foro Bonaparte, sottolinea i margini sul fatturato ampiamente migliori della media, già a partire dal valore aggiunto. “Il costo del lavoro ha l'incidenza più bassa (pur avendo Esselunga, il maggiore numero di dipendenti per 1.000 mq di superficie) e anche gli ammortamenti pesano relativamente di meno (2% del fatturato). Ciò si traduce in un roe che nel 2012 ha toccato 21,9% (per curiosità: nel 2012 il roe di Armani è stato del 15,1%). A parte Gecos (3,9% il roe), tutti gli altri gruppi hanno chiuso il 2012 in perdita. Nell'ultimo quinquennio hanno cumulato perdite nette Carrefour (2,7 miliardi, anche a seguito della svalutazione dell'avviamento GS per 1,6 mld del 2011), Auchan e Coop (attorno ai 100 milioni ognuna). In utile Gecos (113 milioni) ed Esselunga (1,1 miliardi)”.

Per i dati del 2013 ci sarà da attendere ancora un mese ma è facile ritenere che non sarà molto diverso dal 2013, forse non in valore assoluto, ma in relazione agli altri gruppi distributivi.  

Alla nuova guida di Esselunga è stata lasciata una macchina efficiente che ancora potrà dare molto ma dovrà essere condotta con la stessa forza e determinazione del suo fondatore, Bernardo Caprotti, al quale auguriamo una serena e lunga vita.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

 

Legge di stabilità, De Girolamo: lavoro profondo, ora tutti consapevoli della centralità dell’agricoltura 

 

Roma dicembre 2013 --

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha partecipato ad una conferenza stampa alla Camera in cui sono state illustrate le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità. Insieme al Ministro De Girolamo erano presenti alcuni membri della Commissione Agricoltura della Camera: il Presidente Luca Sani, il vicepresidente Massimo Fiorio, Mario Catania, Capogruppo di Scelta civica in Commissione e Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd.

“Abbiamo portato a compimento un grande lavoro, coerente e profondo, per favorire la competitività del settore agricolo e ci siamo riusciti grazie a una stretta collaborazione con il Parlamento. Il Governo ha mostrato una particolare attenzione all’agricoltura che, finalmente, è tornata ad essere dopo tanto tempo un argomento centrale nell’agenda politica italiana. Abbiamo adottato misure strutturali che, dal 2014, permetteranno crescita e sviluppo del comparto”.

Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera in cui sono state illustrate le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità. Insieme al Ministro De Girolamo erano presenti alcuni membri della Commissione Agricoltura della Camera: il Presidente Luca Sani, il vicepresidente Massimo Fiorio, Mario Catania, Capogruppo di Scelta civica in Commissione e Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd.

“Sono soddisfatta per le misure che sono state approvate – ha spiegato il Ministro De Girolamo – e che consentiranno più occupazione e un maggiore accesso al mercato. È stata condotta un’opera di revisione fiscale profonda, che rende giustizia a un mondo come quello dell’agricoltura che richiede e merita maggiore attenzione. Naturalmente tutto è migliorabile, ma sapevamo che è necessario trovare sempre un equilibrio tra gli obiettivi e la realtà delle cose. I margini che avevamo erano stretti, visto che questa Legge di Stabilità parte da una situazione di crisi”.

Di seguito alcune delle misure adottate:

1- ELIMINATA IMU 2014 SU FABBRICATI RURALI E ALIQUOTA TASI FISSATA AL MASSIMO ALL’UNO PER MILLE
A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille.

2- RIDUZIONE IMU 2014 SU TERRENI PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI

È ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.

3- 20% TERRENI AGRICOLI DEMANIALI RISERVATO A GIOVANI UNDER 40 E MISURE PER I GIOVANI

L’emendamento riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all'innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell'applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali gestisti da ISMEA attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.

4- PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA

Vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Tali operazioni sconteranno l'imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all'1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. Negli altri casi l'aliquota è fissata al 12%.

5- RIPRISTINATA PER SOCIETÀ AGRICOLE OPZIONE TRA REDDITO CATASTALE O A BILANCIO

Viene ripristinata la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio.

6- 5% RISORSE FONDO SVILUPPO E COESIONE PER INTERVENTI DI EMERGENZA CON FINALITÀ DI SVILUPPO NEL SETTORE AGRICOLO

Si consente di utilizzare anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo’.

7- FONDO PER IMPRESE ESPORTATRICI

Viene introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40% in favore imprese del settore agroalimentare.

8- INSERITE ATTIVITÀ AGRICOLE TRA QUELLE FINANZIABILI CON FONDO PER CALAMITÀ

9- RISORSE PER CFS E NAC PER CONTRASTO CRIMINALITÀ AGROAMBIENTALE
Sono state destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agroambientale.

10- ULTERIORI 5 MILIONI PER FONDO INDIGENTI (ORA 10 MILIONI DI DOTAZIONE)
Ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10 quindi, in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.

11- RIPRISTINATA A 5 MILIONI LA DOTAZIONE DEL FONDO BIETICOLO SACCARIFERO
Ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato.

12- 5 MILIONI DI EURO PER FLOTTA AEREA ANTINCENDIO CFS
Per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma "Interventi per soccorsi", è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014.

13- FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE
Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all'attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

14- RIFINANZIAMENTO 499/99

In vista di Expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99.

15- FONDI EUROPEI
L'articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall'Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l'attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70% a carico dello Stato e per il restante 30% a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall'Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.

16- 5 MILIONI DI EURO PER EMERGENZA XYLELLA FASTIDIOSA
Nella legge di stabilità è stata data una risposta all'emergenza della xylella fastidiosa, che sta colpendo gravemente gli olivi secolari specialmente in Puglia, attraverso uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2014 per il rafforzamento del servizio fitosanitario nazionale con particolare riferimento all’emergenza provocata dalla xylella fastidiosa.

17- 30 MILIONI DI EURO PER CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA SETTORE PESCA

18- DAL 1° GENNAIO PREZZI SOMMINISTRAZIONI ALIMENTI TRAMITE DISTRIBUTORI AUTOMATICI POSSONO ESSERE AUMENTATI SOLO PER ADEGUAMENTO AUMENTO IVA

 

FIPE-CONFCOMMERCIO teme ulteriori aggravi per le imprese con l’adozione della moneta elettronica. 

 

Roma, dicembre 2013

Il 2013 si chiude con una forte preoccupazione per gli esercenti. A rendere un po’ meno serene le loro feste è la norma che introduce dal 2014 l’obbligo di accettazione della moneta elettronica in tutti esercizi commerciali, ivi compresi bar e ristoranti.


«Si tratta di una questione seria – ha commentato, Lino Stoppani, il presidente della Fipe-Confcommercio, la Federazione leader nel settore dei pubblici esercizi – che se non sarà risolta non consentirà di guardare al prossimo futuro con grandi speranze. La diffusione dei POS non è completata e le transazioni elettroniche sono ancora eccessivamente onerose».
Fipe auspica che contestualmente all’obbligo di accettazione del pagamento con moneta elettronica vengano adottati i decreti attuativi, perché questa condizione risolverebbe i problemi sollevati da Fipe. Infatti, come si apprende da organi di stampa, gli schemi dei decreti, nel testo noto, pongono un tetto limite di 30 euro di spesa per la tracciabilità dei pagamenti ed esentano dall’installazione del Pos le attività che nell’anno recedente hanno realizzato un fatturato inferiore a 200 mila euro.

 

 

convalida inoltre il piano pluriennale 2014-2016 - 

 

Parma, dicembre 2013 -
Il consiglio di amministrazione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha adottato un nuovo documento di programmazione che include un piano pluriennale 2014-2016 nonché il programma annuale particolareggiato di lavoro e il bilancio preventivo per l’esercizio 2014.

Il piano pluriennale (in breve MAP) mira a rafforzare le modalità con cui  l’EFSA fornisce consulenza scientifica,  onde fare un uso ottimale delle capacità insite nella comunità UE dei valutatori del rischio , mettere in atto una maggiore trasparenza e ispirare una maggior fiducia nel pubblico. Il documento prende in considerazione una serie di obiettivi strategici, nonché le raccomandazioni del CdA del dicembre 2012 basate sui risultati della seconda valutazione esterna dell'EFSA.

Nonostante una riduzione delle risorse disponibili nell’arco temporale 2014-2016, il piano è stato concepito per garantire l’efficace compimento dei programmi di lavoro dell'EFSA con una riduzione dei costi, una più estesa cooperazione e la creazione di sinergie nel sistema europeo di sicurezza alimentare. Le attuali misure di austerità che interessano tutte le istituzioni dell'UE implicheranno la perdita nel periodo in questione di 21 posti di lavoro all’EFSA , mentre il suo bilancio  rimarrà relativamente stabile a circa 79,6 milioni di euro.

“Il consiglio di amministrazione ha appoggiato questo nuovo approccio alla pianificazione all’interno dell’EFSA per contribuire a garantire che essa possa operare efficacemente, proteggendo i consumatori in vari campi.  Ciò è particolarmente impressionante alla luce dei recenti cambi ai vertici dell’Autorità, che mettono in risalto la sua abilità di continuare a produrre atti scientifici di alta qualità”, ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione Sue Davies.

Il MAP confluirà nella più ampia revisione della strategia istituzionale EFSA 2009-2013, che per il periodo 2014-2018 verrà ridefinita sotto la responsabilità di un nuovo direttore esecutivo e sarà indirizzata dal quadro finanziario pluriennale dell'UE.

Il MAP comprende una serie di iniziative nel campo della scienza, della comunicazione e dell’ottimizzazione delle risorse quali:

- confezionare un programma pluriennale di valutazione del rischio dell'UE, in collaborazione con la Commissione europea, gli Stati membri e i partner dell'UE basato sulle priorità in termini di salute pubblica e rischi emergenti;

- rafforzare il ruolo dell'EFSA come collettore europeo di  dati sulla sicurezza alimentare, sviluppando la politica EFSA relativa a data warehouse e accesso ai dati;

- ottimizzare il ruolo degli esperti, del personale e di altri partner all’interno del processo di valutazione del rischio;

- definire il ruolo internazionale dell'EFSA e migliorare la cooperazione;

- potenziare le modalità con cui l’EFSA fornisce consulenza scientifica migliorando l’interazione con i gestori del rischio e altre parti interessate, attuando al contempo gli utili commenti pervenuti dagli utenti;

- aumentare la fiducia nelle attività dell’EFSA adottando una politica aggiornata di apertura e trasparenza, e rivedendo la politica di indipendenza dell'EFSA con le sue norme attuative;

- migliorare la comprensione, la definizione e la soddisfazione delle esigenze del pubblico di riferimento;

- accrescere la chiarezza della comunicazione EFSA e migliorare la diffusione delle informazioni;

- sensibilizzare, far comprendere e far riconoscere l'EFSA e il suo ruolo di valutatore del rischio nell'UE;

- promuovere l’omogeneità nella comunicazione del rischio assieme all’UE e ai partner internazionale.

 

Regolamento (UE) n. 1370 2013 del Consiglio: misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli

 

Roma 31.12.13--

È stato pubblicato oggi sulla GUUE il Regolamento (UE) n. 1370/2013 del Consiglio, del 16 dicembre 2013, recante misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.

Il regolamento prevede misure per la fissazione dei prezzi, dei prelievi, degli aiuti e delle limitazioni quantitative nell'ambito dell'OCM unica.

In particolare, il regolamento prevede disposizioni in merito a:

- prezzi di intervento pubblico;
- prezzi di acquisto all'intervento e limitazioni quantitative applicabili;
- aiuto all’ammasso privato;
- aiuti per la distribuzione ai bambini di ortofrutticoli;
- aiuto per la distribuzione di latte e di prodotti lattiero-caseari ai bambini;
- tassa sulla produzione nel settore dello zucchero;
- restituzione alla produzione nel settore dello zucchero;
- prezzo minimo della barbabietola;
- adeguamento delle quote nazionali di zucchero;
- prelievo sulle eccedenze nel settore dello zucchero;
- meccanismo temporaneo di gestione del mercato nel settore dello zucchero;
- fissazione delle restituzioni all'esportazione;
- misure specifiche per le restituzioni all'esportazione per cereali e riso.
Il regolamento, consultabile qui, si applica a partire dal 1° gennaio 2014. Le disposizioni relative allo zucchero si applicano fino alla fine della campagna di commercializzazione dello zucchero 2016/17 il 30 settembre 2017.

(Fonte AIOL)