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Grazie alla collaborazione tra Federfarma e Alliance Healthcare: "Abbiamo lavorato il più in fretta possibile – sottolinea il dottor Federico Morini – per ripristinare un servizio fondamentale per la salute dei cittadini" -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Bastiglia dopo l'alluvione ritrova la sua farmacia, anche se in una struttura provvisoria. E' stata infatti attiva già dalle 15 della giornata di oggi, mercoledì 29 gennaio, all'interno del container posizionato in piazza Gramsci.

Il ripristino di un servizio fondamentale per la comunità e il territorio così gravemente ferito dall'esondazione del fiume Secchia è stato possibile grazie all'impegno congiunto di Federfarma - l'Associazione che raccoglie le farmacie private di Modena e provincia e di cui fa parte anche quella del dottor Federico Morini – e Alliance Healthcare Italia, che ha fornito il container gratuitamente, senza alcun costo, né al momento dell'installazione né in futuro e reagendo molto tempestivamente. Nell'operazione di installazione sono stati coinvolti anche il personale Alliance Healthcare della rete commerciale e dell'unità operativa di Mantova, oltre alla ditta E.Rossi Srl per l'impianto elettrico ed EPOS Srl per la fornitura del container stesso.

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"Ci siamo impegnati al massimo – sottolinea il dottor Federico Morini della Farmacia di Bastiglia – per ripristinare il più velocemente possibile il servizio e offrire il nostro supporto ad una comunità così duramente colpita. Fare un bilancio dei danni, che comunque sono ingenti, è ancora difficile, ma la cosa più importante è che siamo ripartiti."

Federfarma ricorda che le altre farmacie associate, presenti nella zone alluvionate, in particolare nella frazione del Comune di Modena, Albareto e nei Comuni di Bomporto comprese quelle di Solara e Sorbara e San Prospero sono tutte operative.

L'Associazione desidera inoltre ringraziare tutti coloro che sin dal primo momento si sono attivati per soccorrere le persone colpite dall'alluvione. Analogo ringraziamento l'Associazione rivolge a tutti i farmacisti di quell'area che stanno garantendo la continuità di un servizio essenziale per la salute

Per la situazione aggiornata, i contatti delle farmacie e gli orari di apertura è possibile consultare il sito www.federfarmamo.it, o telefonare direttamente a Federfarma Modena al numero 059 340998.

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

Chiusi i varchi di deflusso sui canali, i tecnici del dipartimento nazionale della Protezione civile, stanno effettuando, una serie di sopralluoghi -

Modena, 28 gennaio 2014 -

La Provincia riporta che tutte le abitazioni delle aree rurali delle campagne nella zona di via Chiaviche a Bastiglia e tra la strada provinciale 2 e il Panaro a Bomporto sono libere dall'acqua. Si tratta delle uniche zone dove, ancora ieri, erano presenti abitazioni allagate. Attualmente permangono solamente alcune sacche residue di acqua in campagna che però non interessano le abitazioni.
L'acqua è defluita nella notte nei varchi aperti nei giorni scorsi sulle sponde del Cavo Argine e sul Cavo Minutara per favorire il deflusso. Si stanno completando le operazioni dei tecnici Aipo, con il coordinamento del Centro unificato della Protezione civile a Marzaglia, per chiudere questi i varchi.
I tecnici del dipartimento nazionale della Protezione civile, in queste ore, stanno effettuando, una serie di sopralluoghi sulle aree alluvionate del modenese. Le verifiche, come ha annunciato nei giorni scorsi il capo dipartimento Franco Gabrielli durante il sopralluogo nelle zone alluvionate, sono a supporto della procedura di dichiarazione dello stato di emergenza che sarà discussa nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri.
Accompagnati da tecnici della Protezione civile modenese e di Aipo, i rappresentanti del dipartimento nazionale sono partiti dal cantiere lungo il Secchia a S.Matteo di Modena dove domenica 19 gennaio l'argine è crollato, per proseguire verificando tutti gli altri interventi di emergenza realizzati per completare il deflusso delle acque e la situazione nei centri abitati più colpiti dall'alluvione.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Regione "ha chiaro l'obiettivo da raggiungere: il riconoscimento di tutti i danni a strutture e infrastrutture pubbliche, privati e attività produttive" -

Bologna, 28 gennaio 2014 -

Quanto a ciò che è successo, "Aipo fa rilevare come, dal Natale scorso ad oggi, le arginature del Secchia abbiano 'sopportato' altre due condizioni di piena piuttosto gravose e ravvicinate. Per contro, la ripetuta saturazione e il successivo asciugamento della miscela terrosa arginale potrebbero avere 'affaticato' l'opera di difesa e rappresentare causa o concausa del collasso. Il tratto su cui si è aperta la breccia era già stato interessato da verifiche post sisma e regolarmente manutenuto attraverso periodici sfalci e pulizie del corpo arginale: l'ultimo intervento risale a dicembre 2013. Attendiamo la verifica degli esperti".

È quanto affermato dall'assessore regionale alla Sicurezza territoriale, difesa del suolo e protezione civile, Paola Gazzolo, nella comunicazione della Giunta all'Assemblea legislativa sull'alluvione nella bassa modenese dello scorso 19 gennaio. "Noi - ha subito chiarito l'assessore -vogliamo conoscere le ragioni" di quanto è successo "e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni, che sono anche le nostre". E a stabilire come siano andate effettivamente le cose sarà la commissione scientifica voluta dal presidente della Regione, Vasco Errani, che ha il compito di valutare le cause della rottura dell'argine del Secchia, all'origine dell'alluvione. Una commissione che "garantirà terzietà", ha spiegato Gazzolo: in essa, "le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e valutazioni tecniche indipendenti di cui si avvarrà un gruppo di lavoro per svolgere un'analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio", gruppo di lavoro anch'esso "costituito con decreto del presidente Errani. A comporlo, esperti regionali, di Aipo e Autorità di bacino del Fiume Po".

I FATTI - Nella ricostruzione fatta, l'assessore Gazzolo ha ricordato che le acque hanno allagato i centri abitati di Bastiglia e Bomporto e le frazioni di Albareto, San Matteo, La Rocca e Navicello nel comune di Modena, oltre alle aree rurali di Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro e San Prospero. Una tragedia resa ancor più drammatica dal fatto che si conta un disperso, Giuseppe Oberdan Salvioli, trascinato dalla corrente mentre prestava soccorso a chi era in difficoltà.

Il 16 gennaio, "l'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato la fase di attenzione in previsione di un severo evento meteorologico per la durata di 54 ore, fino al 19 gennaio: la terza perturbazione importante da Natale. Le piogge hanno raggiunto intensità anche superiori a 20 millimetri all'ora - con alcune punte di cumulo al suolo maggiori a 400 millimetri nell'intero periodo considerato - e hanno portato ad una sequenza ravvicinata di incrementi di livelli idrometrici nelle sezioni montane di tutti i corsi d'acqua dell'area centro-occidentale della Regione, con conseguenti colmi di piena a valle dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno".

Per quanto riguarda nello specifico il bacino del Secchia, "la pioggia si è localizzata soprattutto nella zona di crinale con valori massimi di 230-260 millimetri: i picchi massimi di precipitazione si sono registrati nelle giornate del 17 e 18 gennaio con una media di circa 180 millimetri in 48 ore (184 millimetri a Piandelagotti, 182 mm a Ligonchio e 179 mm a Febbio)". Tutto ciò ha portato "all'innalzamento dei livelli idrometrici già a partire dal 17 gennaio, con 4 colmi di piena nelle sezioni montane a cui si sono aggiunte altrettante piene del torrente Tresinaro, affluente di sinistra del Secchia, con livelli di piena che a Ponte Alto hanno segnato i 9,97 metri alle ore 10 del 19 gennaio".

Proprio nelle prime ore di quella mattina, sull'argine destro del Secchia - tra le sezioni di Ponte Alto e Ponte Bacchello, nei pressi della frazione San Matteo - "si è aperta una breccia che ha fatto defluire le acque nella pianura circostante. Attorno alle ore 8 - secondo quanto riferito da Aipo - il personale idraulico dell'Agenzia interregionale del fiume Po, già in servizio di piena dalla serata del sabato, veniva raggiunto dalla telefonata di un tecnico del comune di Modena; il dipendente Aipo si è quindi immediatamente recato in località San Matteo tra le 8.15 e le 8.30, dove già erano presenti polizia municipale, vigili del fuoco e frontisti".

La situazione che si presentava al tecnico di Aipo era la seguente, prosegue l'assessore: "La sommità arginale, per un tratto di almeno 15 metri, risultava crollata e sormontata da una lama d'acqua che aveva già allagato le aree al piede dell'argine, confinanti con un paio di aziende. L'apertura è andata progressivamente aumentando - fino a circa 80 metri - a causa della pressione della corrente del fiume". In quel momento veniva "immediatamente allertato il dirigente di Subarea Emilia occidentale di Aipo che si recava sul posto arrivando prima delle ore 10".

Da subito, "l'Agenzia interregionale per il Po si è impegnata in un lavoro senza sosta che - in sole 48 ore - ha permesso di chiudere la falla. La scelta è stata quella di aggredire il varco sia a valle che a monte, procedendo a riempire in via provvisoria l'apertura con l'uso di 'massi ciclopici', pietrame di grandi dimensioni in parte reperito sul mercato e in parte fornito direttamente dall'Agenzia regionale di Protezione civile, che ha messo a disposizione anche 9 torri faro, sacchetti di sabbia per operazioni di contenimento idraulico; cisterne di gasolio; 44 motopompe per gli interventi di pulizia e svuotamento". Resa "difficoltosa dalla conformazione stessa della sommità arginale, particolarmente stretta, dalla forte corrente e dall'elevata portata del corso d'acqua, l'operazione è stata preceduta dalla creazione di una pista di circa 500 metri a monte della breccia e per circa 300 metri a valle, indispensabile per il passaggio dei mezzi impegnati nei lavori". Ultimate queste operazioni, si sono create le piazzole per la posa dei massi e quindi ha preso avvio - al termine della giornata - il loro posizionamento: "da quel momento, su entrambi i fronti hanno operato due cantieri con - inizialmente - 3 dumper, 2 pale cingolate, 5 escavatori ed un costante afflusso di motrici e bilici per l'approvvigionamento dei massi. Per accelerare le operazioni, si sono potenziate le squadre sul campo ed è intervenuto anche il Gruppo operativo speciale 'Movimento Terra' dei Vigili del fuoco di Roma".

Le attività sono proseguite per tutta la notte, quindi nell'intera giornata di lunedì e - alle 6 di martedì mattina - l'apertura era sostanzialmente chiusa: "gli oltre 250 metri cubi d'acqua al secondo fuoriusciti nelle ore precedenti si erano ridotti a 15 e la situazione si è definitivamente risolta nella tarda mattinata, anche grazie alla riduzione dei livelli idrometrici del fiume e all'opera senza sosta dei lavori delle imprese coinvolte nell'operazione a cui esprimo un vivo ringraziamento anche perché hanno operato in condizioni particolarmente difficili".

In totale - secondo la stima redatta in collaborazione con ArpaSimc di Parma - "Aipo ha stimato un volume d'acqua che ha attraversato la rotta pari a 13 milioni di metri cubi". I lavori sono quindi proseguiti con l'impermeabilizzazione dell'argine e la successiva infissione di una serie di palancole di tenuta e consolidamento per un'estensione di 60 metri, concluso nella giornata di ieri (lunedì).

"Seppur risulta difficile operare una stima precisa dei lavori svolti, è possibile ipotizzare un impiego di più di 10 mila metri cubi di pietrame e 5 mila metri cubi di terra. L'intervento sarà completato in tempi rapidi, nei prossimi giorni, con il ripristino della difesa arginale per garantirne piena efficienza".

L'ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE - Ad oggi, i centri degli abitati di Bastiglia e di Bomporto risultano liberi dalle acque e si sta lavorando per smaltire fango e rifiuti. Risulta in sensibile diminuzione l'acqua nell'area compresa fra i comuni di Camposanto, San Felice e Finale Emilia, dove per giorni sono state in funzione 2 idrovore e 3 motopompe per favorire l'attività del cavo Dogaro e 4 idrovore in continuo all'impianto Santa Bianca. Elevatissima è stata la velocità di scolo del Burana.

"Entro la giornata di oggi, martedì - ha sottolineato l'assessore - è prevista la liberazione totale dalle lame d'acqua, salvo complicazioni nella gestione delle manovre idrauliche tutt'ora in corso e - nei prossimi giorni - si dovrebbe procedere alla riapertura delle paratoie delle casse di espansione del Panaro". E sempre entro la giornata odierna "saranno richiuse tutte le rotte artificiali praticate nei canali per il drenaggio delle acque d'esondazione da parte di Aipo e con l'apporto di imprese e volontari".

Gazzolo ha poi spiegato che "l'invito rivolto alla popolazione è stato quello di lasciare le abitazioni o, in alternativa, di salire ai piani superiori. Queste indicazioni hanno consentito da un lato di salvaguardare la popolazione più fragile per la quale è stata disposta l'evacuazione e ha contestualmente evitato un esodo di massa dalle zone in pericolo che avrebbe aumentato significativamente il rischio per la pubblica incolumità delle persone".

Del soccorso urgente ai cittadini rimasti ai piani alti delle loro case - così come alla distribuzione di alimenti e generi di prima necessità - si sono occupati i Vigili del fuoco, "nonostante le condizioni molto complesse causate dal flusso di corrente particolarmente elevato. Dalle prime ore dell'emergenza, hanno effettuato interventi mirati al salvataggio di persone sia da terra che con mezzo aereo. Presenti con 176 unità di personale al giorno con uomini provenienti da Venezia, Rovigo, Brescia, Milano e Cremona e 95 mezzi, hanno portato a termine 1.355 interventi di soccorso urgente, 1.039 salvataggi alla persona, 34 interventi di soccorso con mezzi aerei e 80 salvataggi con mezzi aerei. Al loro fianco, sono intervenuti anche 150 militari dell'Esercito attivati dalla Prefettura di Modena.

La popolazione sfollata è stata accolta in 8 centri di accoglienza allestiti nei comuni di Modena Est, Carpi, Medolla, Mirandola, San Felice e Soliera oltre che nelle strutture alberghiere, attivate attraverso il coinvolgimento di Federalberghi.

Presso i Coc o i centri di prima accoglienza si sono rivolte oltre 1.500 persone, delle quali circa 800 hanno ottenuto accoglienza, gli altri hanno provveduto a sistemazioni autonome.

Da subito, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha messo a disposizione circa 1.500 brandine e 3.000 coperte, oltre a 30 pullman e pulmini per il trasporto delle persone, 3 natanti e 1 piattaforma galleggiante mobile.

Per portare soccorso e assistenza alla popolazione, "determinante si è confermata la rinnovata generosità di circa 1.000 volontari: 900 dei Coordinamenti provinciali di protezione civile e delle associazioni regionali; 100 attivati dal Dipartimento nazionale. Ad oggi, sono oltre 200 sono quelli impegnati per le attività di smaltimento delle acque nelle aree allagate e pulizia di abitazioni, attività commerciali e aree pubbliche".

VERIFICA DELLA CAUSE - In attesa delle decisioni del Governo sulle misure di sostegno alle popolazioni colpite, il presidente della Regione, Errani, ha dichiarato lo stato di crisi regionale per la durata di 90 giorni, assicurando ai Comuni e alla Provincia la copertura di ogni spesa necessaria per affrontare l'emergenza. Con lo stesso decreto, si è provveduto all'istituzione di un Comitato istituzionale ed un Centro di coordinamento operativo. "Il primo - volto ad un'efficace gestione dell'emergenza e ad un pieno coordinamento tra tutti gli enti interessati - è presieduto dal presidente Errani ed è composto - oltre che dalla sottoscritta - dal Prefetto, dal presidente della Provincia di Modena, dal presidente dell'Unione dei Comuni del Sorbara e dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti. Suo compito è quello di valutare e concordare le misure necessarie a fronteggiare l'emergenza. Il secondo - ossia il Centro di coordinamento operativo - opera a supporto del Comitato istituzionale; coordinato dalla Provincia di Modena, è formato da dirigenti e funzionari della Regione, dell'Agenzia regionale di Protezione civile, ed è articolato in varie funzioni: da quella tecnica al volontariato alla logistica, dall'assistenza alla popolazione ai servizi essenziali e tutela dell'ambiente, fino ai servizi scolastici, assistenza sociale e comunicazione".

Sempre con decreto del presidente Errani del 24 gennaio, inoltre, "è stato disposto di costituire una commissione scientifica con il compito di valutare le cause della rotture dell'argine del Secchia. Vogliamo conoscerne le ragioni e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni che sono anche le nostre", ha detto Gazzolo.

Che poi ha aggiunto: "La commissione garantirà terzietà. Le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e valutazioni tecniche indipendenti di cui si avvarrà un gruppo di lavoro per svolgere un'analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio, anche questo costituito con decreto del presidente Errani. A comporlo, esperti regionali, di Aipo e Autorità di Bacino del Fiume Po". Quanto alle possibili cause, "Aipo fa rilevare come, dal Natale scorso ad oggi, le arginature di Secchia abbiano sopportato altre due condizioni di piena piuttosto gravose e ravvicinate. Per contro la ripetuta saturazione e il successivo asciugamento della miscela terrosa arginale potrebbero avere 'affaticato' l'opera di difesa e rappresentare causa o concausa del collasso. Il tratto su cui si è aperta la breccia era già stato interessato da verifiche post sisma e regolarmente manutenuto attraverso periodici sfalci e pulizie del corpo arginale: l'ultimo intervento risale a dicembre 2013. Attendiamo la verifica degli esperti", ha chiuso l'assessore regionale.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Riaperti il ponte di Bomporto, la diramazione sulla strada Provinciale 2 e la strada statale 12 Canaletto tra Bastiglia e via Munarola -


Modena, 27 gennaio 2014 -

Continuano i lavori dopo i danni subiti dall'alluvione nei comuni del modenese, ma resta ancora disperso Giuseppe Oberdan Salvioli scomparso a Bastiglia. Gli sfollati dalle aree allagate assisti dalla Protezione civile in albergo e nei centri di accoglienza nella giornata di ieri sono scesi a meno di 300.
Complessivamente dall'inizio dell'emergenza i Centri comunali e quelli di accoglienza, con il coordinamento del Centro unificato della Protezione civile di Marzaglia, hanno gestito l'assistenza a oltre 1500 persone.

BASTIGLIA CHIUDE VARCO SUL NAVIGLIO A BOMPORTO ACQUE NEL PANARO CON MOTOPOMPE

Sono in corso le operazioni di chiusura del varco sul canale Naviglio a Bastiglia, aperto nei giorni scorsi per favorire il deflusso delle acque in un'ampia zona rurale tra Bastiglia e Bomporto. I tecnici Aio nella mattina di 27 gennaio hanno constatato che dall'apertura non scolava più acqua quindi hanno deciso la chiusura.
Restano aperti invece i due varchi sul Cavo Argine che tuttora permettono alla acque defluire dalle campagne dove i livelli nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 gennaio si sono ridotti sensibilmente.
Nelle zone rurali di Bomporto è in corso la chiusura del varco sul Cavo Minutara, aperto per raccogliere le acque tuttora presenti nella zona compresa tra la provinciale 2, comunque tutta percorribile, e il fiume Panaro. Il deflusso delle acque da questa zona viene effettuato con motopompe scaricando nel canale Panarolo.

RIAPERTO IL PONTE DI BOMPORTO E LA DIRAMAZIONE SULLA SP 2, APERTO TRATTO DELLA SS 12
E' stato riaperto questa notte tra domenica 26 e lunedì 27 gennaio il ponte di Bomporto sulla strada provinciale 1 tra Bomporto e Ravarino. Aperta anche la diramazione che collega il ponte stesso con la strada provinciale 2 Panaria bassa che dal pomeriggio di domenica 26 gennaio è tutta percorribile compreso il ponte vecchio di Navicello. Il ponte di Bomporto era rimasto chiuso al fine di mantenere la strada il più libera possibile dal traffico per agevolare le operazioni di sgombero e trasporto dei materiali derivanti dalle pulizie di abitazioni e attività.
Da questa mattina è stata aperta al traffico - esclusi i mezzi pesanti superiori ai 35 quintali - il tratto della strada statale 12 Canaletto tra Bastiglia e via Munarola, ripristinando in questo modo il collegamento tra Bastiglia e il capoluogo passando per Albareto.
La strada è percorribile nei due sensi di marcia ma solo da autovetture, furgoni e dai mezzi di soccorso. Circolazione vietata per i mezzi pesanti. I controlli saranno effettuati dalla Polizia municipale di Modena, da quella dell'Unione Comuni del Sorbara, dalla Polizia provinciale e da volontari della Protezione civile.
Resta chiuso il tratto della statale 12 tra Modena e San Matteo per consentire i lavori sull'argine del Secchia. Chiuso anche il ponte dell'Uccellino a Modena a causa delle operazioni di cantiere.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Dichiarato stato di crisi regionale e istituiti un Comitato istituzionale e un Centro di coordinamento operativo -

Bologna, 27 gennaio 2014 -

L'avvio alla ricognizione dei danni per cittadini, imprese ed enti pubblici. Dichiarato lo stato di crisi regionale in attesa della dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo e la costituzione di due centri di coordinamento a livello istituzionale e operativo, varate le misure organizzative per l'analisi delle cause della rottura dell'argine del Secchia e l'analisi delle arginature di Secchia, Panaro e Naviglio.
Sono questi in sintesi i contenuti dei provvedimenti (due Decreti e una lettera) emanati dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani per le zone del modenese colpite dell'alluvione.
La Regione ha attivato la procedura per la ricognizione dei fabbisogni finanziari per far fronte ai danni causati dal maltempo attraverso una Circolare che stabilisce le procedure per una tempestiva attività di ricognizione dei fabbisogni – attraverso la compilazione di apposite schede reperibili anche all'indirizzo http://www.protezionecivile.emilia-romagna.it/ - per gli interventi di ripristino e per i danni subiti. In particolare per quel che riguarda il fabbisogno per gli interventi sul patrimonio privato e le attività economico-produttive, la Circolare invita i Comuni a pubblicare sui propri siti istituzionali e/o nelle forme che ritengono più opportune le apposite schede che, cittadini e imprese interessati devono compilare e trasmettere sempre ai Comuni entro il prossimo 28 febbraio.
Il primo decreto – che fissa a 90 giorni la durata dello stato di crisi regionale a partire dal 24 gennaio, data di adozione dell'atto si è reso necessario in attesa della dichiarazione di stato di emergenza nazionale che il presidente Errani ha, nei giorni scorsi, inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta e al Prefetto Franco Gabrielli.
Inoltre, per assicurare il raccordo e coordinamento tra gli enti interessati (sia a livello istituzionale sia a livello operativo) ma anche per una più efficace gestione dell'emergenza, il Decreto istituisce un Comitato istituzionale e un Centro di coordinamento operativo.
Il Comitato istituzionale è presieduto dallo stesso presidente Errani ed è composto dall'assessore regionale alla Protezione civile, dal Prefetto di Modena, dal presidente della Provincia di Modena e dai sindaci dei Comuni del modenese maggiormente colpiti quali Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, Modena, San Felice sul Panaro e San Prospero. Il Comitato avrà il compito di concordare e valutare le misure, iniziative ed interventi necessari a fronteggiare l'emergenza in atto.
In Centro di coordinamento operativo, a supporto del Comitato istituzionale, sarà insediato presso il Centro unificato provinciale di protezione civile a Modena ed formato da dirigenti, funzionari e tecnici della Regione e della Provincia di Modena. Il centro di coordinamento è suddiviso in funzioni: segreteria di coordinamento, funzione tecnica di valutazione, volontariato, logistica, assistenza alla popolazione, comunicazione, servizi essenziali e tutela dell'ambiente, servizi scolastici e assistenza sociale.
Il secondo Decreto costituisce un gruppo di lavoro tra esperti della Regione, di enti interregionali quali Aipo e l'Autorità di Bacino del Po che analizzi e cause della rottura arginale del fiume Secchia e approfondisca dal punto di vista strutturale le arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio. Inoltre, il provvedimento affida alla Direzione Generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, al fine di acquisire valutazioni tecniche indipendenti, il compito di richiedere ai Dipartimenti delle Università italiane qualificati in materia idraulica e geostrutturale, la disponibilità di professionalità di elevato profilo tecnico-scientifico per costituire una Commissione scientifica che, che ha il compito di analizzare e valutare le cause della rottura arginale del Secchia.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Testata la Colonna mobile istituita dalla Provincia di Reggio Emilia a dicembre per supportare i territori vicini del modenese nella gestione dei primi soccorsi alla popolazione, coordinandosi con Vigili del fuoco, 118, uffici comunali e Centro unificato di Modena -

Reggio Emilia, 24 gennaio 2014 -

Anche la Protezione civile reggiana è impegnata in questi giorni nell'emergenza alluvione che ha colpito il Modenese. Lunedì e martedì, su richiesta del Centro unificato di Modena, il geologo Matteo Guerra e l'ingegnere Giuseppe Sgrò della Unità operativa di Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, hanno supportato i Comuni di Bastiglia e Bomporto nella gestione dei primi soccorsi alla popolazione, coordinandosi con Vigili del fuoco, 118, uffici comunali e Centro unificato di Modena nelle operazioni di recupero con natanti dei cittadini rimasti isolati dall'acqua all'interno delle proprie abitazioni, senza corrente elettrica, seguendo criteri di urgenza e priorità. "La popolazione evacuata è stata smistata dai punti di raccolta, raggiungibili da strada a ridosso delle zone inondate, verso i centri di accoglienza predisposti dalla Protezione civile modenese, mentre disabili e malati sono stati accolti da strutture sanitarie – raccontano Guerra e Sgrò – Tutte le operazioni si sono svolte durante il propagarsi dell'inondazione talvolta con comprensibili difficoltà, visto che lo scenario si modificava di ora in ora".
Ai due tecnici della Provincia, si è aggiunto il lavoro delle diverse squadre (per un totale di un centinaio di volontari con 8 mezzi con rimorchio e materiale di rischio idraulico) che sono partiti dal Coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato di Protezione civile di Reggio Emilia presieduto da Volmer Bonini, mentre altri 2 volontari reggiani hanno prestato servizio in supporto alla segreteria operativa del Cup di Marzaglia. Per tutta l'emergenza, il Cup di Reggio Emilia ha inoltre aperta la sala radio con 2 operatori e la costante presenza del coordinatore dei volontari Marcello Margini.
"Si è trattato, in pratica, della prima, positiva sperimentazione della Colonna mobile provinciale, istituita ufficialmente dalla Provincia di Reggio Emilia lo scorso dicembre sulla base del buon lavoro svolto in occasione del terremoto in Emilia del 2012 per garantire un'attività di supporto ai territori vicini in un'ottica di Protezione civile pensata come un sistema integrato ed efficiente", spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti.

I volontari reggiani impegnati oggi nel Modenese

Squadra 1 Val D'enza Radiocomunicazioni: Andrea Borghi, Lorenzo Basiricò, Paolo Bonatto e Gianni Giavarini.
Squadra 2 Gruppo Brescellese: Alberto Ballestri, Daniele Davolio, Giuliano Guzzi, Federico Fontanesi, Andrea Tuffano e Ciro Cepollaro.
Squadra 3 Gruppo Volontari Città del Tricolore: Giulio Corradini Gobbi, Giuliano Cottafava, Angelo Borciani , Vincenzo Cingi e Roberto Amadei.
Squadra 4 Associazione Bentivoglio: Norberto Ponti, Raffaele Reggiani, Gianluigi Righi, Franco Padova, Mauro Bertolini e Roberto Soliani.
Squadra 5 Icaro: Pinotti Lorenzo, Ugo Artioli, Giulio Bedogni, Cristian Bonini e Paolo Nalin.

Nei giorni scorsi erano stati impegnati anche volontari delle associazioni Il Campanone, I ragazzi del Po, Gruppo Albinea, Associazioni Alpini e Carabinieri in congedo, Corpo Volontari per la sicurezza.

 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

A Bastiglia buona parte del territorio comunale è stato liberato dalle acque, riaperto il Comune attivi sportelli per richieste di aiuto. Riapre la strada Provinciale 568 tra Camposanto e S.Felice sul Panaro -

Modena, 24 gennaio 2014 -

Continuano i lavori di messa in sicurezza per il deflusso dell'acqua che ha allagato una vasta zona del modenese. La Provincia rende noto che a Bastiglia nella mattina di oggi, venerdì 24 gennaio, è iniziata l'operazione per aprire un varco lungo il Cavo Argine, in prossimità di via Chiaviche, per favorire il deflusso dell'acqua verso il canale Naviglio, a cui è seguito verso le 13 di oggi, un intervento analogo sul Cavo Argine, allo scopo di favorire il deflusso di un'ampia zona rurale allagata nell'area dei Prati di S.Clemente.
Stanno procedendo le operazioni di ripristino delle zone e delle strutture nel Comune di Bastiglia che sono state colpite dall'alluvione degli scorsi giorni.
Circa il 90 per cento del territorio comunale è stato liberato dalle acque. Restano ancora inondate alcune zone di campagna nella parte orientale del comune verso Bomporto.
Sono in corso, da parte dei Vigili del Fuoco, le verifiche sugli edifici scolastici al fine di avviare le operazioni di pulizia e ripristino.
Squadre di Vigili del Fuoco e delle organizzazioni del volontariato stanno continuando l'opera di pulizia e svuotamento di cantine e locali. I cittadini possono segnalare ulteriori richieste presso il Coordinamento Operativo Comunale, situato - dalle ore 15 di oggi - presso il Municipio di Bastiglia.
Cinque mezzi di Hera stanno procedendo alle operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti e una decina di mezzi di Hera e di Aimag sono impegnati nelle operazioni di pulizia delle strade e di ripristino di fognature e caditoie.
A Bomporto il varco, nella tarda serata di ieri, giovedì 23 gennaio, è stato leggermente ampliato proprio per aumentare il deflusso che viene favorito anche dall'impiego delle idrovore sotterranee del sistema fognario http://www.youreporter.it/video_Bomporto_il_momento_dell_apertura_dell_argine.
Diverse zone del paese allagate ora risultano in buona parte liberate dall'acqua che permane in alcune zone del centro storico anche se in sensibile diminuzione.

Anche sul fronte degli allagamenti nell'area nord tra Camposanto e S.Felice sul Panaro, nella notte il deflusso nei canali Vallicella e Dogaro prosegue a pieno ritmo con un lieve abbassamento dei livelli del Vallicella.
Prosegue il monitoraggio costante della situazione sugli argini in particolare sul Vallicella e sul Diversivo Burana dalla statale 12 al ponte della Quattrina a Finale Emilia.
Le acque dei canali della bonifica arrivano all'impianto idrovoro di Santa Bianca a Bondeno che sta funzionando a pieno regime anche per il deciso abbassamento dei livelli del Panaro che si è verificato nella notte.
Inoltre si sono ridotti gli allagamenti sulla strada provinciale 568 tra Camposanto e S.Felice sul Panaro tuttora chiusa.

Riaperto il Comune a Bastiglia - Attivi sportelli per gli sgomberi

A Bastiglia alle ore 15 di oggi, venerdì 24 gennaio, ha riaperto il Municipio presso il quale sarà operativo il Coordinamento operativo comunale (COC), nei giorni scorsi dislocato su più postazioni a causa degli allagamenti.
I cittadini potranno rivolgersi al centralino del Comune (059-800.911) per informazioni e comunicazioni e verranno aperti due sportelli dedicati alle richieste di aiuto per pulizia e svuotamento di cantine e locali e per la segnalazione di problemi agli impianti elettrici.
Entro la giornata di oggi verrà ripristinata l'elettricità sull'intera rete del territorio municipale. I cittadini dovranno obbligatoriamente segnalare i contatori che fossero stati bagnati, poiché il ripristino della fornitura elettrica alle singole utenze potrà essere effettuata, in tali casi, solo dopo le opportune verifiche di Enel.
I materiali da smaltire devono essere sistemati di fronte ai rispettivi edifici e che gli elettrodomestici e gli altri apparecchi elettrici ed elettronici dovranno essere separati dal resto.

Riaperta la strada Provinciale 568 tra Camposanto e S.Felice sul Panaro -

Alle ore 13,30 di oggi, venerdì 24 gennaio, riapre al traffico la strada provinciale 568 tra Camposanto e S.Felice sul Panaro.
Sono in corso sopralluoghi anche sulla provinciale 2 per verificare le operazioni di svuotamento dal tratto di strada ancora allagato tra Bomporto e Modena.
Resta chiusa a causa degli allagamenti anche la statale 12 Canaletto nel tratto tra Bastiglia e San Matteo di Modena, dove si sta lavorando per ripristinare le condizioni di sicurezza, avendo le acque hanno gravemente danneggiato un tratto di oltre 1.5 chilometri.

(fonte: Provincia di Modena)

 

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I lavori di messa in sicurezza stanno interessando l'argine destro del canale Naviglio in un tratto all'altezza del paese per far defluire l'acqua -

Modena, 23 gennaio 2014 -

Continuano i lavori di messa in sicurezza del territorio del modenese dopo la tracimazione del Secchia, per favorire il deflusso dell'acqua dalle zone allagate. La Provincia avvisa che a Bomporto è partita la procedura di abbassamento dell'argine destro del canale Naviglio in un tratto all'altezza del paese, per far defluire l'acqua che ha investito il centro abitato. L'operazione riguarda un tratto di sei metri dove viene rimossa parte della terra, tramite l'impiego di un telone impermeabile zavorrato che impedisce fenomeni di erosione dell'argine.
Da ieri è iniziata anche a Bastiglia, oltre che a Bomporto, l'attività di pompaggio delle acque per liberare il centro del paese. Le operazioni vengono eseguite con pompe di diversa portata da squadre di volontari delle colonne mobili della Protezione civile regionale e nazionale che lavoreranno anche di notte. Sul cantiere dell'argine che aveva ceduto, infine, sono iniziati i lavori per rinforzare la barriera con palancole di ferro.

 

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Martedì, 21 Gennaio 2014 15:05

Modena, riaprono le scuole ad Albereto

Intanto, continua ad aumentare il numero di evacuati giunti al Centro di accoglienza Modena Est: sono 621 le persone registrate sino a questa mattina -

Modena, 21 gennaio 2013 -

Il Comune di Modena ha annunciato, che domani, Mercoledì 22 gennaio riaprono ad Albareto le scuole materna ed elementare, chiuse in via precauzionale per il timore che l'acqua fuoriuscita dal Secchia per la rottura dell'argine in località San Matteo e la conseguente tracimazione del canale Naviglio, potesse raggiungere la frazione. Restano chiusi invece per ragioni di sicurezza i cimiteri di Albareto e San Matteo.
Nella notte tra lunedì 20 e martedì 21 è stata completata la barriera in pietrame che ha fermato la fuoriuscita dell'acqua dalla falla, ma i lavori proseguono per consolidare la barriera rendendola ancora più impermeabile. Intanto, continuano ad aumentare le persone evacuate dalle zone colpite dall'alluvione che hanno trovato ospitalità nelle strutture del territorio comunale o in altri comuni ma sempre attraverso i Servizi sociali del Comune di Modena.
Alle dieci di questa mattina erano complessivamente 621 le persone che dall'inizio dell'emergenza si sono rivolte al centro di accoglienza allestito nella polisportiva Modena est, pari a 214 nuclei familiari. Diverse decine di questi hanno trovato una sistemazione autonomamente, mentre gli altri sono accolti presso parrocchie, ospedali e alberghi.
Più nel dettaglio, sono salite a 116, pari a 42 famiglie, le persone ospitate alla parrocchia del Gesù Redentore e a 44, pari a 13 nuclei familiari, quelli collocati alla Caserma Pisacane. Nella serata di ieri, martedì 21 gennaio, l'accoglienza è stata attivata anche al San Filippo Neri, dove sono stati ospitati 5 nuclei familiari, pari a 23 persone, mentre un'altra famiglia ha trovato sistemazione nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata. Due nuclei sono ancora ricoverati negli ospedali Policlinico di Modena e Civile di Baggiovara, mentre un signore anziano giunto nella serata di ieri è stato collocato in una struttura protetta.
Inoltre, sono salite a 66 le persone accolte alla residenza universitaria di via delle Costellazioni, mentre altre 196 sono ospitate in diverse strutture alberghiere: Giardini di Formigine, Executive di Fiorano, San Marco di Castelfranco Emilia, Residence Zodiaco e alberghi Tiby, Donatello, Raffaello di Modena.
Le persone ospitate arrivano prevalentemente dai Comuni di Bastiglia, Bomporto, Solara, Sorbara, Castelfranco Emilia, San Prospero e San Pietro in Elda, ma tra gli evacuati ci sono anche residenti nello stesso Comune di Modena.

(Fonte: Comune di Modena)

 

Resta ancora attivo il preallarme per Secchia e Panaro: ad oggi circa 700 le persone assistite -

Bologna, 21 gennaio 2014 –

E' stata chiusa con pietrame, già nelle prime ore di questa mattina, la falla dell'argine del Secchia. Questo ha consentito di migliorare notevolmente la situazione: al momento esce poca acqua, e i tecnici di Aipo stanno lavorando per completare l'impermeabilizzazione dell'argine nel più breve tempo possibile. In contemporanea si sta drenando, con le pompe, l'acqua fuoriuscita attraverso la rete dei Consorzi di bonifica.
A oggi sono circa 700 le persone assistite in centri, alberghi e strutture protette. Dai centri logistici della Protezione civile a Bologna e Ferrara si sta lavorando, proprio in queste ore, al trasferimento di materiale di pronto intervento idraulico, soprattutto idrovore, nelle aree colpite dall'alluvione per consentire le operazioni di drenaggio delle acque.
Nella giornata di ieri hanno operato sul campo 123 volontari della Protezione civile, e 20 mezzi. Continuano gli interventi dei Vigili del fuoco, in particolare per il recupero delle persone che sono rimaste nelle loro abitazioni, e per fornire loro i generi di prima necessità. Per qualunque esigenza, l'Agenzia regionale di Protezione civile invita i cittadini a chiamare il Centro di coordinamento di Modena, al numero 059 200200.

La situazione dei fiumi
Dalle 21 di ieri sera è cessato il preallarme per il fiume Reno nei Comuni di Bologna, Argelato, Castello d'Argile, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno e, nel ferrarese, a Cento e Sant'Agostino. Resta attivo il preallarme, nel bolognese, per Baricella, Malalbergo e Galliera, nel ferrarese per Poggio Renatico. Sempre ieri sera, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha stabilito il cessato allarme e preallarme per il fiume Enza nei Comuni parmensi di Mezzani e Sorbolo e, per quanto riguarda il reggiano, Gattatico e Brescello. E' ancora attivo il preallarme per i fiumi Secchia e Panaro. Poiché sono ancora possibili allagamenti e frane, è stata attivata ieri una fase di attenzione per la criticità idraulica e idrogeologica, fino alla mezzanotte del 23 gennaio, per tutti i bacini emiliani.

Agenti della polizia locale mobilitati per l'emergenza
Più agenti di polizia locale nelle zone colpite. Con l'attività di coordinamento prevista dall'apposita legge, la Regione sta operando affinché nelle aree modenesi colpite dalla piena ci sia una sufficiente presenza di agenti di polizia locale, anche con l'apporto dalle altre province, grazie alla collaborazione dei Comuni e delle Unioni di tutto il territorio. Nonostante l'impegno dei Comuni colpiti, che con il coordinamento della Città di Modena hanno mobilitato tutti gli uomini disponibili, serve infatti un supporto per garantire i servizi necessari, attingendo agli oltre 4.000 operatori di polizia locale che operano in Emilia-Romagna. Come già avvenuto nei giorni successivi al terremoto 2012 - quando la Regione mobilitò fino a mille agenti - il Servizio politiche per la sicurezza sta lavorando perché il personale messo a disposizione dai comandi di tutta l'Emilia-Romagna possa essere inviato dove c'è necessità, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini, della viabilità e le operazioni di controllo.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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