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Antinori: Orgogliosi di essere ambasciatori del vino italiano nel mondo.

Milano, 19 novembre 2014. "Per capire quali siano i margini del nostro made in Italy e quanto c'è ancora da lavorare basta guardare alla nostra quota export in Europa e negli Stati Uniti. I due storici mercati di sbocco valgono oggi ancora i 2/3 del totale delle esportazioni, con il Canada al 13% e soprattutto Asia e Russia che non arrivano alla doppia cifra. I Grandi Marchi da dieci anni sono impegnati ad invertire questa tendenza per garantire competitività al vino made in Italy su mercati fondamentali del futuro". Lo ha detto oggi, in apertura dell'evento per il decennale dell'Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, il suo presidente, Piero Antinori. L'istituto – che raggruppa 19 tra le aziende-icona dell'enologia italiana per un valore complessivo pari al 6,7% delle esportazioni di vino imbottigliato nel mondo – ha presentato per la prima volta a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, nel corso di una degustazione storica dedicata ai suoi 10 anni di attività, i principali numeri del percorso comune di internazionalizzazione iniziato nel 2004.

Complessivamente le 19 cantine simbolo del vino italiano nel mondo che fanno parte dei 'Grandi Marchi' (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito in dieci anni circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni). A questi vanno poi aggiunti 5,15mln di Euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell'Istituto Grandi Marchi. "Abbiamo lavorato e lavoreremo per fare da apripista sui nuovi mercati, che rappresentano il vero sviluppo della nostra economia e non solo sul vino - ha aggiunto Antinori -. In 10 anni abbiamo fatto 49 eventi in Russia, 31 in Giappone, 22 in Canada e in Cina, 14 in Corea e 13 in India. Siamo stati anche in Brasile, Thailandia, Messico, Taiwan, Hong Kong e la prossima settimana saremo in Malesia ed Indonesia. Questo significa che abbiamo frequentato i mercati emergenti molto più che Usa, Italia ed Europa. Cerchiamo – ha concluso Antinori - di fare sistema con i nostri mezzi e in parte con quelli concessi dai fondi di promozione per contrapporre un'alternativa di qualità alla presenza francese e di altri Paesi produttori che per motivi geopolitici partono avvantaggiati".
Una missione, quella decritta dallo Statuto, 'di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura del vino italiano a livello internazionale anche attraverso la costruzione dell'immagine del vino italiano sui mercati emergenti', che l'Istituto ha assolto più volte attraverso decine di tour attorno al globo: 248 missioni internazionali, 18 Paesi obiettivo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giornalisti), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 seminari, 39 gala dinner, conferenze stampa e iniziative di promozione).

L'evento organizzato in collaborazione con la storica rivista Civiltà del bere e Iem – International Exhibition Management – ha visto i leader del vino italiano presentare in degustazione 57 etichette-capolavoro compresi alcuni esemplari del millesimo 2004.
Ufficio stampa Istituto Grandi Marchi

 

8° Simposio mondiale Master of Wine. Alegre (GOOGLE): "Internet non è meglio ma partner della carta stampata". Al MIT si sta studiando uno schermo che al tatto darà le stesse sensazioni del giornale stampato.

di Virgilio - Parma, 19 maggio 2014. -
Le nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti e applicate a ogni settore della società, stanno mutando radicalmente e in breve tempo i comportamenti e le regole in tutti i settori. Ne sa qualcosa il settore editoriale e in particolare la carta stampata che ancora non si è riuscita a adeguare ai nuovi scenari imposti da internet e dalle rinnovate esigenze dei consumatori, compresi quelli dell'informazione (lettori). L'avvento di internet e i modificati consumi hanno generato una terremoto nel comparto dell'editoria. Secondo i dati di FIEG (federazione italiana editori di giornali) in 7 anni sono state perdute 1,7 milioni di copie mentre o lettori dei siti web delle medesime testate sono cresciuti da 2,7 a 3,7 milioni.
E sempre maggiori saranno le interazioni tra "mondo digitale" e "prodotti reali" soprattutto quando si tratta di comunicazione. Crossmedialità e interazione tra carta stampata e internet sono le chiavi del futuro della comunicazione democratica del vino.
Di questo ne è convinto Daniel Alegre, presidente worldwide Partnership & Business di Google, intervenuto nella giornata di apertura dell'8° Simposio mondiale dei Masters of Wine, tenuto a Firenze dal 15 al 18 maggio. grazie alla collaborazione con l'Istituto del vino italiano Grandi Marchi Il futuro, secondo Alegre, è caratterizzato da grandi innovazioni: "Come quella del Mit che sta studiando uno schermo digitale che al tocco dà le stesse sensazioni del giornale stampato, la differenza la farà la facilità dei pagamenti on line".
Internet e carta stampata non sono competitors ma "soci che si complementano". Tra gli strumenti più innovativi che il web offre, secondo Alegre, ci sono gli hangout che permettono di costruire "una relazione personale tra produttore e consumatore in qualunque parte del mondo, trasformando una transazione commerciale in una relazione duratura, ma anche il cellulare con le sue applicazioni 'location based' che permettono di mescolare e di incrociare i dati". "Strumenti questi che in passato costavano all'azienda centinaia di migliaia di dollari e che oggi - ha proseguito il presidente Alegre - permettono un rapporto uno a molti, sono innovativi e accessibili a chiunque".

Master Of Wine cibus
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Sponsor italiani 8° Simposio IMW, Firenze 15-18 maggio 2014: Agriventure; Consorzio Brunello; Consorzio Chianti Classico; IEM, International Exhibition Management; Toscana Promozione; Trentodoc; Sanpellegrino.
Costituiscono l'Istituto del Vino Italiano Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.
www.istitutograndimarchi.it

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


ANTINORI: SYDNEY E MELBOURNE NUOVI POLI INTERNAZIONALI DEL VINO ITALIANO (+23%)
Domenica, 22 Settembre 2013 08:34

Grandi Marchi al 60° compleanno dei Masters of Wine



"La nostra presenza a Londra è un riconoscimento per tutto il vino italiano " dichiara Piero Antinori, presidente dell'Istituto Grandi Marchi.

Londra,  settembre 2013. Gran finale con il vino tricolore alle celebrazioni dei 60 anni dell'Institute of Masters of Wine (IMW), che si aprono oggi (16 settembre ndr) a Londra. Sarà, infatti, l'Istituto Grandi Marchi a chiudere, il 19 settembre, la quattro giorni di eventi - tra seminari e degustazioni - per la ricorrenza della nascita dell'accademia mondiale che forma i più influenti e preparati esperti del vino dei cinque Continenti. Per l'occasione le 19 cantine icona dell'enologia italiana, divenute simbolo della varietà e della qualità del vino made in Italy con ben 12 regioni rappresentate, saranno protagoniste di un seminario-degustazione di vini da vitigni autoctoni dei rispettivi territori. Un tasting strategico, questo, esclusivamente riservato ai Masters of Wine. Obiettivo: dimostrare la ricchezza varietale del vigneto Italia.

La partecipazione dei Grandi Marchi al 60° compleanno dei Masters of Wine, che conta attualmente 312 membri in tutto il mondo (erano solo 6 al debutto dell'Istituto), consolida ulteriormente la partnership siglata nel 2009 quando, per la prima volta, una compagine italiana venne ammessa come major supporter della prestigiosa istituzione londinese.

"La nostra presenza a Londra è un riconoscimento per tutto il vino italiano – dichiara Piero Antinori, presidente dell'Istituto Grandi Marchi -. Dal 2009 abbiamo promosso e sostenuto un programma di collaborazione e formazione volto ad accreditare l'Italia del vino presso l'IMW. Questa è una case history importante per tutto il settore – conclude Antinori – che documenta che solo superando i personalismi si può far crescere il brand Italia nel mondo, dal vino fino agli altri settori di eccellenza del nostro Paese".

Tra i principali risultati della cooperazione tra i due istituti, quelli dell'organizzazione dei primi corsi per aspiranti MW italiani e l'accettazione della candidatura italiana, avanzata sempre dai Grandi Marchi, ad ospitare l'8° Simposio mondiale dell'IMW che si terrà a Firenze dal 15 al 18 maggio 2014. L'organizzazione degli eventi firmati IGM-IMW è affidata alla IEM, International Exhibition Management.

Istituto del Vino Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca' del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.