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Venerdì, 20 Dicembre 2013 13:19

Smog Parma, altro giorno nero

Il record tocca i 22 giorni di veleni -

Parma, 20 dicembre 2013 -

Ieri la nube tossica è tornata intensa in città, 84 microgrammi contro i 50, soglia massima consentita, 76 sforamenti dall'inizio dell'anno contro i 35 consentiti.
L'inquinamento, in attesa di pioggia o neve, si mantiene su livelli altissimi e pericolosi.
Ieri tutta la regione è andata oltre i limiti.
Dopo 22 giorni di smog ieri il carico di inquinamenti ha raggiunto il suo massimo livello: 84 microgrammi di media regionale fra tutte le province.
Denunciamo ancora una volta una situazione drammatica.
Ma ventidue giorni consecutivi di smog fuori legge hanno lasciato il segno?
Sinceramente crediamo di no.
Di fronte alla miriade di problemi che azzoppano lo Stivale, l'inquinamento è l'ultima delle preoccupazioni. Davanti ad uno sfratto la purezza dell'aria viene dopo, in coda, dopo aver dato un tetto a una famiglia che soffre.
Eppure l'ambiente e il clima sono elementi indispensabili anche per lo sviluppo e la ricchezza di un territorio. E senza questi ingredienti anche l'economia è destinata al disastro.
Specie quando un luogo è universalmente noto come "food valley".
Colpisce l'enorme ritardo dell'imprenditoria locale nell'affrontare un tema così indissolubilmente legato al successo delle loro imprese.
Le categorie si presentano puntuali solo quando è ormai tardi, a contrastare decisioni di limitazione del traffico obbligate e imposte da un minimo di buon senso, oltre che dalle leggi.
Se ci si ritrova solo quando il semaforo è diventato rosso qualcosa è mancato lungo la strada.
Senza territorio (sano) non c'è marchio o prodotto di eccellenza che tenga.
Se i mulini sono neri la farina è sporca.
Eppure siamo ancora alla fase del bianchetto, del nascondere errori anche marchiani, e non son ciliegie.
La nostra insistenza va nella direzione di affrontare il problema, invece che dimenticarselo in tempi di grassa e farci tornare il mal di testa (non solo in senso figurato) in tempi di magra.
E' evidente che torneremo e cadremo sugli stessi temi a cadenza regolare.
In stasi di vento, inversione termica, alta pressione, Parma e il bacino padano respirano ciò che hanno liberato in aria, anche per intere settimane. Se è Pm10 d'inverno (gli impianti termici incrementano il loro negativo contributo) sarà ozono nei mesi estivi, con cerchi di influenza che si allargano a dismisura coinvolgendo, specie d'estate, anche le colline e le media altitudini.
Ma cosa intendiamo per azione?
L'inquinamento uccide più degli incidenti stradali.
Ha un costo sociale enorme.
Prevenire è anche economicamente conveniente.
Oggi chiediamo un segnale di area vasta, un'azione condivisa da tutta la Pianura Padana, un blocco dello smog antropomorfo sincronizzato, finalizzato a registrarne gli effetti.
Vorremmo assistere ad una grande scena madre, un territorio che si ferma davanti all'evidente emergenza sanitaria in atto, spaventato dalle azioni delle proprie mani.
Ma questa è solo una manifestazione di richiamo, di sollecitazione e presa di coscienza, a favore di tutti i cittadini coinvolti, in qualunque posizione sociale si trovino.
Il nocciolo è l'azione che segue.
Se è vero che le polveri sono cancerogene chi le immette in atmosfera ne diviene diretto responsabile.
Facile continuare a fingere, tanto tutto si mischia e nessuno riesce a indicare il colpevole.
Se ci sono enti deputati ai controlli vanno fatti emergere tutti gli eccessi e i punti di emissione da monitorare e da ridurre.
Non deve più essere accettato un silenzioso inquinare senza che nessuno ne senta la responsabilità e affronti un cambiamento.
Se il sistema attuale dei controlli e dei limiti emissivi ha fallito il dovere di una comunità responsabile è quello di modificare queste leggi per raggiungere lo scopo per cui sono nate, proteggere le persone e l'ambiente.
Non per umanità o illuminismo ma per pura visione economica.
Il mio mulino vince quando rimane bianco senza bianchetto.

(fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Giovedì, 19 Dicembre 2013 15:32

Parma, Pm10 fuori legge da 21 giorni


La nube tossica avvelena la Pianura Padana da 3 settimane -

Parma, 19 dicembre 2013 -

Per il ventunesimo giorno l'inquinamento ha superato il limite imposto dalla legge (50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria) arrivando a traguardare un nuovo record di inquinamento.
Non respiriamo da 3 settimane.
Il meteo finalmente sta volgendo al cambiamento, il salvatore sarà lui, il clima, che verrà incontro all'incapacità dell'uomo di risolvere problemi da lui stesso prodotti.
Intanto l'aria rimane tossica.
Polveri sottili cancerogene, come classificate dallo Iarc di Lione, organismo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'Italia, tra le tante procedure di infrazione, ha ovviamente anche quella sull'aria.
Il nostro Paese incapace di garantire un ambiente salubre ai suoi cittadini.
E paga questa mancata attenzione anche con costi sanitari enormi, perché lo Stato deve poi "riparare" il danno attraverso la cura delle persone che subiscono le conseguenze del respirare veleno, contraendo malattie più o meno gravi.
I morti per l'ambiente superano i morti per incidenti stradali.
Il Commissario responsabile per l'Ambiente della Ue, Janez Potočnik, sostiene che l'inquinamento atmosferico continua a essere un "killer invisibile" che impedisce a molte persone di vivere appieno una vita attiva.
L'aria avvelenata è lo specchio di un Paese avvelenato fino dentro i suoi gangli più reconditi.
La Penisola è costellata di aree di grandi emergenze ambientali, ormai classificate e catalogate come tali ma bel lontane da una prospettiva di bonifica.
L'emblema negativo di Taranto è davanti agli occhi del mondo.
Il ricatto posti lavoro scambiati con la salute ha portato una intera città al disastro, a drammi inenarrabili e, nonostante tutto, ancora sembra non bastare per dare segnali inequivocabili di ferma presa di distanza da queste pratiche industriali così dannose e pericolose per la vita.
Oggi andrebbe fermato l'intero bacino padano, dichiarare una giornata di stop totale per auto, fabbriche, arterie stradali, industrie inquinanti.
L'uomo incapace di osservare allo specchio i danni che da solo si procura dovrebbe per lo meno essere costretto a confrontarsi con sé stesso, almeno per giungere a separare l'idea che progresso e modernità siano obbligatoriamente portatrici di veleni e inquinamento.
Stiamo firmando noi stessi la nostra condanna a morte, con il vezzo macabro di volerci occupare anche di tirare il grilletto.

(fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Mercoledì, 18 Dicembre 2013 13:42

Parma, "Venti sporchi venti"


Da 20 giorni lo smog assedia Parma limitazioni straordinarie al traffico giovedì 19 e riduzione delle temperature negli ambienti riscaldati -

Parma, 18 dicembre 2013 -

Il 28 novembre scorso iniziò la via crucis parmigiana dello smog.
Non è ancora finita.
Con 61 microgrammi per metro cubo, anche ieri, ventesimo giorno consecutivo, l'aria della città era irrespirabile, colma di quelle polveri sottili che lo Iarc ha classificato cancerogeno certo per l'uomo.
Parma, come tutta la pianura padana, giace in questo catino immenso e scuro, fatto di nebbia corposa e nera, un'aria che ogni giorno noi ripuliamo con i nostri polmoni.
Il nero fumo che ingoiamo è lo stesso strato nero dei nostri davanzali, un nero pece, un buco nero per la salute.
Ieri summit in comune con tutti gli stakeholders locali e regionali.
Il dato di fatto è l'emergenza ambientale in atto,
Da parte del Comune la messa in campo di progetti che a lungo termine produrranno sicuramente incidenze positive sul clima.
Ma ora l'allarme è oggi.
Per questo abbiamo chiesto che si valutino tutte le possibilità, e fra queste lo stop temporaneo dell'inceneritore di Ugozzolo.
Uno stop complessivo che coinvolga poi tutto il bacino padano, per spegnere il traffico veicolare, l'apporto dell'industria, delle autostrade.
Una sorta di giorno della salute, nel quale tutto si fermi per verificare concretamente l'effetto di una riflessione condivisa e corale.
Lo abbiamo fatto durante la crisi petrolifera degli anni '70.
Lo possiamo fare ora se a tutti coloro che inquinano, piccoli o grandi che siano, consegniamo la propria fetta di responsabilità, chiedendo di risponderne verso la collettività.
L'inceneritore che oggi viaggia quasi vuoto, una linea sempre spenta, l'altra a un terzo della potenzialità, ci preoccupa per gli effetti che avrà quando inizierà sul serio a bruciare.
Già ora abbiamo visto dall'estate scorsa (il camino si è acceso a singhiozzo da fine agosto), il peggioramento della situazione delle Pm10, giungendo oggi al record assoluto di 29 giorni di smog, venti giorni di strangolamento per tutti i cittadini di Parma.
Oggi chiediamo maggiore rispetto per la salute, un diritto costituzionale oggi calpestato da altri interessi.
Rispetto per le persone che stanno male, che si vedono obbligate a recarsi al pronto soccorso o dal medico di base accusando gravi problemi respiratori e cardiocircolatori.
Non possiamo accontentarci di attendere la pioggia o la chiusura delle scuole per veder calare l'inquinamento.

(fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Martedì, 17 Dicembre 2013 11:57

Parma, da quasi venti giorni la salute è off-limits

Respiriamo pece da 19 giorni. Ieri ennesimo record di polveri sottili con 61 microgrammi per metro cubo di aria -

Parma, 17 dicembre 2013 -


La media degli ultimi 19 giorni è di 70 μg, il 40% superiore al limite di legge, con picchi di 95 microgrammi (il 90% in più del lecito) lo scorso 10 dicembre.
Ieri solo Bologna, in Emilia Romagna, risultava con un'aria appena accettabile, tutti gli altri capoluoghi di provincia erano fuori legge.
E' una regione intera in sofferenza.
Forlì, Cesena, Rimini, Modena da 13 giorni superano i livelli di inquinamento ammessi, oltre ai nostri 19 giorni da record.
19 giorni sono un tempo infinito, impossibile trattenere il fiato così a lungo.
Oggi alle 12 summit in Comune con l'assessore Folli per affrontare insieme il problema.
Saranno presenti Ausl, Arpa, associazioni ambientaliste, sindacati di categoria dei commercianti, nel tentativo di dare una svolta che vada nella direzione giusta.
Targhe alterne in tutta la regione?
Summit del bacino padano?
Stato di calamità innaturale per la Pianura Padana?
In ogni caso, da qualunque verso la si guarda, la situazione è drammaticamente pericolosa.
Le polveri fini sono cancerogeni certi e ci sono fasce della popolazione particolarmente indifese come piccoli e anziani di cui tutti noi ci dobbiamo far carico e riconoscere responsabilità vicendevole.
Siamo di fronte ad un bivio irrimandabile che ci chiede di fare una scelta netta.
Salute o Malattia?
Se siamo tutti convinti che la prima non abbia prezzo e rappresenti un diritto fondamentale, scritto nella nostra Costituzione, che tutti siamo obbligati a rispettare e garantire, vengono meno tutti i contrasti e le visioni opposte.
Andiamo tutti insieme a riconquistarci un'aria degna di questo nome.

(fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Lunedì, 16 Dicembre 2013 16:09

Polveri sottili, a Parma record dei record

La straordinaria punta di iceberg del Ducato: ieri 93 microgrammi -

Parma, 16 dicembre 2013 -

Il regalo di Natale per la città di Verdi è un amaro acuto negativo: diciotto giorni di aria infetta.
Anche la fine settimana ha confermato il trend ambientale negativo, surclassando ogni record di durata del mal d'aria. Ieri, giornata di fermo parziale del traffico, picco a 93 microgrammi.
Da 18 giorni respiriamo una miscela cancerogena, come è stata classificata dallo Iarc, l'istituto tumori di Lione branca dell'Oms.
Le poveri sottili come veleni silenziosi che minano la salute dei cittadini.
I Pronto Soccorso che registrano incrementi significativi di accessi con sintomi legati all'apparto respiratorio e cardio circolatorio e la stessa situazione viene registrata dagli ambulatori dei medici di base.
E' una guerra tra inquinamento e salute e dobbiamo scegliere una volta per tutte da che parte stare.
Domani summit straordinario dall'assessore all'ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli per enti e associazioni. Saranno presenti anche i sindacati dei commercianti, gli enti sanitari e di controllo, i rappresentanti dei cittadini che si occupano di ambiente.
La situazione è davvero tragica.
Perché le soluzioni non sono a portata di mano.

pm10-parma-001

E' urgente un cambiamento profondo del nostro vivere.
Rimettere al primo posto la salute come carta necessaria di ogni tipo di sviluppo e di crescita.
Senza salute, senza ambiente pulito, il resto è sudore sprecato e inutile.
Serve che Parma si appelli ad un summit del bacino padano per varare misure di sistema, chiedendo al Governo misure straordinarie come in caso di calamità naturale, perché questa, pur non essendo naturale, è calamità pura, semplice e spietata.
Interrompere le fonti di emissione.
Studiare tutti i punti sul territorio dove ci sono imponenti inquinamenti e procedere alla loro bonifica, riduzione, chiusura se necessario.
Inquinare deve diventare un reato come tanti altri.
Da denunciare e reprimere per legge, in modo efficace e immediato.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Mercoledì, 11 Dicembre 2013 17:08

Smog, Parma ha fatto tredici

Sforamenti ai limiti delle polveri sottili consentiti per legge in tutta la Regione: Parma al secondo posto -

Parma, 11 dicembre 2013 -

 Le news da Parma sono bad news.

Il livello delle polveri sottili è salito ancora, le Pm10 si sono assestate a 95 microgrammi per metro cubo di aria, doppiando il massimo livello consentito dalla legge (50 microgrammi).

Si tratta del 67° sforamento del 2013 e, come detto, del tredicesimo di fila.

Tutta la regione è fuori norma, picco a Rimini con 106 μg, Parma seconda pari merito con Forlì.

Le previsioni meteo danno tempo stabile, alta pressione, nebbia, e anche le prossime ore non porteranno alcun beneficio, anzi.

L'aria è ferma e si riempie sempre di più di pericolosi inquinanti.

Le polveri sottili sono cancerogene, la sentenza è dello Iarc, dell'ottobre scorso.

Respiriamo quindi un'aria pericolosa per la nostra salute.

Provate a immaginarvi la scena.

Da 13 giorni viviamo in una stanza sigillata senza aver mai aperto la finestra. Ci viviamo in tanti ed ogni giorno accendiamo anche i fornelli per preparaci da mangiare.

Sono ovvie a tutti le conseguenze di questa situazione.

Un soffocamento lento ma costante, il fiato sempre più corto, i polmoni sempre più sporchi.

Domenica traffico fermo in centro storico, ma le tangenziali rigurgiteranno di auto per le spese natalizie, i parcheggi dei centri commerciali soffocheranno per eccesso di richiesta, il grande manto nero si tingerà ancora di più di tinte fosche.

E' la stupidità degli uomini, la cecità dei camini, gli errori di impianti inutili come l'inceneritore, che ora c'è e ci dobbiamo sentir dire che vada usato, sennò chi paga?

Dipendiamo inermi dal meteo, dal vento che non arriva, dalla pioggia che non scende.

Già oggi sappiamo che i prossimi giorni forse saranno peggiori dei precedenti, fino a Natale convivremo con un'aria colma di polveri sottili.

E i Pronto Soccorso accrescono i loro accessi per sintomatologie legate all'apparato respiratorio, al cardio circolatorio me anche a versante più pericolosi e definitivi.

L'Emilia Romagna è una enorme tinozza piena di acqua mai cambiata.

La nuvola della Pianura Padana la si osserva dal satellite, una delle 5 più nere del mondo.

E' lo sviluppo cieco e sordo, uno sviluppo suicida, terminators di sé stessi.

E' un collasso generalizzato che attende risposte generalizzate.

Senza azioni poderose, di area vasta, non ci sono soluzioni, né inversioni di tendenza possibili.

E' urgente che l'Italia intera prenda decisioni drastiche, applichi norme rigorose, si erga a difesa innanzitutto della salute dei suoi cittadini, prima di tutti gli altri interessi.

Siamo veramente in fondo al tunnel, e il foro è cieco.

Un requiem della modernità.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Ieri il laboratorio mobile di Arpa, in via Montebello, ha registrato il 66° sforamento dei limiti di legge del livello delle polveri sottili (Pm10), attestandosi su un corposo 91 microgrammi, quasi il doppio del consentito -

Parma, 10 dicembre 2013 -

Il dodicesimo giorno fuori legge.

Tutta l'Emilia Romagna è coperta da una fitta coltre di aria avvelenata, avvelenata da noi stessi, che poi provvediamo anche a respirarcela.

Sembra un po' una plastica applicazione della legge del contrappasso, in questo caso per analogia.

Sporcate l'aria? Sembra dire divertita Madre Natura, ora respiratela tutta quanta, fino all'ultima molecola di veleno.

Pianura Padana, il quinto territorio più inquinato al mondo.

Polveri sottili sostanze classificate certamente cancerogene dallo Iarc, lo scorso ottobre.

Italia in infrazione europea sul piano Aria, il programma imposto dalla Ue che esige che gli Stati membri migliorino lo stato dell'ambiente, con puntuali step da rispettare.

Puntualmente disattesi.

Polveri sottili nei mesi invernali, ozono in estate, lo Stivale arranca e inciampa continuamente nelle solite problematiche.

Non ci sono soldi da investire in programmi importanti di riconversione della mobilità urbana.

Così ne spendiamo molti di più nella cura dei danni sanitari certi che la pressione ambientale causa negli abitanti delle nostre camere a gas della pianura padana.

Il gatto è stanco di mordersi la coda.

Il problema è Il Problema e andrebbe messo al primo punto delle visioni future del nostro bacino.

Una azione concertata sovra regionale, un patto tra i sindaci, gli enti locali, il comparto produttivo, i cittadini, tutti coloro che danno il loro contributo negativo all'accrescimento dei livelli di inquinamento ambientale.

Oggi come nei precedenti 11 giorni a Parma non si respira.

E se lo si fa, ciò che entra nei polmoni è cancerogeno.

I cibi avariati vengono tolti dagli scaffali.

Quando le autorità prenderanno coscienza che autorizzare ancora a immettere polveri in atmosfera è come collaborare fattivamente al danno sanitario dell'intera popolazione?

Quando arriverà il momento in cui si calcolerà quanto smog può sopportare il nostro eco sistema.

Perché è certamente facile affermare che ogni singolo impianto sia a norma di legge, vedi il camino di Ugozzolo, ma se guardassimo alla sommatoria, ponessimo alla luce del sole l'imponente massa di inquinanti che ogni giorno il nostro territorio scarica in aria, allora, e solo allora, avremmo davanti le cifre del disastro.

E non potremmo più fare finta di niente.

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

 Continuano gli sforamenti dell' inceneritore di Ugozzolo: dal 28 novembre Parma è sempre fuori limite per la concentrazione di polveri nell'aria -

Parma, 6 dicembre 2013 -

Polveri che lo Iarc ha recentemente dichiarate certamente cancerogene.

Una sfilza di numeri oltre il consentito, 53, 57, 63, 62, 54, 55, 51 microgrammi per metro cubo di aria. Una settimana intera, dopo la quale scattano misure straordinarie anti smog.

Dall'inizio dell'anno sono 61 i superamenti registrati in città, contro i 35 consentiti per legge.

Un altro anno nero, aggravato dall'accensione, lo scorso 28 agosto, dell'inceneritore di Ugozzolo.

L'impianto, pur andando a mezzo regime, ha fatto la sua parte.

Il 1° dicembre la stazione mobile del Paip superava anch'essa il limite dei 50 microgrammi.

L'inceneritore, quando il prossimo fine gennaio entrerà nella fase di esercizio, darà il meglio di sé.

A pieno regime brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti l'anno e le due linee emetteranno in atmosfera 144 mila metri cubi di aria all'ora, 24 ore al giorno, 330 giorni all'anno.

Fate i vostri conti e le vostre considerazioni.

Il 2013 sta andando maluccio, anche se migliore del 2012 (114 superamenti, 10 sopra i 100 milligrammi), non abbiamo davvero idea cosa ci si debba aspettare per il 2014.

Ovviamente Parma è ancora una volta la peggiore città dell'Emilia Romagna come qualità dell'aria.

Lo smog si accanisce in modo particolare nel ducato.

Nessuno peggio di noi respira aria inquinata.

E certe sono le conseguenze, a partire dai problemi respiratorio per poi passare ai guai cardiovascolari.

Questa grave situazione dovrebbe fare riflettere le autorità sanitarie, ma anche i cittadini, che fanno la loro parte sul fronte dell'immissione di gas veleniferi nell'aria.

L'uso eccessivo dell'auto privata infatti comporta un ulteriore e decisivo apporto di inquinanti.

Oggi, di fronte ad una emergenza ambientale di questo genere dovremmo tutti guardarci allo specchio e parlarci con sincerità.

Quante volte potremmo fare a meno di girare la chiave nel quadro?

Lo Iarc di Lione ha emesso in ottobre la sua sentenza definitiva, inserendo le polveri sottili tra i cancerogeni certi.

Le città come camere a gas.

E lo chiamiamo progresso.

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Le modalità per la raccolta differenziata non sono ancora comprese da tutti, GCR attende le sanzioni ai comportamenti fuori legge -
 
Parma, 29 novembre 2013 -
 
Tempi lunghi, multe certe: la raccolta differenziata, alla fine, vincerà -
 
Non ci aspettiamo tempi brevi per portare il concetto di raccolta differenziata spinta a tutta la città, a tutti i cittadini e non vedere più le scene di inciviltà di queste settimane.
Le mosse sarebbero comprensibili e facili ma ci sono diversi intoppi.
L'abitudine a gettare in strada rifiuti esiste da sempre, anche quando c'erano i cassonetti, figuriamoci ora che mancano gli accoglienti raccogli tutto.
Ci sono poi le difficoltà linguistiche, in una città sempre più multi razziale, idiomi e abitudini diversi richiedono pazienza e costanza.
Ci sono poi gli irriducibili che fingono di non capire, che non hanno tempo di separare, figuriamoci di esporre nei tempi dettati dalla città. Loro hanno fretta, sono persone impegnate, di queste quisquilie non vogliono sentir nemmeno parlare.
La città corre ormai verso un unico modello di gestione dei rifiuti.
Dalla strada i nostri scarti vengono riportati dentro le case, dove ci viene richiesto di separarli, prima di affidarli ai canali corretti di riciclo.
Organico, scarti alimentari, umido separato innanzitutto. Il cassonetto è quello marrone areato per non creare odori fastidiosi e liquidi nerastri.
Poi separazione di carta e cartone da tutto il resto. Fogli, buste, sacchetto in cellulosa puliti e privi di residui di altra natura. Tutto nel cassonetto blu.
Le plastiche, insieme al barattolame, nel sacco giallo.
L'unico materiale che viene gestito in strada è il vetro, con apposite campane verdi.
Altre frazioni come indumenti usati e calzature hanno anch'esse cassonetti stradali, così come il verde degli sfalci.
Dopo un tempo abbondante di pazienza occorre ora dare l'ultimo colpo di giravite.
E' finito il tempo dell'attesa.
Si deve comprendere anche a livello di portafogli che l'abbandono dei rifiuti è una pratica illegale.
Un cattivo modo di essere cittadini che causa anche un prelievo forzato dalle nostra tasche.
Sanzionare gli incivili è un gesto di rispetto per la maggioranza dei cittadini che rispetta le regole.
Sanzionare i comportamenti fuori le regole è un dovere necessario a traguardare l'obiettivo.
Si dice "colpirne uno per educarne cento".
This is the time.
 
(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Mercoledì, 27 Novembre 2013 11:35

Inceneritore di Parma, inquina anche da spento?

Parma, 27 novembre 2013 -
 
Il comunicato di GCR sui dati inquinanti dell' inceneritore di Ugozzolo che continua a sforare i limiti emissivi imposti per legge -


20 sforamenti, e lo chiamano gioiello

L'inceneritore di Ugozzolo targato Iren è in esercizio provvisorio, fase prorogata fino a gennaio 2014 su richiesta dello stesso gestore.

L'avvio e la messa a regime non sarà quindi nel 2013, ma solo dopo il 19 gennaio, quando scadrà il termine dell'esercizio provvisorio prorogato dalla Provincia.

Il motivo ufficiale del ritardo la messa in funzione del sistema di essiccazione dei fanghi.

Abbiamo appreso nel frattempo alcuni dati sulle prestazioni ambientali, scoprendo che nei mesi scorsi il camino posto a nord dell'autostrada, 1 km dal pastificio più famoso al mondo, ha sforato per ben 20 volte i limiti emissivi imposti per legge.

La notizia, su dati comunicati dallo stesso gestore, ci lascia a bocca aperta.

Perché Iren dichiara sforamenti anche a giugno e luglio, quando l'impianto era spento.

Dopo le prove dello scorso aprile, l'impianto ha preso avvio solo il 28 agosto scorso.

E i dati on line al sito di Iren

http://www.irenambiente.it/attivita.php?id=205

confermano che solo dal 30 di agosto sono pubblicate le emissioni registrate sulle due linee di incenerimento (ed all'inizio solo sulla linea 1).

Nulla nei mesi di giugno e luglio, e fino al 30 agosto, nulla da dichiarare.

A meno che non si faccia riferimento al tentativo di accensione di fine giugno, quando Iren nonostante la mancanza del certificato di conformità edilizia e agibilità del Comune di Parma, diede fuoco alle polveri per essere poi bloccato dalla Provincia dopo pochi giorni, il 3 di luglio.

Nel frattempo, in questi mesi di prova, 20 sforamenti.

Sul sito Monitorem di Arpa nessun dato sulla pagina dedicata al Pai di Parma.

Sforamenti di Nox, ossido di azoto, di CO, monossido di carbonio, composti organici, indicati come carbonio organico totale (Cot): lo sappiamo solo dai comunicati stampa.

Dei 20 sforamenti i cittadini non ne sapevano nulla, sino alla richiesta di proroga di Iren.

Le domande che rimangono sospese sono: quando l'inceneritore sfora i limiti emissivi c'è un sistema che lo blocchi istantaneamente? Come mai nei monitor, spesso spenti, non sono indicati i limiti emissivi così da poter valutare la proporzione con le emissioni effettive?

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
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