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Gestione Corretta dei Rifiuti: "L'inceneritore oggi lo si batte togliendogli benzina, azzerando la necessità di smaltimento del territorio." -

 

Parma, 18 aprile 2014 -

 

Il comunicato di GCR che per combattere l'inceneritore propone di ridurre a zero il rifiuto residuo -

Da inizio aprile l'inceneritore di Parma è entrato in esercizio definitivo.
Dopo una fase provvisoria di oltre 6 mesi, l'impianto ha ottenuto la patente per bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno, per un periodo molto lungo, ipotizzabile in almeno 15-20 anni.
Il forno va a mille, grazie all'apporto del residuo della raccolta differenziata e da altri materiali provenienti dal recupero di rifiuti presso aziende, ospedali, impianti di depurazione delle acque.
La caldaia rimane accesa perché ci sono queste componenti, a garantire un potere calorifico sufficiente a raggiungere la temperatura minima di abbattimento degli inquinanti, che il processo di combustione di per sé produce: furani, diossine, metalli pesanti, microinquinanti.
Il dado è tratto, ed è uscito il numero del gestore.
Dopo anni di battaglie hanno vinto coloro che questo impianto lo hanno voluto, sostenuto, osannato.
Hanno perso i cittadini che hanno cercato in tutti i modi di convincere le maestranze sulla scelta sbagliata, nel 2014, di avviare un impianto di combustione quando c'è oggi la tecnologia sufficiente per gestire i materiali dismessi in modo corretto, senza causare danno a cose e persone.
Oggi viene da domandarsi quale deve essere l'atteggiamento degli anti inceneritoristi, come insomma affrontare il dopo sconfitta, il giorno dopo il verdetto.

rifiuti zero


Potrà apparire curioso, ma oggi c'è una possibilità nuova e vera per combattere il mostro, con armi affilatissime e letali.
E' la battaglia sul residuo che, da esperienze concrete e reali, è possibile vincere.
L'inceneritore oggi lo si batte togliendogli benzina, azzerando la necessità di smaltimento del territorio.
Ed è una prova democratica, incruenta, facile, realizzabile oggi.
Oggi possiamo con il nostro atteggiamento togliere fiato alla caldaia e renderla innocua.
Si dirà, "prenderanno rifiuti da fuori".
Lo faranno, ma non sarà semplice.
L'autorizzazione attuale lo impedisce.
Ancora a parole l'ente provincia nega questa possibilità.
Oggi invece la protesta attuata da alcuni cittadini provoca l'effetto contrario alle intenzioni. 
Abbandonare rifiuti per la strada, gestire male la differenziata, sporcare le frazioni riciclabili, corrisponde ad una festa per il gestore, un lauto pranzo per la fornace,
Se invece non lascio nulla nel residuo, la bocca del forno diventa amara, e vuota.
E un forte tremore giungerebbe immediato da Ugozzolo.
La protesta perfetta è non concedere nulla al nemico, ridurre a zero il vitto, rendendo arido l'alloggio.
La protesta perfetta oggi è differenziare senza difetti, sapendo che il nostro gesto è la risposta migliore possibile ad una decisione insensata e contraria al buon senso.
La protesta perfetta, anche per chi protesta con l'abbandono dei rifiuti, è comprendere che quei sacchi giungono diritti al forno, e fanno felice il gestore, che oltre tutto incassa il servizio extra per recuperare il sacco abbandonato, pagato profumatamente dall'amministrazione e poi fatto pagare ai cittadini che protestano, ed anche a quelli che non protestano.
Un conto salatissimo, che ha il sapore della beffa.
Ecco la protesta perfetta, ridurre a zero il residuo, riducendo così anche i guadagni del gestore, fino al limite del pareggio contabile, che senza rifiuti da bruciare è impossibile.

 

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti Parma)

 

Giovedì, 30 Gennaio 2014 17:48

Citterio, perché l'inceneritore non si accende?

Rete Ambiente Parma si interroga sull' inceneritore a grasso animale che Citterio ha voluto costruire nel proprio stabilimento, ma non ancora funzionante -

Parma, 30 gennaio 2014 -

I cittadini di Felino e la gente del Poggio di S.Ilario Baganza se lo chiedono ormai da un po'. L'inceneritore a grasso animale che Citterio ha voluto costruire nel proprio stabilimento che fine ha fatto?
Se lo è chiesto lo stesso comune di Langhirano, che si era opposto alla richiesta di un impianto simile nel suo territorio.
Non smettiamo di chiedercelo noi di Rete Ambiente Parma, impegnati in tutti i modi contro la sua realizzazione a causa della pericolosità delle emissioni.
L'impianto è pronto dall'inizio dell'estate scorsa, ma non si accende.
Mistero.
E' pronto l'impianto di rendering per la colatura del grasso dagli scarti dei prosciutti, è pronto il motore endotermico per bruciarlo ed alimentare il cogeneratore per produrre energia elettrica da cui ricavare milioni di euro di incentivi pubblici.
Eppure tutto tace.
Non dice niente nemmeno Citterio.
Per il Comune di Felino il problema è come se non esistesse, per l'Amministrazione Provinciale, che ha dato l'autorizzazione in conferenza dei servizi, vige la legge del silenzio.
Tra i tecnici del settore invece la voce corre.
Termoindustriale, l'azienda che ha fornito l'impianto, pare non sia stata pagata, e per questo è in lite con Citterio.
Citterio non vuole pagare.
Perchè?
Perché l'impianto non può funzionare.
Il grasso, che brucia bene come normale strutto suino, quando ricavato dalle carcasse appena macellate, ha un comportamento diverso se ricavato dagli scarti di prosciutti stagionati.
Il grasso da stagionatura ha un tenore di acidità tale che pregiudica la combustione e rischia di rovinare il motore.
Con una acidità dei grassi del 5%, la combustione accresce di molto la polimerizzazione e la formazione di concrezioni carboniose nel motore endotermico.
In un nostro documento di un anno fa avevamo già indicato il problema: "Il grasso viene mantenuto fluido tramite preriscaldamento. Il preriscaldamento provoca un aumento delle temperature in camera di combustione che, unitamente ad un elevato tenore di ossigeno delle molecole di grasso, determina polimerizzazioni degli acidi grassi e formazione di concrezioni carboniose agli iniettori ed alle valvole e grandi emissioni di NOx" (Reteambiente 15-3-2013 "Analisi puntuale del progetto Citterio")
Il livello maggiore di acidità dei grassi ricavati da prodotti stagionati ha accresciuto il problema.
Pare che l'azienda stia provando ad aggiungere additivi chimici al grasso da bruciare, con ulteriore pregiudizio per le emissioni nocive.
Così non va.
Gli enti preposti (Provincia, Comune di Felino, Arpa etc), che in conferenza dei servizi hanno autorizzato l'impianto, dovrebbero ora spiegare ai cittadini la situazione, sospendendo l'autorizzazione a bruciare.
Col silenzio si sta creando un grave pregiudizio alla qualità e alla salubrità delle produzioni agroalimentari del nostro territorio.
Vi è assoluta e urgente necessità di chiarezza sull'inceneritore, che si erge all'interno dello stabilimento Citterio.

Giuliano Serioli

(Fonte: ufficio stampa Rete Ambiente Parma)

 

Ci siamo giocati in 2 settimane, 10 dei 35 giorni fuori norma che la legge consente: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma propone le dieci misure da adottare -

Parma, 14 gennaio 2014 -

Il 13 ha portato male all'Emilia Romagna che registra una giornata di strike-smog, con 9 province su 9 con l'inquinamento fuori limite.
Per Parma il solito record, ieri 68 microgrammi per metro cubo sui 50 consentiti.
Ma il dato che colpisce è la durata: sette giorni consecutivi di aria avvelenata da polveri sottili.
Nell'anno appena iniziato, su 13 giorni, ben 10 hanno registrato dati di inquinamento oltre il limite consentito dalla legge: stiamo parlando del 77% del tempo trascorso con aria pericolosa per la salute.
Ci siamo giocati in 2 settimane 10 dei 35 giorni fuori norma che la legge consente, il 30% della disponibilità nel 4% del tempo: una saetta.
Torniamo oggi a richiamare l'attenzione degli organi competenti sull'emergenza ambientale in atto.
Rilanciamo le 10 mosse proposte il 10 gennaio: gestionecorrettarifiuti.it/img/10-mosse.jpg
Le riepiloghiamo.
1. Adozione ad oltranza della circolazione a targhe alterne all'interno delle tangenziali
2. Messa al bando delle caldaie a gasolio
3. Esclusione dal servizio di autobus e corriere a gasolio
4. Divieto di accesso ai Suv nel centro città
5. Diagnosi delle emissioni di industrie e centrali presenti nel comune di Parma
6. Arresto programmato di impianti a forte emissione di Pm10 come gli inceneritori
7. Riduzione della velocità a 30 km/h all'interno delle circonvallazioni
8. Controllo su emissioni parco auto in particolare furgoni e autocarri
9. Attivazione isole pedonali attorno a tutti i poli scolastici cittadini
10. Incremento frequenza bus e biglietto unico giornaliero dai parcheggi scambiatori
E' in gioco la salute delle popolazioni, la salute di un'intera regione che oggi appare insensibile e paralizzata, come scioccata davanti al crescere dell'inquinamento, senza essere in grado di porre in opera azioni forti e efficaci per riportare la qualità dell'aria a livelli accettabili o per lo meno entro i limiti dettati dalle normative.
E' evidente il disastro in atto
Occorre agire subito.
Cominciando a valutare se non sia il caso di dimezzare la potenzialità dell'inceneritore, mantenendo sempre ferma una linea delle 2 disponibili: almeno ridurremmo della metà l'emissione annua di Pm10 e ciò costituirebbe un segnale di inversione di tendenza.

(Fonte:Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento -

Parma, 9 gennaio 2014 -

La nube tossica avviluppa l'intera regione.
Torna con il meteo stabile lo strapotere dell'inquinamento.
Ieri solo Bologna tra le 9 province emiliano romagnole si è salvata dallo sforamento.
Le altre sono oltre i limiti di legge per le polveri sottili.
E Parma ovviamente svetta su tutti con 74 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria contro i 50 consentiti.
Aria sporca e cancerogena come indicato dallo Iarc lo scorso ottobre.
E pensare che l'inceneritore di Parma è stato in ferie e solo ieri è stata riaccesa la seconda linea, mentre la prima è ferma.
Chissà cosa succederà quando il 19 gennaio, con l'entrata in esercizio definitivo, verranno accese entrambe le linee e il camino erutterà in atmosfera 144 mila metri abusi di aria inquinata ogni ora.
E' stato un 2013 finito con 26 giorni consecutivi di Pm10 oltre la linea rossa.
Nell'intero anno 80 sforamenti contro i 35 consentiti dalla normativa.
Con il capoluogo ducale che ha mantenuto il primato negativo di città più inquinata della regione per il terzo anno consecutivo.
Non vogliamo passare un intero anno a contare di quante volte siamo andati oltre la legge.
In 8 giorni ci siamo bruciati il 15% dei giorni consentiti in un anno intero, il 15% sul 2% di giorni passati.
E' ormai evidente che il territorio produce un carico eccessivo di emissioni nocive, tale da essere insostenibile e indigeribile per l'ambiente. Produciamo veleni più di quanto la natura sia in grado di assorbire e disperdere. Lo facciamo non solo a Parma, ma in tutta la regione, in tutto il bacino padano.
La locomotiva italiana porta con sé una pesantissima zavorra che limita e mette a rischio gli stessi risultati di sviluppo, resi opachi dalla grande nuvola che proprio questo sviluppo disordinato produce.
E' uno sviluppo che va portato in officina per ripararne i difetti.
Una officina gigantesca i cui costi devono essere condivisi con tutti gli agenti inquinanti.
Fabbriche, caldaie ferrovecchio, inceneritori, traffico a motore termico, centrali generatrici di energia, industrie pesanti.
Un'azione corretta, efficace, equa, deve coinvolgere e modificare tutta una serie di errori commessi negli ultimi 50 anni e che oggi emergono evidenti anche all'occhio che osserva perplesso la coltre nera che ammorba l'aria delle città e di tutti i territori della Grande Piana.
Proprio la mancanza di nitidezza dell'orizzonte testimonia l'opacità del progetto, i particolari oscuri di un progresso che non ha tenuto degli effetti collaterali ed ora paga costi salatissimi ad una mancata analisi coerente e lucida.
Questo non è progresso, è un suicidio convinto.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Martedì, 07 Gennaio 2014 12:25

Parma, L'inceneritore è in ferie

Da Natale il camino è fermo, così almeno dice Iren -

Parma, 7 gennaio 2014 -

Il comunicato di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma -

Se andate al link di Iren www.irenambiente.it/attivita.php?id=205 avrete la bella sorpresa di scoprire che anche l'inceneritore va in vacanza, e dal giorno di Natale è spento.
Spento, nonostante il pennacchio che tutti quanti osserviamo fuoriuscire dalla ciminiera di Ugozzolo.
Il sito infatti ci racconta una storia di assenza e non di presenza.
Ad esempio per tutto il mese di dicembre solo una linea è rimasta in funzione (tranne che dal 9 al 13).
Un camino affezionato alla tradizioni, per Santa Lucia spegne una linea, per Natale festeggia insieme a noi e tira diritto sino all'Epifania.
La fase vacante, iniziata il 26 dicembre permane tutt'ora.
Ovviamente la domanda sorge, come si usa dire, spontanea.
Dove ha messo i rifiuti Iren mentre il camino era freddo?
I dati riportati nella pagina web corrispondono alla realtà?
La grande emergenza ambientale che poteva trasformare Parma in una piccola Napoli (con le dovute scuse agli amici partenopei) se non si fosse acceso il camino in fretta a furia, dove mai è andata a finire?
Infine quale mai sarà il destino di un impianto che durante l'esercizio provvisorio è acceso un giorno sì e uno no, dove dal 25 dicembre al 6 gennaio i fuochi sono spenti, dove i rifiuti sono sconsolatamente scarsi?
Già oggi l'impianto di Parma è sovradimensionato.
Con la raccolta differenziata porta a porta ampliata a tutta la città i rifiuti non basteranno di certo a garantire le 8000 ore di funzionamento previste dal pianto industriale di Iren.
Cosa succederà allora a Parma.
Arriveranno rifiuti da fuori?
L'Autorizzazione Integrata Ambientale nega questa possibilità e l'assessore Castellani ha sempre sostenuto che questa prescrizione verrà rispettata senza deroghe.
Ci spieghino a quale trucco intendono ricorrere.
E intanto che ci sono ci raccontino un po' come stanno andando le cose con il teleriscaldamento. E' connesso? E a quante famiglie? E quante caldaie sono state spente? Perché noi, sotto la coltre di smog, non ci siamo mica accorti del gran beneficio promesso.

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Venerdì, 03 Gennaio 2014 12:45

Inquinamento: 2014, l'anno della polvere

L'intera regione Emilia Romagna è avvolta in una nube tossica -

Parma, 3 gennaio 2014 -

In comunicato di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma

Due giorni, due sforamenti.
A Parma fa buona compagnia tutta la regione tranne Piacenza, che sfiora anch'essa il limite.
In città ieri 69 microgrammi per metro cubo di aria, il dato peggiore dell'Emilia Romagna, contro i 50 consentiti dalla legge.
Le polveri fini Pm10 tornano quindi subito protagoniste e sfidano l'homo sapiens ricacciandogli in gola l'aria sporca improvvidamente prodotta.
Il nostro uomo tecnologico aveva tentato di giocare una carta falsa, quella di papà vento che tutto porta via, ma il trucco è stato scoperto e la resa dei conti è arrivata.
Sta a noi decidere il nostro futuro.
Il pianeta è gravato ormai da una mole di inquinamento insostenibile.
Abitiamo in un sistema chiuso che necessariamente ricicla dalla notte dei tempi tutto ciò che accade al suo interno.
Usiamo la stessa acqua da millenni, la stessa terra, la stessa aria, le stesse molecole.
Dobbiamo fare una scelta.
Continuare su questa strada significa andare verso l'estinzione, cambiare comporta il mettere al primo posto la salute e la qualità della vita.
Tutto il resto viene dopo.
Lo sviluppo, se vogliamo intendere il termine come una positiva e costante tensione verso il meglio, per noi stessi e per gli altri, non può includere anche inquinamento, polveri cancerogene, baratro ecologico.
Innumerevoli gli esempi dello scempio che abbiamo fatto del nostro Paese, su tutti l'Ilva di taranto e la Terra dei Fuochi.
Incubi.
Non è sviluppo questo ma una corsa sfrenata senza guidatore.
Dobbiamo tornare ad osservare la natura e comprendere che essa non manifesta nei suoi cicli naturali alcun tipo di rifiuto, ma chiude perfettamente i suoi ambiti nutrendosi a vicenda.
Ciò che è scarto per gli uni è alimenti per gli altri.
Occorre una pausa di riflessione.
Occorre spegnere i motori.
Occorre farlo adesso.

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Dopo quasi un mese di aria irrespirabile il Natale ha portato una tregua: GCR chiede di mettere al bando le caldaie a gasolio -


Parma, 31 dicembre 2013 -

Dopo 26 giorni di smog fuori-legge ad oltranza San Meteo ci ha fatto il regalo di Natale.
Sotto l'albero la tregua, dopo quasi un mese di aria irrespirabile.
Da 6 giorni Parma (e l'Emilia Romagna) hanno un'aria degna di questo nome.
Ma già il 29 i livelli di polveri sottili hanno sfiorato il limite, fermandosi, alla solita centralina di via Montebello, a 46 microgrammi per metro cubo di aria, solo quattro lineette sotto il limite.
Il vento di Natale e le piogge dei giorni scorsi hanno dato una grossa mano alla Pianura Padana, come se improvvisamente si fosse aperta la finestra e sollevato il tetto, dando libero sfogo a vortici e scrosci, che hanno provveduto a lavare l'aria nera.
Lo smog se n'è andato, attraverso il suolo spinto dall'acqua scendente e disperso altrove con i venti.
Ma basta un giorno di stasi per far rialzare la testa all'inquinamento.
Abbiamo osservato in questi giorni code kilometriche di automobili che sciamavano avanti e indietro dai centri commerciali, dal centro storico monumentale, assiepate sulle circonvallazioni.
Il traffico rimane un dei maggiori colpevoli della situazione ambientale disastrosa.
Ma non solo quello.
Ci sono anche le centrali termiche.
A questo proposito anche gli enti locali potrebbero fare di più.
Ad esempio verificando quante sono ancora le caldaie a gasolio presenti negli edifici scolastici o nelle sedi istituzionali.
Abbiamo a disposizione una mappatura aggiornata?
Da tempo ormai il gasolio è indicato come uno dei peggiori carburanti in quanto a emissioni cancerogene e polveri.
Ci sono ancora caldaie a gasolio che scaldano scuole e uffici?
Noi speriamo davvero di no.
Ma se così non fosse crediamo anche questa una manovra di urgente attualità.
Procedere senza indugio ad ammodernare le centrali termiche pubbliche.
Dismettere in fretta a furia le eventuali caldaie a gasolio e introdurne altre a gas metano o, ancora meglio, sostituendole con scambiatori collegati al tele riscaldamento, decentrando così le emissioni e rendendo agevole ma manutenzione.
Va da sé che una modernizzazione delle centrali termiche gioca anche a favore del risparmio di bollette e conti di manutenzione.
Quanto stiamo spendendo come collettività in questi settori?
Perché alla fine sono sempre le nostre tasche a coprire questi costi attraverso la tassazione più o meno centralizzata.
Pagando noi stessi, possiamo certo pretendere efficienza, risparmio, ecologia.
Sperando così di dare una mano a tenere basso il livello di Pm10.

(Fonte: ufficio stamap Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Martedì, 24 Dicembre 2013 13:25

Parma, infinitamente Pm10

Sotto l'albero solo smog, 26 giorni di sforamenti consecutivi -

Parma, 24 dicembre 2013 -

Ieri, con le polveri sottili a 63 microgrammi, Parma ha tagliato il traguardo dei 26 giorni consecutivi di aria fuori legge.
Dal 28 novembre la città è circondata da una nube formata da una miscela cancerogena, come ha deciso l'Oms lo scorso ottobre.
E' il Natale del carbone, tutti appassionatamente uniti nell'aria infetta, tutti dentro le auto a scorrazzare per la città, in perenne coda, tutti con i camini a mille, nonostante la temperatura mite che aiuta a non far schizzare ancora di più i livelli di inquinamento.
Su 35 superamenti consentiti dalla legislazione, Parma è arrivata con ieri a 80, il 128% in più di quanto consenta la normativa, che ricordiamolo è ancora blanda e non ha recepito l'indicazione dell'Oms di portare a 25 giorni il numero massimo di eccezioni (e a 20 microgrammi il limite da non superare).
Il problema ovviamente non è solo di Parma ma di tutta la regione Emilia Romagna, che ancora tace e non accenna a prendere provvedimenti drastici e immediati per salvaguardare la salute dei cittadini.
Il problema ovviamente va oltre anche l'ambito regionale e coinvolge tutto il bacino padano, un vero e proprio catino dei veleni, un'area considerata fra le più inquinate al mondo, un concentrato di polveri che uccidono, silenziosamente, le persone più deboli e a rischio come anziani e bambini.
Pronto Soccorso con incrementi di accessi, medici di base con paziente perennemente affetti da problemi respiratori, la gravità della situazione è conclamata, ma nulla si muove.
Ci aspettiamo misure straordinarie allineate con la straordinarietà della situazione.
Ma tutto sommato vince la paura di andare contro gli interessi delle grandi lobbies che vivono del grande circo del mezzo privato, che assiepa i centri storici, pullula i centri commerciali, visita le pompe di benzina, festeggia con allegria il proprio suicidio globale.
Smettiamola di far finta di niente.
Guardiamo con coraggio la realtà e agiamo.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Lunedì, 23 Dicembre 2013 14:05

Parma Pm10, dicembre nero

Da un mese l'inquinamento è alle stelle: servono misure eccezionali subito -

Parma, 23 dicembre 2013 -

Dal 28 novembre scorso l'aria di Parma è irrespirabile. Per tutto il mese di dicembre le polveri sottili hanno superato i limiti di legge. Una media di 70 microgrammi per metro cubo di aria contro il massimo di 50 µg/m3 consentiti dalla normativa.
La nube nera ci accompagna da 25 giorni, un evento mai accaduto prima in città.
E' l'anno dell'inceneritore di Ugozzolo, che dal 28 agosto emette le sue polveri. L'impianto sta funzionando a mezzo servizio, ma il suo apporto all'inquinamento complessivo è già evidente.
Basta indugi.
Non ci sono più scuse.
Bisogna prendere decisioni eccezionali vista l'eccezionalità della situazione.
Chiudere la città a livello delle tangenziali, ridurre la velocità massima in tangenziale e in città, ridurre la velocità anche in autostrada, introdurre le targhe alterne, spegnere i camini inutili come l'inceneritore di Ugozzolo, proporre bus a biglietto unico giornaliero con frequenze assidue dai parcheggi scambiatori.
Sono decisioni che devono coinvolgere non solo Parma.
Tutta la regione è sotto assedio dallo smog.
Tutte le province sono da settimane nella morsa dell'inquinamento.
I Pronto Soccorso registrano picchi di accessi, i medici di base hanno la fila di pazienti che lamentano problemi respiratori.
La regione non può stare a guardare.
Si prendano decisioni di bacino, si fermi il traffico regionale, si spengano tutti i camini inquinanti che ci stanno avvelenando, si dichiari lo stato di calamità ambientale e si richieda al governo un intervento a livello di bacino padano, prima che sia troppo tardi.
Stiamo pagando un conto assurdo in termini di malattie e morti.
L'Oms ha dichiarato le polveri sottili cancerogeni certi.
Non possiamo più fingere di non conoscere quali conseguenze porti respirare questa melma.
Il nero fumo dei nostri davanzali riporta lo stesso colore che potrebbero assumere i nostri polmoni.
E' emergenza sanitaria oltre che ambientale.
Che si intervenga oggi.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

Lunedì, 23 Dicembre 2013 11:55

A Parma Profumo di smog

"A Parma solo rifiuti di Parma, altrimenti è una presa in giro": il disappunto dell' Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse alle dichiarazioni del presidente IREN Francesco Profumo -

Parma, 23 dicembre 2013 -

Riceviamo con forte perplessità e disappunto le dichiarazioni del presidente IREN Francesco Profumo inerenti gli sviluppi in città della raccolta differenziata.
Dichiarazioni che suonano come presa in giro delle associazioni, come la nostra, che si occupano da anni della questione rifiuti e di una loro gestione rispettosa della salute dell'uomo e dell'ambiente.
Parma a breve potrebbe raggiungere l'80% di raccolta differenziata, lo stesso nostro obiettivo di quando, pochi anni fa, venivamo indicati come visionari.
Nonostante questo traguardo si afferma che l'inceneritore farà comunque la sua parte nel bellissimo ciclo dei rifiuti.
Parma sarà una delle prime città italiane veramente virtuose.
Con quale premio per cittadini così collaborativi?
Questo: un grande inceneritore a pochi metri dall'autostrada e dalle principali attività agro industriali della nostra provincia.
Un inceneritore che la nostra amministrazione ha promesso di affamare, dichiarazioni condivise dalla stragrande maggioranza di chi in questi anni ha avversato il progetto del PAI di Ugozzolo. Leggendo le dichiarazioni di Profumo invece tutti sembrano pronti ad aprire le porte di Ugozzolo a rifiuti provenienti da fuori provincia.
Dove sono finite le promesse fatte dall'amministrazione provinciale, presidente Bernazzoli e assessore Castellani, da quella comunale precedente, che avevano scritto entrambe nero su bianco nelle prescrizioni all'autorizzazione dell'impianto, che mai si sarebbero accettati rifiuti da fuori provincia?
In questo Bel Paese un giorno si afferma una cosa e il giorno dopo il contrario.
Dobbiamo desumere che dopo che i parmigiani si saranno rimboccati le maniche per fare una raccolta differenziata di qualità, dopo che l'amministrazione avrà raggiunto l'obiettivo di portare la raccolta all'80%, ci dovremo tenere un inceneritore alla massima potenza che invece volevamo affamare?
GCR pretende che questo non avvenga, che siano rispettate le prescrizioni, che si divida la gestione della raccolta differenziata dallo smaltimento.
Si smetta di prendere in giro la buona fede della gente.
Che potrebbe anche decidere di smettere di essere virtuosa, se il loro gesto non servisse a ridurre l'inquinamento del camino di Ugozzolo.

 

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

 

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