Sabato, 08 Giugno 2013 10:45

"El Poderoso": Firenze - Roma pedalando In evidenza

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Firenze, 8 giugno 2013 -

1791: il conte Mede de Sivrac inventa il celerifero. Un asse di legno collega due ruote, la propulsione è data dallo scalciamento dei piedi e la direzione è dettata dall'inclinazione del corpo, essendo il mezzo privo di sterzo.


18 maggio 2013: Benedetta De Marchi, Matteo Nutini, Lorenzo Berlincioni e Luca Polverini su un risciò partono da Firenze con l'obiettivo di raggiungere in 11 giorni Roma.
Nel mezzo decine di anni in cui la bicicletta, nelle sue varie forme ed interpretazioni, ha rappresentato prima un'invenzione da sfoggiare, poi un indispensabile mezzo di trasporto, almeno fino a quando nel 1913 Henry Ford introduce nella sua azienda automobilistica la catena di montaggio. Il trionfo dell'economia di scala fa diventare l'automobile il mezzo di trasporto per eccellenza. Nel 2013, complice una crisi economica con pochi precedenti, 25 milioni di biciclette circolano in Italia (risultati di un'indagine dell'Osservatorio Linear), con ciclisti che ogni giorno affrontano strade urbane inadeguate all'uso dei veicoli a due ruote, le ire degli automobilisti e lo smog creato dai veicoli a motore. E' su queste problematiche che i quattro ragazzi in risciò, seguiti da ondate di ciclisti che si sono aggregati durante il viaggio, mettendosi in contatto con loro attraverso i social network ed il sito internet del progetto (www.elpoderoso.it), hanno voluto attirare l'attenzione. Mentre in Germania si progetta una vera e propria "autostrada" per soli ciclisti, che collegherà le città di Dortmund e Duisburg, nel nostro paese scarseggiano le semplici piste ciclabili ed i ciclisti si trovano, ad esempio, obbligati ad utilizzare la Via Aurelia come successo ai quattro coraggiosi avventurieri.
I ragazzi di El Poderoso, grazie anche alla diretta streaming del loro viaggio, visibile sul loro sito, hanno posto l'attenzione anche sul concetto di Slow Travel: viaggiare lentamente, godendosi la natura e le bellezze del nostro paese a zero impatto ambientale.
Secondo l'European Environment Agency, su 343 stazioni di rilevamento installate nel nostro paese, il 43 per cento di queste hanno registrato un valore superiore alla soglia di sforamento di ozono. Se è vero che in certi casi, a causa anche delle problematiche già citate, l'automobile resta un mezzo di locomozione quasi indispensabile, in molte altre situazioni possiamo tutti contribuire a migliorare la qualità dell'aria che respiriamo (e anche la nostra condizione fisica) muovendoci con un mezzo ormai alternativo: la bicicletta. Benedetta, Lorenzo, Luca e Matteo hanno percorso in risciò 400 chilometri. Molto più di un esempio da seguire.

Matteo Landi