"Chiarire se la Regione è a conoscenza del progetto 'Ottomulini' e del suo impatto documentato sulla fauna selvatica e sugli habitat naturali nelle aree circostanti".
E' Paolo Burani (AVS) a porre specifiche domande alla giunta regionale sul canale localizzato nel comune di Sissa Trecasali e finanziato nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un importo di 13 milioni di euro.
In particolare, il consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra rimarca come l'infrastruttura sorga vicino "a due importanti siti della rete Natura 2000, 'Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golenale del Po' e 'Basso Taro', nonché in un contesto rurale ricco di biodiversità".
"Oltre a ciò -specifica ancora Burani- l'intervento ha previsto la completa cementificazione di diversi chilometri del canale irriguo, mediante l'utilizzo di manufatti prefabbricati in calcestruzzo con pareti verticali e ciò ha evidenziato il grave impatto del progetto sulla fauna selvatica, dal momento che molti animali, tra cui specie protette come caprioli, volpi, ricci e potenzialmente anche lupi, sono deceduti annegati dopo essere caduti nel canale poichè non sono state previste né realizzate misure atte a garantire la risalita degli animali finiti accidentalmente nel canale".
Rifacendosi quindi al regolamento europeo sulle attività economiche sostenibili, il consigliere sottolinea come "i finanziamenti pubblici erogati nell'ambito del PNRR debbano rispettare il principio del 'do not significant harm (DNSH)' per cui nessun intervento finanziato può causare danni agli obiettivi ambientali del Green Deal europeo".
In aggiunta a questo rilievo, poi, vengono avanzati specifici dubbi se il canale 'ottomulini' rispetti le linee guida regionali per la riqualificazione dei canali di bonifica.
Dalla situazione esposta Burani fa discendere il proprio atto ispettivo chiedendo anche "quali verifiche siano state effettuate al fine di accertare il rispetto del principio DNSH da parte del Consorzio della Bonifica Parmense nella realizzazione dell’opera e quali iniziative intenda assumere per richiedere al Consorzio stesso la rimozione delle criticità emerse, ivi comprese la predisposizione di sistemi di risalita per la fauna, il ripristino di tratti naturali del canale e la revisione del progetto per renderlo conforme ai criteri di sostenibilità ambientale come previsto anche dalle Linee guida regionali".
In via più generale, infine, Paolo Burani chiede all'esecutivo regionale "come intenda procedere affinché analoghe future opere infrastrutturali, finanziate con fondi pubblici regionali o nazionali, prevedano sin dalla fase progettuale la tutela della biodiversità e il monitoraggio post-operativo".
(Luca Boccaletti)