Giovedì, 06 Febbraio 2025 17:16

ESG, focus sulle strategie che incontrano i criteri ambientali, sociali e di governance In evidenza

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ESG, focus sulle strategie che incontrano i criteri ambientali, sociali e di governance MEF

I fondi ESG sono portafogli azionari e/o obbligazioni dove i fattori ambientali, sociali e di governance fanno parte del processo di investimento. 

Tuttavia tanto gli investitori in fondi sostenibili, quanto gli stessi consulenti finanziari che li propongono, non hanno ben chiaro il funzionamento di queste strategie e nello specifico fanno fatica a comprendere cosa è realmente sostenibile e cosa non lo è.

C'è ancora poca informazione e scarsa consapevolezza degli ESG, benché la questione ambientale stia assumendo un ruolo di primo piano in tutti i settori, compreso quello economico e finanziario. Data la centralità di questo argomento, invitiamo a consultare l'articolo di onlinesim.it che spiega in dettaglio cosa sono i fondi ESG e perché sono così importanti.

Il regolamento SFDR ha cercato di rendere più trasparente la finanza sostenibile a livello globale, soprattutto per superare il problema del greenwashing, inteso come strategia di comunicazione di un'azienda finalizzato a costruire un'immagine di sé virtuosa ed eco-friendly, ma che alla fine è solo un'operazione di ambientalismo di facciata. I problemi di comprensione però persistono, tant'è che la Commissione Europea ha avviato una revisione.

Per una comprensione maggiore degli ESG, a beneficio degli investitori e degli stessi consulenti finanziari sono state introdotte le nuove linee guida dell'ESMA (European Securities and Markets Authorities) sul nome dei fondi sostenibili. Le nuove linee guida prevedono che almeno l'80% degli investimenti debba assolvere a determinati requisiti ambientali o sociali, oppure conseguire specifici obiettivi di investimento sostenibili.

È poi prevista l'applicazione delle esclusioni stabilite dalla normativa UE per i benchmark allineati con gli Accordi di Parigi (PAB) e i benchmark di transizione climatica (CTB). Nello specifico non sono ammessi investimenti in società che ottengono un tot di ricavi dai combustibili fossili. Un'ulteriore specificazione infine è stata fatta sui nomi stessi dei fondi: quelli che utilizzano il termine sostenibile devono effettivamente fare investimenti sostenibili significativi, mentre quelli che nella denominazione usano termini riconducibili alla transizione o all'impatto devono rispettare precisi standard qualitativi.

Come emerso da un recente studio, sono stati identificati circa 4.300 fondi ed ETF europei che nella denominazione contengono i termini ESG o sostenibilità e che quindi potrebbero rientrare nelle linee guida ESMA. Gli esperti che hanno condotto questo studio hanno inoltre stimato che addirittura i 2/3 di questi fondi saranno probabilmente costretti a cambiare nome, o comunque a disinvestire da quei titoli che non soddisfano i requisiti delle nuove linee guida, soprattutto quelle che riguardano la transizione climatica.

I settori maggiormente interessati sono quello energetico, quello industriale e quello che tratta i materiali di base. Per quanto riguarda i paesi, quelli che maggiormente saranno colpiti potrebbero essere gli Stati Uniti, la Francia e la Cina in termini di valori di mercato. Se invece facciamo riferimento al numero di società, i paesi più penalizzati dovrebbero essere l'India, la Cina e gli Stati Uniti.

 

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