Domenica, 28 Aprile 2013 16:04

Scoperchiata la pentola del Sistri. Dietro ritardi e opacità ci sarebbero truffe e corruzione In evidenza

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di Redazione -
17 Aprile 2013 -
Ritardi inspiegabili, vista la mole di denaro (pubblico e privato) speso.

 Malfunzionamenti ingiustificati, visto il dispiegamento di tecnologie. Ritardi e malfunzionamenti (denunciati anche dalla Nuova ecologia: vedi sotto) che ha spesso lasciato indifferenti i vertici del ministero dell'Ambiente nell'era Prestigiacomo. Il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, non è mai andato a regime. E oggi scopriamo il perché. La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito 22 provvedimenti di custodia cautelare (per associazione a delinquere, corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento) e sequestri per 10 milioni.
Insomma: una buona idea, l'utilizzo della tecnologia per monitorare il ciclo dei rifiuti speciali, praticata in modo pessimo.
Ora, quando la giustizia avrà chiarito tutte le responsabilità, ci aspettiamo che i soldi sperperati vengano restituiti in toto. Che i responsabili paghino, anche con l'interdizione dai pubblici uffici, se dovessero emergere sponde pubbliche al malaffare sul quale indaga la procura di Napoli. E poi è necessario dare un futuro certo alla tracciabilità dei rifiuti: oggi le ecomafie si arricchiscono nelle pieghe di un sistema che non garantisce trasparenza, avvelenando il Paese. Non possiamo, dopo i ritardi già sopportati, attendere ancora.

(fonte Legambiente)