Giovedì, 05 Gennaio 2023 10:22

Il 2023 si apre con uno scontro Europa-Cina sul tema Covid In evidenza

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Mentre l’Europa con un gesto alquanto goffo, dettato dalla strategia dell’allarmismo, prova a tendere la mano alla Cina offrendole vaccini gratuiti, la Cina risponde con un netto no e rincalza minacciando ritorsioni verso i Paesi che, come l’Italia, impongono restrizioni verso i viaggiatori cinesi.

Di Mita Valerio Trento, 4 gennaio 2023 (Quotidianoweb.it) - Il Covid diventa terreno di scontro tra Europa e Cina.

Non si è fatta di certo attendere la risposta asiatica: “Le misure contro i viaggiatori cinesi sono inaccettabili”, è la protesta del governo di Pechino nei confronti dei Paesi che stanno adottando misure restrittive all’ingresso dei viaggiatori provenienti dalla Cina.

La portavoce del Ministro degli Esteri cinese si è espressa senza mezzi termini nei confronti delle posizioni attuate da una serie di nazioni, tra le quali la stessa Italia, posizioni che definisce assolutamente assurde e ingiustificabili, sia perché attuate unicamente verso il gigante asiatico, sia perché prive di qualunque fondamento scientifico.

Ancora una volta a dettar legge è la politica della psicosi, con l’intenzione primaria di incutere nuovamente allarmismo a livello planetario, in seguito all’aumento dei casi nel paese asiatico.

E su questa “lunghezza d’onda” viaggia anche l’offerta gratuita di dosi di siero vaccinale che l’Europa lancia nei confronti della Cina.

Una mano tesa che pare non essere stata vista di buon occhio dal grande paese asiatico, una donazione, quella fatta dall’Europa, che si è rivelata un gesto a dir poco goffo, non si è fatta di certo attendere la risposta: un netto no.

Pechino ha infatti rifiutato dichiarando che la produzione interna di vaccini soddisfa pienamente la domanda e che non ha certamente bisogno che altri paesi le offrano vaccini gratuiti.

La Cina ha compreso pienamente che questo gesto vuole in un certo senso giustificare l’atteggiamento di tanti paesi, europei e non, di imporre controlli all’ingresso dei visitatori cinesi.

Allo stesso tempo si assiste ad un controsenso assurdo, che è davvero difficile da comprendere, in quanto l’Europa è perfettamente consapevole del fatto che le varianti attualmente diffuse in Cina sono già presenti nel continente europeo e che non rappresentano assolutamente una nuova possibile minaccia.

"Non si prevede che l'ondata di casi Covid in Cina influirà sulla situazione epidemiologica del Covid-19 nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo". È quanto ha affermato l'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC).

L’organismo europeo ha inoltre affermato che "le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'UE e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini UE/SEE. Inoltre, i cittadini dell'UE/SEE hanno livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati".

Fino ad ora, non essendo state rilevate nuove varianti del virus, appare, quindi, illogico un nuovo allarmismo ed una presa di posizione così rigida rivolta esclusivamente nei confronti degli ingressi di viaggiatori provenienti dalla Cina.

Ancora una volta assistiamo alla volontà di diffondere panico nella popolazione, un pessimismo eccessivo assolutamente ingiustificato che ha provocato, come è giusto che sia, la risposta a tono del gigante asiatico che non poteva certamente restare impassibile.