Giovedì, 01 Dicembre 2022 06:33

Lettere al Direttore - Italia a rischio idrogeologico. In evidenza

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro affezionato lettore.

Egregio Direttore,

riguardo alle troppe inondazioni accadute in Italia, dall'Emilia alle Marche per finire con la frana di Ischia in un punto dove il territorio risulta "cadente", il cambiamento climatico c'entra di sicuro perché ci sono piogge più consistenti, ovvero più acqua in meno tempo ma non nascondiamoci, tutto il resto è colpa nostra, c'è degrado, non ci si preoccupa della cura e manutenzione del territorio.

Sembra che siamo buoni ultimi in Europa nella prevenzione, i nostri amministratori sembrano non capire che il regime delle piogge sia cambiato, non ci sono più le pioggerelline invernali, né le rugiade primaverili, ma deflagrano vere e proprie bombe d’acqua, che scaricano in poche ore la stessa quantità di pioggia che un tempo cadeva in qualche mese.

Questo non è più il tempo delle grandi piene del Polesine o dell’Arno, le bombe d’acqua sono figlie del clima che si surriscalda e si estremizza: più energia termica a disposizione dei sistemi atmosferici significa maggiore possibilità di eventi fuori scala rispetto al passato. Quando si costruisce fino dentro gli alvei fluviali trascurando la manutenzione, il terreno viene reso impermeabile e non assorbe più la pioggia che invece si precipita nei corsi d’acqua, ormai non più commisurati a quelle precipitazioni. Così arrivano anche le alluvioni, dovute alla nostra scarsa conoscenza della dinamica naturale o al mancato rispetto delle regole.

Poco serve poi "sturare" i tombini  o decretare lo stato di calamità, "si dovrebbe operare in prevenzione, non in emergenza". Se non si liberano i fiumi dell’aggressione cementizia, se non si rispettano le regole di un territorio così fragile e giovane come quello italiano e se, peggio, si favorisce l’abusivismo anche attraverso sciagurati piani casa a volte facendo costruire dove non si dovrebbe,  e ancor più sciagurati condoni, il problema non si risolverà mai. Poi da troppo tempo nessun decisore politico mostra la volontà di manutenere il territorio attraverso anche piccole opere diffuse, a volte bastano se puntuali. Per il dissesto idrogeologico sono stati stanziati 18 m.di di euro in Italia, ma mai stati spesi, si spera invece di lucrare consenso con l’ennesima infrastruttura inutile o l’ennesimo raddoppio di strada, così non si opera nell’interesse della popolazione e si degrada il territorio al rango dei Paesi del Terzo mondo.

Se non si opererà in prevenzione nella manutenzione del territorio, le perturbazioni purtroppo continueranno ad investirci, ascolteremo le solite litanie e giustificazioni dagli organi preposti, magari appellandosi all’eccezionalità dell’evento che, però, non è ormai più tale.

Parma 28 novembre 2022

Firmato

R.B.

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