Mercoledì, 29 Gennaio 2014 08:35

Burro e derivati del latte: confermati i segnali di contrazione. In evidenza

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La terza ottava del 2014 si apre con altri 5 centesimi perduti sul valore del burro. Le contaminazioni da lattosio pericolose per i soggetti allergici.

 

di Virgilio - 

Parma 29 gennaio 2014 --

La costante contrazione dei prezzi delle creme di latte che si è  innescata a fine novembre ha, definitivamente, intaccato tutte le tipologie di burro. Dal 2 novembre, infatti, le creme hanno perduto  38 centesimi sulla piazza di Milano e 32 su quella di Verona a seguito di una discesa che ha visto coinvolte 6 settimane sulle ultime otto di registrazione. Nello specifico, il Burro CEE, cede ancora un -1,33% quotando perciò 3,70€/kg. Perdite analoghe si registrano per tutte le tipologie e in tutti i mercati presi in considerazione. Il Burro zangolato da creme fresche sulla piazza parmense cede complessivamente 19 centesimi/kg nelle ultime due settimane posizionando il prezzo a 2,60€/kg mentre a Reggio Emilia, nella seduta di lunedi 27/1 ha confermato la tendenze lasciando altri 5 centesimi e fissando il prezzo a 2,55€/kg.

Anche il latte spot conferma la tendenza negativa ridimensionando i prezzi nella forbice compresa tra 47,43€ e 48,97€/100 litri di latte. 

Stazionari invece i valori delle due principali DOP, Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano. Tutte le principali piazze hanno, infatti, confermato i prezzi per tutte le stagionature prese in considerazione. Anche il “Parmigiano”  di 12 mesi si conferma tra i 9 e i 9,40€/kg alla Borsa merci parmense, ultima a registrare piccoli incrementi di valore, sino almeno al 13 dicembre scorso.

 

-Intolleranza e allergia al lattosio. il caso ProBios-

Poche settimane orsono avevamo segnalato come fosse abbastanza diffusa la presenza di lattosio in tantissimi e soprattutto insospettabili prodotti, farmaceutici compresi. Era il 12 gennaio quando segnalavamo di porre attenzione alle etichette di ogni confezione al fine di accertarsi della assenza di lattosio. Una misura precauzionale importante per gli intolleranti a questo zucchero ma indispensabile, quasi vitale, per i soggetti allergici i quali potrebbero incorrere, addirittura, in choc anafilattico. Ma mai avremmo immaginato che in prodotti dichiarati “Dairy Free” vi potesse essere traccia consistente di lattosio. Il caso, portato alla luce da “Striscia la Notizia” nelle puntate di lunedi 27 e martedi 28 gennaio, riguarda alcuni prodotti “PROBIOS” contaminati dai “cicli di lavorazione dei produzioni convenzionli”. Una contaminazione che potrebbe avere indotto lo choc anafilattico a un bambino allergico a questo diffuso zucchero.  La società in questione, per quanto tempestivamente informata da parte della famiglia - analisi alla mano - avrebbe provveduto a comunicare del problema ai punti vendita solo a seguito del servizio giornalistico. Comportamento assolutamente censurabile: non c’è crisi che tenga se gli effetti riguardano la salute.