Giovedì, 09 Dicembre 2021 05:54

CCIAA: Indagine sulle piccole e medie imprese di Parma In evidenza

Scritto da

La congiuntura dell’Artigianato manifatturiero nel terzo trimestre 2021, indagine sulle piccole e medie imprese. Produzione +5,2%, fatturato +5,4%, fatturato estero +3,3%, ordini +6% e ordini esteri +2,1%, 9.6 le settimane di produzione e utilizzo impianti al 74,1%

Parma, 7 dicembre 2021 - L’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma, sulla base dell’indagine congiunturale dell’artigianato (indagine sulle piccole e medie imprese) realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, evidenzia per l’artigianato (all’interno dell’industria manifatturiera, escluse le costruzioni) + 5,2% di Produzione rispetto al medesimo trimestre nel 2020 (minore del regionale +9,3%) e con il 37% di imprenditori oggetto dell’indagine che crede nella stabilità della produzione, il 46% in uno sviluppo e il 18% in una diminuzione. Variazione in linea con quella dell’industria manifatturiera +5,5%. Rispetto invece al trimestre precedente, il campione di imprenditori oggetto dell’indagine dichiara il 58% stabilità, il 26% aumento e 16% di diminuzione. Relativamente alle previsioni sulla produzione nel trimestre successivo c’è cauto ottimismo, in particolare sulla stabilità: il 19% crede in uno sviluppo, il 78% nella stabilità e il 3% teme una riduzione.

Fatturato totale a prezzi correnti +5,4% rispetto al terzo trimestre 2020 (+9,8% regionale) – ricordiamo che nell’industria manifatturiera la variazione è stata del +6,8% -  e con il 48% di imprenditori artigiani intervistati che crede in uno sviluppo della produzione, il 31% nella stabilità e il 20% diminuzione. Rispetto invece al trimestre precedente, il campione di imprenditori oggetto dell’indagine ha dichiarato un 26% di sviluppo di fatturato totale, 53% stabilità e 21% diminuzione. Relativamente alle previsioni di fatturato nel trimestre successivo c’è cauto ottimismo, in particolare sulla stabilità: il 22% crede in uno sviluppo, il 71% nella stabilità e il 7% teme una riduzione. Positivo, anche se non brillante come il regionale, il fatturato estero a prezzi correnti a +3,3% (regionale +10,5%) - ricordiamo che nell’industria manifatturiera la variazione è stata del +1,7%. Il 33% degli imprenditori è per un aumento di fatturato estero, il 43% per la stabilità e il 23% per la riduzione.

L’andamento degli ordinativi (mercato nazionale ed estero) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente è a +6% (contro +9,1% regionale), mentre nell’industria manifatturiera la variazione è stata del +8,4%. Tra gli artigiani, il 47% crede nell’aumento, il 33% nella stabilità e il 19% in un rallentamento. Valori che si spostano su 27% degli imprenditori che crede nell’aumento, 53% nella stabilità e 20% in un rallentamento se l’analisi è rispetto al trimestre precedente. A livello di previsioni, invece, il 71% crede ed auspica stabilità, il 22% crede in uno sviluppo e solo il 7% in un rallentamento.

Gli ordinativi esteri registrano un +2,1% (contro un +10,8% regionale) rispetto allo stesso trimestre del 2020 – ricordiamo che nell’industria manifatturiera la variazione è stata del +4,7% - con un 20% di artigiani che parla di sviluppo, un 58% di stabilità e 22% di rallentamento. Previsioni per il quarto trimestre principalmente di stabilità al 67%, espresse dalle imprese consultate per l’indagine, cui segue un 23% di sviluppo e 10% di possibile riduzione.

L’interessante performance estera delle imprese artigiane rispetto al terzo trimestre del 2020 (con fatturato estero a +3,3% - contro +1,7% dell’industria – e con gli ordinativi esteri a +2,1% - contro +4,7% dell’industria) acquista ancora più lustro se analizzata rispetto al terzo trimestre del 2019: +11,6% di fatturato estero – contro +0,9% dell’industria -  e +12,5% di ordinativi esteri  - contro +7,3% dell’industria.

Per finire: 9,6 settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini (7,2 regionali) - rispetto alle 12,9 dell’industria - Per quanto riguarda il grado di utilizzo degli impianti, mentre nell’industria manifatturiera Parma è al 77,5% (contro il 78,3% regionale), nell’artigianato si aggira intorno al 74,1%, quando la media regionale è al 71,5%.