Di Redazione Agricoltura Parma 10 maggio 2021 - Una lunghissima e mite stagione invernale, che ha toccato punte di 26-27 °C in alcune giornate di febbraio, è stata seguita da un inizio di primavera scioccante. Punte di -4, -5 °C raggiunte nella pedecollina ma anche nella "Bassa",  protratte per non meno di tre ore a notte e per diversi giorni, hanno colpito e compromesso ettari e ettari di coltivazioni. Piantine di pomodori da industria, da poco messi a dimora o ancora sotto ai portici in attesa del trapianto, sono andati distrutti, così come interi filari di viti danneggiati, alberi da frutto che presumibilmente, ove la stagione potesse concludersi, renderanno produzioni sensibilmente inferiori.

"Gelate nella notte sull’intero territorio: danni per vigneti, alberi da frutto e melonaie" era il titolo, che con qualche modifica, d'apertura dei giornali dello scorso 7 aprile mentre, dopo una prima conta dei danni, verso la fine del mese la richiesta del mondo agricolo era unanime:

“Serve lo stato di calamità per l’agricoltura: le gelate hanno devastato campi di ortaggi, frutteti e vitigni” .

Per chi opera a "cielo aperto" come gli agricoltori, un occhio al sistema "meteo" e uno sguardo attento al movimento nuvoloso sono tra le azioni quotidiane volte a proteggere il proprio pesante e oneroso lavoro.

Ma non sempre questo è sufficiente e basta un evento avverso, intenso e non anticipato dai modelli  previsionali, per distruggere, in men che non si dica, gli investimenti stagionali e il bilancio annuale dell'impresa agraria.

"Questa è la stagione delle grandinate, e da poco abbiamo lasciato alle spalle i danni delle gelate primaverili, in un contesto pandemico dove il virus Covid-19 ha scorrazzato trasversalmente tra i lavoratori e i nuclei familiari a capo delle aziende agricole, mettendo in fortissima difficoltà la conduzione stessa dell'impresa."

La sottolineatura arriva da  Fabrizio Bernuzzi, dirigente del Consorzio Agrario di Parma e Amministratore Unico di ASSICAP srl, la società consortile specializzata nel comparto assicurativo forte di due Agenzie Generali (Parma e Fidenza), tre sub agenzie distribuite sul territorio provinciale e i recapiti delle agenzie del CAP che assolvono la funzione di procacciatori e assistono i clienti nella soluzione dei loro problemi.

"Se quasi ogni anno alcune aree del territorio - prosegue Fabrizio Bernuzzi - vengono interessate da eventi atmosferici sempre più di rilevante intensità, ciclicamente anche il settore zootecnico viene investito da malattie devastanti, dalla brucellosi alla cosiddetta "Mucca Pazza", dalla aviaria al peste suina e del botulino, per citarne alcune delle più note, così come può accadere che le alte temperature combinate con l'alto tasso di umidità siano gli inneschi per le autocombustioni che in breve tempo demoliscono strutture agricole con tutto ciò che vi sta sotto, molto spesso il fieno di scorta per l'alimentazione per l’intero anno del bestiame, ad esempio. Un incidente stradale o un infortunio sul lavoro sono purtroppo all'ordine del giorno per coloro che operano in uno dei comparti a più alto rischio. Infine, a tutto ciò, va ad aggiungersi quello che sino a fine 2019 era caduto nel dimenticatoio da fine anni '20 ovvero la pandemia. Una virulenza elevatissima, seppure dal ridotto tasso di mortalità che se supera la soglia di casa può bloccare, da un giorno all'altro l'attività dei conduttori o dei salariati. Ecco quindi che sempre più è necessario costruirsi dei sistemi di protezione in grado di prevenire i rischi e attenuarne o addirittura annientare i danni economici che ne deriverebbe".

La tradizione dei Consorzi Agrari, sin dalla fine del 1800 quando vennero istituiti come trasformazione avanzata delle "cattedre ambulanti", è di fornire tutti i mezzi necessari alla conduzione agricola e zootecnica, ma anche di salvaguardarne il reddito e, attraverso i prodotti finanziari, di anticipare le risorse utili a conseguire la produzione.

Ecco quindi che la lunga tradizione assicurativa dei Consorzi Agrari, che ha radici nell'antico "Fondo Assicurativo Tra Agricoltori" (dal 1927 a seguito della trasformazione di "Scintilla") è un fiore all'occhiello e l'ennesimo elemento a riprova della lungimiranza delle strutture che sostengono il settore primario.

"La nostra mission, conclude Bernuzzi, è di confezionare i prodotti assicurativi su misura per il cliente, adeguati alla sua azienda e alle esigenze del nucleo familiare. Tutti noi siamo impegnati prima di tutto a fornire una consulenza specialistica e personalizzata e solo in seconda fase alla vendita. Tra noi e i clienti deve innescarsi una "scintilla" di reciproca fiducia, di complicità in grado, per noi di comprendere al meglio le esigenze e conseguentemente di consigliare l'eccellenza assicurativa per la più alta protezione possibile. Abbiamo infine anche interessanti prodotti finanziari, dagli ottimi rendimenti, e costantemente aggiornati dagli specialisti di "Cattolica".  

Come recitava un non recente adagio pubblicitario “provare per credere”, può perfettamente essere replicato per i servizi di ASSICAP srl. (Lgc)

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