Lunedì, 08 Marzo 2021 07:45

Conferenza Valpolicella – E’ tempo di gestire i temi della ripartenza In evidenza

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 da L'Equilibrista @lequilibrista27Verona 6 marzo 2021 – Giusto la settimana scorsa, si è tornati sul tema dei Dazi, toccando però anche quello della Brexit, trascurato e forse offuscato dalla Pandemia in corso, ma ancora non assolutamente sdoganato almeno per quanto riguarda la sua operatività. 

Il tutto sotto la lente d’ingrandimento del piano anticancro del quale si sta parlando molto. 

In questo senso, l’azione del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, nato del 1924 ed oggi una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona, è assolutamente centrale. 

Circa l’80% dei produttori utilizza la denominazione e consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio, ecco il perché di un rapporto così strategico.  

Il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità permettono al Consorzio di gestire un ruolo diretto sulla promozione, la valorizzazione, l’informazione dei vini e del territorio per tutta la Valpolicella, dalla tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione, che vanno dalla vigilanza e fino alla salvaguardia a difesa della denominazione.  

Una vasta area di produzione, riconducibile a tre zone su tutte e distinte fra loro: la zona Classica, ovvero: Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar; la zona della Valpantena, che comprendente l’omonima valle e a chiudere la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane.  

Ma la forza di queste zone è anche la scelta precisa di utilizzare tra le varietà autoctone, quelle principali  che danno vita  ai  vini  della  denominazione, quali:  Corvina,  Corvinone  e Rondinella. I vini che ne scaturiscono e che sono famosi nel Mondo sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella ed il Recioto della Valpolicella, entrambi espressione della DOCG.

E’ quindi assolutamente rilevante quanto ribadito dal professor Paolo De Castro, intervenuto alla seconda giornata della Valpolicella Annual Conference, organizzata dal Consorzio tutela vini Valpolicella, a proposito dell’importanza di questa filiera. 

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(Paolo De Castro - foto di repertorio)

Il vice presidente della commissione Agricoltura De Castro ha ricordato infatti che: “Sul   tema dei dazi Usa-Ue, proprio in questi giorni abbiamo avuto un confronto in commissione con il responsabile del Commercio, Valdis Dombrovskis, che ha assicurato l’impegno europeo per una moratoria di 6 mesi su tutti i dazi che intercorrono tra i 2 alleati. La speranza è ora che la richiesta europea sia accolta dall’amministrazione Biden, con cui lavoreremo non appena la sua squadra si insedierà definitivamente”. 

Tralascio volutamente ai nostri lettori il tema molto complesso che riguarda il cosiddetto piano anticancro delle Commissione Ue, ma al momento sembrerebbe andare contro gli alcolici e addirittura in favore di una limitazione di carni bianche indistintamente per tipologia e quantità, per questo penso che un approfondimento sarà doveroso appena la questione sarà più chiara a tutti. 

Le parole del professor Paolo De Castro che riporto di seguito, descrivono molto bene quanto sia necessario un serio approfondimento prima di saltare a conclusioni affrettate o peggio a soluzioni frettolose e non concertate. Il Parlamentare Europeo dice: “Si tratta di un piano sacrosanto che però può avere declinazioni pericolose per alcuni prodotti del nostro “made in Italy” e della dieta mediterranea, come carne rossa e vino. Abbiamo in atto una serie di iniziative a partire da quella importante in programma nei prossimi giorni a Bruxelles assieme a Coldiretti e Filiera Italia con esperti da tutta Europa per far capire quanto è importante affrontare questo tema in maniera seria. Come Parlamento europeo e commissione Agricoltura, lavoreremo per evitare che ci siano conseguenze sia sul versante promozione che sull’etichettatura ad un piano che a oggi non ha alcuna proposta legislativa”.

Come se non bastasse poi, resta all’ordine del giorno anche il tema Brexit, che a detta di tutti si sta rivelando un vero e proprio enigma. Dal punto di vista burocratico, risulta difficile e intricata la risoluzione diplomatica che cerca di snellire le procedure sia per gli Europei che per i Britannici, tanto che l’Intergruppo vino ha dovuto richiedere una sospensione fino alla messa a sistema di una piattaforma elettronica dei certificati di esportazione, finalizzata alla risoluzione dei grandi problemi che attanagliano l’export vitivinicolo.

Il resto del contendersi sarà tutto da definire e non mancheranno colpi di scena data l’importanza di questo settore per l’economia inglese che ci vede partner stretti come fornitori di ineccepibile qualità.  

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L’Equilibrista @lequilibrista27