Domenica, 07 Febbraio 2021 06:59

Frammenti di gestione d’impresa – L’Imposta sul Valore Aggiunto - IVA – In evidenza

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Di Mario Vacca Parma 7 febbraio 2021 - L’emissione della fattura, vista nel precedente articolo comporta - il più delle volte - l’addebito dell’imposta sul valore aggiunto.

Questa è un'imposta indiretta che riguarda il valore aggiunto della produzione e lo scambio di beni o servizi, si tratta di un’imposta generale sui consumi, il cui calcolo si basa solo sull’incremento di valore che un bene o un servizio acquista ad ogni passaggio economico (valore aggiunto).

Alla fine della catena che porta il prodotto od il servizio dal produttore al consumatore, è su quest’ultimo che in effetti grava l’imposta. Gli attori della catena (produttore, distributore, negoziante, etc) anticipano l'ammontare IVA ma lo recuperano addebitandola ai propri clienti. Il funzionamento dell’Imposta sul valore aggiunto prevede l’obbligo, per chi fornisce il bene o presta il servizio nel territorio dello Stato, di addebitare l’imposta al proprio cliente in misura proporzionale al corrispettivo applicato.

Questo obbligo dell’addebito, in gergo tecnico, si chiama “obbligo di rivalsa”. Lo stesso meccanismo, solo che invertito, vale anche quando il soggetto passivo acquista beni e servizi da altri soggetti passivi.

La base imponibile delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi è costituita dall’ammontare complessivo degli importi addebitati dal cedente (chi emette la fattura) al cessionario (destinatario della fattura). L’imposta è calcolata in misura percentuale sulla base imponibile nella seguente misura:
• aliquota minima al 4%: si paga sui prodotti di primaria importanza
• aliquota ridotta al 10%: si paga sui prodotti e servizi del settore turistico, su alcuni prodotti alimentari e in altri casi particolari
• aliquota ordinaria al 22%: si paga su tutti gli altri prodotti e servizi a cui non si applica l’IVA minima e quella ridotta

Per le aziende vige quindi il sistema di detrazione IVA che funziona in modo tale che l'ammontare sia pari al valore dell'IVA sulle vendite meno l'IVA sugli acquisti.
Il fornitore deve addebitare l'IVA al cliente e poi versarla all'Erario attraverso il modello F24. Come già anticipato il meccanismo è tale che nella catena di produzione e scambio di beni o servizi tutti i soggetti anticipano l'ammontare IVA ma lo recuperano addebitandolo ai propri clienti.

Per meglio esemplificare è bene fare un esempio di calcolo e liquidazione:
Nel caso di un acquisto per un valore di 10,00 euro, l’acquirente pagherà in tutto 12,00 euro, dal momento che l’IVA applicata è pari a 2,00 euro (vale a dire il 22% di 10,00 euro). Nel caso di vendita al cliente per un importo di € 20,00 + iva s’incasseranno 24,00 euro (vale a dire 20 + 4 euro di iva). La differenza tra l’iva incassata e l’iva pagata andrà versata allo Stato, ed in questo caso ammonta ad € 2,00 (4,00-2,00). Per lo Stato quindi l’azienda è il soggetto passivo d’imposta e può detrarre quanto pagato sugli acquisti dall’imposta addebitata sulla vendita e pertanto in termini iva l’operazione è del tutto neutrale. E’ quindi soltanto il consumatore finale che sopporta il perso dell’Iva versata allo Stato e non può detrarre nulla.

Ci sono alcuni casi previsti dalla legge in cui l'IVA non viene applicata:
• operazioni non imponibili. Sono operazioni a cui si dovrebbe applicare l'IVA ma data le condizioni (ad esempio il fatto che siano internazionali) rende difficile identificare il principio di territorialità. Tutti gli altri obblighi rimangono validi (fatturazione, volume di affari e detrazione IVA per gli acquisti).
• operazioni esenti. Queste operazioni sono escluse dal raggio di applicazione dell'imposta. Valgono per il calcolo del volume d'affari ma non per la detrazione IVA sugli acquisti.
• operazioni escluse. Mancano di uno dei requisiti dell'imposta e non sono previste nell'applicazione del tributo. Non è richiesta fatturazione.

Il pagamento della liquidazione iva avviene tramite la presentazione in banca o in posta del modello F24 che è utilizzato in Italia per il pagamento di gran parte delle imposte, delle tasse e dei contributi, sostituendo altri precedenti modelli, ciascuno valido per un tipo differente di tributo. L’adozione di un modello unico per il pagamento di molti tributi ha aperto la possibilità per le imprese di di compensare i crediti tributari con ogni debito presente e pagabile nel modello evitando le lunghe attese dei rimborsi, come la compensazione dei crediti IVA con i debiti per contributi di lavoro dipendente.

I titolari di partita IVA che hanno attività imprenditoriali, artistiche o professionali e che quindi versano la differenza Iva tra acquisti e vendite sono tenuti a presentare la dichiarazione IVA all'Agenzia delle Entrate.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.

Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.

Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.

Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.

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